Medì Istituto Europeo per la Dieta Mediterranea

Medì Istituto Europeo per la Dieta Mediterranea L'Associazione ha per scopo lo svolgimento di attività finalizzate alla ricerca, allo studio, alla divulgazione e alla promozione della dieta mediterranea.

La nostra Associazione è promossa dall'Ordine Nazionale dei Biologi è dedicata al ricordo della biochimica e del biologo Margaret e Ancel B. Keys. L'Associazione ha per scopo lo svolgimento di attività finalizzate alla ricerca, allo studio, alla divulgazione e alla promozione della “dieta mediterranea” un modello nutrizionale che abbraccia concetti più ampi e profondi che afferiscono ad un peculiare stile di vita, ed ad un determinato modo di concepire il rapporto tra l'uomo e l'ambiente.

26/09/2023

Siamo lieti di annunciare il primo di una serie di eventi, nell' ambito del progetto "Ritorno alle tradizioni", che si terranno presso Il Polpettificio in quanto vincitori del bando "Un negozio non è solo un negozio" del Comune di Bari D_Bari 🥳🎉

In questa occasione le relatrici affronteranno un tema di grande attualità quale il miglioramento dei nostri stili di vita e della nostra alimentazione con quello che la nostra tradizione mediterranea ci ha insegnato per mangiare bene e vivere meglio 🌱🍋🍅🍝🏃

La partecipazione è libera e gratuita 😊

Questa attività è finanziata dal bando "Un negozio non è solo un negozio"

Intervista alla Biologa  (ISQ Alimenti)Responsabile Sic. Alimentare MEDI’ – Istituto Europeo Dieta MediterraneaCorriere ...
10/11/2020

Intervista alla Biologa (ISQ Alimenti)
Responsabile Sic. Alimentare MEDI’ – Istituto Europeo Dieta Mediterranea
Corriere della Sera Corriere Salute – giovedì 29.10.2020

ISQ Alimenti - Portale di Sicurezza Alimentare, HACCP, MOCA, Consulenze tecnico-scientifico e legislative, M.O.C.A., Shelf-Life, divulgazione scientifica

E-commerce alimentare. Sicuri di acquistare in sicurezza? Alcuni consigli in questo articolo 👇Corriere della SeraSalute ...
03/10/2020

E-commerce alimentare. Sicuri di acquistare in sicurezza? Alcuni consigli in questo articolo 👇
Corriere della SeraSalute Medì Istituto Europeo per la Dieta Mediterranea

ISQ Alimenti - Portale di Sicurezza Alimentare, HACCP, MOCA, Consulenze tecnico-scientifico e legislative, M.O.C.A., Shelf-Life, divulgazione scientifica

Call for Startups - L’innovazione sostenibile NATURA Sì,spero avrete piacere di partecipare a questa iniziativa che può ...
05/06/2020

Call for Startups - L’innovazione sostenibile NATURA Sì,

spero avrete piacere di partecipare a questa iniziativa che può rappresentare un’ottima opportunità da vari punti di vista.

Questa iniziativa sarà la quarta tappa di un percorso iniziato da NaturaSì ormai diversi mesi fa con la volontà di immaginare soluzioni innovative che sappiano avvicinare i giovani Under 40 ad una cultura di consumo più consapevole e orientato al benessere, che prediliga prodotti sani e di elevata qualità per chi se ne nutre o li utilizza, e che contribuiscano a migliorare non solo la salute dell'uomo, ma anche la salute della terra e dell'ambiente nel quale viviamo.
Openlab, questo il nome del percorso, arriva quindi a una tappa molto importante: una Call for Startup, un’iniziativa che ha l’obiettivo di individuare progettualità innovative nascenti o avviate negli ultimi 24 mesi nei settori produttivi da sempre sostenuti da NaturaSì, e che mostrino una particolare attenzione per i temi della sostenibilità e il rispetto dell’ambiente e della terra.
L’iniziativa fortemente voluta da NaturaSì è stata realizzata in collaborazione con le aziende Be Your Essence, Onde Alte e BALAB - Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Al seguente link tutti i dettagli per la partecipazione:
https://make.ondealte.com/event/call-for-startups-linnovazione-sostenibile

La piattaforma di Onde Alte per creare eventi di innovazione sociale

Su La Gazzetta del Mezzogiorno in edicola oggi i consigli su come fare la spesa in questi giorni della Dr.ssa Marina Put...
29/04/2020

Su La Gazzetta del Mezzogiorno in edicola oggi i consigli su come fare la spesa in questi giorni della Dr.ssa Marina Putzolu Biologa Nutrizionista, docente dei Master promossi dall'Associazione Abap e componente del direttivo di Medì

Su La Gazzetta del Mezzogiorno in edicola oggi i consigli su come fare la spesa in questi giorni della Dr.ssa Marina Putzolu Biologa Nutrizionista, docente dei Master promossi dall'Associazione Abap.

20/04/2020

Durante questo periodo di isolamento sociale quando andiamo a fare la spesa o meglio la ordiniamo via telefono siamo particolarmente propensi ad acquistare soprattutto alimenti da conservare. Abbiamo chiesto alla dott.ssa Sabina Rubini, biologa, esperta in sicurezza alimentare e docente dei master promossi dall’ABAP (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi) come possiamo trasformare il frigorifero in un utile alleato per la miglior conservazione degli alimenti deperibili.

📌Dottoressa Rubini, in questo periodo si parla spesso di come noi consumatori dobbiamo conservare gli alimenti …
Credo che l’interesse sia dovuto soprattutto ai cambiamenti avvenuti nella vita di alcuni noi, a causa delle restrizioni da Covid-19, che hanno coinvolto anche l’acquisto degli alimenti, portando a modalità e tempi differenti nel fare la spesa e la conseguente necessità di dover gestire quello che mettiamo nelle buste una volta tornati a casa. Persone abituate ad effettuare una spesa quotidiana oggi si trovano ad andare al supermercato una volta a settimana, ad acquistare tipologie di alimenti differenti, dal punto di vista merceologico, che vanno conservati adeguatamente per evitare pericolose alterazione.

📌Quali sono i punti salienti per una corretta conservazione alimentare?
Quando parliamo di conservazione alimentare dobbiamo tener presente che ci rivolgiamo principalmente a quegli alimenti che vengono indicati come deperibili, capaci quindi di alterarsi, a causa della loro consistente componente acquosa, con più facilità e di conseguenza più suscettibili nei confronti di contaminazioni di tipo microbiologico. E non solo. Tali alimenti vanno conservati necessariamente a basse temperature e diventa importante, prima di uscire a fare la spesa, controllare all’interno del frigorifero l’effettiva disponibilità dell’attrezzatura a contenere tutto ciò che immaginiamo di voler acquistare. Inoltre, molta attenzione va posta nel non affollare mai il frigorifero, per cercare di evitare le c.d. contaminazioni crociate, provenienti dal mescolamento di prodotti diversi che possono presentare criticità differenti. Cosa non sempre facile in questo periodo.

📌 Quanto è utile suddividere gli alimenti all’interno del frigorifero in scomparti dedicati?

In verità questa pratica valeva in passato quando i frigoriferi erano statici e non si aveva una circolazione forzata dell’aria ed una temperatura omogenea tra i vari livelli tale da indurre ad un rigido rispetto della disposizione degli alimenti sui vari ripiani del frigorifero. Le attrezzature di nuova generazione, infatti, quali i frigoriferi ventilati, i no frost totali o parziali in cui la ventilazione interna forzata crea un raffreddamento veloce ed omogeneo in ogni sezione dell’attrezzatura, determinano un ridimensionamento dei pericoli di alterazione alimentare.
La capacità di mantenere ordine e organizzazione che potremmo definire “del passato” risulta necessaria per evitare che all’interno del frigorifero vi sia confusione. È essenziale che vi sia da parte nostra una facile osservazione (un controllo visivo) dei prodotti in esso inseriti, tale da cogliere al primo segnale lo sviluppo di eventuali contaminazioni, quali ad esempio le muffe.

📌Quale potrebbe essere un piccolo vademecum da rispettare per la disposizione degli alimenti nei vari ripiani del frigorifero?
È buona norma riporre nel ripiano più alto gli alimenti cotti, naturalmente all’interno di contenitori in vetro o plastica (plastiche ad uso alimentare). Nel ripiano/i intermedio/i possono essere conservati alimenti quali i formaggi, gli affettati, carne, pesce, ecc. La frutta e la verdura negli appositi ripiani in basso, creati espressamente per questo scopo. Le bibite nell’anta laterale dove la temperatura raggiunge valori più alti con una temperatura di circa 10°C. E comunque quando i frigoriferi presentano cassetti e “contenitori” per specifici alimenti, conviene sempre seguire e rispettare le indicazioni del produttore.

📌Un’ultima domanda. Quando si parla di uova nasce sempre una diatriba su dove conservarle, meglio fuori o dentro al frigorifero?
Parlare di conservazione delle uova, effettivamente, accende sempre dei dibattiti. Molti immaginano di dover lasciare le uova, una volte acquistate, a temperatura ambiente perché è lì che le si trova al supermercato, ma così non è. Le uova, una volta giunti a casa, vanno conservate a temperature di refrigerazione, in frigorifero. Cominciamo col dire che a conservarle nell’apposito scomparto dedicato, creato dal produttore, non si sbaglia (anche se quella zona potrebbe essere più suscettibile agli sbalzi di temperatura). Pertanto se si ha spazio nel frigorifero sarebbe meglio lasciarle nella propria confezione, questo può tutelare meglio il guscio, e disporle in uno dei ripiani intermedi, ad una temperatura di refrigerazione più bassa (4°C) che garantisce il controllo di una eventuale crescita microbica, ossia una contaminazione. Secondo indicazioni igienico-sanitarie dettate dalla normativa comunitaria europea, è importante che le uova non vengano refrigerate a monte della filiera (ossia negli stabilimenti dopo la deposizione o nelle GDO) e poi lasciate a temperatura ambiente (durante il trasporto verso casa e nelle abitazioni stesse) in quanto ciò, potrebbe generare una “condensa” (acqua) sul guscio tale da facilitare la proliferazione di alcuni microrganismi patogeni, oltre ad un eventuale ingresso degli stessi all’interno dell’alimento. È pertanto opportuno che le uova siano immagazzinate e trasportate di preferenza a una temperatura costante, che di norma non siano refrigerate prima della vendita al consumatore finale, e che sulla confezione venga indicato chiaramente al consumatore che devono, però, essere conservate ad una temperatura di refrigerazione +4°C, fino al momento del consumo. L’uovo è, e resta un alimento ad alto rischio, il cui pericolo non sempre dipende solo e soltanto dalla sua parte più esterna, ossia il guscio, ma in alcuni casi può essere un pericolo microbiologico già interno all’uovo stesso a causa delle infezioni ovariche che colpiscono l’animale che lo produce.Il mio consiglio è, fare sempre molta attenzione!

Tenersi in forma restando a casa. Ne parliamo con il Biologo nutrizionista, docente al Master in Alimentazione e nutrizi...
12/04/2020

Tenersi in forma restando a casa. Ne parliamo con il Biologo nutrizionista, docente al Master in Alimentazione e nutrizione dell'Abap dott. Davide Racaniello Presidente del MeDi

Grandi emergenze sanitarie come l’attuale, causata dal Coronavirus, spingono gli scienziati ad interrogarsi sul rapporto...
09/04/2020

Grandi emergenze sanitarie come l’attuale, causata dal Coronavirus, spingono gli scienziati ad interrogarsi sul rapporto fra diffusione di agenti patogeni e cambiamenti climatici. Ne parliamo con la dott.ssa Elvira Tarsitano, biologa e presidente del Centro di Eccellenza di Ateneo per la Sostenibilità dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

Grandi emergenze sanitarie come l’attuale, causata dal Coronavirus, spingono gli scienziati ad interrogarsi sul rapporto fra diffusione di agenti patogeni e cambiamenti climatici. Ne parliamo con la dott.ssa Elvira Tarsitano, biologa e presidente del Centro di Eccellenza di Ateneo per la Sostenibilità dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

📌Come può il cambiamento climatico influenzare la diffusione di malattie?
Gli scenari sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute sono evidenti: è arrivata l'era delle malattie causate dai cambiamenti climatici e gli effetti sulla salute sono molto complessi. I cambiamenti climatici, le modifiche ambientali nell'ambiente urbano, la globalizzazione, l'intensificazione degli scambi commerciali e dei viaggi contribuiscono a modificare la velocità, oltre che la dinamica, attraverso la quale possono diffondersi malattie trasmissibili. Il clima sta cambiando ora. L’impeativo deve essere: agire ora per prevenire e mitigare. Le sfide aperte appaiono quindi epocali e richiedono risposte più profonde, più rapide e più ambiziose e soluzioni integrate, per avviare la trasformazione sociale ed economica necessaria per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell'Agenda 2030. Nel rapporto “Climate risk and response. Physical hazards and socioeconomic impacts” pubblicato a gennaio del 2019, emerge che il cambiamento climatico sta già avendo notevoli impatti in tutto il mondo. A essere colpito non è solo l’ambiente, ma anche gli esseri umani e le attività economiche a essi collegate. Non sono trascurabili gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute. Cambiamenti che sono in grado di modificare la velocità e la dinamica attraverso le quali si diffondono le malattie trasmissibili. Le modificazioni delle condizioni ambientali (temperature, piovosità, frane e vento forte) provocano già impatti indiretti sulla salute umana, con aumenti delle malattie allergiche e delle malattie trasmesse da vettori, come sta accadendo con il Coronavirus.

📌Cosa dovremmo fare, dunque, per fronteggiare l’attuale emergenza?
La lotta al coronavirus ha mobilitato il mondo: isolamento di intere città, blocco dei viaggi aerei, diffusione di scanner e test, immediata ricerca di un vaccino: sotto la guida dell’Organizzazione mondiale della sanità e con forti risposte anche da parte degli stati nazionali. La diffusione di patologie emergenti e riemergenti si manifesta spesso con episodi epidemici a carattere transnazionale che, oltre alla morbilità e alla mortalità associate, hanno generalmente gravi conseguenze in termini socio-economici. Visto anche l’impatto emozionale e mediatico di questi episodi, riconoscere prontamente le emergenze epidemiche distinguendole dai possibili “falsi allarmi” è di capitale importanza per poterle fronteggiare efficacemente. Negli ultimi anni questi processi evolutivi hanno subito una brusca accelerazione dovuta a una serie complessa di fattori biologici, ambientali, e socio-economici. Al di là dell’emergenza, però, sarebbe di fondamentale importanza integrare attività di diagnosi, controllo e sorveglianza in ambito veterinario con quelle svolte in ambito medico per la diagnosi e la ricerca sui più importanti agenti patogeni esistenti.

📌Cosa contribuisce a modificare la diffusione dei microrganismi patogeni?
I fattori che hanno favorito negli ultimi due decenni l’allargamento dello spettro e la diffusione di agenti patogeni e zoonosi (malattie trasmesse dagli animali all’uomo) includono modificazioni dell’ambiente quali la deforestazione e l’innalzamento della temperatura, ma anche modificazioni economiche e sociali come l’aumento degli scambi commerciali, le nuove tecniche di allevamento intensivo, l’allargamento delle specie degli animali da compagnia. Tutti fattori che hanno modificato i rapporti uomo-animale e hanno facilitato la comparsa di nuove zoonosi, modificando gli scenari epidemiologici di quelle già esistenti.

📌In considerazione di queste nuove zoonosi, cosa bisognerà
fare terminata questa pandemia nel breve e nel lungo periodo?
Nel breve periodo, i sistemi sanitari dovranno prendere misure che consentano un adeguato adattamento. Nel lungo periodo, lo stato di salute della popolazione potrà essere protetto solo conservando l’integrità degli ecosistemi e con attività di prevenzione e controllo. La stesura di linee guide per ridurre i rischi risulta essere indispensabile. L’informazione sanitaria deve essere capillare e mirata a una completa divulgazione sui potenziali rischi connessi ai cambiamenti climatici, molto spesso connessi anche a cattive abitudini e la mancanza di informazione. Una stretta collaborazione tra le Aziende Sanitarie locali e i responsabili degli Enti locali proponenti risulterebbe molto utile nelle azioni di prevenzione e controllo. Un sistema di sorveglianza attivo e rapido, che permetta di individuare prontamente i focolai epidemici, è essenziale per monitorare il rischio potenziale legato alle interazioni ambientali ed ai cambiamenti climatici. L’obiettivo deve essere, quindi, quello di promuovere la salvaguardia, la valorizzazione e l’ottima allocazione delle risorse territoriali-ambientali e pertanto deve essere vietata qualsiasi azione che degradi, deturpi o elimini tali risorse, intese come entità singole o come equilibri complessi.

La biologa Sabina Rubini esperta in igiene e sicurezza alimentare, docente Abap spiega i segreti per conservare al megli...
06/04/2020

La biologa Sabina Rubini esperta in igiene e sicurezza alimentare, docente Abap spiega i segreti per conservare al meglio i cibi.

La Gazzetta del Mezzogiorno lunedì 06.04.2020

ISQ Alimenti - Portale di Sicurezza Alimentare, HACCP, MOCA, Consulenze tecnico-scientifico e legislative, M.O.C.A., Shelf-Life, divulgazione scientifica

Su La Gazzetta del Mezzogiorno in distribuzione oggi un interessante articolo su come conservare correttamente i cibi ch...
06/04/2020

Su La Gazzetta del Mezzogiorno in distribuzione oggi un interessante articolo su come conservare correttamente i cibi che acquistiamo. Racchiude alcuni suggerimenti di Sabina Rubini, biologa, esperta in igiene e sicurezza degli alimenti, docente ai master dell'Associazione Abap e responsabile Sicurezza alimentare del Medi

Su La Gazzetta del Mezzogiorno in distribuzione oggi un interessante articolo su come conservare correttamente i cibi che acquistiamo. Racchiude alcuni suggerimenti di Sabina Rubini, biologa, esperta in igiene e sicurezza degli alimenti, docente ai master dell'Associazione Abap.

PROSEGUE LA MOSTRA GLI STILI DI VITA E L’ECONOMIA CIRCOLAREfino al 19 dicembre, dal lunedì al giovedì, dalle ore 9 alle ...
16/12/2019

PROSEGUE LA MOSTRA GLI STILI DI VITA E L’ECONOMIA CIRCOLARE
fino al 19 dicembre, dal lunedì al giovedì, dalle ore 9 alle 17
Archivio di Stato di Bari, Via Pietro Oreste, 45 – Bari

Prosegue all’Archivio di Stato di Bari la mostra su “Gli stili di vita e l’economia circolare”.
Il direttore artistico della mostra, Rosa Capozzi, ha dichiarato durante la serata: “Questa Mostra è incredibilmente interessante e creativa; dimostra come sia possibile dare una seconda vita a ciò che non serve più, com’è possibile creare opere d'arte, riciclando e dimostrando rispetto per l'Ambiente. Il bello di tutti questi artisti è che si sono messi in gioco ed hanno realizzato opere di straordinaria originalità, alcune delle quali sono state donate come premi. Senza rivelare troppo, anche i giovani dell’Accademia riservano belle sorprese”.

In esposizione le opere di artisti professionisti come Antonella Berlen, Kataos, Milena Liberti, Mary Liuzzi, Anna Morra, Sergio Scarcelli e le opere di giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Bari.
La professoressa Rosanna Pucciarelli, della cattedra di Illustrazione Scientifica dell’Accademia di Belle Arti di Bari e coordinatrice dell’iniziativa, ne ha spiegato il senso: “Gli studenti e gli specializzandi dell’Accademia di Belle Arti di Bari, della Cattedra di Illustrazione Scientifica, affrontano temi legati alla scienza, all’educazione civica, al riciclo allo scambio internazionale, al dialogo tra i popoli e le diverse culture. Siamo lieti di cooperare con la II edizione del Premio Stili di Vita per la Salute e il Benessere, poiché riassume in un evento, sia l’obiettivo della loro formazione, che la poetica di questi giovani artisti, la quale affonda le radici proprio su temi di denuncia sociale e di impatto ambientale. È importante che l’arte crei atmosfere percepibili da tutti, poiché come la scienza, essa racconta la nostra storia, evidenziandola. L’immortalità dell’arte, della scrittura, delle scienze, cooperano da sempre per un unico fine: tramandare le esperienze di una civiltà in continuo divenire”.
Questi i nomi dei giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti, protagonisti della mostra: Liliana Capozzo, Teresa Chimienti, Debora Gregorio, Vittoria Lorusso, Davide Marrone, Luna Montatore, Chiara Morga, che hanno contribuito con le caricature realizzate per l’occasione a regalare ai premiati anche un tocco di ironia.

ANTONELLA BERLEN, eco-designer e fotografa
È un’eco-disigner molese che crea delle opere per ridare un’anima ai “rifiuti”, ad oggetti messi da parte perché ritenuti inutilizzabili. È diventata un’eco designer studiando “i rifiuti”, valutando le possibilità di una loro trasformazione sostenibile, assecondando le loro forme e i loro colori. Ha realizzato diversi Progetti/Mostre di EcoArte & Design. Esperienze artistiche e allestimento mostre dal 2009 ad oggi. Da molti anni segue progetti di formazione ambientale con scuole elementari e medie.

CATERINA CANNATI in arte Kataos
“Dipingere per me è respirare... per questo quando dipingo vivo” in questa massima si racchiude l'essenza dell'artista Kataos al secolo Caterina Cannati. Artista, pittrice, espressionista, nella sua trentennale esperienza creativa professionale vanta numerosissime partecipazioni a mostre di pittura contemporanea con notevoli riconoscimenti dalla Critica.

MILENA LIBERTI
Dipinge su grandi tele che si riempiono di materia e di colore, gesso, sabbia e resine si mescolano a colori forti, ai bianchi, ai neri. Non ci sono più forme riconoscibili nei suoi dipinti, solo spazi che lasciano il posto alla libera interpretazione. Solo immagini che raccontano con forza e determinazione la sua storia

MARIA LIUZZI
La sua ricerca stilistica da sempre improntata sul coinvolgimento sensoriale tra artista e spettatore va oltre il campo delle arti visive e grazie agli insegnamenti del fratello maggiore, chef affermato, impara come l’Arte possa trasferirsi in cucina e come un “piatto in tavola” possa trasformarsi in un’esperienza capace di coinvolgere tutti i sensi dello spettatore/commensale.

ANNA MORRA
È l’ideatrice della forma pittorica materico-informale da lei denominata “Ancestral art”, personale espressione artistica legata alle sue radici, alla madre terra ed ai 4 elementi naturali (acqua – aria – fuoco – terra), carica di primitiva istintività ed energia positiva. L’artista trova la sua ispirazione in Puglia, a Minervino Murge, in un antico casale del 1868, dove è ubicato il suo atelier e la galleria personale, dipinge en plein air, tra gli alberi di ulivo, a contatto con la terra, su grandi superfici di tela. Esprime il suo naturale talento in opere pittoriche caratterizzate dal personale poli-cromatismo, utilizzando materiali naturali come terra, sabbia, pietre e frammenti di guscio d’uovo, archetipi legati all’ancestralità della vita.

SERGIO SCARCELLI
Artista, creativo, scultore, esperto in laboratori creativi, polimaterico con uso di materiali di recupero.

Si è tenuta venerdì pomeriggio, all’Archivio di Stato di Bari la seconda edizione del "Premio Stili di Vita per la Salut...
16/12/2019

Si è tenuta venerdì pomeriggio, all’Archivio di Stato di Bari la seconda edizione del "Premio Stili di Vita per la Salute e il Benessere”, riconoscimento che ha la finalità di promuovere stili di vita orientati alla salute e al benessere.
L’evento è stato promosso dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dall’associazione Lifestyle Studium in collaborazione con l’Archivio di Stato di Bari, l’Ordine dei Medici di Bari e BaT, l’Accademia delle Belle Arti di Bari, EIT Food Hub Italy, Made in Carcere, Slow Food-Condotta di Bari, il Centro Teseo, l’Associazione Abap e l’Istituto Europeo per la Dieta Mediterranea “Margaret e Ancel Keys”. L’edizione 2019 del premio è inserita nell’ambito del progetto PECCEI “Partenariato Euromediterraneo per la CirCular Economy e l’Innovazione” a cura del Centro per la Sostenibilità e del Centro per l’Innovazione e la Creatività dell’Università di Bari e ha come tema il “Consumo sostenibile e stili di vita: la Dieta Mediterranea integrata al territorio”.
A fare da cornice all'evento, il vernissage della mostra su "Gli Stili di Vita e l’Economia circolare", visionabile fino al 19 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17. Direttore artistico, Rosa Capozzi. In esposizione le opere di artisti professionisti come Antonella Berlen, Kataos, Milena Liberti, Mary Liuzzi, Anna Morra, Sergio Scarcelli e di giovani artisti: Liliana Capozzo, Teresa Chimienti, Debora Gregorio, Vittoria Lorusso, Davide Marrone, Luna Montatore, Chiara Morga, afferenti all’Accademia delle Belle Arti di Bari, coordinati dalla professoressa Rosanna Pucciarelli.
La serata è stata allietata dalle musiche del "Pianoless Trio" e si è conclusa con un Aperitivo dell’Innovazione Sostenibile a cura di Peppe Zullo, il cuoco contadino di Orsara.

“Il Premio – alla seconda edizione – ha assunto una valenza nazionale grazie alla co-organizzazione fra l’Associazione Lifestyle Studium e l’Università degli Studi di Bari, e precisamente con il Centro per la Sostenibilità e il Centro per l’Innovazione e la Creatività. Il Premio è inserito in un prestigioso progetto e questo ci ha permesso di realizzare una manifestazione molto bella e di poter premiare personalità importanti – ci sono stati 14 premiati. Abbiamo potuto realizzare partenariati prestigiosi, che spero si amplieranno ancor più, come quella con ordini professionali, enti ed associazioni. Ma, soprattutto, si è realizzata la cosa che io ritengo la più importante: la contaminazione virtuosa, ovvero che queste realtà virtuose possano avere momenti e spazi per conoscersi e contaminarsi a vicenda condividendo le proprie esperienze”.
“Il link che si è creato tra il Progetto PECCEI e il Premio ‘Stili di Vita per la Salute e il Benessere’ rappresenta, in un’ottica di Terza Missione, un'opportunità per l'Università di Bari grazie a cui riflettere, assieme al territorio, di questioni fondamentali e centrali per il Progetto stesso: sostenibilità, alimentazione, economia circolare, stili di vita...”, ha dichiarato il professor Giuseppe Pirlo, delegato del Rettore alla Terza Missione”.
Gabriella Calvano, del Centro di Eccellenza di Ateneo per la Sostenibilità, ha sottolineato che: “L’Università di Bari promuove percorso di sostenibilità interni e per il territorio sin dal 2009, proprio per andare incontro alle esigenze di sostenibilità che sono più ampie rispetto a quelle che si credeva in passato. Con l’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, le intersezioni fra gli elementi sociali, ambientali, di governance ed economici della sostenibilità sono stati palesati. Quindi, attraverso il percorso del Centro di Eccellenza di Ateneo, istituito nel 2018, il tema della Sostenibilità viene posto al centro dell’attenzione dell’Università ma anche al centro delle politiche dell’Ateneo stesso. All’interno di un percorso che ormai dura da tanto, l’Università di Bari ha voluto promuovere questo Premio– cosa, peraltro, sottolineata dalla bella conferenza stampa nei giorni scorsi – che rappresenta un modo attraverso il quale comunicare che la sostenibilità può diventare a misura di ciascuno”.
Barbara De Ruggiero, in rappresentanza di Eit Food Hub Italy, ha aggiunto: “Siamo partner dell’Università di Bari nell’organizzazione della seconda edizione del Premio Stili di Vita per la Salute e il Benessere, perché l’alimentazione e i corretti stili di vita fanno parte dei principi di base di Eit Food, che mira a migliorare e innovare l’alimentazione in Europa, partendo dalla centralità del consumatore che deve essere seguito ed anche istruito. Pertanto, la promozione di tutte quelle che sono le buone prassi che ruotano attorno al mondo dell’agroalimentare sono assolutamente fondamentali nei processi ei Eit Food. Nella giornata di oggi abbiamo premiato le principali, e più rilevanti, iniziative che promuovono proprio la corretta alimentazione, gli stili di vita sani e, quindi, la migliore qualità della vita per tutti i consumatori.
Sono stati 14 i premiati della seconda edizione del Premio “Stili di Vita per la Salute e il Benessere”: singole personalità, enti, associazioni, aziende – piccole o grandi che siano – che si adoperano quotidianamente per la promozione di una cultura rispettosa della salute e del benessere del Pianeta. Stretto il legame fra il Premio e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che, affrontando temi globali, richiede un mutamento dei nostri stili di vita e una trasformazione dei nostri modi di pensare e di agire.

Un lavoro di selezione durato oltre due mesi, quello svolto dalla giuria che ha deciso di ampliare il numero delle menzioni rispetto al 2018 (quattro in più) ed assegnare il Premio “Stili di Vita per la Salute e il Benessere” 2019 a realtà che operano sul territorio regionale, nazionale ed internazionale.
Uno ad uno, i premiati, si sono raccontati così al pubblico dell’Archivio di Stato, condividendo gli impegni che quotidianamente realizzano per il benessere e la salute.
Per l’associazione Anto Paninabella odv, opera a fianco degli adolescenti, per il contrasto di ogni forma di pregiudizio e di esclusione sociale, il presidente Domenico Diacono ha spiegato: “L’associazione che presiedo è nata dopo la morte di mia figlia per cercare di trasformare quella che era una tragedia in qualcosa di positivo. Noi agiamo con i ragazzi, per il loro benessere promuovendo l’autostima, cercando di dare degli strumenti agli educatori, ai docenti per intercettare eventuale disagio, eventuali momenti di malessere. Spesso i ragazzi sono distratti da altro ma io ho visto molta consonanza, nel senso che nel momento in cui gli mostri che c’è una via d’uscita, che è possibile mettere in atto uno stile di vita diverso sono in grado di comprenderlo, molto più di quanto noi pensiamo. Certe volte li sottovalutiamo”.

“Questo Premio suggella la mia fedeltà ai luoghi, ai paesi, all’Appennino, all’Italia interna”, ha affermato Franco Arminio, poeta e paesologo, noto per le sue battaglie civili in difesa della Terra e per i suoi scritti che trasmettono messaggi per una vita migliore, “Una fedeltà fatta di sguardi, di giri, di osservazioni, dialoghi, di scrittura. E nell’idea che anche l’Italia delle coste è interessata alla vita e alla resistenza dell’Italia interna. Ed io sono un resistente. Essere un resistente significa capire che l’Italia è nata sull’Appennino e, in qualche modo, deve tornare sull’Appennino. Le coste sono troppo piene e l’Appennino è troppo vuoto. Dobbiamo ridistribuire meglio gli abitanti sul territorio, intanto perché sul mare non c’è più spazio – abbiamo già riempito tutto – e poi perché c’è un ritorno alla terra e la terra sta lì. E per mangiare bene, per l’aria buona, perché c’è silenzio, la luce. Perché il piccolo paese è una forma ideale per abitare il mondo. Per stare alla Puglia, c’è bisogno di Bari e c’è bisogno dei Monti Dauni. L’Italia è bella per le sue differenze, la Puglia è bella per le sue differenze. La felicità è fatta di attimi, per me contano di più la libertà, la coerenza, l’onestà”.

Giulia Sergi, program manager, che ha ritirato il premio per l’Associazione Ashoka Italia, ha detto: “Siamo molto orgogliosi, molto felici per questo premio che riconosce ad Ashoka Italia il merito di aver portato nel nostro Paese nel 2014 un nuovo modello di innovazione sociale che viene da Ashoka a livello globale che è innovazione sociale a livello sistemico: selezioniamo imprenditori sociali che hanno trovato soluzioni e stanno portando avanti iniziative innovative per risolvere in modo profondo e sistemico le questioni sociali più urgenti della nostra società. Con loro lavoriamo e creiamo alleanze trasversali con tutti gli altri attori del sistema: istituzioni, aziende, enti del terso settore, scuole, giovani, insegnanti, media sono tutti chiamati ad essere protagonisti attivi del cambiamento. L’anno scorso abbiamo realizzato questo processo in Puglia, lavorando con diverse realtà del settore, che ringraziamo per aver contribuito a tessere un ecosistema del cambiamento anche in questa regione”.

Premiato l’ideatore del Mercatino del gusto, Michele Bruno, per aver dato vita ad una delle manifestazioni più longeve e importanti d'Italia dedicata alla cultura enogastronomica. Ha spiegato: “Questo Premio riconosce la mia capacità di organizzare eventi e, fra questi, il Mercatino del Gusto, ritenuto da molti uno dei più importanti che ci sia nel Sud Italia. Da anni cerchiamo di raccontare un cibo, un prodotto, un vino, un cuoco, utilizzando lo storytelling da circa vent’anni. Adesso sembra che vada di moda, ma noi abbiamo iniziato molto tempo fa. Lo abbiamo chiamato Mercatino del Gusto, privilegiando questo senso, perché quando siamo nati abbiamo voluto sottolineare il piacere di condividere. La capacità di noi pugliesi è la capacità di relazionare, di saper accogliere e abbiamo il gusto dell’accoglienza. Il gusto, dunque, come sintesi di tutti i piaceri. L’eccellenza che promuoviamo dipende da diversi fattori. Uno fra questi è il territorio; la qualità che al prodotto viene riconosciuta dal consumatore, dai Presidi, dai marchi a Dop. Siamo famosi in tutto il mondo per i nostri prodotti di eccellenza, ne abbiamo davvero tantissimi”.

Per la cooperazione e la ricerca, insignito del premio anche lo IAM, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM), diretto dal professor Maurizio Raeli, che ha descritto così il lavoro del centro da lui guidato: “Le tematiche che portiamo avanti attraverso la formazione di centinaia di ragazzi che vengono ogni anno da tutto il mondo e che cerchiamo di spingere verso l’innovazione e la ricerca; verso la promozione di sistemi alimentari sostenibili e una maggiore tutela delle risorse naturali e, quindi, anche dell’ambiente e della biodiversità. E, soprattutto, li spingiamo verso processi produttivi che siano incentrati maggiormente su un’economia più verde e circolare. Dopo la Xylella, ci potrà essere futuro se si riuscirà a vincere una lotta complicata e difficile che ha bisogno della scienza, ma anche di un appoggio politico di sostegno a quelle che sono le attività di ricerca. Ma il sistema agroalimentare, in generale, è in salute ed è diventato un motore di rilancio dell’economia italiana e, naturalmente, anche di quella regionale”.

Elisabetta Lupotto, Direttore del Centro Ricerca Alimentazione e Nutrizione del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), ha commentato la premiazione con queste parole: “Il Premio è al Crea, ed io sono stata onoratissima di ritirarlo. Ormai da sei anni il CREA si dedica a misure educative di accompagnamento a ‘Frutta e verdura nelle scuole’ e ‘Latte nelle scuole’ nelle scuole primarie. Iniziative europee, finanziate dalla Commissione Europea, destinate ad un target di bambini per la sensibilizzazione alla corretta alimentazione, che coinvolgono non solo i bambini ma anche gli insegnanti e le famiglie, per poter veicolare in maniera attraente, interessante e pieno di vivacità, il messaggio della corretta alimentazione. In Italia, dove la percentuale di bambini obesi è elevata, mangiamo troppo bene, mangiamo porzioni troppo grandi. Ci sono piccole indicazioni da seguire tutti i giorni, importantissime per la nostra salute, ma molto spesso noi le ignoriamo, oppure veniamo attratti da diete di moda, o che troviamo in Internet o che vengono raccontate in televisione in modo molto attraente. Purtroppo, abbiamo scarsa abitudine a consultare le informative ufficiali, quelle serie, quelle scientificamente provate. Noi, in Italia, siamo fortunatissimi perché abbiamo un agroalimentare di grande qualità, ma questo non vuol dire che dobbiamo mangiare molto di più di quello che dovremmo mangiare. Dobbiamo anche ricordare che un corretto stile di vita non è solo mangiare in modo adeguato, nelle porzioni giuste, con i corretti apporti nutritivi, ma è anche muoversi, muoversi, muoversi. La vita moderna ci porta ad essere estremamente sedentari, e con noi anche i nostri bambini, cosa che non dobbiamo lasciare che accada”.

“L’emozione è stata veramente tanta”, ha detto Tiziana Stallone, presidente dell’ENPAB (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Biologi), “Sono stata premiata perché ho la fortuna di essere la presidente della Cassa di Previdenza dei Biologi. Questa bellissima categoria di professionisti formata da biologi ambientali, laboratoristi, nutrizionisti; professionisti della Salute, che si prendono cura delle persone e dell’ambiente. In realtà, attraverso me, sono state premiate le iniziative a favore della Salute e della sostenibilità. I biologi possono fare davvero tantissimo per migliorare il nostro stile di vita. Lo possono fare attraverso diversi strumenti. I biologi sono laboratoristi, quanta prevenzione passa attraverso i laboratori di analisi; si occupano di igiene: le norme più semplici ci possono aiutare a prevenire le patologie più complesse; si occupano di rifiuti, di ambiente, possono aiutarci nella lotta allo spreco e per la sostenibilità; sono nutrizionisti: immaginiamo quindi quanto possano incidere sul nostro benessere e sulla nostra longevità. In quest’ottica, una delle tante iniziative dell’Enpab, è l’istituzione della ‘Giornata del Biologo Nutrizionista’ che, al momento si svolge una volta l’anno nel terzo weekend di maggio in 24 piazze italiane, con il patrocinio del Ministero della Salute: circa 600 biologi coinvolti e 5mila cittadini raggiunti dai loro consigli per un corretto stile di vita. Durante queste giornate, fondamentale entale è il gancio con le università italiane, perché in queste giornate i futuri biologi nutrizionisti si formano e imparano il mestiere del futuro”.

Non ha bisogno di presentazioni Walter Ganapini, direttore generale dell’Arpa Umbria, che si è detto “Onorato per questo Premio perché con l’Università di Bari e con la Terra pugliese ho un rapporto storico da ambientalista. Sono convinto che l’Università barese, la società e le imprese pugliesi possano mettere in campo soluzioni concrete per sviluppare innovazione amica dell’ambiente e della persona, nel momento in cui nel mondo stiamo vivendo una crisi drammatica. Stiamo lasciando un mondo ai nostri figli che io vorrei vedere molto diverso. È tutta la vita che combatto per farlo diverso, ma naturalmente il potere fossile è molto più forte ma dobbiamo resistere. Per fortuna c’è il Papa, c’è la Laudato Si’, proseguiamo. La ricetta è tutta in quella che le Nazioni Unite definiscono Agenda 2030, composta da 17 grandi obiettivi. Sappiamo tutti quello che c’è da fare, a casa, per strada, in fabbrica, in città, nei luoghi della natura è tutto scritto. Il problema è, come si sta vedendo anche a Madrid in queste ore, si fa molta fatica a sconfiggere gli enormi poteri legati alle energie fossili, da cui deriva più della metà del prodotto interno lordo del mondo. Questi poteri non hanno nessuna intenzione di cambiare, nessuna intenzione di veder diminuire i propri profitti”.

Ha inventato il turismo sartoriale, Angelo Inglese, fondatore dell’omonima sartoria, e ambasciatore dello stile pugliese nel mondo, che ha affermato: “In tempi non sospetti abbiamo cercato di creare una filiera che si basa su sani stili di vita, cercando di mettere in risalto la sostenibilità, dare valore al territorio e utilizzare tutte quelle che sono le risorse di un territorio per creare delle collezioni di moda e uno stile di vita che è stato esportato nel resto dell’Italia ma anche nel mondo. Si può e si deve fare moda partendo anche dalla Puglia: i problemi legati alla crisi dei consumi ci sono, dobbiamo cercare sempre per superarli. Oggi si sente tanto parlare di sostenibilità, di progetti alternativi, noi lo abbiamo sempre fatto, e crediamo fermamente che chi fa le cose per bene andrà avanti”.

Le ricerche condotte sul ruolo dell'acido oleico, contenuto nell'olio extravergine di oliva, nella prevenzione (e nella lotta) dei tumori all’intestino hanno reso famoso Antonio Moschetta, ricercatore e oncologo barese che ha aggiunto. “La Scienza si sta impegnando, dopo il sequenziamento del DNA, a capire i meccanismi attraverso i quali alcune malattie frequenti come l’obesità, il cancro, le malattie cardio-vascolari si manifestino nel nostro organismo e anche a scoprire nuovi target per poter colpire quella malattia di quel paziente. Però, oggi ci siamo detti le verità: al netto delle malattie genetiche, del DNA che riceviamo dai genitori, delle malattie infettive, la maggior parte delle malattie che noi curiamo dipende dal mancato controllo della qualità del terreno, della qualità del cibo, della quantità dei nutrienti assunti, degli orari nei quali li assumiamo, e dello stile di vita. Per cui un’attenzione maggiore ad un corretto stile di vita ci garantirà la possibilità di ammalarci meno, come già avviene in questa regione, ma soprattutto ci garantirà di far funzionare meglio i farmaci, qualora dovessimo ammalarci”.

Per il RIscArti Festival di Roma, ha ritirato il premio Marlene Scalise, ideatrice e direttore artistico, che ha raccontato la sua esperienza: “Il Festival RiscArti nasce dall’esigenza di comunicare attraverso l’arte che dobbiamo smettere di consumare e comprare ossessivamente senza riflettere su ciò che produciamo. Quindi, l’esigenza di riscattare le autoproduzioni e l’artigianato, provando che anche i materiali possono essere riscattati. RiscArti, fondamentalmente parla alle nuove generazioni che non hanno la memoria di chi, come me, è a cavallo fra un tempo antico e un tempo totalmente digitalizzato. Ecco, intende recuperare la memoria e riutilizzare i ben già prodotti per sottrarli al mondo dei rifiuti e reinserirli in un circolo virtuoso. Questo si può fare, è questo che facciamo attraverso l’arte perché l’arte, con la sua trasversalità, è in grado di scardinare gli attuali modelli di pensiero e creare una cultura sulla sostenibilità”.

Ideatore e presidente del Last Minute Market, ideatore della campagna europea di sensibilizzazione “Spreco Zero”, Andrea Segrè, ha commentato così la premiazione: “Ricevere questo premio è stata una grande soddisfazione che voglio condividere con tutti, con un movimento che si chiama ‘SprecoZero’, una campagna che abbiamo iniziato vent’anni fa per cercare di contrastare lo spreco alimentare parlando ai più giovani, soprattutto, e promuovendo un corretto stile di vita a partire proprio dall’alimentazione. Perché è così che davvero combattiamo lo spreco alimentare e il cambiamento climatico. È così che riusciamo a capire che combattere lo spreco ci aiuta a vivere meglio. Per me è stato davvero occasione di grande soddisfazione perché, come dicevo, il premio se condiviso in un momento così importante com’è stato l’evento di oggi porta un messaggio fondamentale. Oggi abbiamo sprecato molto poco, non abbiamo sprecato il nostro tempo, talvolta succede. Vorrei invitare tutti a riflettere, perché pensate che soltanto in Italia lo spreco alimentare campo-tavola vale 15 miliardi di euro, circa un punto percentuale della nostra ricchezza, del nostro prodotto interno lordo. Ebbene, gran parte di questo spreco, vale a dire 12 miliardi di euro, sapete dove sta? A casa nostra. Vuole dire che il nostro stile di vita, a partire dal consumo, non è sostenibile perché buttiamo via un valore economico estremamente elevato. Fra l’altro non è solo valore economico un prodotto acquistato che finisce nella spazzatura ma, a monte c’è un valore economico ancor più elevato: la natura. Buttiamo via ettari di superficie agricola, ettolitri di acqua, energia e lavoro. Infine, beffa nella beffa, ciò che finisce ancora buono nella spazzatura lo dobbiamo smaltire con un costo: un costo ambientale, perché smaltire inquina, ed un costo economico perché paghiamo una tassa. È assurdo”.
L’elenco dei premiati, si conclude con la giurista Livia Pomodoro, che ha saputo coniugare il rigore etico con lo spirito di umanità e per aver portato avanti l’eredità immateriale di Expo 2015 sui temi dell’alimentazione e sui limiti delle risorse, e Asvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, per l’attenzione al tema degli stili di vita e del consumo sostenibile dimostrata con l’istituzione dei Saturdays for Future. I premiati, non riuscendo a partecipare all’evento, hanno inviato interventi video, apprezzati dal pubblico.

Dopo l'edizione dell'anno scorso a Trani (BT) e quella di quest'anno a Bari, l’idea dei promotori è di realizzare le future edizioni ogni anno in una provincia pugliese diversa. Per il 2020 la sede individuate è Lecce.

PROSEGUE LA MOSTRA GLI STILI DI VITA E L’ECONOMIA CIRCOLARE
fino al 19 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17
Archivio di Stato di Bari, Via Pietro Oreste, 45 – Bari

Prosegue all’Archivio di Stato di Bari la mostra su “Gli stili di vita e l’economia circolare”.
Il direttore artistico della mostra, Rosa Capozzi, ha dichiarato durante la serata: “Questa Mostra è incredibilmente interessante e creativa; dimostra come sia possibile dare una seconda vita a ciò che non serve più, com’è possibile creare opere d'arte, riciclando e dimostrando rispetto per l'Ambiente. Il bello di tutti questi artisti è che si sono messi in gioco ed hanno realizzato opere di straordinaria originalità, alcune delle quali sono state donate come premi. Senza rivelare troppo, anche i giovani dell’Accademia riservano belle sorprese”.

In esposizione le opere di artisti professionisti come Antonella Berlen, Kataos, Milena Liberti, Mary Liuzzi, Anna Morra, Sergio Scarcelli e le opere di giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Bari.
La professoressa Rosanna Pucciarelli, della cattedra di Illustrazione Scientifica dell’Accademia di Belle Arti di Bari e coordinatrice dell’iniziativa, ne ha spiegato il senso: “Gli studenti e gli specializzandi dell’Accademia di Belle Arti di Bari, della Cattedra di Illustrazione Scientifica, affrontano temi legati alla scienza, all’educazione civica, al riciclo allo scambio internazionale, al dialogo tra i popoli e le diverse culture. Siamo lieti di cooperare con la II edizione del Premio Stili di Vita per la Salute e il Benessere, poiché riassume in un evento, sia l’obiettivo della loro formazione, che la poetica di questi giovani artisti, la quale affonda le radici proprio su temi di denuncia sociale e di impatto ambientale. È importante che l’arte crei atmosfere percepibili da tutti, poiché come la scienza, essa racconta la nostra storia, evidenziandola. L’immortalità dell’arte, della scrittura, delle scienze, cooperano da sempre per un unico fine: tramandare le esperienze di una civiltà in continuo divenire”.
Questi i nomi dei giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti, protagonisti della mostra: Liliana Capozzo, Teresa Chimienti, Debora Gregorio, Vittoria Lorusso, Davide Marrone, Luna Montatore, Chiara Morga, che hanno contribuito con le caricature realizzate per l’occasione a regalare ai premiati anche un tocco di ironia.

ANTONELLA BERLEN, eco-designer e fotografa
È un’eco-disigner molese che crea delle opere per ridare un’anima ai “rifiuti”, ad oggetti messi da parte perché ritenuti inutilizzabili. È diventata un’eco designer studiando “i rifiuti”, valutando le possibilità di una loro trasformazione sostenibile, assecondando le loro forme e i loro colori. Ha realizzato diversi Progetti/Mostre di EcoArte & Design. Esperienze artistiche e allestimento mostre dal 2009 ad oggi. Da molti anni segue progetti di formazione ambientale con scuole elementari e medie.

CATERINA CANNATI in arte Kataos
“Dipingere per me è respirare... per questo quando dipingo vivo” in questa massima si racchiude l'essenza dell'artista Kataos al secolo Caterina Cannati. Artista, pittrice, espressionista, nella sua trentennale esperienza creativa professionale vanta numerosissime partecipazioni a mostre di pittura contemporanea con notevoli riconoscimenti dalla Critica.

MILENA LIBERTI
Dipinge su grandi tele che si riempiono di materia e di colore, gesso, sabbia e resine si mescolano a colori forti, ai bianchi, ai neri. Non ci sono più forme riconoscibili nei suoi dipinti, solo spazi che lasciano il posto alla libera interpretazione. Solo immagini che raccontano con forza e determinazione la sua storia

MARIA LIUZZI
La sua ricerca stilistica da sempre improntata sul coinvolgimento sensoriale tra artista e spettatore va oltre il campo delle arti visive e grazie agli insegnamenti del fratello maggiore, chef affermato, impara come l’Arte possa trasferirsi in cucina e come un “piatto in tavola” possa trasformarsi in un’esperienza capace di coinvolgere tutti i sensi dello spettatore/commensale.

ANNA MORRA
È l’ideatrice della forma pittorica materico-informale da lei denominata “Ancestral art”, personale espressione artistica legata alle sue radici, alla madre terra ed ai 4 elementi naturali (acqua – aria – fuoco – terra), carica di primitiva istintività ed energia positiva. L’artista trova la sua ispirazione in Puglia, a Minervino Murge, in un antico casale del 1868, dove è ubicato il suo atelier e la galleria personale, dipinge en plein air, tra gli alberi di ulivo, a contatto con la terra, su grandi superfici di tela. Esprime il suo naturale talento in opere pittoriche caratterizzate dal personale poli-cromatismo, utilizzando materiali naturali come terra, sabbia, pietre e frammenti di guscio d’uovo, archetipi legati all’ancestralità della vita.

SERGIO SCARCELLI
Artista, creativo, scultore, esperto in laboratori creativi, polimaterico con uso di materiali di recupero.

Con invito alla pubblicazione/diffusione

L’Ufficio Stampa del Premio
LIFESTYLE AWARD FOR HEALTH AND WEALTH 2019
Alma Sinibaldi
Stefania Petraccone

Si è tenuta venerdì pomeriggio, all’Archivio di Stato di Bari la seconda edizione del "Premio Stili di Vita per la Salute e il Benessere”, riconoscimento che ha la finalità di promuovere stili di vita orientati alla salute e al benessere.
L’evento è stato promosso dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dall’associazione Lifestyle Studium in collaborazione con l’Archivio di Stato di Bari, l’Ordine dei Medici di Bari e BaT, l’Accademia delle Belle Arti di Bari, EIT Food Hub Italy, Made in Carcere, Slow Food-Condotta di Bari, il Centro Teseo, l’Associazione Abap e l’Istituto Europeo per la Dieta Mediterranea “Margaret e Ancel Keys”. L’edizione 2019 del premio è inserita nell’ambito del progetto PECCEI “Partenariato Euromediterraneo per la CirCular Economy e l’Innovazione” a cura del Centro per la Sostenibilità e del Centro per l’Innovazione e la Creatività dell’Università di Bari e ha come tema il “Consumo sostenibile e stili di vita: la Dieta Mediterranea integrata al territorio”.
A fare da cornice all'evento, il vernissage della mostra su "Gli Stili di Vita e l’Economia circolare", visionabile fino al 19 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17. Direttore artistico, Rosa Capozzi. In esposizione le opere di artisti professionisti come Antonella Berlen, Kataos, Milena Liberti, Mary Liuzzi, Anna Morra, Sergio Scarcelli e di giovani artisti: Liliana Capozzo, Teresa Chimienti, Debora Gregorio, Vittoria Lorusso, Davide Marrone, Luna Montatore, Chiara Morga, afferenti all’Accademia delle Belle Arti di Bari, coordinati dalla professoressa Rosanna Pucciarelli.
La serata è stata allietata dalle musiche del "Pianoless Trio" e si è conclusa con un Aperitivo dell’Innovazione Sostenibile a cura di Peppe Zullo, il cuoco contadino di Orsara.

“Il Premio – alla seconda edizione – ha assunto una valenza nazionale grazie alla co-organizzazione fra l’Associazione Lifestyle Studium e l’Università degli Studi di Bari, e precisamente con il Centro per la Sostenibilità e il Centro per l’Innovazione e la Creatività. Il Premio è inserito in un prestigioso progetto e questo ci ha permesso di realizzare una manifestazione molto bella e di poter premiare personalità importanti – ci sono stati 14 premiati. Abbiamo potuto realizzare partenariati prestigiosi, che spero si amplieranno ancor più, come quella con ordini professionali, enti ed associazioni. Ma, soprattutto, si è realizzata la cosa che io ritengo la più importante: la contaminazione virtuosa, ovvero che queste realtà virtuose possano avere momenti e spazi per conoscersi e contaminarsi a vicenda condividendo le proprie esperienze”.
“Il link che si è creato tra il Progetto PECCEI e il Premio ‘Stili di Vita per la Salute e il Benessere’ rappresenta, in un’ottica di Terza Missione, un'opportunità per l'Università di Bari grazie a cui riflettere, assieme al territorio, di questioni fondamentali e centrali per il Progetto stesso: sostenibilità, alimentazione, economia circolare, stili di vita...”, ha dichiarato il professor Giuseppe Pirlo, delegato del Rettore alla Terza Missione”.
Gabriella Calvano, del Centro di Eccellenza di Ateneo per la Sostenibilità, ha sottolineato che: “L’Università di Bari promuove percorso di sostenibilità interni e per il territorio sin dal 2009, proprio per andare incontro alle esigenze di sostenibilità che sono più ampie rispetto a quelle che si credeva in passato. Con l’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, le intersezioni fra gli elementi sociali, ambientali, di governance ed economici della sostenibilità sono stati palesati. Quindi, attraverso il percorso del Centro di Eccellenza di Ateneo, istituito nel 2018, il tema della Sostenibilità viene posto al centro dell’attenzione dell’Università ma anche al centro delle politiche dell’Ateneo stesso. All’interno di un percorso che ormai dura da tanto, l’Università di Bari ha voluto promuovere questo Premio– cosa, peraltro, sottolineata dalla bella conferenza stampa nei giorni scorsi – che rappresenta un modo attraverso il quale comunicare che la sostenibilità può diventare a misura di ciascuno”.
Barbara De Ruggiero, in rappresentanza di Eit Food Hub Italy, ha aggiunto: “Siamo partner dell’Università di Bari nell’organizzazione della seconda edizione del Premio Stili di Vita per la Salute e il Benessere, perché l’alimentazione e i corretti stili di vita fanno parte dei principi di base di Eit Food, che mira a migliorare e innovare l’alimentazione in Europa, partendo dalla centralità del consumatore che deve essere seguito ed anche istruito. Pertanto, la promozione di tutte quelle che sono le buone prassi che ruotano attorno al mondo dell’agroalimentare sono assolutamente fondamentali nei processi ei Eit Food. Nella giornata di oggi abbiamo premiato le principali, e più rilevanti, iniziative che promuovono proprio la corretta alimentazione, gli stili di vita sani e, quindi, la migliore qualità della vita per tutti i consumatori.
Sono stati 14 i premiati della seconda edizione del Premio “Stili di Vita per la Salute e il Benessere”: singole personalità, enti, associazioni, aziende – piccole o grandi che siano – che si adoperano quotidianamente per la promozione di una cultura rispettosa della salute e del benessere del Pianeta. Stretto il legame fra il Premio e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che, affrontando temi globali, richiede un mutamento dei nostri stili di vita e una trasformazione dei nostri modi di pensare e di agire.

Un lavoro di selezione durato oltre due mesi, quello svolto dalla giuria che ha deciso di ampliare il numero delle menzioni rispetto al 2018 (quattro in più) ed assegnare il Premio “Stili di Vita per la Salute e il Benessere” 2019 a realtà che operano sul territorio regionale, nazionale ed internazionale.
Uno ad uno, i premiati, si sono raccontati così al pubblico dell’Archivio di Stato, condividendo gli impegni che quotidianamente realizzano per il benessere e la salute.
Per l’associazione Anto Paninabella odv, opera a fianco degli adolescenti, per il contrasto di ogni forma di pregiudizio e di esclusione sociale, il presidente Domenico Diacono ha spiegato: “L’associazione che presiedo è nata dopo la morte di mia figlia per cercare di trasformare quella che era una tragedia in qualcosa di positivo. Noi agiamo con i ragazzi, per il loro benessere promuovendo l’autostima, cercando di dare degli strumenti agli educatori, ai docenti per intercettare eventuale disagio, eventuali momenti di malessere. Spesso i ragazzi sono distratti da altro ma io ho visto molta consonanza, nel senso che nel momento in cui gli mostri che c’è una via d’uscita, che è possibile mettere in atto uno stile di vita diverso sono in grado di comprenderlo, molto più di quanto noi pensiamo. Certe volte li sottovalutiamo”.

“Questo Premio suggella la mia fedeltà ai luoghi, ai paesi, all’Appennino, all’Italia interna”, ha affermato Franco Arminio, poeta e paesologo, noto per le sue battaglie civili in difesa della Terra e per i suoi scritti che trasmettono messaggi per una vita migliore, “Una fedeltà fatta di sguardi, di giri, di osservazioni, dialoghi, di scrittura. E nell’idea che anche l’Italia delle coste è interessata alla vita e alla resistenza dell’Italia interna. Ed io sono un resistente. Essere un resistente significa capire che l’Italia è nata sull’Appennino e, in qualche modo, deve tornare sull’Appennino. Le coste sono troppo piene e l’Appennino è troppo vuoto. Dobbiamo ridistribuire meglio gli abitanti sul territorio, intanto perché sul mare non c’è più spazio – abbiamo già riempito tutto – e poi perché c’è un ritorno alla terra e la terra sta lì. E per mangiare bene, per l’aria buona, perché c’è silenzio, la luce. Perché il piccolo paese è una forma ideale per abitare il mondo. Per stare alla Puglia, c’è bisogno di Bari e c’è bisogno dei Monti Dauni. L’Italia è bella per le sue differenze, la Puglia è bella per le sue differenze. La felicità è fatta di attimi, per me contano di più la libertà, la coerenza, l’onestà”.

Giulia Sergi, program manager, che ha ritirato il premio per l’Associazione Ashoka Italia, ha detto: “Siamo molto orgogliosi, molto felici per questo premio che riconosce ad Ashoka Italia il merito di aver portato nel nostro Paese nel 2014 un nuovo modello di innovazione sociale che viene da Ashoka a livello globale che è innovazione sociale a livello sistemico: selezioniamo imprenditori sociali che hanno trovato soluzioni e stanno portando avanti iniziative innovative per risolvere in modo profondo e sistemico le questioni sociali più urgenti della nostra società. Con loro lavoriamo e creiamo alleanze trasversali con tutti gli altri attori del sistema: istituzioni, aziende, enti del terso settore, scuole, giovani, insegnanti, media sono tutti chiamati ad essere protagonisti attivi del cambiamento. L’anno scorso abbiamo realizzato questo processo in Puglia, lavorando con diverse realtà del settore, che ringraziamo per aver contribuito a tessere un ecosistema del cambiamento anche in questa regione”.

Premiato l’ideatore del Mercatino del gusto, Michele Bruno, per aver dato vita ad una delle manifestazioni più longeve e importanti d'Italia dedicata alla cultura enogastronomica. Ha spiegato: “Questo Premio riconosce la mia capacità di organizzare eventi e, fra questi, il Mercatino del Gusto, ritenuto da molti uno dei più importanti che ci sia nel Sud Italia. Da anni cerchiamo di raccontare un cibo, un prodotto, un vino, un cuoco, utilizzando lo storytelling da circa vent’anni. Adesso sembra che vada di moda, ma noi abbiamo iniziato molto tempo fa. Lo abbiamo chiamato Mercatino del Gusto, privilegiando questo senso, perché quando siamo nati abbiamo voluto sottolineare il piacere di condividere. La capacità di noi pugliesi è la capacità di relazionare, di saper accogliere e abbiamo il gusto dell’accoglienza. Il gusto, dunque, come sintesi di tutti i piaceri. L’eccellenza che promuoviamo dipende da diversi fattori. Uno fra questi è il territorio; la qualità che al prodotto viene riconosciuta dal consumatore, dai Presidi, dai marchi a Dop. Siamo famosi in tutto il mondo per i nostri prodotti di eccellenza, ne abbiamo davvero tantissimi”.

Per la cooperazione e la ricerca, insignito del premio anche lo IAM, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM), diretto dal professor Maurizio Raeli, che ha descritto così il lavoro del centro da lui guidato: “Le tematiche che portiamo avanti attraverso la formazione di centinaia di ragazzi che vengono ogni anno da tutto il mondo e che cerchiamo di spingere verso l’innovazione e la ricerca; verso la promozione di sistemi alimentari sostenibili e una maggiore tutela delle risorse naturali e, quindi, anche dell’ambiente e della biodiversità. E, soprattutto, li spingiamo verso processi produttivi che siano incentrati maggiormente su un’economia più verde e circolare. Dopo la Xylella, ci potrà essere futuro se si riuscirà a vincere una lotta complicata e difficile che ha bisogno della scienza, ma anche di un appoggio politico di sostegno a quelle che sono le attività di ricerca. Ma il sistema agroalimentare, in generale, è in salute ed è diventato un motore di rilancio dell’economia italiana e, naturalmente, anche di quella regionale”.

Elisabetta Lupotto, Direttore del Centro Ricerca Alimentazione e Nutrizione del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), ha commentato la premiazione con queste parole: “Il Premio è al Crea, ed io sono stata onoratissima di ritirarlo. Ormai da sei anni il CREA si dedica a misure educative di accompagnamento a ‘Frutta e verdura nelle scuole’ e ‘Latte nelle scuole’ nelle scuole primarie. Iniziative europee, finanziate dalla Commissione Europea, destinate ad un target di bambini per la sensibilizzazione alla corretta alimentazione, che coinvolgono non solo i bambini ma anche gli insegnanti e le famiglie, per poter veicolare in maniera attraente, interessante e pieno di vivacità, il messaggio della corretta alimentazione. In Italia, dove la percentuale di bambini obesi è elevata, mangiamo troppo bene, mangiamo porzioni troppo grandi. Ci sono piccole indicazioni da seguire tutti i giorni, importantissime per la nostra salute, ma molto spesso noi le ignoriamo, oppure veniamo attratti da diete di moda, o che troviamo in Internet o che vengono raccontate in televisione in modo molto attraente. Purtroppo, abbiamo scarsa abitudine a consultare le informative ufficiali, quelle serie, quelle scientificamente provate. Noi, in Italia, siamo fortunatissimi perché abbiamo un agroalimentare di grande qualità, ma questo non vuol dire che dobbiamo mangiare molto di più di quello che dovremmo mangiare. Dobbiamo anche ricordare che un corretto stile di vita non è solo mangiare in modo adeguato, nelle porzioni giuste, con i corretti apporti nutritivi, ma è anche muoversi, muoversi, muoversi. La vita moderna ci porta ad essere estremamente sedentari, e con noi anche i nostri bambini, cosa che non dobbiamo lasciare che accada”.

“L’emozione è stata veramente tanta”, ha detto Tiziana Stallone, presidente dell’ENPAB (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Biologi), “Sono stata premiata perché ho la fortuna di essere la presidente della Cassa di Previdenza dei Biologi. Questa bellissima categoria di professionisti formata da biologi ambientali, laboratoristi, nutrizionisti; professionisti della Salute, che si prendono cura delle persone e dell’ambiente. In realtà, attraverso me, sono state premiate le iniziative a favore della Salute e della sostenibilità. I biologi possono fare davvero tantissimo per migliorare il nostro stile di vita. Lo possono fare attraverso diversi strumenti. I biologi sono laboratoristi, quanta prevenzione passa attraverso i laboratori di analisi; si occupano di igiene: le norme più semplici ci possono aiutare a prevenire le patologie più complesse; si occupano di rifiuti, di ambiente, possono aiutarci nella lotta allo spreco e per la sostenibilità; sono nutrizionisti: immaginiamo quindi quanto possano incidere sul nostro benessere e sulla nostra longevità. In quest’ottica, una delle tante iniziative dell’Enpab, è l’istituzione della ‘Giornata del Biologo Nutrizionista’ che, al momento si svolge una volta l’anno nel terzo weekend di maggio in 24 piazze italiane, con il patrocinio del Ministero della Salute: circa 600 biologi coinvolti e 5mila cittadini raggiunti dai loro consigli per un corretto stile di vita. Durante queste giornate, fondamentale entale è il gancio con le università italiane, perché in queste giornate i futuri biologi nutrizionisti si formano e imparano il mestiere del futuro”.

Non ha bisogno di presentazioni Walter Ganapini, direttore generale dell’Arpa Umbria, che si è detto “Onorato per questo Premio perché con l’Università di Bari e con la Terra pugliese ho un rapporto storico da ambientalista. Sono convinto che l’Università barese, la società e le imprese pugliesi possano mettere in campo soluzioni concrete per sviluppare innovazione amica dell’ambiente e della persona, nel momento in cui nel mondo stiamo vivendo una crisi drammatica. Stiamo lasciando un mondo ai nostri figli che io vorrei vedere molto diverso. È tutta la vita che combatto per farlo diverso, ma naturalmente il potere fossile è molto più forte ma dobbiamo resistere. Per fortuna c’è il Papa, c’è la Laudato Si’, proseguiamo. La ricetta è tutta in quella che le Nazioni Unite definiscono Agenda 2030, composta da 17 grandi obiettivi. Sappiamo tutti quello che c’è da fare, a casa, per strada, in fabbrica, in città, nei luoghi della natura è tutto scritto. Il problema è, come si sta vedendo anche a Madrid in queste ore, si fa molta fatica a sconfiggere gli enormi poteri legati alle energie fossili, da cui deriva più della metà del prodotto interno lordo del mondo. Questi poteri non hanno nessuna intenzione di cambiare, nessuna intenzione di veder diminuire i propri profitti”.

Ha inventato il turismo sartoriale, Angelo Inglese, fondatore dell’omonima sartoria, e ambasciatore dello stile pugliese nel mondo, che ha affermato: “In tempi non sospetti abbiamo cercato di creare una filiera che si basa su sani stili di vita, cercando di mettere in risalto la sostenibilità, dare valore al territorio e utilizzare tutte quelle che sono le risorse di un territorio per creare delle collezioni di moda e uno stile di vita che è stato esportato nel resto dell’Italia ma anche nel mondo. Si può e si deve fare moda partendo anche dalla Puglia: i problemi legati alla crisi dei consumi ci sono, dobbiamo cercare sempre per superarli. Oggi si sente tanto parlare di sostenibilità, di progetti alternativi, noi lo abbiamo sempre fatto, e crediamo fermamente che chi fa le cose per bene andrà avanti”.

Le ricerche condotte sul ruolo dell'acido oleico, contenuto nell'olio extravergine di oliva, nella prevenzione (e nella lotta) dei tumori all’intestino hanno reso famoso Antonio Moschetta, ricercatore e oncologo barese che ha aggiunto. “La Scienza si sta impegnando, dopo il sequenziamento del DNA, a capire i meccanismi attraverso i quali alcune malattie frequenti come l’obesità, il cancro, le malattie cardio-vascolari si manifestino nel nostro organismo e anche a scoprire nuovi target per poter colpire quella malattia di quel paziente. Però, oggi ci siamo detti le verità: al netto delle malattie genetiche, del DNA che riceviamo dai genitori, delle malattie infettive, la maggior parte delle malattie che noi curiamo dipende dal mancato controllo della qualità del terreno, della qualità del cibo, della quantità dei nutrienti assunti, degli orari nei quali li assumiamo, e dello stile di vita. Per cui un’attenzione maggiore ad un corretto stile di vita ci garantirà la possibilità di ammalarci meno, come già avviene in questa regione, ma soprattutto ci garantirà di far funzionare meglio i farmaci, qualora dovessimo ammalarci”.

Per il RIscArti Festival di Roma, ha ritirato il premio Marlene Scalise, ideatrice e direttore artistico, che ha raccontato la sua esperienza: “Il Festival RiscArti nasce dall’esigenza di comunicare attraverso l’arte che dobbiamo smettere di consumare e comprare ossessivamente senza riflettere su ciò che produciamo. Quindi, l’esigenza di riscattare le autoproduzioni e l’artigianato, provando che anche i materiali possono essere riscattati. RiscArti, fondamentalmente parla alle nuove generazioni che non hanno la memoria di chi, come me, è a cavallo fra un tempo antico e un tempo totalmente digitalizzato. Ecco, intende recuperare la memoria e riutilizzare i ben già prodotti per sottrarli al mondo dei rifiuti e reinserirli in un circolo virtuoso. Questo si può fare, è questo che facciamo attraverso l’arte perché l’arte, con la sua trasversalità, è in grado di scardinare gli attuali modelli di pensiero e creare una cultura sulla sostenibilità”.

Ideatore e presidente del Last Minute Market, ideatore della campagna europea di sensibilizzazione “Spreco Zero”, Andrea Segrè, ha commentato così la premiazione: “Ricevere questo premio è stata una grande soddisfazione che voglio condividere con tutti, con un movimento che si chiama ‘SprecoZero’, una campagna che abbiamo iniziato vent’anni fa per cercare di contrastare lo spreco alimentare parlando ai più giovani, soprattutto, e promuovendo un corretto stile di vita a partire proprio dall’alimentazione. Perché è così che davvero combattiamo lo spreco alimentare e il cambiamento climatico. È così che riusciamo a capire che combattere lo spreco ci aiuta a vivere meglio. Per me è stato davvero occasione di grande soddisfazione perché, come dicevo, il premio se condiviso in un momento così importante com’è stato l’evento di oggi porta un messaggio fondamentale. Oggi abbiamo sprecato molto poco, non abbiamo sprecato il nostro tempo, talvolta succede. Vorrei invitare tutti a riflettere, perché pensate che soltanto in Italia lo spreco alimentare campo-tavola vale 15 miliardi di euro, circa un punto percentuale della nostra ricchezza, del nostro prodotto interno lordo. Ebbene, gran parte di questo spreco, vale a dire 12 miliardi di euro, sapete dove sta? A casa nostra. Vuole dire che il nostro stile di vita, a partire dal consumo, non è sostenibile perché buttiamo via un valore economico estremamente elevato. Fra l’altro non è solo valore economico un prodotto acquistato che finisce nella spazzatura ma, a monte c’è un valore economico ancor più elevato: la natura. Buttiamo via ettari di superficie agricola, ettolitri di acqua, energia e lavoro. Infine, beffa nella beffa, ciò che finisce ancora buono nella spazzatura lo dobbiamo smaltire con un costo: un costo ambientale, perché smaltire inquina, ed un costo economico perché paghiamo una tassa. È assurdo”.
L’elenco dei premiati, si conclude con la giurista Livia Pomodoro, che ha saputo coniugare il rigore etico con lo spirito di umanità e per aver portato avanti l’eredità immateriale di Expo 2015 sui temi dell’alimentazione e sui limiti delle risorse, e Asvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, per l’attenzione al tema degli stili di vita e del consumo sostenibile dimostrata con l’istituzione dei Saturdays for Future. I premiati, non riuscendo a partecipare all’evento, hanno inviato interventi video, apprezzati dal pubblico.

Dopo l'edizione dell'anno scorso a Trani (BT) e quella di quest'anno a Bari, l’idea dei promotori è di realizzare le future edizioni ogni anno in una provincia pugliese diversa. Per il 2020 la sede individuate è Lecce.

PROSEGUE LA MOSTRA GLI STILI DI VITA E L’ECONOMIA CIRCOLARE
fino al 19 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17
Archivio di Stato di Bari, Via Pietro Oreste, 45 – Bari

Prosegue all’Archivio di Stato di Bari la mostra su “Gli stili di vita e l’economia circolare”.
Il direttore artistico della mostra, Rosa Capozzi, ha dichiarato durante la serata: “Questa Mostra è incredibilmente interessante e creativa; dimostra come sia possibile dare una seconda vita a ciò che non serve più, com’è possibile creare opere d'arte, riciclando e dimostrando rispetto per l'Ambiente. Il bello di tutti questi artisti è che si sono messi in gioco ed hanno realizzato opere di straordinaria originalità, alcune delle quali sono state donate come premi. Senza rivelare troppo, anche i giovani dell’Accademia riservano belle sorprese”.

In esposizione le opere di artisti professionisti come Antonella Berlen, Kataos, Milena Liberti, Mary Liuzzi, Anna Morra, Sergio Scarcelli e le opere di giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Bari.
La professoressa Rosanna Pucciarelli, della cattedra di Illustrazione Scientifica dell’Accademia di Belle Arti di Bari e coordinatrice dell’iniziativa, ne ha spiegato il senso: “Gli studenti e gli specializzandi dell’Accademia di Belle Arti di Bari, della Cattedra di Illustrazione Scientifica, affrontano temi legati alla scienza, all’educazione civica, al riciclo allo scambio internazionale, al dialogo tra i popoli e le diverse culture. Siamo lieti di cooperare con la II edizione del Premio Stili di Vita per la Salute e il Benessere, poiché riassume in un evento, sia l’obiettivo della loro formazione, che la poetica di questi giovani artisti, la quale affonda le radici proprio su temi di denuncia sociale e di impatto ambientale. È importante che l’arte crei atmosfere percepibili da tutti, poiché come la scienza, essa racconta la nostra storia, evidenziandola. L’immortalità dell’arte, della scrittura, delle scienze, cooperano da sempre per un unico fine: tramandare le esperienze di una civiltà in continuo divenire”.
Questi i nomi dei giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti, protagonisti della mostra: Liliana Capozzo, Teresa Chimienti, Debora Gregorio, Vittoria Lorusso, Davide Marrone, Luna Montatore, Chiara Morga, che hanno contribuito con le caricature realizzate per l’occasione a regalare ai premiati anche un tocco di ironia.

ANTONELLA BERLEN, eco-designer e fotografa
È un’eco-disigner molese che crea delle opere per ridare un’anima ai “rifiuti”, ad oggetti messi da parte perché ritenuti inutilizzabili. È diventata un’eco designer studiando “i rifiuti”, valutando le possibilità di una loro trasformazione sostenibile, assecondando le loro forme e i loro colori. Ha realizzato diversi Progetti/Mostre di EcoArte & Design. Esperienze artistiche e allestimento mostre dal 2009 ad oggi. Da molti anni segue progetti di formazione ambientale con scuole elementari e medie.

CATERINA CANNATI in arte Kataos
“Dipingere per me è respirare... per questo quando dipingo vivo” in questa massima si racchiude l'essenza dell'artista Kataos al secolo Caterina Cannati. Artista, pittrice, espressionista, nella sua trentennale esperienza creativa professionale vanta numerosissime partecipazioni a mostre di pittura contemporanea con notevoli riconoscimenti dalla Critica.

MILENA LIBERTI
Dipinge su grandi tele che si riempiono di materia e di colore, gesso, sabbia e resine si mescolano a colori forti, ai bianchi, ai neri. Non ci sono più forme riconoscibili nei suoi dipinti, solo spazi che lasciano il posto alla libera interpretazione. Solo immagini che raccontano con forza e determinazione la sua storia

MARIA LIUZZI
La sua ricerca stilistica da sempre improntata sul coinvolgimento sensoriale tra artista e spettatore va oltre il campo delle arti visive e grazie agli insegnamenti del fratello maggiore, chef affermato, impara come l’Arte possa trasferirsi in cucina e come un “piatto in tavola” possa trasformarsi in un’esperienza capace di coinvolgere tutti i sensi dello spettatore/commensale.

ANNA MORRA
È l’ideatrice della forma pittorica materico-informale da lei denominata “Ancestral art”, personale espressione artistica legata alle sue radici, alla madre terra ed ai 4 elementi naturali (acqua – aria – fuoco – terra), carica di primitiva istintività ed energia positiva. L’artista trova la sua ispirazione in Puglia, a Minervino Murge, in un antico casale del 1868, dove è ubicato il suo atelier e la galleria personale, dipinge en plein air, tra gli alberi di ulivo, a contatto con la terra, su grandi superfici di tela. Esprime il suo naturale talento in opere pittoriche caratterizzate dal personale poli-cromatismo, utilizzando materiali naturali come terra, sabbia, pietre e frammenti di guscio d’uovo, archetipi legati all’ancestralità della vita.

SERGIO SCARCELLI
Artista, creativo, scultore, esperto in laboratori creativi, polimaterico con uso di materiali di recupero.

Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Indirizzo

Via CANCELLO ROTTO 3/C
Bari
70125

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