04/11/2025
Le bibite zuccherate ,popolari tra bambini e adolescenti, sono calorie “vuote”, perlopiù sotto forma di glucosio e fruttosio, capaci di far impennare la glicemia. Una parte degli zuccheri in eccesso rimane non assorbita e diventa nutrimento selettivo per alcuni batteri, Eggerthella, che proliferano e innescano processi infiammatori, riducendo l’integrità della barriera intestinale. Un epitelio più “permeabile” lascia filtrare molecole pro-infiammatori e prodotti batterici che aumentano un’infiammazione sistemica e, a cascata, neuroinfiammazione!
Più bibite si bevono, più aumentano le probabilità di avere una diagnosi di depressione e di presentare sintomi più gravi. In media nello studio, ogni “unità” in più di consumo si associava a un incremento di circa l’8% nelle odds di depressione. A trascinare queste associazioni sono state soprattutto le donne, per le quali l’aumento stimato raggiungeva circa il 16%