07/10/2025
La Fisioterapia negli ultimi anni ha vissuto diverse “correnti”, qualcuno le chiama “mode”. Dalla terapia manuale come pratica indispensabile poi solo esercizio terapeutico, ora se non dai in mano un bilanciere al paziente sei uno “sfigato” poco aggiornato.
Io penso che ci sia sempre spazio per prendere qualcosa di buono da ciascun approccio e forse non esiste il migliore ma solo quello giusto per quel paziente in quella precisa fase.
Forse la difficoltà per il fisioterapista sta proprio nel capire al primo incontro quale trattamento proporre al paziente, detto che la letteratura ci viene incontro ma bisogna anche intercettare esigenze ed aspettative del paziente.
Bisognerebbe anche dire al paziente le cose come stanno senza vendere fumo.
D’altra parte continuo a pensare e sono sempre più convinto che l’utilizzo delle mani nella valutazione del paziente possa essere (insieme ad altro) estremamente utile per capire come stanno i tessuti, che consistenza hanno e come rispondono a stimoli tattili.
Non mi capacito di come si sia passato da fisioterapisti sdraiati a terra insieme al paziente a fisioterapisti seduti dietro la scrivania che non toccano nemmeno il paziente ma gli raccontano la bella storia degli studi scientifici.