06/01/2025
Oggi, Epifàino, nel giorno del compleanno di mio padre, rendo a lui onore rivedendo una delle opere da lui preferite: il poema omerico.
Da ragazzino capivo poco di quel che vedevo ma era la sua compagnia a rendere l'Odissea così avvincente.
Se non si fosse dipartito, nel lontano 1987, a soli cinquantotto anni, ora ne compirebbe novantacinque.
Oggi che io, sessantatreenne, ne son più vecchio, lo saluto con dolcezza e riverenza e con il rispetto dovuto a chi, pur nel suo dolore involto, ha creduto in una numerosa famiglia e nel suo bene.
Non porto nessun rancore in cuor mio ma compassione, giacché, sempre, chi procura sofferenza è stato, egli pure, preda della stessa.
Così ti saluto Papà, con la storia d'un uomo che partì dalla patria sua alla volta d'una terra che non si conosce, così come ogni uomo che viene in questo mondo e nulla sa di quel che l'attende, come te e come me, come Ulisse.
"...Non da venti è squassata,
mai dalla pioggia è bagnata,
non cade la neve
ma l'etere sempre si stende privo di nubi,
candida scorre la Luce".
Buon Compleanno Papà.