23/10/2025
EFFETTO DUNNING-KRUGER: quando “so di sapere” diventa la barriera più grande alla cura.
Post della Segreteria Centrale
Un fenomeno che sta crescendo in modo preoccupante e che rappresenta un segnale d’allarme per tutti noi.
Perché quando la convinzione personale prende il posto della competenza, diventa sempre più difficile aiutare davvero chi chiede aiuto.
E questo, nel tempo, non potrà che peggiorare.
L’effetto Dunning-Kruger è un fenomeno cognitivo ben descritto in letteratura:
chi possiede conoscenze limitate tende a sopravvalutare la propria competenza,
mentre chi è davvero esperto tende, al contrario, a sottovalutarla.
Non è arroganza: è un limite di consapevolezza.
"Per giudicare la propria competenza servono le stesse capacità che la definiscono"....ma quando mancano, si crea l’illusione del sapere.
Nel nostro lavoro vediamo pazienti che hanno passato mesi — talvolta anni — a raccogliere informazioni in rete, tra video, gruppi e professionisti “illuminati”.
Hanno memorizzato singoli concetti, ma senza la struttura che permette di contestualizzarli.
Così “l’omocisteina è sempre un problema” diventa una verità assoluta, anche se il valore è perfettamente fisiologico e in oscillazione naturale.
Il cervello si blocca: “so che l’omocisteina è pericolosa, quindi se sale un po’ tu stai sbagliando”., anche se il valore rimane nel range
E non c’è più spazio per spiegare che la biologia non ragiona in bianco e nero, ma in sistemi dinamici e adattativi.
IL TEMPO SPESO DIVENTA UNA PRIGIONE
Più una persona investe tempo nel raccogliere dati, più è difficile ammettere di aver costruito su fondamenta fragili.
Il pensiero implicito è: “non posso aver perso tutto quel tempo per niente”.
Questo porta a una forma di rigidità cognitiva, una difesa dell’ego che si manifesta come presunzione:
“Ne so quanto te, anzi, forse più.”
In realtà, è un meccanismo di protezione: riconoscere di non aver capito significherebbe ammettere di aver errato nella propria “ricerca della verità”.
MA VENIAMO AGLI ILLUMINATI DEL WEB
Il problema non nasce nel vuoto: nasce da chi alimenta questo circolo vizioso.
Professionisti che parlano di “verità nascoste”, di “ciò che nessuno ti dice”, che usano il mistero e la contrapposizione come leva di marketing.
Creano l’illusione di una conoscenza esclusiva: “io ho capito, gli altri no”.
Ma quella non è competenza: è narrazione.
E chi la assorbe perde la capacità critica di distinguere tra evidenza clinica e storytelling.
ED ECCOCI ALLA SINDROME DEL "SO IO"
Quando poi si cerca di ricostruire un percorso alimentare equilibrato — magari reintroducendo gradualmente nutrienti eliminati — queste persone si ribellano.
Non tollerano la possibilità di peggiorare temporaneamente, perché lo vivono come la prova che il professionista “non capisce”.
Non vedono la fisiologia, vedono solo la conferma della propria tesi.
È qui che l’effetto Dunning-Kruger diventa clinico: l’illusione di sapere sostituisce la capacità di guarire.
LA FALSA COMPETENZA PERO' HA UN PREZZO
Questi pazienti non sono pigri, né disinteressati.
Sono stanchi, impauriti e ingannati da un sistema che premia la semplificazione e l’effetto virale.
Ma la fisiologia umana non si apprende in un reel da 30 secondi.
Dietro le anamnesi o una strategia nutrizionale ci sono anni di studio, tirocinio, errori, pazienti visti, casi risolti e altri riaperti.
È questa la differenza tra chi ha letto e chi ha studiato
LO DICIAMO ANCHE SE CADRA' NEL VUOTO (PERCHE' ALTRIMENTI COME LI VENDI I LIBRI RIVELATORI.....)
Questo post non è un atto di presunzione, ma un invito a riflettere a tutti i professionisti:
Chi semplifica la complessità umana per ottenere consenso non illumina, ma acceca.
E voi pazienti ricordate:
il web è pieno di informazioni, ma la competenza non è cumulativa, non cresce sommando concetti, cresce collegandoli.
E soprattutto: chi davvero conosce la biologia, perché l’ha studiata, analizzata, vissuta nei suoi equilibri e nelle sue sfumature, non ha bisogno di ostentare certezze.
Perché più si comprende la complessità della vita, meno si ha la presunzione di semplificarla.
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