01/12/2025
Un nuovo caso clinico approda oggi sulla pagina del dottor Nascimben.
Una storia che, a prima vista, sembrerebbe l’ennesimo mosaico di sintomi sparsi — reflusso, insonnia, tachicardie, stanchezza cronica — ma che, osservata con un minimo di ordine e pazienza, rivela tutt’altro: un’unica vicenda biologica, confusa più che disperata.
È il racconto di Mauro, 47 anni, e del lungo percorso che lo ha riportato a “riappropriarsi” della sua fisiologia dopo mesi di disagi.
Un caso che merita di essere letto dall’inizio alla fine, perché parla di ciò che spesso sfugge: la coerenza nascosta dietro il caos dei sintomi.
Il caso completo è disponibile qui sulla pagina del dott. Nascimben.
Per chi vuole capire meglio come, talvolta, la salute ricominci da una semplice ricostruzione dei fatti.
Buona lettura a
UN REFLUSSO CHE DISTRUGGE LA VITA:
ESAMI E FARMACI … MA IL QUADRO PEGGIORA OGNI GIORNO
Un caso clinico
Mauro ha 47 anni e da mesi viveva con un reflusso così invalidante da costringerlo allo smart working.
Non dormiva, non digeriva, non riusciva più a condurre una vita normale. La prima frase che mi dice durante il collegamento tramite Videoconferenza racchiude tutto: “Dottore… sto male tutti i giorni.”
In un anno aveva cambiato tre gastroenterologi, incluso un professore molto noto.
Ogni volta la stessa storia: elenco dei cibi “da evitare”, letto inclinato, integratori vari, gastroinibitori con il noto "Valzer" dei farmaci; TOGLIAMO QUESTO E METTIAMO QUEST'ALTRO..
Eppure il quadro peggiorava di settimana in settimana.
Il tratto digestivo era in totale disordine:
dolore faringeo, muco costante, sensazione di corpo estraneo in laringe, raucedine quotidiana, eruttazioni continue, acido in bocca, pienezza precoce, dolore retrosternale intermittente.
L’intestino non era da meno: feci poltacee, residui alimentari non digeriti, sangue durante la pulizia, mancato svuotamento, gonfiore costante.
Le tachicardie erano il sintomo più destabilizzante:
dopo i pasti, di notte, in pieno riposo. Episodi che lo avevano portato più volte in pronto soccorso, spaventato, disorientato. I cardiologi gli avevano prescritto betabloccanti “per sicurezza”.
Il sonno era frammentato con un risveglio puntuale alle 3 del mattino.
Emotivamente era esausto, e con lui tutta la famiglia.
Dopo tre settimane mi manda una mail, Mi scrive:
“Ho ancora fastidio alla gola, reflusso dopo i pasti, muco, ansia, eruttazioni. L’intestino è più regolare, anche se vado più volte al mattino. Le tachicardie diurne ci sono state, ma solo due episodi. Dormo male. Però sento che qualcosa si sta muovendo”
Questo è il momento in cui la fisiologia, dopo anni di confusione, inizia a riordinarsi. I sintomi oscillano, si spostano, cambiano intensità.
Al CONTROLLO dopo sei settimane arriva con un’espressione completamente diversa.
La sua prima frase è quella che ogni clinico dovrebbe desiderare di sentirsi dire:
“Dottore… sto molto meglio. Non c’è confronto con prima”
Il dolore retrosternale non si è più presentato.
La raucedine è sparita.
L’acido in gola compare solo raramente.
La sensazione di corpo estraneo in laringe è quasi del tutto risolta.
Le eruttazioni quasi assenti
E soprattutto: nessun episodio di tachicardia da settimane.
Il sonno si è ricomposto: niente più risvegli puntuali alle 3. L’intero ritmo circadiano è tornato più fisiologico.
L’intestino è regolare evacuazione quotidiana, feci normoconformate, nessuna traccia di sangue, svuotamento completo.
Lo vedo più presente, più lucido, più sereno.
Alla fine della visita mi dice una frase preziosa: “andiamo avanti, ora sono più fiducioso”
Molte persone credono di avere tanti disturbi separati, ma spesso hanno un’unica storia biologica, frammentata in mille sintomi.
Quando ridai coerenza alla fisiologia, il corpo non migliora a pezzi: migliora in blocco, tutto insieme, sciogliendo i nodi uno dopo l’altro.
E quello che sembrava un caso disperato… era, in realtà, solo un caso confuso.
al prossimo caso
Un caro saluto di salute a
Al prossimo caso
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