12/11/2025
GENITORI, LA SEDIA DELLA RIFLESSIONE NON EDUCA: DISCONNETTE E SPEGNE.
Credere che mettere un bambino sulla “sedia della riflessione” lo aiuti a calmarsi, pensare a ciò che ha fatto e imparare dall’errore, é un’idea ristrutturare.
Dal punto di vista pedagogico, psicologico e neuroscientifico, non funziona così.
TI SPIEGO PERCHÉ:
1. 🌸 Il cervello del bambino non riflette sotto stress.
Quando è arrabbiato, spaventato o in crisi, il suo sistema nervoso è in modalità difesa (attacco, fuga o blocco).
La corteccia prefrontale — quella deputata al pensiero logico e all’autoregolazione — è “spenta”. Se é spenta come può apprendere? Da solo, per di più?
📍 Chiedergli di riflettere in quel momento è come chiedere a un telefono senza batteria di fare una chiamata.
2. 🌸 La solitudine non insegna la regolazione emotiva.
Il bambino impara a calmarsi attraverso la presenza di un adulto calmo e consapevole, non restando solo con le proprie emozioni.
📍 L’autoregolazione nasce prima come : dal contatto, dal respiro condiviso, dallo sguardo accogliente.
3. 🌸 La riflessione richiede un cervello connesso, non punito.
Quando la “sedia della riflessione” diventa una punizione mascherata, il bambino associa la riflessione alla , non alla crescita.
📍 Invece di comprendere, il bambino cerca di evitare l’errore per paura.
4. 🌸 L’apprendimento passa attraverso la relazione.
Il bambino cambia comportamento quando si sente compreso, non quando si sente sbagliato.
📍 L’educazione è un processo di accompagnamento, non di isolamento.
5. 🌸 Riflettere significa integrare l’esperienza.
E questo può accadere solo dopo, quando l’emozione si è calmata e l’adulto aiuta a dare parole, senso e alternative.
L’adulto deve CO- REGOLARE.
Solo così il bambino impara L’AUTOREGOLAZIONE EMOTIVA.
📍 “Ti sembra giusto quello che hai fatto?”, “Pensa a quello che hai fatto”, “Torna quando ti sarai calmato”, diventano invece emotive che si fissano nella memoria implicita.
🌸 La vera riflessione nasce dalla
Non serve una sedia, ma una adulta capace di contenere, regolare e trasformare l’esperienza in consapevolezza.
PER FARE QUESTO L’ADULTO DEVE ESSERE IN GRADO DI AUTOREGOLARSI E DI REGGERE ALLA PROPRIA DI FRUSTRAZIONE.
Per imparare modalità alternative e a gestire i momenti di crisi che svuotano genitori e figli, puoi contattarmi per fare delle consulenze genitoriali individualizzate.
Se nei nidi, scuole dell’infanzia e scuole primarie dei vostri figli utilizzano ancora questo metodo, potete coinvolgere le insegnanti in un’apertura a tecniche altre, maggiormente utili per il vostro bimbo e le vostre bimbe.
Evolvere é sempre possibile☺️
Dott.ssa Silvia Gatti - Pedagogista
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