Associazione Fluire Libera & Mente - Yoga del Tocco

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13/11/2025

Chi vive in modo superficiale commette diversi delitti.
Uno, che non è all'altezza dell'intelligenza
della vita.
Due, che una vita condotta con superficialità
è meglio non viverla perchè non significa niente.
Tre, in fondo, vuol dire che non sei degno
dell'essere umano, e quindi peggio
di così non si può.

L'uomo è sempre solo anche quando
sta in compagnia con altri.
Dimenticarsi di se stessi, rintronandosi con musiche senza senso, per dimenticare,
è una vigliaccheria molto forte.

Non puoi fare come lo struzzo, oppure come si usava una volta in certe case che la polvere la mettevano sotto i tappeti, quella polvere c'è, devi pulire, e la pulizia bisogna farla come si deve.

~Franco Battiato inedito~
RepSories

12/11/2025

Da un punto di vista esteriore, tutti muoiono e almeno in questo senso tutte le persone sono uguali.
Tuttavia, da un punto di vista interiore, gli esseri umani sono molto diversi fra di loro e mentre molte persone perdono la loro vita interiore prima di raggiungere l'età adulta altre persone la nutrono e continuano a vivere con essa.

E in questo senso che non tutti muoiono.

Tale consapevolezza può essere inquietante.
Ma è da questa consapevolezza che nasce la percezione autentica del senso della vita.

Sapendo che la distruzione del tuo corpo non è molto lontana, non è inquietante essere consapevoli di questo?

Come mio padre, mia madre e le mie sorelle hanno perso la loro vita interiore una dopo l'altra nel processo di adattarsi alla logica del controllo dall'alto verso il basso, come ho fatto a mantenere la mia vita interiore?

Katherine Mansfield
Karori and Other Stories

11/11/2025

𝗗𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮: Nel lavoro su me stesso accade qualcosa di intollerabile.
A dispetto di tutti i miei sforzi non riesco
a ricordarmi di me, a raggiungere
una qualità superiore.
Non ottengo alcun risultato.
Perchè?

𝗚𝘂𝗿𝗱𝗷𝗶𝗲𝗳𝗳: Dipende dal suo egoismo.
Lei ha vissuto finora in un egoismo particolarmente grande.
È rinchiuso li dentro e ne deve uscire.
Per farlo deve imparare come si lavora.
Non per se stesso e basta, ma anche per gli altri.

Deve lavorare per sé stesso con lo scopo
di essere in grado di aiutare gli altri.
Ciò entrerà in conflitto con il suo egoismo.

𝗜𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗚𝘂𝗿𝗱𝗷𝗶𝗲𝗳𝗳
𝟭𝟵𝟰𝟭 - 𝟭𝟵𝟰𝟯

10/11/2025

La gente chiede spesso: “Come mai ho lavorato per tanti anni e ancora non ho esperienza di centri superiori?”
E io le chiedo: “Avete realmente lavorato
per tanti anni?”

Uno conta dal momento in cui ha udito queste idee, ma non cerca di calcolare
per quanto tempo ha realmente lavorato: quanti giorni, quante ore, o minuti
in ciascun giorno.
Se egli fa questo calcolo, vedrà che non ha ragione di attendersi ancora alcun risultato, anche se ne ha sentito parlare da molto tempo.

La Quarta Via

Svealiarsi dal sonno della coscienza ordinaria.
Sviluppare La volontà.
Ricordarsi di sé stessi.
Risvegliare la coscienza.
Sviluppare un corpo Kesdjan.
Sviluppare l'essere.
Sviluppare I'io reale.

04/11/2025

Un giorno, comunico a Gurdjieff che percepivo molta energia dopo una classe
di Movimenti, e che questa spariva,
che non potevo conservarla.

Aggiungevo che anche nella vita, alcune circostanze mi davano energia e che,
allo stesso modo, la perdevo.

Dopo un silenzio, Gurdjieff mi rispose, dolcemente, tranquillamente, che gli esseri umani sono circondati da un’atmosfera, come la terra. Che con i pensieri, le emozioni, si lascia sfuggire la propria energia, che va perduta.

Mi precisò che quest’atmosfera è più
o meno grande a seconda di ciascuno, come una continuazione del suo corpo,
e come un limite.

Disse che dovevo esercitarmi a percepire
lo spazio intorno a me, a percepire la mia atmosfera come una continuità della mia presenza, ed a percepire il suo limite, senza uscirne, senza superarla.
Apprendere a conservare la mia energia entro i limiti della mia atmosfera.
Non lasciare che sia intaccata da qualcosa che provenga dall’esterno, che qualcosa entri in lei.

Gurdjieff continuò, dicendo che se si lascia sfuggire la propria energia nell’immaginazione, nelle emozioni,
ci si identifica, ed è perduta, bisogna imparare a far sì che non sia trascinata.
Che occorre chi io impari a pensare,
a sentire, senza identificarmi.

Gurdjieff disse che i pensieri abituali non sono una reale riflessione, ma associazioni, emozioni cui ci si identifica, e che,
di conseguenza, l’energia è assorbita
e perduta.

Gurdjieff disse che lo sviluppo dell’attenzione, della coscienza avviene con l’energia dell’essere. Che occorre apprendere ad impiegarla per il pieno sviluppo
del proprio essere, ed a non sprecarla.

~Solange Claustres
Gurdjieff e la presa di coscienza~

30/10/2025

Inizia da dove sei.
Sei debole.
Sei dipendente.
Soprattutto menti a te stesso e agli altri.
Finché continuerai a mentire non saprai
mai la verità.
Se lavori con gli altri che lottano contro
le proprie bugie, potresti essere in grado
di imparare più velocemente.
Ma nessuno può obbligarti a vedere
se non vuoi e nessuno può obbligarti
a svegliarti se preferisci dormire.
O dormi comodamente o sforzati
realisticamente di svegliarti.

Gurdjieff

𝗟'𝗼𝗯𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼
𝗲̀ 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶.
𝗟𝗮 𝗥𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀ 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶
𝗲̀ 𝗶𝗹 𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗻𝘁𝗲.

Fintanto che continueremo a mentire
alla realtà non sapremo mai la verità.
Ma nessuno può obbligarti a svegliarti
così da vedere la realtà.

𝗔𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮, 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼
𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗶𝗿𝗮̀ 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗲𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲
𝘃𝗲𝗿𝗿𝗮̀ 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼.

𝗦𝗼𝗹𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝗩𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮̀
𝗹'𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗻𝘁𝗲.

29/10/2025

E cosa in me reagisce alla vita?

Sono un uomo o una donna che può fare questo, che ha fatto quello, che possiede questo e quello.
Il mio pensiero offre spontaneamente risposte possibili in base a tutto ciò che conosce.

Ma non sa chi sono io, non conosce veramente me in questo momento.

In realtà, io non conosco me stesso. Non so cosa sono. Non conosco né le mie possibilità né i miei limiti. Esisto, ma non so in che modo esisto. Ritengo che le mie azioni affermino la mia stessa esistenza, tuttavia reagisco sempre alla vita solo con una parte di me.

Reagisco o emotivamente, o intellettualmente
o fisicamente. E non sono mai realmente "io" a rispondere.

Mi vedo confusamente mentre mi agito, spero, rimpiango, ho paura, mi annoio … tutto senza sentire che sto prendendovi davvero parte.

Di tanto in tanto ci sono scossoni o shock che mi risvegliano per un istante.
Cosa? Sono io, ora, che sto vivendo questa situazione?". Ma dopo lo shock torno al mio sonno, e può passare molto tempo prima che un altro shock mi risvegli.

Mentre la vita scorre, posso cominciare
a sospettare di non essere quello che credo....

In genere osservo gli atteggiamenti degli altri per convincermi del mio essere: se mi respingono o mi ignorano, allora dubito di me stesso; se mi accettano credo in me.

Alcuni passaggi tratti da NON CONOSCO ME STESSO - Jeanne de Salzmann - La Realtà dell'Essere

28/10/2025

Non definirti in base a quello che possiedi.

Non parlare mai di te senza concederti la possibilità di cambiare.

Accetta l'idea che nulla è tuo...


~Lettera di Gurdjieff alla figlia~

27/10/2025

Le barricate in piazza le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso.

Franco Battiato

Chi sono questi "Dei" su questa terra che infliggono sofferenze spaventose agli esseri umani spingendoli a combattere le loro guerre?
E come fanno a convincere gli uomini a sentire come proprie, delle guerre che non li riguardano e da cui hanno tutto da perdere?

Rispondere alla prima domanda è facile: basta guardare in quali tasche va a finire
la ricchezza prodotta dal lavoro
e dal sacrificio degli uomini.
Rispondere alla seconda è altrettanto semplice: basta guardare quali sono
i mezzi di informazione che seminano
paura e divisione.

Amato Russomanno

27/10/2025

— ecco ciò per cui un uomo dovrebbe lottare allorché è diventato, anche solo un poco, cosciente della sua situazione.

Questa è la sola via d’uscita per lui, poiché nient’altro è possibile finché resta uno schiavo, interiormente ed esteriormente.
Ma non può cessare d’essere schiavo esteriormente finché resta schiavo interiormente.

Così, per diventare libero,
deve conquistare la libertà interiore.

Senza la conoscenza di sé, senza la comprensione del moto e delle funzioni della sua macchina, l’uomo non può essere libero, non può governarsi e resterà sempre uno schiavo, in balia delle forze che agiscono su di lui.

“Ecco perché, negli insegnamenti antichi,
la prima richiesta a chi si metteva
sulla via della liberazione, era:
‘Conosci te stesso’ “.

ESTRATTO DA “FRAMMENTI DI UN INSEGNAMENTO SCONOSCIUTO”
di P.D.Ouspensky

Indirizzo

Casalecchio Di Reno
40033

Orario di apertura

Lunedì 20:15 - 22:30

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