Teresa Capparelli Psicologa

Teresa Capparelli Psicologa Gran parte delle persone non cerca soluzioni, ma ascolto, comprensione profonda e assenza di giudizio. L'empatia è la risposta a molti disagi.

Queste parole, che sembrano solo “opinioni”, sono in realtà giudizi travestiti da consigli: colpiscono le madri ed i pad...
04/11/2025

Queste parole, che sembrano solo “opinioni”, sono in realtà giudizi travestiti da consigli: colpiscono le madri ed i padri, sviliscono entrambi e alimentano paure.
Paura di non essere abbastanza.
Paura di non farcela.
Paura di diventare genitori in un mondo che giudica più di quanto sostenga.

Eppure possiamo fare molto di più di quanto crediamo: scegliere uno sguardo empatico, una presenza che accoglie. Perché la genitorialità non ha bisogno di spettatori, ma di alleati.

Quali sono le frasi peggiori che vi siete sentite/i dire dopo essere diventate/i genitori? Se vi va, raccontate la vostra testimonianza.

Le paure più difficili da affrontare non sono quelle che conosciamo: spesso non hanno un volto, non arrivano con un rumo...
31/10/2025

Le paure più difficili da affrontare non sono quelle che conosciamo: spesso non hanno un volto, non arrivano con un rumore improvviso nella notte. Sono silenziose, si insinuano nei pensieri e, spesso, restano invisibili anche a chi ci è vicino.

Sono timori che raramente vengono nominati, e proprio per questo si fanno più potenti: agiscono in segreto, logorando chi le sperimenta giorno dopo giorno. Non ci impediscono solo di vivere con serenità, ma ci spingono a nascondere parti autentiche di noi, a costruire maschere di forza, efficienza o indifferenza.
Ogni paura assolve ad una funzione: ci parla dei nostri bisogni profondi, delle ferite che abbiamo vissuto, delle relazioni che ci hanno segnato. La cura non risiede nel negarle, ma nel riconoscerle e nel darsi la possibilità di condividerle, nominarle, guardarle insieme a qualcuno che possa contenere quel peso. Solo così diventano meno spaventose ❤️‍🩹

Nel nostro lavoro si rendono spesso evidenti certe dinamiche frutto dello scarto tra generazioni: chi pronuncia queste f...
22/10/2025

Nel nostro lavoro si rendono spesso evidenti certe dinamiche frutto dello scarto tra generazioni: chi pronuncia queste frasi, spesso, lo fa con l’intento di trasmettere valori, proteggere o “insegnare” qualcosa di importante; chi le riceve, però, può percepire una mancanza di fiducia, di ascolto e di spazio per crescere autonomamente.

Riconoscere questo meccanismo non significa puntare il dito o colpevolizzare, ma comprendere che lasciare spazio all’autonomia è un atto profondo di amore e fiducia.

Non tutto ciò che viene detto “per il nostro bene” è davvero un consiglio: a volte dietro quelle parole ci sono paura di lasciare andare, bisogno di controllo o difficoltà a riconoscere che le generazioni successive vivono realtà diverse (per fortuna).

Le persone crescono davvero quando si sentono libere di scegliere, di sentire, di sbagliare e di imparare dai propri passi. Accompagnare non significa dirigere: significa fidarsi, restare accanto e lasciare che l’altro diventi ciò che è.

Quali tra queste frasi vi siete sentiti dire più spesso? E come avete reagito?

Ieri allo scoccare della mezzanotte avevo letteralmente dimenticato fosse il mio compleanno, complici le tantissime cose...
05/10/2025

Ieri allo scoccare della mezzanotte avevo letteralmente dimenticato fosse il mio compleanno, complici le tantissime cose che accadono nel mondo fuori e dentro di me.
Stiamo vivendo una pagina di storia drammatica, alla quale fatico veramente a restituire un senso.

Ciò nonostante, non perdo il desiderio di mettermi alla ricerca del significato delle cose con cui vengo contatto, nel mio lavoro, specialmente.

Quello che ho smesso finalmente di cercare, a 34 anni, è indubbiamente la foto migliore da condividere in questo spazio, l’approvazione ad ogni costo, l’idea di piacere. Ho smesso anche di anticipare la mia età, quando qualcuno mi chiede quanti anni abbia: inizio a dare valore al mio tempo e ad ogni frammento di vita.

Morale della storia: se qualcuno ve lo chiede, senza voli temporali, state pure nel vostro tempo, non correte altrove, perché ogni frammento, anche infinitesimo, apre la possibilità al tutto.

Mettetevi alla ricerca.

Durante il lavoro terapeutico mi imbatto spessissimo nella convinzione che i sogni siano semplici fantasie, qualcosa di ...
25/09/2025

Durante il lavoro terapeutico mi imbatto spessissimo nella convinzione che i sogni siano semplici fantasie, qualcosa di lontano dalla realtà. Ma è veramente così?

La nostra capacità immaginativa costituisce uno strumento di crescita indispensabile, senza cui potremmo manifestare dei deficit metacognitivi importanti.

Cerco sempre di spiegare che i sogni riflettono desideri profondi, parti di noi che chiedono spazio e riconoscimento. Alcuni restano inespressi non perché siano irrealizzabili, ma perché la società o il contesto familiare
li hanno scoraggiati, etichettandoli come ingenui o inutili. Altre volte, semplicemente, non abbiamo ricevuto abbastanza incoraggiamento perchè si compissero.

Come osservava Freud, “l’uomo civile ha barattato una parte della sua felicità in cambio di un po’ di sicurezza”. Quante volte abbiamo rinunciato, dunque, a ciò che ci appassionava per aderire a modelli di successo più “sicuri” e riconosciuti?

Un buon lavoro su di sé potrebbe aprire una finestra sui sogni, utile ad ascoltarli e mettersi in contatto con le proprie parti autentiche, anche quando sembrano lontane o irrealizzabili.

È vero, i sogni non sempre si concretizzano, ma ci offrono preziose informazioni su chi siamo e su ciò che davvero desideriamo. Riconoscerli è un atto di consapevolezza e cura verso noi stessi.

Qual è il tuo sogno realizzato/irrealizzato? Condividilo con noi, se ti va.

Qualcuno mi ha chiesto di farne un post. Ho riformulato qualcosa con l’auspicio si possano sentire riviste più persone. ...
23/09/2025

Qualcuno mi ha chiesto di farne un post. Ho riformulato qualcosa con l’auspicio si possano sentire riviste più persone. Capisco sia lungo, ma non mi era possibile ridurre all’osso una questione così complessa. Spero ne facciate buon uso e buona lettura. Scrivetemi tutte le vostre perplessità nei commenti, cercherò di chiarirle, se posso.

Vi lascio un post con qualche riflessione sull’intimità della relazione terapeutica e sul perché, in taluni casi, sia im...
14/09/2025

Vi lascio un post con qualche riflessione sull’intimità della relazione terapeutica e sul perché, in taluni casi, sia importante preservarla.

Non è una legge, chiaramente. Ciascuno si assume la responsabilità rispetto al significato del proprio comportamento e rispetto a come, la condivisione, possa mutare alcuni significati.

Parliamone insieme.

Parlare di suicidio non è semplice. Spaventa, genera timore, eppure il silenzio che ruota intorno al tema è ciò che lo r...
10/09/2025

Parlare di suicidio non è semplice. Spaventa, genera timore, eppure il silenzio che ruota intorno al tema è ciò che lo rende più pericoloso.

Chi attraversa pensieri suicidari spesso non desidera “morire”, ma smettere di soffrire.

Sono pensieri, questi, che nascono dal dolore, dalla solitudine, dall’idea di non avere alternative possibili. In questi casi, il rischio più grande non è parlarne, ma rimanere soli con quel peso.

La prevenzione comincia dal riconoscere i segnali: frasi di disperazione, isolamento, perdita di speranza, cambiamenti improvvisi nel comportamento. E soprattutto dal creare spazi in cui sia possibile parlare senza sentirsi giudicati o “sbagliati”.

Se ti riconosci in queste parole, parlare può essere il primo passo per alleviare il dolore. Rivolgiti ad una persona di fiducia o a un professionista. In caso di emergenza chiama subito il 112 o i servizi di supporto attivi nella tua zona.

Non siamo pronti per questo post. ⚠️Oggi in Italia le famiglie omogenitoriali (quelle con due mamme o due papà) sono sem...
02/09/2025

Non siamo pronti per questo post. ⚠️

Oggi in Italia le famiglie omogenitoriali (quelle con due mamme o due papà) sono sempre più numerose (sebbene ancora non pienamente tutelate). Eppure, nonostante anni di ricerche solide, c’è ancora chi storce il naso o solleva dubbi sulla loro idoneità genitoriale.

La scienza è molto chiara a riguardo: il legame biologico con i genitori non è ciò che determina il benessere di un bambino, ma la qualità delle cure, la stabilità affettiva e il contesto in cui cresce. Questo, come sappiamo, vale anche per le famiglie adottive.

Numerosi studi internazionali, come il National Longitudinal Le***an Family Study (Gartrell & Bos, 2010; 2020) e le meta-analisi dell’American Psychological Association (2005; aggiornamento 2020), mostrano che non esistono differenze significative nello sviluppo emotivo, cognitivo e sociale tra bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali e quelli cresciuti in famiglie eterogenitoriali.

I figli di coppie omosessuali godono dello stesso benessere psicologico, rendimento scolastico e qualità delle relazioni dei loro coetanei.

L’unico vero fattore di rischio, come potete immaginare, non è interno alla famiglia, ma esterno: discriminazione sociale, bullismo e mancanza di tutele giuridiche possono avere un impatto negativo sul benessere del bambino. È il contesto che può ferire, non la struttura familiare in sé.

illustrazione in copertina: 🥰

Indirizzo

Casalnuovo Di Napoli
80013

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Teresa Capparelli Psicologa pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Teresa Capparelli Psicologa:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare

Mi presento.

Mi chiamo Teresa Capparelli e sono una Psicologa. "Psicologia dell'adolescenza" di Palmonari è stato il primo testo sulla disciplina, letto all'età di 13 anni. A seguire gli scritti di Freud, prima, quelli di Vittorino Andreoli, poi.

Dopo aver maturato interesse per la disciplina ho conseguito la laurea con lode presso l'Università degli studi di Napoli Federico II nel febbraio del 2017 realizzando una tesi sperimentale in Psicologia Clinica dello Sviluppo, dal titolo "L'affetto della vergogna nell'uomo e nella donna: uno studio con l'Interpretative Phenomenological Analisys".

Dal 2015 ho dato luogo a diversi sportelli d'ascolto per adolescenti, in alcuni istituti del territorio. Ho sviluppato doti di public speaking in seguito all'esperienza maturata presso agenzie di eventi e spettacoli, soffermandomi sui temi del bullismo e delle pari opportunità. Come sostenitrice e promotrice dell'uguaglianza di genere, ho collaborato sportelli di consulenza e di ascolto per la violenza di genere.

Mi sono occupata, nel corso degli anni, di sostegno post-scolastico a bambini con disturbi specifici dell'apprendimento. Ho collaborato con diverse agenzie di eventi e spettacoli realizzando laboratori per bambini finalizzati all'utilizzo di tecniche espressive.