Dietista Sebastian Lugli

Dietista Sebastian Lugli Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dietista Sebastian Lugli, Nutrizionista, Castelfranco Emilia.

🔺 Guarisci il tuo microbiota, guarisci tutto il corpo.

đź”´ Nutrizione personalizzata con focus su IBS e problemi digestivi, endometriosi e PCOS, gravidanza.

✒️ Contributor Microbioma.it e Microbiota.News

👉🏽 https://www.sebastianlugli.it/ Laureato in Dietistica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con una tesi su Difese immunitarie e Nutrizione. Durante le 1.500 ore di tirocinio clinico presso gli ospedali di Baggiovara, Policlinico, Carpi, Sassuolo e Mirandola, ho maturato esperienza in vari ambiti relativi alla nutrizione clinica e non. Partecipazione al team nutrizionale con elaborazione di piani di nutrizione enterale o per os personalizzata nei reparti di gastroenterologia, medicina interna, neurologia, stroke unit, malattie metaboliche, chirurgia generale,
oncologia;
AttivitĂ  ambulatoriale di elaborazione diete personalizzate e follow-up per
diabetologia, malattie cardiovascolari, gravidanza, pediatria, nefropatie, malattie
neurologiche, chirurgia bariatrica, obesitĂ , DCA. Presso gli studi di Castelfranco Emilia e Reggio Emilia lavoro a stretto contatto con diversi professionisti (psicologi, fisioterapisti, osteopati) per contribuire al totale benessere psicofisico della persona. La passione profonda per il potenziale terapeutico della nutrizione mi porta a cercare sempre il meglio per la salute delle persone, alla luce delle migliori evidenze scientifiche senza perdere di vista una prospettiva olistica sul benessere complessivo della persona.

FARMACI E DISBIOSI / 1: omeprazolo - lansoprazolo - pantoprazolo – rabeprazolo – esomeprazolo ovvero "Gli inibitori di p...
26/08/2025

FARMACI E DISBIOSI / 1: omeprazolo - lansoprazolo - pantoprazolo – rabeprazolo – esomeprazolo
ovvero "Gli inibitori di p***a protonica" o IPP

Nel post precedente abbiamo parlato dell’effetto del microbiota sui farmaci, ma è bene ricordare che è vero anche l’inverso: i farmaci possono alterare la composizione e la funzionalità del microbiota, con effetti che variano a seconda della classe di farmaco e della durata del trattamento. Oggi iniziamo da una classe di farmaci molto utilizzata, gli inibitori di p***a protonica ovvero omeprazolo - lansoprazolo - pantoprazolo – rabeprazolo – esomeprazolo (a volte chiamati “gastroprotettori” - magie del marketing sanitario...)

PERCHE’ gli I.P.P. CAUSANO DISBIOSI?

La barriera acida gastrica serve anche a proteggerci dal passaggio dei batteri; questi farmaci attenuano l’acidità gastrica e dunque favoriscono la colonizzazione diretta da parte di patogeni e modificazioni in senso disbiotico del microbioma intestinale.

COSA SUCCEDE?

Numerosi studi hanno mostrato un’associazione tra uso di inibitori di p***a protonica e l’infezione da Clostridium Difficile, nonchè un aumento del rischio per infezione da Salmonella e da Campylobacter Jejuni

Inoltre, due diverse metanalisi hanno mostrato un'associazione significativa tra il trattamento con inibitori di p***a protonica e il rischio di S.I.B.O. (sovracrescita batterica dell’intestino tenue). Che a sua volta può determinare sintomi come asma, acne, senso di affaticamento cronico, depressione, nausea, gonfiore, malnutrizione, dolori articolari e molto altro

Vedo quotidianamente pazienti che utilizzano IPP in cronico, e quando andiamo a fare il test del microbiota una quota molto alta di essi risulta poi avere disbiosi anche severe, anche con batteri non tipici dell’ecosistema umano (è perfettamente normale: se andiamo a disattivare una barriera tipica dell’organismo umano, passeranno batteri che che normalmente non passano).

Intendiamoci: questi farmaci a volte sono davvero necessari!
E’ però anche vero che diversi studi hanno dimostrato un eccesso di prescrizione se non addirittura un utilizzo inappropriato. L’errore più comune è continuarli dopo la fine dell’indicazione medica (in molti casi 2 settimane) o addirittura senza indicazione medica, cosa che non andrebbe mai fatta

I farmaci, anche non-antibiotici, possono modificare profondamente il microbiota intestinale, influenzando la salute dell’ospite e la risposta ai trattamenti. Comprendere queste interazioni è fondamentale per una medicina più personalizzata e sicura.

Il monitoraggio della composizione del microbiota può aiutare a identificare e affrontare precocemente eventuali squilibri.

E tu hai mai preso questo tipo di farmaci? Hai riscontrato sintomi come gonfiore addominale, costipazione o al contrario diarrea, affaticamento cronico, dolori articolari?

Scrivimi nei commenti, sono curioso di sentire il tuo punto di vista!

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Castelfranco Emilia

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