Alzheimer.

Alzheimer. Dott.ssa Laura Villani
Gruppo di auto-aiuto. Sostegno e confronto tra cargiver ed esperti.

7 si ben 7 anni fa ho fondato questo gruppo.Perché?Perché ho fatto l'amara scoperta che mia madre ne era colpita...Dopo ...
08/11/2025

7 si ben 7 anni fa ho fondato questo gruppo.
Perché?
Perché ho fatto l'amara scoperta che mia madre ne era colpita...
Dopo un lungo periodo di non accettazione mi sono messa in "moto ", mille ricerche,studi, approfondimenti, volevo sapere tutto, anche se il tutto lo si scopre solo vivendolo.
Ho lottato con lei e per lei ,alla fine ho perso.
Si ho perso, vince sempre lui il mostro Alzheimer.
Sono già trascorsi tre anni dalla dipartita di mamma.
Il gruppo è rimasto per dare sostegno a chi sta attraversando il mio stesso iter,lungo tortuoso, difficile.
Importante accompagnarli con amore fino alla fine e non dover avere nessun rammarico.
Godetevi ogni attimo, sorriso, abbraccio, tutto...

08/11/2025

🧠 Alzheimer: arrivano nuove speranze! 💫

Negli ultimi mesi la ricerca ha fatto passi avanti importanti: nuovi farmaci come Lecanemab (Leqembi) e Donanemab (Kisunla) stanno mostrando risultati promettenti nel rallentare la progressione della malattia nelle fasi iniziali.

Per la prima volta, alcuni di questi trattamenti potranno essere somministrati anche a casa, rendendo la terapia più semplice e umana. ❤️

Non è ancora una cura definitiva, ma è un grande passo avanti per milioni di famiglie.
La chiave resta la diagnosi precoce e il sostegno quotidiano. 🌷

15/07/2025

🌸 Benvenuti a tutti i nuovi membri! 🌸
Mi presento: sono la fondatrice e amministratrice di questo gruppo. Per chi non mi conosce, sono un'ex caregiver, ho creato questo spazio per aiutare e ricevere aiuto, condividendo esperienze, consigli e supporto reciproco.

🛑 Un piccolo ma importante promemoria:
Vi prego di non eccedere con la pubblicità. Questo non è lo scopo del gruppo e chi abuserà della pazienza altrui verrà bloccato.

Grazie per la comprensione e la collaborazione 💜

25/06/2025

Dedica ad un'amica di ventura...
So che il dolore di vederla svanire, pur essendo ancora lì, è qualcosa che pochi possono davvero comprendere. Ogni giorno senti di perderla un po’ di più, e ogni sorriso o sguardo che riconosci diventa un tesoro prezioso.
Ma sappi questo: l’amore che vi unisce non si dimentica, nemmeno quando le parole si perdono. Il legame che avete costruito vive ancora, anche se cambia forma. Il suo cuore, anche nella confusione, sente la tua presenza, il tuo affetto, la tua cura.
Tu stai facendo qualcosa di straordinario: le stai restando accanto con tutto l’amore possibile, anche quando fa male.
E questo amore è ciò che conta più di ogni altra cosa.
Non sei sola. Sei forte, anche quando ti senti spezzata.
❤️

29/10/2024

Le persone affette dalla malattia di Alzheimer piangono? Perché?
Questo può avvenire per una varietà di motivi, sia emotivi che neurologici. Ecco alcune ragioni per cui può accadere:
1. Confusione e Frustrazione: La perdita progressiva della memoria e delle abilità cognitive può portare le persone con Alzheimer a sentirsi smarrite, confuse e frustrate, causando un senso di impotenza che spesso si esprime con il pianto.
2. Ansia e Paura: I malati di Alzheimer possono non riconoscere i luoghi familiari o le persone care, il che genera paura e ansia. Questa paura, difficile da esprimere a parole, può manifestarsi con pianti improvvisi o prolungati.
3. Senso di Isolamento: Quando non riescono a comunicare efficacemente, possono sentirsi isolati o incompresi, anche in presenza di persone care. Questa percezione di solitudine può portare a piangere.
4. Depressione e Tristezza: In molte persone affette da Alzheimer, soprattutto nelle fasi iniziali, può emergere la consapevolezza della malattia, causando tristezza o depressione, che a loro volta portano al pianto.
5. Alterazioni Neurologiche: L'Alzheimer modifica il cervello in modo profondo, influenzando aree responsabili della regolazione delle emozioni. Questo può rendere i malati più sensibili o portare a reazioni emotive sproporzionate rispetto agli eventi, compreso il pianto.
6. Dolore o Disagio Fisico: A volte, le persone con Alzheimer non riescono a comunicare un malessere fisico, come dolore o disagio. Il pianto, in questo caso, può essere un segnale di sofferenza fisica non verbale.
Capire e rispondere in modo empatico al pianto di una persona con Alzheimer è importante per il loro benessere. Un ambiente calmo, paziente e amorevole può aiutarli a sentirsi più sicuri e a gestire meglio queste emozioni.

06/08/2024

« […] È facile amare qualcun altro, ma amare ciò che sei, quella cosa che coincide con te, è esattamente come stringere a sé un ferro incandescente: ti brucia dentro, ed è un vero supplizio. Perciò amare in primo luogo qualcun altro è immancabilmente una fuga da tutti noi sperata, e goduta, quando ne siamo capaci. Ma alla fine i nodi verranno al pettine: non puoi fuggire da te stesso per sempre, devi fare ritorno, ripresentarti per quell’esperimento, sapere se sei realmente in grado d’amare. È questa la domanda – sei capace d’amare te stesso? – e sarà questa la prova. […] »
(C.G.Jung, Lo Zarathustra di Nietzsche, Seminari)

«Si fa di tutto, anche le cose più strane, pur di sfuggire alla propria anima. (…)tutto, perché non si sa affrontare sé stessi.»
(C.G.Jung)

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