Psicologia Condivisa

Psicologia Condivisa Gli incontri, il cui ciclo si concluderà il 5 dicembre 2025, saranno dedicati all'approfondimento di tematiche complesse e attuali connesse all'adolescenza.

L’obiettivo degli eventi proposti nell’ambito di Psicologia Condivisa è promuovere una comprensione più profonda dei comportamenti e delle emozioni umane, favorendo attraverso la psicoanalisi, una maggiore consapevolezza di sé e degli altri. L'iniziativa Psicologia Condivisa nasce con l’obiettivo di diffondere la conoscenza psicologica e in particolare la psicoanalisi, come strumenti per il benessere collettivo. Promuovere la comprensione di sé e degli altri, prevenire problematiche individuali e familiari, favorire una maggiore consapevolezza e conoscenza, sono i cardini di questo progetto. Attraverso la divulgazione si intende creare una rete di solidarietà e crescita condivisa, rendendo il sapere psicologico una risorsa gratuita e accessibile a tutti. Il progetto si sviluppa in modo itinerante portando la cultura psicologica e psicoanalitica direttamente sul territorio con incontri sempre diversi, ciascuno dedicato a un tema specifico per offrire una visione ampia, ma senza ripetizioni. Sensibilizzare la popolazione adulta su queste tematiche non solo promuove il benessere individuale e collettivo, ma ha anche un impatto positivo sui minori poiché il cambiamento nel mondo adulto influenza profondamente l’ambiente nel quale i minori sono inseriti. Per far parte della comunità è possibile seguirci sui Social Facebook e Instagram oppure scrivere a psicologiacondivisa25@gmail.com

Comuni attualmente coinvolti

Attualmente i comuni coinvolti sono: Andezeno, Baldissero Torinese, Marentino, Arignano, Pavarolo, Mombello, Moriondo, Montaldo Torinese, Santena e Cambiano. Si auspica che in futuro altri comuni possano aderire all'iniziativa ampliando così il network di collaborazione e favorendo una più ampia diffusione degli obiettivi del progetto. Scuole coinvolte

La prima scuola a partecipare a questo progetto è l'Istituto Comprensivo di Santena, che ha avviato un ciclo di sei incontri a partire dal 22 marzo 2025, focalizzati su tematiche riguardanti la famiglia. Verranno esplorati i cambiamenti evolutivi e le nuove dinamiche familiari, con particolare attenzione agli aspetti affettivi e alla sessualità, nonché alle difficoltà relazionali e sociali che caratterizzano questa fase dello sviluppo, inclusa l'emergenza di nuove forme depressive. Un focus specifico sarà riservato al fenomeno della violenza tra pari, analizzato nelle sue componenti psicologiche, nelle possibili cause sottostanti e nelle strategie di prevenzione, con uno sguardo approfondito alla sua intersezione con il bullismo.

Nella notte di Halloween a Moncalieri un ragazzo disabile di quindici anni è stato attirato con un pretesto da tre coeta...
07/11/2025

Nella notte di Halloween a Moncalieri un ragazzo disabile di quindici anni è stato attirato con un pretesto da tre coetanei, rinchiuso, seviziato, rasato e umiliato fino a essere gettato in un fiume. Un atto di gruppo, gratuito e feroce, che interroga le radici psichiche della violenza giovanile.
La violenza è l’annullamento dell’Altro come soggetto. Non è solo un gesto aggressivo ma un fallimento psichico della capacità di riconoscere e contenere la differenza.
È un processo di deumanizzazione: l’Altro smette di essere persona e diventa oggetto su cui scaricare l’angoscia, la rabbia o la vergogna che non trovano altre vie. Nella violenza giovanile questa incapacità di pensare l’emozione si combina con bisogni di appartenenza e riconoscimento: il gruppo diventa teatro di prova del potere, luogo in cui la coscienza individuale si dissolve e l’azione collettiva autorizza ciò che da soli sarebbe impensabile.
La scelta di una vittima vulnerabile non è mai casuale perché incarna la parte fragile che gli aggressori non riescono ad accettare in sé. Ciò che non tollerano, la paura, la debolezza, la sensazione di impotenza, viene proiettato sull’Altro, che diventa il bersaglio su cui scaricare ciò che non possono sopportare dentro di sé. Umiliarlo significa allora liberarsi, in modo illusorio, dalla propria fragilità trasformandola in dominio e potere.

L’aggressione, agita in gruppo e in una notte che simbolicamente sospende le regole, assume una valenza rituale di onnipotenza e negazione della legge.
Sul piano psicologico emergono processi di identificazione con l’aggressore, difese contro il vuoto e gravi deficit di mentalizzazione ed empatia. La violenza allora non nasce dal desiderio di far soffrire ma dall’incapacità di accorgersi della sofferenza di chi si ha davanti.

Prevenire dunque significa educare alla consapevolezza emotiva, restituire al gruppo una funzione di pensiero, offrire modelli che contengano la rabbia e trasformino la forza in responsabilità.
Solo imparando a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri si può restituire umanità ai legami e impedire che la violenza prenda spazio dentro le relazioni.

Iolanda Gaeta

La notizia della laurea di Mauro Glorioso, conseguita alle Molinette di Torino, restituisce un’immagine semplice e poten...
06/11/2025

La notizia della laurea di Mauro Glorioso, conseguita alle Molinette di Torino, restituisce un’immagine semplice e potente della resilienza: non quella spettacolare, ma quella silenziosa che si costruisce giorno dopo giorno, nella continuità degli sforzi.
Due anni fa, un gesto improvviso e privo di senso ha cambiato radicalmente la sua vita. Colpito da una bicicletta lanciata dall’alto ai Murazzi di Torino, Mauro ha subito una lesione che lo ha costretto alla sedia a rotelle. Da allora nulla è stato come prima, ma il modo in cui ha scelto di affrontare l’imprevisto parla di una forza interiore che non ha bisogno di clamore. La resilienza è la capacità di accettare la realtà, anche quando si presenta nella sua forma più ingiusta, e di riorganizzarsi dentro di essa. Mauro non ha negato il dolore né cercato risposte consolatorie: ha scelto di restare in movimento, mentalmente e affettivamente. Continuare a studiare, a portare avanti un progetto, è diventato il suo modo di dire alla vita “ci sono ancora”.
La sua laurea non rappresenta il riscatto da una tragedia, ma la prosecuzione di un percorso interrotto. È la testimonianza che il pensiero può restare attivo anche quando il corpo si ferma, e che l’identità non si esaurisce nella perdita. Ogni traguardo conquistato dopo un trauma è una forma di adattamento: non il superamento del limite, ma la sua integrazione nel proprio modo di essere. La vicenda di Mauro ci ricorda che l’imprevedibilità fa parte della condizione umana e che la risposta possibile non è la rassegnazione, ma la costruzione di nuovi significati. La resilienza non elimina la ferita: la trasforma in un confine abitabile.
E in questo gesto, coerente e tenace, una laurea conquistata senza enfasi che si riconosce la dignità più profonda dell’essere umano: la capacità di non interrompere il proprio cammino.
Grazie dott.Glorioso per la Sua forza e la determinazione che ha mostrato, grazie per essere un esempio per tutti noi.
foto Mediterraneo 24

Venerdì 14 novembre alle ore 21, a Cambiano, presso la Biblioteca Civica, si terrà l’evento dal titolo “Oltre il silenzi...
29/10/2025

Venerdì 14 novembre alle ore 21, a Cambiano, presso la Biblioteca Civica, si terrà l’evento dal titolo “Oltre il silenzio: consapevolezza e prevenzione della violenza di genere.”

L’incontro propone una riflessione sulle radici psicologiche della violenza di genere e sulle dinamiche affettive che la precedono. Attraverso una lettura psicoanalitica dei legami verranno esplorati il “rifiuto” come frattura narcisistica, il passaggio “dal desiderio al controllo” e “l’odio” che si nasconde nell’amore.
Quando il rifiuto viene vissuto come ferita e non come limite, l’Altro, invece di essere riconosciuto come presenza libera, diventa oggetto da trattenere, da dominare, da possedere.
Parlare di violenza significa dare voce a ciò che accade prima del gesto: l’idealizzazione, la fragilità, l’incapacità di tollerare la frustrazione.
“Oltre il silenzio” è un invito a comprendere le dinamiche profonde che precedono la violenza, per trasformarle e restituire significato al “no” come confine che protegge e consente di costruire relazioni fondate sulla consapevolezza, sulla libertà e sulla responsabilità reciproca.
L’incontro mira a diffondere una cultura della prevenzione, restituendo al “no” il suo valore educativo e simbolico: un confine che protegge, una parola che permette di costruire relazioni più libere, consapevoli e rispettose della differenza. Per iscrizioni inviare una e-mail a psicologiacondivisa25@gmail.com

08/10/2025

Parlare di Gaza significa parlare dell’innocenza tradita.
È la storia di un popolo che non fa la guerra ma la subisce, di vite sospese tra il cielo e le macerie mentre i governi decidono chi può restare in vita e chi no. Gaza è il luogo in cui la distanza tra chi comanda e chi soffre diventa abissale, dove i bambini imparano troppo presto a distinguere il rumore di un drone da quello del vento e dove la vita continua nonostante tutto, come un atto di resistenza silenziosa.
Da una parte e dall’altra del confine ci sono persone comuni che non hanno scelto nulla. Madri che tengono i figli stretti, padri che fingono forza mentre tremano, anziani che ricordano quando si poteva uscire senza temere di non tornare. Non sono loro a scatenare le guerre, ma sono loro a portarne i segni. I governi parlano di sicurezza, di difesa, di strategia, ma nelle strade di Gaza e nelle città israeliane colpite non ci sono strategie, solo paura e corpi che cercano riparo.
Ogni governo combatte la propria battaglia: Israele per la sopravvivenza, la Palestina per la libertà: in mezzo c’è la popolazione civile, prigioniera di due traumi che si specchiano. Gli israeliani vivono con la paura di essere di nuovo cancellati, i palestinesi con quella di essere dimenticati; due paure opposte e uguali che si alimentano a vicenda, trasformando la ferita in identità.

Eppure, tra le rovine, la vita insiste…

Anche sotto le bombe i civili custodiscono la dignità dell’umano: la capacità di prendersi cura, di resistere, di ricordare che l’Altro non è un nemico ma un essere fragile come sé.
Gaza è questo: la vita che resiste alla distruzione, la voce della gente comune che non ha potere, ma conserva l’unica forza capace di fermare la guerra: quella di restare umani.

25 OTTOBRE 2025 dalle ore 10.30 alle 12.00 in Biblioteca di Via Cesole ad Andezeno. Evento: "Nasce un   e la   prende fo...
23/09/2025

25 OTTOBRE 2025 dalle ore 10.30 alle 12.00 in Biblioteca di Via Cesole ad Andezeno. Evento: "Nasce un e la prende forma tra funzioni, legami e trasformazioni". Il primo anno di vita di un bambino è un tempo straordinario, intenso e delicato. Non è solo il neonato a crescere e trasformarsi: anche i genitori attraversano una profonda riorganizzazione psichica, affettiva e relazionale. La funzione materna, la funzione paterna e il legame di coppia diventano il nucleo generativo e contenitivo che sostiene lo sviluppo del piccolo. In questa fase precoce tutto dipende dalla capacità dell’ambiente genitoriale di offrire presenza, continuità e contenimento emotivo. La madre è chiamata a confrontarsi con i compiti psichici della maternità, mentre il padre o la figura co-genitoriale ha un ruolo fondamentale nel sostenere la relazione madre-bambino e l’intero assetto familiare. L’incontro è rivolto a neogenitori con bambini nei primi dodici mesi di vita, a coppie in attesa e a figure familiari coinvolte nella cura del neonato, come nonni o altri adulti significativi. Parleremo della nascita psichica della madre come esperienza trasformativa, del ruolo paterno inteso come funzione terza che regola e sostiene la diade madre-bambino, e delle trasformazioni che la coppia si trova ad affrontare nel ridefinire tempi, priorità e modalità relazionali. La mattinata sarà articolata in due momenti: una prima parte teorica introduttiva e una seconda parte interattiva, dedicata al confronto e al dialogo. Esperienze, domande e riflessioni condivise diventeranno parte integrante dell’incontro. Sarà un’occasione preziosa per fermarsi, riflettere e rafforzare la propria funzione genitoriale, con la consapevolezza che nessuno diventa genitore da solo. Iscriviti compilando il form https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSexM_Pt7NXsLSYbJfTDy-35mcr5IRg41gSJMU7njaJq3ni01A/viewform?usp=header

https://forms.gle/bAEHoe177k3tZavj9
19/09/2025

https://forms.gle/bAEHoe177k3tZavj9

Indirizzo dell’evento: Santena Biblioteca Sala al primo piano della Biblioteca civica 'E. Marioni' Piazza Visconti Venosta 1 Orario: 21,00/22,30

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