Dr khatibtalal cancer

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07/07/2022

Oggi lo scrivo un argomento credo che importante
Che cosa significano le varianti BA.4 e BA.5 di Omicron per la pandemia la variante BA.2 ha causato un'impennata a livello globale, altri due spin-off di Omicron sono in aumento in tutto il mondo. Individuati per la prima volta dagli scienziati in Sudafrica nel mese di aprile e collegati a un successivo aumento dei casi in quel paese, BA.4 e BA.5 le ultime varianti Omicron sembrano causare meno decessi e ricoveri rispetto alle loro cugine più vecchie, segno che la crescente immunità della popolazione sta attenuando le conseguenze immediate dell'impennata di COVID-19.
Che cosa sono BA.4 e BA.5?
Le due varianti sono più simili a BA.2 che al ceppo BA.1 che ha dato il via alle ondate di Omicron nella maggior parte dei paesi lo scorso anno. Ma nella proteina spike virale, BA.4 e BA.5 presentano mutazioni uniche, tra cui quelle indicate con le sigle L452R e F486V, che potrebbero modificare la capacità di agganciarsi alle cellule dell'ospite e di eludere alcune risposte immunitarie.
ha rilevato che BA.4 e BA.5 condividono un'origine con i precedenti ceppi Omicron. le varianti sono probabilmente propaggini di BA.2.
Perché le varianti sono in aumento a livello globale?

I vantaggi di trasmissione delle varianti possono derivare da modifiche biologiche che accelerano l'infezione, per esempio permettendo al virus di infettare più persone e più rapidamente.

Ma l'aumento di BA.4 e BA.5 sembra derivare, invece, dalla loro capacità di infettare persone che erano immuni alle forme precedenti di Omicron e di altre varianti Ma questo, unito agli altissimi tassi di infezione causati dalle precedenti ondate di COVID-19, ha eretto un muro di "immunità ibrida" che offre una forte protezione contro la malattia grave, in particolare nelle persone anziane, che hanno le maggiori probabilità di essere state vaccinate.
Quanto funzionano i vaccini contro le varianti?
gli anticorpi innescati dalla vaccinazione sono meno efficaci nel bloccare BA.4 e BA.5 di quanto non lo siano nel bloccare i ceppi Omicron precedenti, compresi BA.1 e BA.2

Che cosa succederà dopo?
La sfilata di sotto varianti di Omicron potrebbe continuare, con nuove varianti che si inseriscono in ulteriori buchi nell'immunità esistente. "Nessuno può dire che BA.4/5 sia la variante definitiva. È altamente probabile che emergano altre varianti di Omicron “hanno identificato diversi punti della proteina spike che sono attualmente riconosciuti dagli anticorpi attivati dalla vaccinazione e da una precedente infezione, ma che potrebbero mutare in futuri ceppi di Omicron l'emergere di una variante da un ramo dell'albero genealogico di SARS-CoV-2 diverso da quello che ha generato Omicron. Ripetute infezioni da Omicron potrebbero creare un'ampia immunità contro i lignaggi successivi

Quali sono i sintomi della variante Omicron BA.5 e quanto durano?
La variante Omicron BA.5 tende a colpire le vie aeree superiori, causando sintomi lievi, come naso che cola e febbre. I primi dati indicano che i sintomi durano in media quattro giorni
Nonostante siamo entrati nella stagione calda, l’emergenza Covid-19 non rallenta. Anzi, in molti paesi, compresa l’Italia, si registra un incremento dei contagi.
La principale responsabile sembra essere una nuova sotto variante di Omicron, chiamata BA5 che secondo recenti studi sarebbe più contagiosa delle altre.
Nonostante questo, i sintomi sembrano essere più lievi.
I contagi da Omicron BA.5, infatti, si manifestano molte volte come un “banale” raffreddore
I sintomi delle infezioni causate dalla variante Omicron BA.5 sembrano essere più lievi I sintomi sembrano durare in media 4 giorni
La combinazione di
tixagevimab
cilgavimab
è efficace nel neutralizzare le varianti BA.4 e BA.5 di omicron
La combinazione di anticorpi
tixagevimab
cilgavimab
mantiene l'attività di neutralizzazione contro le varianti emergenti di Omicron BA.4 e BA.5 (BA.4/5) Tixagevimab (AZD8895) e cilgavimab (AZD1061)
sono parte di una combinazione di due anticorpi a lunga durata d'azione - derivati da cellule B donate da individui precedentemente infettati dal virus sars-cov-2
Dr. khatib talal
Padova 7.7.2022

02/06/2022

Oggi scrivo un argomento dopo che ho fatto una vista sociale a una carissima amica
Obesità
L'obesità è un disturbo del metabolismo divenuto assai frequente nelle popolazioni caratterizzate da abbondanza alimentare e sedentarietà. Perché si diventa obesi. In condizioni normali, l'uomo è in grado di bilanciare la quantità di alimenti da ingerire sulla base del consumo calorico. Questo è quello che avviene in natura per tutti gli animali liberi. In natura non esiste obesità. L'uomo è l'unico mammifero che diventa obeso. Apparentemente quindi, la causa dell'obesità è semplice: si introducono più calorie con gli alimenti di quante se ne consumano con l'attività fisica. Non è ancora nota la ragione per cui alcuni soggetti sono capaci di mantenere questo equilibrio calorico (rapportare le entrate con le uscite) mentre altri no. Sappiamo però che il peso è regolato con grande precisione: nel corso della vita adulta, un soggetto normale introduce circa 2.000Kcal al giorno, che per 365 giorni fa 730.000 kcal/anno. Nell'arco di 50 anni, introduce complessivamente 36,5 milioni di kcal. Ipotizziamo che questo soggetto arrivi a 50 anni con 10 kg in più. Sappiamo anche che ogni kg di grasso accumulato corrisponde a 7.200 kcal. Ne consegue che in 50 anni questo soggetto ha assunto 720.000 kcal in più rispetto ai 36,5 milioni di kcal che avrebbe dovuto assumere per mantenere il giusto peso. Si tratta di uno scarto inferiore allo 0,019% in 50 anni. E' come se un orologio accumulasse un ritardo di poco più di 2 minuti al giorno! Ciò significa che anche le persone obese sono capaci di regolare il loro peso, ma lo fanno con un piccolo errore. Le cause di questo errore di taratura non sono note, ma sappiamo che vi contribuiscono due tipi di fattori:
1) fattori genetici;
2) fattori ambientale
Fattori genetici
L'importanza dei geni sull'obesità i figli nati da genitori obesi avevano una probabilità assai maggiore di diventare obesi rispetto ai figli nati da genitori normopeso ‘ereditabilità dell’IMC era prossima all'80%. Studi successivi hanno individuato una probabilità di trasmissione dell'obesità più bassa, prossima al 33% se entrambi i genitori sono obesi e, ancora minore, se solo uno dei due è obeso.
Fattori ambientali
Se i fattori genetici spiegano solo il 33% dell'eccesso del peso corporeo, significa che l'ambiente incide per il rimanente 67%. Questa notevole influenza ambientale è dimostrata dal grande incremento dell'obesità negli ultimi 30 anni. I due maggiori fattori ambientali sono:
a) eccesso alimentare;
b) sedentarietà.

Nella donna esiste un terzo fattore, costituito dalla gravidanza. In alcune donne la gravidanza è una importante causa di obesità. Sebbene la maggior parte delle donne presenti un peso poco aumentato a distanza di un anno dal parto, nel 10-20% delle donne si registra un incremento del peso di circa 8 kg per ogni gravidanza nei successivi 15 anni. Benché molte persone siano convinte che l'aumento di peso dipenda da un metabolismo particolarmente pigro, nella realtà raramente si osserva una riduzione sensibile del metabolismo basale nei soggetti obesi


Oggi di giorno questa problemi di obesita e molto interessata da percentuale alta
E cerco di fare qualche conecto sulla obesita e la seguenza sia positiva sia negattiva
QUANDO SERVE LA CHIRURGIA?
Quando i primi due approcci risultano fallimentari, o se già in partenza l'obesità risulta più grave, l’unica possibile soluzione è costituita dalla chirurgia Negli ultimi decenni, grazie all’introduzione delle tecniche laparoscopiche, le procedure sono divenute più sicure e meno invasive La chirurgia bariatrica mira a correggere o a guarire l’obesità patologica - si parla anche di chirurgia del metabolismo i benefici (variazioni di peso, incidenza e remissione del diabete, ipertensione e dislipidemia) per i pazienti sottopostisi a un intervento di bypass gastrico - la tipologia più diffusa, assieme alla sleeve gastrectomy - fino a dodici anni dopo. «Si tratta di interventi che rimangono molto complessi, pur essendo ormai eseguibili in un'ora e mezza e dando l'opportunità al paziente che vi si sottopone di mettersi in piedi la- sera stessa.
Il tipo di procedura chirurgica va definito sulla base delle caratteristiche del paziente. Dopo aver dato spazio agli interventi reversibili, come il bendaggio e il palloncino intragastrico che richiedono un grande rigore da parte dei pazienti: altrimenti sono destinati a fallire. le procedure che hanno un effetto anche sul sistema ormonale che garantiscono benefici anche rispetto al diabete».
OBESITA' E CANCRO
Avere troppi chili in eccesso - oltre a mettere in rischio il cuore, le arterie e il sistema endocrino anche convivere con un rischio più alto di sviluppare un tumore. i tumori che più spesso risultano associati all’aumento di peso? Nelle donne sono due: al seno all’endometrio, con una maggiore incidenza dopo la la menopausa Nell’uomo la complicanza più frequente riguarda il tumore al colon . Ma anche fegato pancreas esofago colecisti eovaie non sono al riparo dai chili di troppo. A legare la dieta ai processi di formazione dei tumori è l'iniezione massiccia di energia, «con cui si alimentano anche le cellule tumorali Come le cellule buone, anche quelle cattive hanno dei recettori in grado di captare ormoni e nutrienti. L’eccesso di cibo offre al tumore la possibilità di crescere più velocemente: il glucosio produce energia e l’insulina aumenta la proliferazione cellulare».
Perdere grasso addominale
State cercando di perdere il grasso corporeo “testardo” che avere intorno alla vita? Una dieta efficace contro il grasso della pancia non solo vi aiuterà anche ad ottenere quegli addominali che avete sempre sognato, ma potrebbe addirittura prolungarvi la vita. Infatti, il grasso addominale viscerale viene collegato a problemi metabolici e ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, ma anche ad alcuni tipi di cancro, e al diabete di tipo 2.
Ecco allora alcune cose utili da sapere, alcuni consigli dietetici, ed alcune ricette utili per perdere il grasso addominale.
I tipi di grasso addominale
Nell’area della vita ci sono due tipi di tessuti grassi.
Il grasso sottocutaneo,
• che sta al di sotto della nostra pelle, sopra i muscoli dell’addome,
• e che conferisce al ventre un aspetto flaccido e traballante.
Il grasso viscerale, conosciuto anche come grasso addominale,
• che si trova invece sotto gli addominali,
• e che si deposita tra gli organi interni.
Questo tipo di grasso è quello che conferisce allo stomaco l’aspetto “pancia da birra”, dove l’addome sporge, ma che allo stesso tempo lo si sente duro quando lo si tocca. Entrambi, ma maggiormente quello viscerale, possono essere dannosi per la salute. Cosa possiamo fare per rimediare a questa condizione? Quali i rimedi e le soluzioni per sconfiggere il grasso addominale?
I rimedi bruciano – grasso addominale
Quanto ai rimedi, occorre premettere che non esistono dei rimedi miracolosi e risolutivi per «sconfiggere il grasso addominale».
Esistono però dei comportamenti e degli accorgimenti che possono aiutare a perderlo in modo relativamente veloce: una dieta sana e ricca di nutrienti, ed un esercizio fisico costante.
Sapevate ad esempio,
• che seguire una dieta salutare e fare esercizio fisico, è il modo migliore per ridurre il grasso addominale, sia viscerale che sottocutaneo?
• che una dieta ricca di zinco, di vitamine del gruppo B e di vitamina C è uno dei modi più efficaci per accelerare la perdita di grasso nello stomaco?
• che il calcio, abbondante in latticini e alcune verdure a foglia verde, aiuta a regolare la nostra composizione corporea?
In questo nostro articolo ci focalizzeremo sull’aspetto alimentare del problema.
Illustreremo come modificare la dieta per trasformare l’organismo in una macchina brucia – grassi della pancia!
I comportamenti (soprattutto) alimentari utili, e quelli da evitare
Parliamo degli elementi dietetici e dei comportamenti che possono aiutare ad eliminare il grasso dalla pancia.
1) cercate di ridurre (ma non eccessivamente) le calorie che assumete, e di aumentare l’attività fisica quotidiana
Se volete perdere il grasso corporeo, quindi anche il grasso addominale, occorre che riduciate le calorie assunte, in modo da arrivare ad un deficit energetico.
Deficit che potrete ottenere aumentando l’attività fisica e riducendo contemporaneamente il consumo dei cibi, in modo che il corpo sia costretto attingere alle sue riserve caloriche (cioè al grasso accumulato).
Infatti, ciò che rileva ai fini del dimagrimento, è ben rappresentato da queste due relazioni:
Attività sportiva => Aumento del consumo energetico => Deficit calorico => Riduzione del peso corporeo
Dieta => Riduzione dell’apporto energetico => Deficit calorico => Riduzione del peso corporeo
Combinando una dieta all’attività fisica, potrete arrivare a perdere fino 2 chili alla settimana: potete arrivare ad un deficit settimanale di 3.200 calorie riducendo di circa 400-500 calorie l’apporto calorico giornaliero.
Dovete però fare attenzione a non eliminare con la dieta troppe calorie.
Infatti, una dieta troppo ferrea potrebbe far aumentare l’attività degli enzimi che immagazzinano il grasso, e diminuire l’attività di quegli enzimi che bruciano i grassi.
Una drastica riduzione delle calorie introdotte nell’organismo può favorire inoltre la perdita della massa muscolare magra (i muscoli in particolare) e portare ad una diminuzione della produzione dell’ormone tiroideo.
Tutto ciò si tradurrà conseguentemente in una diminuzione del tasso metabolico e quindi in una conseguente riduzione delle calorie bruciate.
2) programmate adeguatamente la distribuzione dei pasti giornalieri
Oltre a limitare le quantità delle calorie, dovete distribuire nell’arco di tutta la giornata la quantità di quelle che assumete con gli alimenti.
In genere è consigliabile distribuirle in 5-6 piccoli pasti. Ciò non vuol dire che si debba mangiare in continuazione o in modo disordinato.
Vuol dire solo programmare diversamente la distribuzione dei (regolari) pasti, facendo attenzione a mantenere un equilibrato apporto di macronutrienti:
• è facile durante la giornata inserire 2-3 spuntini,
• ma ciò non va bene se li usiamo per mangiare ‘peggio’.
Mangiare 5-6 piccoli pasti consente infatti di ridurre il picco glicemico dopo ogni pasto, e di ridurre il desidero di dolci e di amidi.
Inoltre, consente di mantenere il metabolismo più attivo nell’arco di tutta la giornata.
La colazione dovrebbe essere il pasto più abbondante. La cena quello più leggero.
3) soprattutto in inverno, esponetevi alla luce del sole
Anche una carenza cronica di vitamina D pare collegarsi all’obesità e all’accumulo del grasso localizzato.
La vitamina D è una vitamina liposolubile che si trova naturalmente presente in alcuni alimenti come il pesce, il fegato, i tuorli d’uovo, i prodotti caseari fortificati con vitamina D.
La maggior parte di noi beneficia della vitamina D attraverso l’esposizione alla luce solare, la quale luce sensibilizza il nostro corpo a sintetizzare la vitamina D. Tuttavia, non è chiaro,
• se siano i bassi livelli di vitamina D quelli che causano l’aumento di peso,
• oppure se sia il grasso in eccesso che porta a dei livelli più bassi di vitamina D.
Si è avanzata l’ipotesi che la mancanza di vitamina D, associata in inverno alla minore esposizione alla luce solare,
• potrebbe essere il fattore chiave di quella che viene chiamata la risposta invernale negli esseri umani;
• una risposta che si caratterizza per un maggiore accumulo di grasso, accumulo che era fondamentale per la sopravvivenza dei nostri antenati alle temperature fredde.
Pare che la carenza di vitamina D sia collegabile anche alla depressione : le persone che soffrono di depressione tendono infatti ad avere un marcato grasso addominale.
4) occhio ai grassi che assumente con la dieta (senza però eliminarli del tutto)
Un elevato apporto di grassi attraverso la dieta può portare ad un accumulo di grasso nella zona addominale ed in altre parti del corpo.
Ed il grasso contiene più del doppio delle calorie contenute nelle proteine o nei carboidrati.
Un grammo di grassi fornisce 9 calorie, contro le 4 calorie (circa) delle proteine e dei carboidrati.
Ma non solo, i grassi ci saziano meno dei carboidrati e quindi tendiamo a mangiarne di più. Il grasso poi ha anche un basso effetto termogenico,
• il che vuol dire che per la sua scomposizione il corpo utilizza pochissima energia (solo 0-3% del suo potere calorifico),
• il che implica che per digerire un pasto ricco di grassi, il nostro corpo brucia relativamente poche calorie.
Ciò precisato, è importante ricordare,
• che i grassi hanno un ruolo essenziale all’interno della nostra dieta,
• ma anche che non tutti i grassi sono uguali.
Infatti, occorre distinguere tra (acidi) grassi essenziali, grassi saturi e grassi trans.
a) acidi grassi essenziali
Gli acidi grassi essenziali, che si trovano in quantità in alimenti come noci, semi, pesce grasso e cereali integrali non raffinati,
• sono assolutamente necessari per il corretto funzionamento del nostro corpo;
• non possono essere sintetizzati ovvero prodotti dal corpo, e devono quindi essere assunti attraverso gli alimenti.
b) grassi saturi
I grassi saturi – i quali si trovano in alimenti come la carne ed i latticini -dovrebbero al contrario essere evitati.
E dimostrato infatti che favoriscono l’accumulo di grasso e l’aumento di peso corporeo più degli acidi grassi essenziali insaturi.
Il corpo ha bisogno di grassi saturi in piccole quantità per scopi particolari: per il resto, quando è necessario è in grado di sintetizzarli.
c) grassi trans
I grassi trans sono un tipo di grasso che si trova,
• nella margarina,
• nei fritti,
• nei prodotti da forno, b***o, ecc.
• e che dovrebbe essere invece completamente eliminato dalla nostra dieta.
Questi grassi si formano a seguito di un processo chimico che i produttori alimentari usano per trasformare gli oli liquidi in grassi solidi e per aumentare la durata di conservazione degli alimenti.
5) date la vostra preferenza ai carboidrati a basso indice glicemico
I carboidrati con un alto indice glicemico
• vengono rapidamente utilizzati dal corpo,
• provocano un rapido e notevole aumento dei livelli di glucosio nel sangue,
• che, a sua volta, stimola il pancreas a rilasciare delle grandi quantità di insulina.
• L’insulina serve al corpo per utilizzare il glucosio per produrre energia.
• Tuttavia, le quantità elevate di insulina favoriscono l’accumulo di grasso nel corpo.
I carboidrati a basso indice glicemico,
• sono quelli che impiegano molto più tempo per essere digeriti,
• causano solo un piccolo e lento aumento dei livelli di glucosio nel sangue e di insulina.
• Inoltre, gli alimenti a basso indice glicemico riducono l’appetito, dato che forniscono al corpo un apporto energetico lento e costante.
La maggior parte delle verdure, legumi e frutta non amidacei, hanno un basso indice GI.
Mentre sono nella parte alta dell’IG gli alimenti, ricchi di carboidrati più raffinati, e le patate.
6) cercate di aumentare l’assunzione di cibi ricchi di fibre
La fibra alimentare è quella parte degli alimenti vegetali, che gli enzimi non riescono a digerire.
Quindi non viene assorbita nel flusso sanguigno e, di conseguenza, non fornisce calorie.
Il fatto poi che gli alimenti ricchi di fibre necessitino solitamente di una maggiore masticazione, determina un rallentamento della velocità con cui noi consumiamo i pasti, ed una riduzione del rischio di abbuffarci.
7) bevete acqua in abbondanza
L’acqua non ha calorie. Può però determinare un aumento della nostra sensazione di pienezza.
Secondo un recente studio, il fatto di consumare da 1 a 3 bicchieri al giorno di acqua, potrebbe farci bruciare da 68 a 205 Kcal al dì, oltre a farci diminuire il consumo di sodio, di zuccheri e di grassi saturi

Interventi chirurgici per dimagrire: quale scegliere?
Oggi sono disponibili vari tipi di intervento per dimagrire. Il primo intervento eseguito con l’intento di indurre una riduzione del peso corporeo è stato il bypass digiuno-ileale,
Tabella 12.4. Procedure chirurgiche e relativo meccanismo d’azione.
Procedura Frequenza Meccanismo del dimagrimento
Malassorbimento dei nutrienti Restrizione/sazietà precoce
Bendaggio gastrico 45% - +++
Sleeve gastrectomia 25% - +++
Bypass gastrico 20% ++ ++
Diversione bilio pancreatica 15% +++ +
Quanti tipi di intervento sono disponibili per ridurre il peso?
Gli interventi più utilizzati per la riduzione del peso sono quattro (tabella 1):
1. Bendaggio gastrico;
2. Sleeve gastrectomy;
3. By-pass gastrico;
4. Diversione biliopancreatica;
Il bendaggio gastrico è l’intervento più eseguito in Italia ma la diffusione di queste quattro procedure presenta notevole variabilità a livello mondiale: per esempio il bendaggio gastrico è poco utilizzata negli USA, dove la procedura più frequente è invece il Bypass gastrico Per contro, la diversione biliopancreatica è quella meno utilizzata a livello mondiale ma è molto diffusa in Italia, visto che questo tipo di intervento
quale e intervento chirurgico migliore per ridurre il peso
La prima domanda che il paziente fa al chirurgo riguarda il tipo di intervento: “che intervento devo fare? Quale è l’intervento più sicuro e che fa perdere più peso?” Purtroppo, non esiste una risposta univoca a questa domanda. Ogni paziente è diverso dall'altro sia per la gravità del sovrappeso sia per le sue aspettative. Il primo elemento da prendere in considerazione per scegliere l’intervento migliore è la gravità del sovrappeso. E’ evidente che in pazienti con obesità molto grave è necessario ricorrere ad interventi in cui, oltre a ridurre il volume dello stomaco per accelerare il senso di sazietà, viene asportata anche un’ampia parte dell’intestino per ridurre l’assorbimento dei nutrienti (es. by-pass gastrico o diversione biliopancreatica).
Questi tipi di intervento combinano l’effetto restrittivo (riduzione del volume dello stomaco) con l’effetto malassorbitivo (asportazione di parte del piccolo intestino) e determinare una riduzione di circa il 40% nell’arco di 18-24 mesi. Questi due tipi di intervento sono molto efficaci quando indice di massa corporea è >50 e più in generale se il peso di una persona alta 170 cm supera i 150 kg. Per contro essi non avrebbero senso se una perdita più contenuta, per esempio 40-50 kg, porta il paziente in prossimità del suo peso ideale. In questo caso è preferibile procedere con il bendaggio gastrico o con lasleeve gastrectmy Salvo controindicazioni, tutti gli interventi di chirurgia bariatrica sono eseguiti per via laparoscopica, senza cioè aprire la parete addominale.
Aspetti psicologici e chirurgia per la riduzione del peso
Vi sono alcuni aspetti psicologici che possono influenzare la scelta dell’intervento. Per esempio, nei pazienti affetti da bulimia vi è una elevata probabilità che il bendaggio gastrico risulti poco efficace dopo i primi 2 anni perché il paziente inizia a nutrirsi con creme ed alimenti liquidi altamente calorici per soddisfare le sue crisi bulimiche.
Un altro aspetto importante da prendere in considerazione per decidere quale è il “miglior intervento” sono le aspettative del paziente e le sue paure riguardo al peso. Vi sono pazienti che pur rimanendo sovrappeso dopo l’intervento si sentono perfettamente soddisfatti, perché le analisi di laboratorio (glicemia, colesterolo, trigliceridi ed alcuni disturbi (artrosi, pressione alta etc) sono spariti o molto migliorati e giudicano soddisfacente il loro aspetto fisico. Altri pazienti non si sentono invece soddisfatti se dopo l’intervento non raggiungono il peso ideale. Per questo motivo dovrebbe sempre essere eseguita un’attenta valutazione psicopatologica prima dell’intervento,
Interventi di tipo malassorbitivo
Gli interventi di tipo malassorbitivo sono quelli che asportano un tratto più o meno lungo di intestino, dove i nutrienti sono assorbiti passano nel sangue (figura 1). Questo tipo di interventi determina una riduzione notevole dell'assorbimento di proteine carboidrati e grassi (lipidi), con conseguente dimagrimento. Si tratta degli interventi che comportano il maggior dimagrimento.

Figura 1. Intestino e assorbimento dei nutrienti: si vedono i tratti dell'intestino dove i vari tipi di nutrienti sono assorbiti ed entrano nel sangue.

POSSIBILI COMPLICAZIONI POST-OPERATORIE A LUNGO TERMINE
La prima cosa da sottolineare è che chiunque si sottoponga a chirurgia dell’obesità dovrà poi tornare per visite di controllo con la frequenza programmata dal Centro: i controlli sono infatti essenziali per ottenere il migliore dei risultati con la minore percentuale di complicazioni.
Il primo effetto collaterale della chirurgia dell’obesità sarà quindi la necessità di rispettare il calendario dei controlli, con esami del sangue da eseguire a scadenze programmate Il secondo effetto collaterale da prendere in considerazione è che la chirurgia dell’obesità porterà grossi vantaggi al sistema endocrino e a tutti gli apparati del corpo umano (respiratorio cardiocircolatorio locomotore) eccetto uno, l’apparato digerente, che potrà infatti essere più spesso vittima che beneficiario della chirurgia bariatrica. Effetti collaterali comuni saranno, a seconda dell’intervento eseguito e ovviamente non tutti insieme,
nausea
vomito
reflusso gastroesofageo,
sindrome di dumping,
meteorismo diarrea stitichezza
Un terzo gruppo di effetti collaterali è infine a carico della nutrizione. Con grosse differenze da una procedura a un’altra, saranno possibili deficit o da ridotto introito (in alcuni interventi potranno essere carenti ferro e vitamine), o da ridotto assorbimento (potranno cioè mancare ferro, calcio, vitamine, proteine).
Le carenze da ridotto assorbimento sono di solito più severe e richiedono di assumere cronicamente integratori a base di calcio, ferro e vitamine.
PADOVA
DR KHATIB TALAL
2.06.2022

31/05/2022

Indirizzo

Via Pioghella, Fiesso D'Artico VE
Fiesso D'Artico
30032

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