01/12/2025
In terapia ci sono fasi.
Fasi bellissime, in cui vedi tuo figlio migliorare e senti il cuore volare.
E fasi “no”, in cui sembra che tutto si sia fermato.
O, peggio, che sia tornato indietro.
Cosa può determinare una fase “no” dopo una fase “sì”?
• consolidamento: il cervello stabilizza una nuova abilità e la prestazione può temporaneamente diminuire;
• carico cognitivo aumentato: il bambino sta coordinando più competenze insieme (linguaggio, attenzione, memoria…);
• variabilità intraindividuale: i bambini non performano uguale ogni giorno, soprattutto sotto stress o fatica;
• fattori emotivi: cambiamenti a casa, scuola, routine;
• generalizzazione: applicare una competenza in contesti nuovi richiede tempo e produce oscillazioni.
Chiamarla “fase” non significa “non preoccuparsi mai”.
Significa osservare con criterio:
se la difficoltà è isolata e breve, è probabile sia parte del processo;
se si ripete, aumenta o blocca altre competenze, allora va approfondita insieme.
Il messaggio non è: “tranquilli, è tutto normale”.
Il messaggio è: è normale vedere alti e bassi durante un percorso riabilitativo, e sei accompagnata nel leggerli senza paura e senza illusioni.
Tu in che fase sei?