Simone Gussoni

Simone Gussoni Il dott. Simone Gussoni è Amministratore Unico presso la società di servizi sanitari Studio Gussoni Salute Srl

Un pensiero speciale va a tutti gli infermieri, medici, OSS, tecnici, inservienti, tirocinanti e altri professionisti de...
27/12/2025

Un pensiero speciale va a tutti gli infermieri, medici, OSS, tecnici, inservienti, tirocinanti e altri professionisti della salute che, anche durante queste festività di Natale, sacrificano il calore della famiglia per garantire la salute e il benessere degli altri.

Grazie a voi, che oggi mancate a un tavolo festivo, affinché altri cuori possano continuare a ba***re. La vostra dedizione e il vostro impegno non dovrebbero passare inosservati; siete i veri eroi che, con pazienza e amore, affrontano ogni giorno le sfide della professione.

Molti si domandano per quale motivo sia stata nuovamente rinnovata la deroga risalente al periodo della pandemia di Covi...
27/12/2025

Molti si domandano per quale motivo sia stata nuovamente rinnovata la deroga risalente al periodo della pandemia di Covid-19, questa volta fino al 31/12/2029.

La risposta potrebbe giungere dalle stime di ISTAT e Inps. Il prossimo futuro si delineerà come un periodo contrassegnato da un’ondata di pensionamenti tra medici e infermieri: si prevede che circa 39mila medici possano abbandonare il servizio tra il 2026 e il 2038, con un picco che supererà le 3.200 uscite annuali nel quadriennio 2029-2033.

Anche il personale infermieristico è gravato dalla cosiddetta “gobba pensionistica”.

Attualmente, gli infermieri ammontano a 277.138 unità (23% uomini e 77% donne), costituendo il 39,5% dell'intero personale del Servizio Sanitario Nazionale. Si rileva che il 29,13% degli infermieri del Ssn ha oltre 55 anni al 31 dicembre 2023; pertanto, si stima che tra il 2026 e il 2035 circa 78mila infermieri raggiungeranno l’età pensionabile, fissata a 67 anni.

Le proiezioni relative ai pensionamenti dei medici dipendenti del Ssn, a partire dal 2026 fino al 2038 e considerando come unico parametro il compimento del settantesimo anno di età, indicano che, nel medesimo arco temporale, circa 39mila medici lasceranno il Ssn per raggiunti limiti di età. Si prevede un’intensificazione dei pensionamenti nei quadrienni 2029-2033 e 2034-2038, con una media di 3.200 pensionamenti annuali solo per il personale medico.

Si assisterà a un incremento significativo dei pensionamenti, passando da circa 870 nel biennio 2024-2025 a 2.640 annuali nel triennio 2026-2028, per raggiungere oltre 3.200 pensionamenti all’anno nel quadriennio 2029-2033.

Potrebbe sembrare il racconto di uno dei tanti medici di guardia alla fine di un turno di notte ma in realtà è la testim...
27/12/2025

Potrebbe sembrare il racconto di uno dei tanti medici di guardia alla fine di un turno di notte ma in realtà è la testimonianza di un sindaco che cercare di savare l’ospedale cittadino dagli spietati tagli della Madre Azienda Ospedliera.

La notte del sindaco Piero Castrataro davanti all’ospedale Veneziale di Isernia è trascorsa serenamente. «Ho dormito alcune ore», ha raccontato, accampato in una tenda per manifestare il suo dissenso contro i tagli ai servizi al presidio ospedaliero. Non era solo: con lui c’erano cittadini, il presidente della provincia di Isernia e altri sindaci, arrivati per sostenere la causa. Castrataro ha affermato: «La salute è un diritto che va difeso restando uniti. Anche stasera saremo davanti all’ospedale». Ha apprezzato il supporto degli infermieri, che gli hanno offerto un caffè, e ha parlato con i medici del pronto soccorso. Il sindaco spera di incontrare presto la direzione generale di Asrem per discutere le possibili azioni a breve termine.

Il suo obiettivo è chiaro: evitare il depotenziamento del pronto soccorso e della rianimazione, salvaguardare il punto nascita e l’emodinamica. «Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Questa è una battaglia di tutti e non contro qualcuno», ha ribadito. Prima di chiudersi in tenda, Castrataro ha commentato una nota dell’azienda sanitaria, che insinuava che la mancanza di medici fosse dovuta alla sua incapacità di rendere attrattiva la città. Ha chiarito: «Questa non è una protesta ma un modo per sensibilizzare tutti a lavorare nella stessa direzione, per trovare medici e condividerli tra le strutture».

Il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, ha smentito le affermazioni sulla città: «Isernia città morta è una frase che non è stata mai pronunciata». Tuttavia, ha espresso la sua vicinanza a Castrataro, definendo «legittima» la sua protesta e sottolineando la necessità di una visione comune per difendere il sistema sanitario pubblico, messo a dura prova da anni di commissariamento.

Una sorpresa ha animato il pomeriggio di Natale all'ospedale San Camillo-Forlanini di Roma. Nel reparto di Chirurgia Vas...
26/12/2025

Una sorpresa ha animato il pomeriggio di Natale all'ospedale San Camillo-Forlanini di Roma. Nel reparto di Chirurgia Vascolare, il 25 dicembre non è stata solo una giornata di lavoro, ma un'opportunità per condividere momenti con i pazienti, evitando che si sentissero soli. Il dottor Alfonso Pannone, a capo della UOS di Flebologia, ha scelto di lavorare a Natale per consentire ai colleghi più giovani di stare con le famiglie, senza prevedere che il reparto sarebbe diventato un luogo di gioia e risate.

L'idea di festeggiare con i pazienti è venuta a due infermiere, Roberta Cenci e Francesca Golizio, che erano di turno. Hanno deciso di portare un po' di calore a chi era in ospedale, organizzando una tombola. Pannone ha accolto con entusiasmo l'iniziativa, contribuendo con decorazioni e premi.

Nel pomeriggio, i tavoli sono stati allestiti nel corridoio, invitando pazienti e familiari a partecipare a questo evento inaspettato. “Tutto è avvenuto in un clima di serenità e condivisione”, ha commentato il medico, sottolineando l'importanza di prendersi cura anche dell’anima nei giorni festivi.

Le infermiere hanno espresso la loro soddisfazione per il successo dell'evento, sottolineando che la salute include anche il benessere emotivo. La tombola ha portato sorrisi e ha rappresentato una bella occasione per andare oltre il semplice dovere professionale, ricordando che la cura implica anche ascolto e presenza.

Progressivamente, le professioni sanitarie ospedaliere hanno visto scemare il loro appeal, non solo in Friuli, ma in tut...
26/12/2025

Progressivamente, le professioni sanitarie ospedaliere hanno visto scemare il loro appeal, non solo in Friuli, ma in tutto il panorama nazionale. Gli operatori sanitari e gli esperti del settore non nutrono alcun dubbio al riguardo: la disaffezione verso il servizio pubblico scaturisce da una vita ospedaliera che è divenuta via via sempre più insostenibile, caratterizzata da turni massacranti, carenze di personale e un ambiente di lavoro che spesso non garantisce il giusto supporto né le risorse necessarie.

La fuga di personale sanitario dalla sanità pubblica si configura come un’emergenza di proporzioni allarmanti. Questa crisi, se non affrontata con misure adeguate, potrebbe condurre a un ridimensionamento drammatico del welfare, con ripercussioni gravose, in particolare per le classi sociali più vulnerabili. Si delinea uno scenario inquietante, in cui la carenza di professionisti qualificati compromette non solo la qualità delle cure, ma anche la sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso.

È imperativo, pertanto, che le istituzioni si impegnino a normare e regolamentare il fenomeno, creando condizioni favorevoli che possano attrarre e trattenere i talenti nel settore. Solo attraverso interventi mirati e un rinnovato interesse per il benessere degli operatori sanitari sarà possibile garantire un futuro dignitoso e sostenibile per la sanità pubblica, fondamentale per la coesione sociale e il progresso del nostro paese.

Grazie alla nuova proroga presente nella legge di bilancio, l’ondata di infermieri senza titolo proveniente dagli angoli...
25/12/2025

Grazie alla nuova proroga presente nella legge di bilancio, l’ondata di infermieri senza titolo proveniente dagli angoli più poveri del pianeta potrà proseguire fino al 31/12/2029, ma questa volta la FNOPI non ci sta.

La proroga dell'esercizio professionale per medici e infermieri con titoli esteri accende il dibattito tra istituzioni e professioni sanitarie. Fnopi e Fnomceo si oppongono fermamente, chiedendo di superare le soluzioni temporanee e avviare interventi strutturali per garantire assistenza di qualità e protezione dei cittadini.

# # # Un dibattito riaperto
Con la legge di Bilancio, è stata estesa fino al 2029 la possibilità di esercitare per i professionisti con titoli esteri non completamente riconosciuti. Questa decisione, secondo le due Federazioni, è un passo indietro rispetto agli impegni precedenti e non affronta il problema della carenza di personale, compromettendo la sicurezza delle cure.

# # # Questioni fondamentali
Fnopi e Fnomceo evidenziano che il problema non è l’inserimento di professionisti stranieri, ma le modalità di integrazione nel sistema sanitario. Sottolineano che una buona assistenza richiede un rigoroso controllo dei percorsi formativi, in conformità con gli standard europei.

Inoltre, la deroga all'iscrizione agli Ordini è vista come un punto critico, poiché mina i principi deontologici, l’obbligo di formazione continua e la conoscenza della lingua italiana.

# # # Necessità di regole chiare
Le Federazioni sostengono che l'integrazione dei professionisti esteri deve seguire regole precise, con un controllo rigoroso sulle competenze e la formazione. Temono che l'uso prolungato delle deroghe possa trasformare una misura straordinaria in prassi ordinaria, con rischi per la qualità delle cure.

# # # Chiamata all'azione
Fnopi e Fnomceo chiedono al Parlamento di rivedere questa decisione al più presto e di avviare un dialogo con le professioni sanitarie. L'obiettivo è sviluppare soluzioni condivise e sostenibili per affrontare la carenza di personale, ponendo al centro i bisogni di salute dei cittadini.

La incessante precipitazione degli ultimi giorni ha generato disagi e problematiche in alcuni ambienti dell'ospedale San...
25/12/2025

La incessante precipitazione degli ultimi giorni ha generato disagi e problematiche in alcuni ambienti dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina. A evidenziare la criticità è stato il personale infermieristico del nosocomio, che fruisce degli spogliatoi ubicati nei sotterranei dell'edificio, ritrovandoli frequentemente allagati.

Nella mattinata del 24 dicembre, il problema si è nuovamente manifestato. “Ogni qualvolta si verifica una pioggia, gli spogliatoi degli infermieri - dichiarano - si inundano di acqua e melma proveniente dalle fogne. Un evento ricorrente su cui non sono stati adottati provvedimenti. Siamo stanchi di essere trattati come animali”. L'immagine della stanza allagata, con il pavimento coperto di sporcizia, proprio sotto gli armadietti destinati agli abiti e agli effetti personali, parla da sé.

Inoltre, è emerso un ulteriore problema: il personale subisce frequentemente furti, poiché gli spogliatoi sono situati nei sotterranei, in una zona scarsamente sorvegliata.

Trento: “Per il periodo natalizio non sarà possibile attivare i punti di primo intervento traumatologico di Madonna di C...
25/12/2025

Trento: “Per il periodo natalizio non sarà possibile attivare i punti di primo intervento traumatologico di Madonna di Campiglio e di Sèn Jan di Fassa. La decisione è legata alla mancanza di disponibilità di personale infermieristico, nonostante i tentativi di reperimento attivati che hanno incluso la ricerca di infermieri interinali e lo scorrimento delle graduatorie concorsuali”.

A dare la comunicazione, qualche giorno fa, sono stati i vertici della Madre Azienda provinciale per i servizi sanitari precisando che sono stati individuati “medici, tecnici di radiologia e personale amministrativo” ma che “l’assenza della componente infermieristica non consente di garantire l’operatività dei servizi nel rispetto degli standard richiesti.

Giuliana Pietropaolo, 45 anni, non laureata, ha lavorato al Centro Santagostino, dove ha fatto diagnosi e prescritto far...
24/12/2025

Giuliana Pietropaolo, 45 anni, non laureata, ha lavorato al Centro Santagostino, dove ha fatto diagnosi e prescritto farmaci in modo disordinato, causando il peggioramento della salute di molti pazienti. È stata condannata a 4 anni.

Senza un Laurea in Medicina e Chirurgia, ha utilizzato una laurea falsa e un certificato non valido per ingannare l'Ordine dei Medici. Pur non avendo mai svolto un apprendistato, ha inserito nel suo curriculum un'esperienza inesistente al Policlinico Gemelli di Roma. È riuscita a ottenere un lavoro a tempo indeterminato a Milano presso il Centro clinico Santagostino. Durante il periodo di prova, tra estate 2022 e inizio 2023, ha visitato oltre 800 pazienti come presunta endocrinologa, facendo diagnosi errate e prescrivendo farmaci senza alcun criterio. Molti pazienti hanno accusato peggioramenti, necessitando dell'intervento di medici di base o specialisti veri.

La sua impostura si basava su un metodo sorprendentemente semplice: ha sostituito le proprie generalità con quelle di un'omonima medico ignara. Questa frode è stata scoperta quando il Centro Santagostino ha verificato alcune incongruenze nei dati anagrafici, portando l'Humanitas a rescindere il contratto di assunzione firmato solo tre giorni prima, il 20 marzo 2023.

Era seduto su una panchina, a breve distanza dalla macchinetta del caffè posizionata presso la centrale operativa del SU...
24/12/2025

Era seduto su una panchina, a breve distanza dalla macchinetta del caffè posizionata presso la centrale operativa del SUEM. Di lì a poco sarebbe iniziato il suo turno di lavoro: da oltre vent'anni operava alla centrale del Suem come infermiere e centralinista. Un malore improvviso, probabilmente un infarto, ha portato alla morte di Alberto Zapolla, 59enne di Treviso. Erano appena passate le 13.30. I suoi colleghi, rendendosi subito conto della gravità della situazione, hanno cercato di fare il possibile per salvarlo: le manovre di rianimazione, durate circa mezz'ora, non hanno purtroppo avuto successo. Zapolla è stato dichiarato morto, lasciando gli altri operatori e infermieri sotto shock.

Il 59enne svolgeva il ruolo di infermiere di centrale. Lascia una moglie, Teresa, e un fratello, Francesco; non aveva figli ed è ricordato da tutti come una persona riservata, ma molto professionale e attenta nel suo lavoro. Nel dicembre 2023, Zapolla aveva perso la madre, Bianca Casagrande, ben nota a Treviso per aver gestito per molti anni un chiosco di panini prima di fronte alla stazione ferroviaria e poi alle Stiore. Il funerale di Alberto Zapolla sarà programmato nelle prossime ore.

Al Policlinico Gemelli, un paziente con sospetto di tumore al polmone è stato diagnosticato e operato in meno di quattro...
24/12/2025

Al Policlinico Gemelli, un paziente con sospetto di tumore al polmone è stato diagnosticato e operato in meno di quattro ore, grazie a un percorso clinico integrato e mini-invasivo. La procedura ha unito una biopsia tramite broncoscopia robotica con sistema ION e una resezione chirurgica robotica, tutto in un'unica anestesia. Questo risultato segna un primato nazionale e un nuovo modello di cura rapido e centrato sul paziente.

L'innovazione nella pneumologia ha reso possibile l'esecuzione di biopsie di piccoli noduli polmonari, prima difficili da trattare. Utilizzando una piattaforma robotica broncoscopica, si possono effettuare biopsie e marcature anche in noduli periferici, consentendo un intervento immediato in caso di risultati positivi.

Questo approccio consente di eseguire una resezione polmonare mini-invasiva in un'unica fase, riducendo il tempo di attesa e aumentando l'efficacia del trattamento. I medici evidenziano che la chiave del successo sta nella collaborazione multidisciplinare e nell'uso di tecnologie avanzate, garantendo diagnosi tempestive e cure appropriate.

In questa interessante intervista pubblicata da corriere.it Francesco Malara, dirigente di Nursing Up Torino, racconta l...
24/12/2025

In questa interessante intervista pubblicata da corriere.it Francesco Malara, dirigente di Nursing Up Torino, racconta le molteplici attività demansionanti che contraddistinguono il turno dei professionisti intellettuali infermieri nel pronto soccorso delle Molinette di Torino.

D: Malara, conferma quanto emerso nella ricerca commissionata all’Università di Torino dal vostro ordine professionale: il 25% del turno di lavoro di un infermiere è oggi dedicato a mansioni che comprendono cambio di presidi, rilevazione dei parametri, cura dell’igiene dei pazienti e altri compiti che, secondo le indicazioni organizzative, dovrebbero essere affidati a operatori socio-sanitari, amministrativi o altro personale ausiliario?**
R: Sì, purtroppo, e questo va anche a discapito dei pazienti, che non dovrebbero mai essere lasciati soli. E che, invece, spesso ci vedono uscire dal reparto e rientrare anche mezz’ora dopo, nostro malgrado.

D: Si spieghi meglio.
R: Guardi, le faccio un esempio banale ma molto calzante. Chi è che va alla ricerca del toner delle stampanti quando si esaurisce?

D: Ce lo dica lei.
R: Noi, perché dal periodo del Covid in avanti non abbiamo più avuto alcun amministrativo a nostro supporto.

D: Sta dicendo che nel pronto soccorso delle Molinette non lavora nemmeno un impiegato amministrativo?
R: Esatto, e questo ci obbliga anche a compilare da soli tutte le scartoffie che, come potrà immaginare, non sono poche.

D:La tecnologia non vi viene in aiuto?
R:Chiunque abbia fatto di recente un passaggio nei pronto soccorso torinesi sa che la tecnologia non è propriamente un fiore all’occhiello e che siamo ancora piuttosto indietro.

D: Parliamo di attività che non dovrebbero rientrare tra i vostri compiti?
R: Noi dovremmo stare sempre con i pazienti, occuparci di loro. Fare cura e prevenzione. È questa la verità.

Nella ricerca emerge anche che, molto spesso, vi dedicate a quelle attività che sarebbero assegnate agli operatori sociosanitari.**
E anche questo corrisponde alla realtà.

D: Vi pesa svolgere questi compiti?
R: Non è per le attività in sé, ma per la catena di assistenza e cura. Noi facciamo il lavoro degli Oss semplicemente perché loro non ci sono.

D: E dove sono?
R: Torno a spiegare con esempi concreti. Per raggiungere il dermatologico San Lazzaro, dai corridoi interni del nostro ospedale, si percorre un chilometro e mezzo. Immagini se un paziente deve essere portato lì, quanto tempo investe chi si occupa del suo trasporto. Molinette è una città, e gli Oss destinati al Dea alla fine si ritrovano a fare i barellieri; noi ci ritroviamo a fare gli Oss, e a rimetterci sono i pazienti.

D: È una situazione irrisolvibile?
R: Noi del Nursing Up abbiamo realizzato una petizione già nel 2023 per richiedere l’inserimento di una squadra trasporti in Città della Salute. Personale non sanitario, destinato solo a quello scopo.

D: Nel frattempo, sono cambiati direttore generale e assessore di riferimento.
R: Infatti, li abbiamo visti entrambi di recente e l’assessore Riboldi ha promesso che studierà a fondo la situazione.

Indirizzo

Corso Europa 386/4
Genova
16132

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