22/12/2024
SENSITIVITÀ, RILASSAMENTO, FORZA ELASTICA
Qualità come la forza, la flessibilità e la coordinazione sono importanti in qualunque disciplina marziale e sportiva ma, senza il raggiungimento di un’elevata consapevolezza psicofisica, la loro espressione risulta alquanto limitata.
È pertanto necessario sviluppare quella che, con un termine generale, potremmo chiamare Sensitività. È su di essa che si andrà a costuire una profonda “Consapevolezza corporea”. Diventa pertanto fondamentale migliorare la capacità di propriocezione, per avvertire sempre più finemente tutto quello che, fisicamente, il corpo “sente” e “fa”, istante per istante.
Utilizzando l'attenzione e l'ascolto corporeo potremmo quindi riconoscere ed eventualmente modificare nella maniera più appropriata la posizione spaziale e articolare che le varie parti del corpo via via assumono; così come il grado del tono muscolare o il tipo, la qualità e l'efficacia del movimento che produciamo.
Sappiamo che muscoli, tendini e articolazioni sono dotati di recettori particolarmente sensibili alle variazioni di forza e alle pressioni esercitate o anche subite dal nostro corpo. Un flusso continuo di segnali neurali giunge continuamente al nostro cervello e ci mette nelle condizioni di correggere accuratamente qualsiasi posizione, tensione o movimento.
La possibilità di recepire un maggiore flusso di informazioni dipende però dall’allungamento delle fibre muscolari, in particolare di quelle sensitive che si trovano nella parte centrale (fibre intrafusali) e che, proporzionalmente al grado di allungamento del fuso, aumentano la frequenza, la quantità e la qualità dei dati inviati all’encefalo.
Il grado di rilassamento diventa pertanto fondamentale.
Infatti, la sensisibilità dei muscoli contratti è minima. Diminuendo la tensione la percezione aumenta. Quando poi i muscoli sono sia rilasciati sia anche allungati, la percezione raggiunge il suo culmine.
Lo stato di massima capacità dell'apparato muscolo-scheletrico di "sentire" e "interpretare" le variazioni strutturali e di forza viene pertanto raggiunto in quelle fasi di “rilascio attivo e volontario” delle tensioni muscolari che nelle arti marziali interne e nel Qi Gong corrispondono allo stato di “Song”; la particolare forza (interna ed “elastica”) che ne consegue viene poi generata dal Chen (affondare). Questo è un processo chiaro ed "allenabile", che viene alimentato dal crescere della sensitività, che rende "concreta" e “consapevole” la connessione fra mente, corpo ed energia.
L’enfasi sul rilassamento che attraversa l’insegnamento di arti marziali come il Taiji o il Bagua fa riferimento a meccanismi di questo tipo, come chiaramente ha scritto il Maestro Huang Sheng Shyan (ritratto nella foto).
«Il rilassamento è il prodotto dalla consapevolezza della mente. Cominciamo tutti con la consapevolezza “locale” in cui si muove la mente attraverso diverse parti del corpo visualizzandole al fine di rilassarle.
Dopo un po’, quando sentirai di rilassarti, tutto il corpo si rilasserà come una sola unità.
Ma se si lavora solo per rilassare il corpo, è improbabile che si riesca a sviluppare il radicamento.
Senza di esso non ci potrà essere alcuna "forza di restituzione”. Quindi è necessario lavorare sull’affondare, che è un processo mentale in cui – guidando le sensazioni di rilasciare il corpo – si riuscirà a renderlo “tutt’uno col terreno”. La forza elastica di rimbalzo non è altro che un prodotto, una conseguenza dell’affondare».