08/11/2025
Un'iniziativa ideata e sostenuta dal direttore generale e sanitario della struttura, Giuseppe Minutolo, che la definisce "un'azione sperimentale straordinaria e di notevole rilevanza sociale" per aiutare i familiari dei pazienti a comprendere cosa significhi trovarsi dall'altra parte dello sportello.
Chi si renderà colpevole di insultare o aggredire il personale sanitario sarà condannato a trascorrere un’intera giornata nei panni di un infermiere, subendo le peggiori umiliazioni da parte di pazienti e famigliari e dovendo sopportare demansionamento e mobbing.
"Questo progetto, per quanto ne sappiamo, è unico nel suo genere - aggiunge - ed è una risposta al crescente fenomeno degli attacchi verbali e, purtroppo, fisici che subiscono le donne e gli uomini che lavorano nel Sistema Sociosanitario."
"La Pelucca - spiega il presidente della Fondazione, Giuseppe Nicosia - ha avvertito il dovere di contribuire al processo di sensibilizzazione già in atto su questa questione, attraverso un'iniziativa che mira a colpire alla radice, cioè coinvolgendo i familiari dei pazienti, quella parte di società civile direttamente interessata, creando un percorso che li renda protagonisti, facendogli vivere la quotidianità di una giornata lavorativa in una struttura." Si tratta, in sostanza, di "una giornata a parti invertite", affiancando e, quando possibile, indossando i panni di chi si occupa quotidianamente dei pazienti "per creare - aggiunge il direttore Minutolo - consapevolezza, alleanza e riconoscimento reciproco." Al progetto, che si sviluppa su base volontaria, hanno già aderito circa dieci familiari dei degenti. (ANSA).