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Dieta Mediterranea e declino cognitivo.Un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology ha esaminato l’associazione ...
09/01/2025

Dieta Mediterranea e declino cognitivo.

Un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology ha esaminato l’associazione tra l’aderenza alla dieta MIND (Mediterranean-Dietary Approaches to Stop Hypertension Intervention for Neurodegenerative Delay) e l’incidenza del declino cognitivo in una coorte prospettica birazziale.
Utilizzando i dati del questionario sulla frequenza alimentare dello studio REasons for Geographic and Racial Differences in Stroke, i ricercatori hanno confrontato l’aderenza alla dieta MIND con l’incidenza del declino cognitivo in partecipanti di origine africana e caucasici.
I risultati hanno mostrato che una maggiore aderenza alla dieta MIND è associata a una ridotta incidenza di declino cognitivo, con un odds ratio (OR) di 0,96 (95% CI 0,93–0,99, p = 0,02) dopo aver aggiustato per vari fattori. In particolare, l’aderenza alla dieta MIND è risultata associata a un rischio ridotto di declino cognitivo nelle partecipanti femminili (OR 0,92, 95% CI 0,89–0,96, p < 0,001), ma non nei partecipanti maschili (OR 1,01, 95% CI 0,97–1,06, p = 0,64). Inoltre, l’aderenza alla dieta MIND è stata un miglior predittore del declino cognitivo nei partecipanti di origine africana (β = 0,04, SE = 0,007, p < 0,001) rispetto ai partecipanti caucasici (β = 0,03, SE = 0,004, p < 0,001).
Questo studio suggerisce l’importanza della dieta MIND nella prevenzione del declino cognitivo, con differenze tra i sessi ed etnie.
Fonte: Neurology
https://www.neurology.org/doi/10.1212/WNL.0000000000209817

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22/11/2023

Ci troviamo davanti a un momento molto critico per il Servizio Sanitario Nazionale: un terzo di tutti i medici che ci lavorano sarà in pensione entro il 31 gennaio 2025. Avevamo già annunciato ai politici questo aspetto ma tutti i governi precedenti non hanno potuto approfondire e ascoltare quello che dicevamo. Adesso, dopo continui risparmi e tagli, siamo arrivati al punto in cui il Servizio Sanitario Nazionale è a una svolta: o si fa qualcosa o rischiamo di diminuire le prestazioni o, addirittura, perdere il Servizio Sanitario Nazionale». Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, intervenendo al 33esimo Congresso nazionale della Società nazionale medica interdisciplinare cure primarie-Snamid portando i saluti dell’Ordine.

Il congresso si è svolto al Centro Congressi Auditorium Aurelia.
«Circa 40mila medici andranno in pensione e non ci sono colleghi pronti a sostituirli. O meglio, ci potrebbero essere ma non hanno interesse a farlo per i motivi più svariati: le violenze, le denunce, o l’aspetto economico, dato che i medici italiani sono i meno pagati in Europa – ha aggiunto Magi – quindi questi sono gli argomenti su cui dovremmo confrontarci durante il congresso, vedere quali sono le proposte, e capire che siamo un sistema fondato da tutte le categorie. Dobbiamo confrontarci e fare proposte».

Fonte: Dire
(ph: Shutterstock)

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