16/11/2025
🎨 "L' Angelus" • Jean-François Millet, olio su tela (1858-1859) • Museo d'Orsay - Parigi
Istituita per iniziativa della nel 1951 e fatta propria dalla nel 1975, si è celebrata a livello nazionale lo scorso 9 Novembre la 75a per i frutti della terra, festeggiata poi a livello Parrocchiale nelle date limitrofe (nella nostra Parrocchia sarà celebrata oggi).
Il tema di quest’anno è : “Giubileo, rigenerazione della terra e speranza per l’umanità”.
Di seguito una sintesi del messaggio della Cei divulgato per l'occasione:
"La pratica cristiana del Giubileo affonda le sue radici nell'Antico Testamento e si realizza in Gesù Cristo, che proclama "l'anno di grazia del Signore" (Lc 4,19). Il Giubileo ricorda la celebrazione del sabato e del riposo della terra ogni sette anni, e ogni cinquantesimo anno, come un tempo di festa e di discontinuità dal lavoro. Il Giubileo ci insegna ad essere grati per i doni che riceviamo e a non dimenticare mai che la terra è di tutti.
Papa Francesco, nella Laudato si', invita a scorgere nella Scrittura la riscoperta e il rispetto dei ritmi inscritti nella natura dalla mano del Creatore".
Viene sottolineata l'importanza del riposo della terra e degli esseri umani, della dignità del lavoro e della lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori, in particolare degli immigrati.
Viene anche evidenziato l'impegno per la tutela della casa comune e il contrasto al mutamento climatico.
Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, sottolinea l'importanza di queste battaglie e la necessità di una nuova visione dell'agricoltura che valorizzi la terra senza sfruttarla oltre misura, rigenerando la fertilità e salvaguardando l'ambiente e la salubrità dei prodotti alimentari.
Il messaggio trasmette un senso di speranza e di gratitudine, invitandoci a riflettere sulla nostra responsabilità verso la terra e gli esseri umani ed evocando un senso di urgenza e di preoccupazione per la crisi socio-ambientale attuale, ma anche una fiducia nella possibilità di cambiare e di migliorare le cose.
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Il dipinto di , una rappresentazione iconica della vita rurale e della devozione religiosa, ritrae due contadini che si fermano a pregare al suono della campana dell'Ave Maria, mostrando la loro devozione e gratitudine per il lavoro della giornata.
In piedi in un campo, con i cappelli in mano e gli occhi bassi, la coppia è assorta nella preghiera e sullo sfondo si vede un carro con un forcone e un mucchio di patate, che suggerisce la loro attività quotidiana.
La scena è illuminata da una luce calda e dorata, che crea un'atmosfera di pace e serenità.
Il dipinto è di fatti considerato un tributo alla dignità e alla semplicità della vita contadina, che Millet considerava autentica e vicina alla natura.
La scena è inoltre una metafora della pausa, di un momento di riflessione e di connessione con Qualcosa di più grande e cattura proprio l'essenza della vita rurale e della fede religiosa, creando un'immagine che è diventata un'icona dell'arte del XIX secolo.
a Voi tutti ♡