03/11/2025
Siamo sedute una fronte all'altra. Romina sorride e comincia.
"Non mi lamento, eh… non mi piace lamentarmi. Però… ultimamente mi sento stanca. Non tanto nel corpo, ma come se non avessi più una spinta dentro. Eppure continuo: vado al lavoro, mi occupo della casa, di mia madre, dei ragazzi… so che devo farlo, non c’è alternativa."
Io : Ti sento dire “devo” molte volte… come se tutto dipendesse da te. E se per un momento non dovessi fare nulla, cosa accadrebbe?
Romina sorride ancora, ma abbassa lo sguardo. "Oddio… non lo so. Mi sentirei in colpa. O inutile. È che… non riesco a fermarmi. Anche quando mi dico “oggi mi riposo”, poi trovo sempre qualcosa da fare. È più forte di me.
Mila:
È più forte di te...
Romina:
Sì. Mi dice che devo tenere duro, che non posso mollare. Che se mi fermo, tutto crolla.
E poi… chi altro lo farebbe, se non io?
Mila:
Ti sei mai chiesta da quanto tempo resisti così? Da quando hai iniziato a “tenere tutto su”?
Romina:
(una pausa lunga)
Da sempre, credo. Anche da bambina.
Se c’era un problema, io lo risolvevo. Se qualcuno stava male, io c’ero.
Non mi è mai piaciuto mostrare debolezza. Eppure… ultimamente mi capita di piangere senza motivo.
Mi spaventa, perché non è da me... mi sento debole.
Mila:
Forse non è debolezza, Romina. Forse è la parte di te che chiede spazio dopo tanto tempo.
Il corpo, a volte, è come una quercia: può reggere per anni, ma poi ha bisogno di respirare, di farsi attraversare dal vento.
Hai mai pensato che potresti restare forte… anche lasciandoti piegare un po’?
Romina:
(non risponde subito, ma gli occhi si fanno lucidi)
Non lo so se ne sono capace… anche se credo mi farebbe bene.
Mila:
Non serve farlo tutto in una volta.
Puoi cominciare con piccoli gesti... cosa ti fa stare bene nel quotidiano? nelle piccole azioni? Perchè se prendi seriamente anche il tuo "fermarti" o tenti di organizzarlo, si ricade su quel - devo farlo - che non aiuta.
Abbiamo proseguito con il nostro primo dialogo, e deposto un primo seme. Un'idea di trasformare quel “devo resistere” a “posso permettermi di vivere".
Non a caso ho portato l'esempio a Romina della quercia: OAK (quercia) è il fiore di Bach per chi come lei ha un senso del dovere costante, non riesce a fermarsi, ha difficoltà a chiedere aiuto e si sente responsabile di tutto.
Se ti senti riconosci, Oak è il fiore che fa per te. In erboristeria o in farmacia, puoi richiedere da boccetta. Sono sufficienti 4 gocce per 4 volte al dì. Oak aiuta a ritrovare la forza gentile, quella che sa dosarsi; dona coraggio con una certa elasticità per accettare l'importanza di riposare.
Con Romina ora stiamo esplorando le cose, le attività creative e rilassanti che amava fare e che ha trascurato per "dovere". E' tempo di accedere a piccoli riposi ed è necessaria una sferzata di energia creativa :-)
M