12/11/2025
CURIOSITÀ....🧠
Forse non tutti sanno che il cattivo umore del mattino è una reazione del cervello, non una questione legata al carattere.
A volte ci svegliamo e per almeno venti minuti non vogliamo vedere né sentire nessuno. Non è semplice antipatia o scontrosità, è il cervello che si sta ancora riavviando.
Durante il sonno, molte aree cerebrali rallentano e, al risveglio, non si riattivano tutte insieme. La parte che regola le emozioni e i comportamenti sociali (la corteccia prefrontale) impiega un po’ di tempo a tornare pienamente operativa.
Nel frattempo, l’amigdala, che gestisce le reazioni emotive, è già in funzione.
Il risultato è che siamo svegli, ma ancora disallineati. Il cervello emotivo è acceso, quello razionale no. E noi diventiamo più reattivi, impazienti, poco disposti al dialogo. È la cosiddetta “inerzia del sonno”, un fenomeno del tutto normale.
Ma non succede a tutti allo stesso modo. Alcuni di noi si alzano leggeri e lucidi, altri sembrano usciti da un blackout.
Dipende da diversi fattori:
• Il nostro orologio biologico
I “tipi mattinieri” hanno un ritmo circadiano anticipato e il cervello si riattiva prima; i “tipi serali”, invece, si svegliano quando il loro corpo vorrebbe ancora dormire. È come iniziare la giornata con un piccolo jet lag interno.
• La sensibilità allo stress
Appena svegli, il corpo rilascia un picco di cortisolo per attivarci. In alcune persone è una spinta utile, in altre (più sensibili o già sotto pressione) può trasformarsi in irritabilità.
• La velocità di riattivazione cerebrale
Non tutti i cervelli si riaccendono alla stessa velocità: in alcuni la corteccia prefrontale impiega più tempo a “riaccendere i motori”, lasciando per un po’ il controllo alle aree più emotive.
• Il temperamento
Chi è più introverso o riflessivo tende a preferire una transizione lenta verso la veglia; chi è più estroverso, invece, si ricarica più facilmente con l’interazione.
• La qualità del sonno
Svegliarsi nel mezzo del sonno profondo o dopo una notte frammentata prolunga l’inerzia mattutina: il cervello fatica di più a tornare coerente.
Subito dopo il risveglio il cervello sta riconnettendo i propri circuiti, riportando in equilibrio ormoni, attenzione e umore.
In quel momento, chiacchiere, rumori o decisioni immediate non aiutano: serve solo un po’ di silenzio, luce graduale e tempo perché tutto torni in asse.
L’irritazione del mattino non è psicologica, è biologica, è il cervello che sta riacquistando il controllo emotivo. E per farlo, ha solo bisogno di qualche minuto di tregua.
E lo dico per esperienza personale, finché non arriva il primo caffè, la mia corteccia prefrontale preferisce non essere disturbata!!!! 😁