30/09/2025
Una delle ferite emotive più sottili nasce quando proiettiamo sugli altri il nostro stesso modo di amare, di pensare, di sentire. È una dolce illusione ma ingannevole.
Credere che gli altri ci restituiranno ciò che noi saremmo pronti a dare, che reagiranno come reagiremmo noi, che avranno i nostri stessi gesti, la nostra stessa cura, la nostra stessa profondità.
Non sono gli altri a tradirci ma la nostra immagine idealizzata di loro che si sgretola sotto il peso della realtà.
Ci delude ciò che noi stessi avevamo inconsciamente costruito, non ciò che l’altro ha scelto di essere.
Attribuiamo agli altri le nostre stesse virtù, aspettandoci coerenza, empatia, sensibilità, come se l’altro fosse un riflesso del nostro stesso specchio interiore.
E quando quel riflesso si spezza, ci sentiamo abbandonati, fraintesi, feriti.
Ma in verità, ciò che si rompe non è il legame, ma l’illusione che l’aveva avvolto.
La delusione, allora, non è un torto subito ma il disvelarsi di ciò che non è mai stato.
È il risveglio da un sogno che ci eravamo raccontati.
È il momento in cui comprendiamo che amare davvero è vedere l’altro nella sua verità, oltre le nostre proiezioni.
Solo allora possiamo liberarci dal peso delle aspettative e vedere le persone per ciò che sono, non per ciò che avremmo voluto che fossero.
Dott.Liberati Giuseppina psicologa