23/11/2025
Il file rouge sono i minori.
"Bambine e bambini: il grido, l'ascolto".
Un parterre specialistico dell'antimafia sociale e terzo settore avanzato, inclusivo, tra magistrata, giornalisti, psicologa degli orti sociali, presidio di Libera, attiviste ambientaliste.
"Parole e cose", fatti, analisi, strumenti, dubbi, auto-critiche e proposte da non vanificare, da mettere in rete, per non disperdere un intervento civico che deve porgere l'orecchio all'ascolto, ma anche costruire cantieri di offerta culturale primo indispensabile substrato sociale per l'emancipazione di una terra devastata dalla devianza minorile [impietosa la relazione annuale della Corte d'Appello di Catania riportati da Rosa Maria Di Natale: 577 violenze in famiglia di cui 465 violenza assistita e 112 maltrattamenti; su 889 segnalazioni di dispersione scolastica ben 211 ricorsi al corrispondente tribunale, definiti quasi sempre con la ripresa della frequenza scolastica da parte dei minori coinvolti] devastata dalla dispersione scolastica, dai tassi percentuali dei reati commessi da minorenni e relativo soggiorno negli istituti di pena minorili, dalla povertà educativa, dalle marginali prospettive di lavoro.
Dora Bonifacio, consigliera della Corte d'Appello di Catania, componente della giunta esecutiva sezionale dell'ANM, non si limita a tratteggiare l'escursus costituzionale del diritto all'istruzione pensato da padri e madri costituenti non solo come diritto/dovere libero e aperto, da assicurare ai capaci e metitevoli ben al di là di un ministero che di ispira al merito per censo e opportunità di partenza, senza rimuovere gli ostacoli che di fatto ne limitano la promozione sociale. Accenna al progetto "Liberi di scegliere" in cui lo Stato dopo aver tolto i patrimoni alle mafie ne contrasta la cultura e il perpetuarsi della violenza, sottraendogli i figli, quella manovalanza a destino unico certificato quando non si ribellano madri e familiari di un sistema patriarcale arcaico.
Del progetto, ideato dal presidente del Tribunale dei Minori, Roberto Di Bella, che da Reggio Calabria dove lo ha sperimentato in via giurisprudenziale, lo ha fatto approdare attraverso Libera, anche al parlamento siciliano, ha parlato Luigi Patitucci, presidente di Libera presidio Don Pino Puglisi, lo scorso 25 maggio all'Ars, infatti, il progetto è diventato legge regionale rivelandosi anche lo strumento - inaspettato - per la collaborazione di giustizia di ben 8 donne di famiglie mafiose.
Rosa Maria Di Natale, giornalista, scrittrice, fondatrice di blog di e della newsletter Civilia Italia, premio Ilaria Alpi 2007 e poi "Pro bono Veritatis - Livatino nel 2011 per il video documentario su "Hotel Librino", avendo incrociato per cronaca le piazze di spaccio in mano alle vedette minorenni, le inchieste sui senza tetto e i senza fissa dimora, le vittime minorenni di violenza assistita si è interrogata con accenni critici sulla professione e sul maggiore contributo che la categoria dell'informazione può dare, partendo sicuramente dalla Carta di Treviso e dal codice deontologico ma chiedendo uno sforzo di analisi e di contesto per raccontare più organicamente i singoli fatti di cronaca - quasi unendo i punti di un disegno che si delinea in filigrana ma non viene poi "visto" nella sua interezza.
Ne supporta rilievi e dati il saggista Antonio Fisichella, già presidente dell'Agenzia dei Beni confiscati alla mafia, componente dell' Associazione Memoria e Futuro, che ricorda i numeri della povertà educativa a Catania: tempo pieno a scuola solo 9%; asili nido solo 5-6%; la più alta percentuale di minori non diplomati in Italia; un distacco del 10% tra i laureati rispetto al 31% nel resto d'Italia e al 40% in Europa; una percentuale di reati minorili nel distretto della corte d'Appello di Catania che comprende anche Ragusa/Siracusa [circa 2 milioni di abitanti] che rivaleggia con il distretto campano che di abitanti ne ha 4 milioni e con l'omologo popoloso distretto laziale. Il decreto Caivano denuncia, a Catania, è diventata un'altra cosa non un intervento sulle strutture d'integrazione sociale ma un intervento sulle strutture viarie turistiche.
La psicologa Maria Fabiana Currenti, operatrice delle Fattorie sociali degli Orti del Mediterraneo, bene confiscato alla mafia in contrada Erbe Bianche a Misterbianco, vero gioiello di cooperativa sociale che include lavoratori con spettro autistico oppure messi in prova alle pene alternative, racconta il progetto ispirato alla Laudato Si' con cui producono miele, farine, conserve sperimentando i percorsi di autonomia per il "Dopo di noi" la legge per l'accudimento delle persone con disabilità alla morte di famiari e cargiver.
Non resta che ringraziare la socia e co-cordinatrice della serata Maria Caruso, imprenditrice, madre e cittadina fondatrice del ComitatoContro LaDiscarica di Misterbianco e Motta [unite nella lotta!] che non ha mai smesso di lottare per la sua comunità, la ragazza "Tienanmen" che bloccava i camion sulla strada statale 121 come non è più possibile fare dopo i decreti sicurezza mentre gli ecomostri continuano a prosperare.
Ieri sera non si è tenuto il sorteggio, pertanto, l'invito è a non mancare stasera per l'ultimo abbraccio di comunità alla e per i prossimi appuntamenti a Catania a piazza Stesicoro martedì 25 novembre con tutta la rete femminista per la e mercoledì 26 novembre per l'ultimo mercoledì del mese insieme alle associazioni della rete Restiamoumani Incontriamoci