Fabiana osteopata D.O. Aragona

Fabiana osteopata D.O. Aragona Questa pagina ha lo scopo di far conoscere l'osteopatia, buona lettura .

Ancora pochi posti per il 20-21 dicembre …  due sconti ,se regali un trattamento ad una persona cara e per te stesso…. N...
04/12/2025

Ancora pochi posti per il 20-21 dicembre … due sconti ,se regali un trattamento ad una persona cara e per te stesso…. Non ci credi? Neanche io ma è così 😅…
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28/11/2025

𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗡𝗦𝗜𝗚𝗟𝗜𝗢 𝗗𝗘𝗜 𝗩𝗜𝗦𝗖𝗘𝗥𝗜

COPIO

𝗨𝗻 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲… 𝗳𝗶𝗻𝗰𝗵𝗲́
𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗹𝗲 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮*

Nel profondo del corpo umano, là dove nessuno guarda mai davvero, esiste un luogo chiamato 𝗟𝗮 𝗦𝗮𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗩𝗶𝘀𝗰𝗲𝗿𝗶.

Non è fatta di carne e non è fatta di ossa:
è fatta di 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗲,
di 𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶,
di 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗶𝗴𝗲𝗿𝗶𝘁𝗲.

È lì che i visceri si riuniscono quando qualcosa non va.
Quella sera, la Sala era più agitata del solito.

Il 𝗖𝘂𝗼𝗿𝗲 camminava avanti e indietro, battendo più del necessario.
Lo 𝗦𝘁𝗼𝗺𝗮𝗰𝗼 era rannicchiato come chi teme di parlare.
L’𝗜𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗼 sospirava lentamente, come se ogni pensiero fosse un peso.
Il 𝗙𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼, come sempre, brontolava.
E il 𝗗𝗶𝗮𝗳𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮… non riusciva più a scendere. Era 𝗯𝗹𝗼𝗰𝗰𝗮𝘁𝗼, come un ponte sospeso a metà.

«È arrivata di nuovo…» mormorò lo Stomaco.
«Chi?» chiese l’Intestino.
«𝗟’𝗔𝗻𝘀𝗶𝗮» rispose il Cuore. «È entrata stamattina senza bussare.»
Poco dopo, la porta immaginaria della Sala si aprì.

Entrarono le 𝗘𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, ognuna col proprio passo.
La 𝗣𝗮𝘂𝗿𝗮 sottile e veloce.
La 𝗧𝗿𝗶𝘀𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 con il suo peso.
La 𝗥𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮 come braci accese.
L’𝗔𝗻𝘀𝗶𝗮 inquieta.
La 𝗣𝗿𝗲𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 con mille pensieri.

«Non potete continuare così», disse il Diaframma.
«Sto cercando di respirare… e voi 𝗺𝗶 𝘀𝗰𝗵𝗶𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝘁𝗲.»
L’Ansia abbassò lo sguardo.
«Non voglio disturbare… 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲.»
Lo Stomaco si strinse più forte.
La Rabbia sbuffò.
Il Fegato ribollì.
Il Cuore sbottò:
«Là fuori la postura sta cambiando!
Le spalle si chiudono, la schiena cede, il collo tira…
È sempre colpa vostra?
O è perché noi non riusciamo più a parlarvi?»
Un silenzio grave.

Poi… una voce dall’alto.
«𝗣𝗼𝗿𝘀𝗲 𝗮𝘃𝗲𝘁𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝘁𝗶.» Dall’alto della Sala apparvero 𝗱𝘂𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶.
Calme.
Stabili.
Presenti.

L’osteopata. «Non sono qui per zittirvi», dicesti. «Sono qui per 𝗰𝗮𝗽𝗶𝗿𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘃𝗶 𝗯𝗹𝗼𝗰𝗰𝗮. Un’emozione non è un nemico: è un 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗲𝗿𝗼.

Un viscere che si irrigidisce non è debole: sta 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝗴𝗴𝗲𝗻𝗱𝗼 qualcuno.»

Il Diaframma tremò. «E come pensi di aiutarci? Io porto il peso di tutti… e il corpo fuori si curva e soffoca.»

Tu sorridesti: «Con 𝗹’𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼. Con 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼. Con 𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗲.»

Posasti le mani sul corpo. E nella Sala accadde ciò che nessuno vede, ma tutti sentono.

Il Cuore rallentò.
Lo Stomaco si sciolse.
L’Intestino riprese a muoversi.
Il Fegato lasciò andare.
Il Diaframma discese.

Un vento tiepido attraversò la Sala. Le emozioni si guardarono attorno. Non erano state cacciate: erano state 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗲. E quando un’emozione viene accolta, 𝘀𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗿𝗹𝗮𝗿𝗲.

La Paura trovò posto.
La Rabbia si sedette.
La Tristezza si appoggiò senza pesare.
L’Ansia respirò.

Il Diaframma disse: «Così posso lavorare.»

E il corpo di fuori cambiò senza essere forzato. Perché un corpo che si sente ascoltato 𝘀𝗶 𝗿𝗶𝗮𝗹𝗹𝗶𝗻𝗲𝗮, 𝘀𝗶 𝗮𝗽𝗿𝗲, 𝘀𝗶 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮.

La Sala dei Visceri lo capì: «𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻’𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗹𝗮 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗼𝘃𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲. 𝗠𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝘁𝗼, 𝘀𝗮 𝗲𝘀𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝗿𝗹𝗮.» 𝗘̀ 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝗿𝗲. 𝗘̀ 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗮 𝗹’𝗼𝘀𝘁𝗲𝗼𝗽𝗮𝘁𝗶𝗮.

𝗗𝗼𝘃𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝗼
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Possibilità di prenotare una valutazione gratuita …Scrivi al 339 648 3676Dicembre ,mese di sorprese…. 😉
23/11/2025


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Dicembre ,mese di sorprese…. 😉



15/11/2025

COSA DIREBBE oggi A.T. Still? (PADRE DELL'OSTEOPATIA)

Mi chiedo cosa penserebbe Still se fosse qui a vedere cosa si sta combinando con la regolamentazione dell’Osteopatia.

Leggendo più volte i suoi Quattro Saggi, posso immaginare con una certa approssimazione cosa direbbe oggi.

Forse la sua prima domanda sarebbe:

«Ragazzi, cosa state facendo della mia creatura?»

Capisco che cerchiate di curare, di capire, di applicare i miei principi per poter regolamentare migliaia di osteopati che dicono di praticarla.

Ma non capisco: vi vedo troppo presi dalla materia.

Vi perdete nei meccanismi, nelle ossa, nei muscoli, nei protocolli.

Avete dimenticato lo Spirito che muove tutto questo.

Io ho parlato di struttura, funzione, relazione.

Ho indicato una via: il corpo è il tempio, non la divinità.

L’Osteopatia è molto più di una tecnica: è una forma di coscienza.

Che state combinando?

Guardate che l’Osteopatia è arte dell’ascolto, è istinto, è esperienza percettiva.

State denaturando la mia creatura, volete definirla con codici, regole, protocolli… siete proprio fuori da ogni logica.

L’avete ingabbiata, sterilizzata, svuotata di anima.

State perdendo il suo cuore, la sua essenza.

L’Osteopatia non si insegna, si trasmette.

Non si misura, si percepisce.

Non si applica, si vive.

Negli ultimi anni mi dedico al tirocinio dei neo-osteopati: reduci di scuole a tempo pieno di cinque anni, preparati meticolosamente ma con le mani vuote, desiderosi di mettere in pratica ciò che hanno appreso.

E le università triennali che stanno nascendo ora?

Meglio tacere, altrimenti mi querelano.

La nuova regolamentazione?

Bene, se approveranno il decreto, dovrò integrare i crediti — lo farò perché la legge lo impone — ma mai e poi mai sposerò un’osteopatia vuota, tecnica, fatta di protocolli.

Ovviamente, nel mio metodo di lavoro continuerò a misurare, osservare e raccogliere dati per affinare la ricerca, ma senza perdere la coscienza.

Continuerò a fare quello che ho sempre fatto: lavorare con presenza, rispetto e ascolto.

Anzi, potenzierò le ore di insegnamento e laboratorio, dedicandomi ai giovani osteopati per trasmettere, nel mio piccolo, il messaggio che l’Osteopatia, per come è nata, non va perduta nel tempo.

Invito tutti i colleghi, vecchi e giovani, a tornare a frequentare i corsi dei pochi maestri rimasti — quelli veri.

Non farò nomi: nell’ambiente si sa chi sono.

Perché sono quei corsi che fanno crescere, non quelli promossi da albi, associazioni o registri che cercano solo consenso elettorale e una poltrona in prima fila nel grande teatro della formazione universitaria.

Ovviamente essendo un arte che ha a che fare con la salute non dimenticare mai di aggiornarsi e ripassare radiologia , diagnostica per immagini fisiopatologia degli apparati; ginecologia; nefrologia ; qualche elemento di farmacologia serve sempre; igiene alimentare ; immunologia ; test differenziali ortopedici ; neurologia periferica e altro .....

E se si ha qualsiasi dubbio inviate dal medico o dallo specialista,non si gioca mai a fare i piccoli dottor house ; quello e' un film ; bisogna aver bene in mente cosa e' osteopatico da cosa non lo e' .

Info 339 648 3676





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12/11/2025

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1349 Mi piace, 46 commenti. "🥨 “Lo snack sano”? Una bugia metabolica. Ci hanno fatto credere che mangiare ogni 2-3 ore sia salutare… Ma il nostro corpo non è fatto per piluccare tutto il giorno. Se fosse così… saremmo mucche 🐄 🧬 In oltre 300.000 anni di evoluzione, abbiamo sempre ...

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03/11/2025

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Ho perso tutta la cronologia delle chat di whatsapp….Molti mi hanno contattato tramite FACEBOOK… mandatemi un mex se ave...
02/11/2025

Ho perso tutta la cronologia delle chat di whatsapp….
Molti mi hanno contattato tramite FACEBOOK… mandatemi un mex se avete un app con me …
339 648 3676
Grazie

01/11/2025

Ho perso tutti i messaggi whatsapp…. Chiedo gentilmente di mandarmi un mex per registrarvi ….
339 648 3676
Grazieee

23/10/2025

23 ottobre

ANSIA E RESPIRAZIONE

DIAFRAMMA TORACICO, PAVIMENTO PELVICO E PRESSIONE ADDOMINALE

La danza invisibile tra Cielo e Terra

Il corpo umano è una cattedrale di pressioni.
Ogni respiro è una preghiera che scolpisce lo spazio interno, un equilibrio perfetto tra il Cielo del diaframma e la Terra del pavimento pelvico.
In mezzo, l’oceano dell’addome: il mare delle emozioni, la casa del respiro, la culla della vita.

IL DIAFRAMMA TORACICO L’ARCO DEL RESPIRO

È un muscolo ma anche un ponte, un confine che unisce.
Quando si muove liberamente, orchestra il ritmo della vita:
inspira e porta ossigeno, espira e libera il superfluo.

Ma quando si irrigidisce, trattiene e blocca il flusso dell’esistenza.
La sua disfunzione non è mai solo meccanica, è anche emotiva: il diaframma trattiene ciò che non abbiamo saputo lasciare andare.

Le principali patologie e disfunzioni associate a un diaframma rigido o dissinergico:
• reflusso gastroesofageo, ernia iatale
• ansia, attacchi di panico, iperventilazione
• cervicalgie e cefalee muscolotensive
• dorsalgie e lombalgie croniche
• rigidità costale e blocchi toracici
• stipsi o alterazioni del transito intestinale
• sensazione di “nodo alla gola” o respiro corto
• disturbi del sonno, tachicardia, extrasistolia
• senso costante di affanno o “peso sul petto”

Ogni volta che tratteniamo un dolore, il diaframma lo memorizza.
È la scatola nera delle emozioni.

IL PAVIMENTO PELVICO
LA RADICE DELLA VITA

È la base della nostra piramide, il sostegno invisibile del corpo e dell’anima.
È la terra fertile su cui poggiano gli organi, il bacino della forza vitale.

Ogni inspirazione lo spinge dolcemente verso il basso, ogni espirazione lo solleva.
Quando il respiro è armonico, anche il pavimento pelvico vive in ritmo.
Quando il respiro si interrompe, anche lui smette di danzare.

Le principali patologie e disfunzioni associate a un pavimento pelvico alterato:
• incontinenza urinaria o fecale
• prolasso degli organi pelvici (vescica, utero, retto)
• dolore pelvico cronico o vaginismo
• disfunzioni sessuali (impotenza, anorgasmia, eiaculazione precoce)
• lombalgie e sciatalgie resistenti
• emorroidi e varici pelviche
• stipsi da blocco muscolare
• alterazioni del ciclo mestruale
• dolore durante il parto o nel post-partum

Il pavimento pelvico è l’eco del nostro senso di sicurezza e radicamento.
Quando ci sentiamo minacciati, abbandonati o feriti, lui si chiude.
Quando torniamo a fidarci, si apre e accoglie.

LA PRESSIONE ADDOMINALE
L’EQUILIBRIO INVISIBILE

Immagina una sfera piena d’acqua: se la schiacci da un lato, la pressione si distribuisce in ogni direzione.
Così avviene nel corpo.
Durante l’inspirazione, il diaframma scende, aumenta la pressione addominale e gli organi vengono “massaggiati” da una forza equilibrata.
Il pavimento pelvico risponde e sostiene questa spinta, evitando che l’energia si disperda verso il basso.

Se l’equilibrio tra i due si rompe, il corpo reagisce con sintomi diversi:

Patologie correlate a squilibrio pressorio addominale:
• ernie addominali o inguinali
• diastasi dei retti addominali
• ptosi viscerali
• lombalgia cronica da instabilità
• dolore viscerale e gonfiore addominale
• alterazioni del ritorno venoso o linfatico
• incontinenza e stipsi
• senso di “peso” al basso ventre

Ogni sintomo è una voce che dice:

“Il tuo respiro non scorre più come un fiume. Fermati, ascolta, ritrova il flusso.”

RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA
L’ARTE DEL RIEQUILIBRIO

Esercizio base
1. Sdraiati o siediti con la schiena dritta.
Appoggia una mano sul torace e una sull’addome.
2. Inspira dal naso e senti l’addome espandersi come una sfera.
Il torace resta morbido.
Il pavimento pelvico accoglie la discesa del respiro.
3. Espira lentamente dalla bocca.
Lascia che l’addome rientri e percepisci il pavimento pelvico risalire.
4. Ripeti per almeno 3 minuti.
Senti il ritmo: Cielo scende, Terra risponde.

Esercizio avanzato

Durante l’espirazione, attiva dolcemente il pavimento pelvico (come se volessi trattenere un piccolo flusso d’urina), mentre il diaframma risale.
Durante l’inspirazione, rilassa completamente e lascia che la vita entri.
Questo ciclo ristabilisce la pressione armonica, tonifica e riequilibra l’intero sistema.

EFFETTI BENEFICI DELLA RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA
• migliora la postura e la stabilità del core
• allevia ansia, insonnia e tachicardia
• favorisce il ritorno venoso e linfatico
• migliora la digestione e la motilità intestinale
• riequilibra il sistema nervoso autonomo
• riduce la pressione arteriosa
• armonizza il ciclo mestruale e la libido
• migliora la performance sportiva e la voce

SIGNIFICATO EMOZIONALE

Il diaframma trattiene ciò che non abbiamo potuto piangere.
Il pavimento pelvico trattiene ciò che abbiamo temuto di perdere.
Il respiro che scorre tra loro è il perdono che scioglie la memoria.

Quando li rimetti in dialogo, il corpo si alleggerisce, la mente si calma, il cuore si apre.
Respirare diventa allora un atto d’amore verso sé stessi.

MANTRA FINALE
“IO SONO IL RESPIRO TRA CIELO E TERRA”

Inspiro, e accolgo.
Espiro, e lascio andare.

Il mio diaframma discende come luna nel mare,
il mio pavimento pelvico risponde come terra che respira.

Dentro di me c’è equilibrio,
ogni cellula canta il ritmo della vita.

Io non trattengo più: fluisco, sento, esisto.

Io sono il respiro che unisce il Cielo e la Terra.
Io sono la quiete dopo la tempesta.
Io sono la vita che si muove in me.




19/10/2025

🥰🥰🥰🥰

Indirizzo

Via Crespellani 91
Modena
41122

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