21/05/2025
Al termine di un rilassamento in cui la luce dorata di un piccolo sole interiore ha illuminato gli alunni di una scuola primaria ho chiesto loro se avessero piacere di raccontare cosa avevano visto sotto le palpebre: colori, forme, immagini, frammenti di ricordi felici.
Con grande coraggio e tenerezza, una bimba ha alzato la mano e ha detto: “Ho rivisto per un attimo il mio papà”.
Un papà che, purtroppo, non c’è più.
Così piccola, ma così schietta nel bisogno di esprimere, con dignità, il suo enorme dolore.
Che tutti gli altri bambini hanno accolto, in silenzio, con rispetto. Ricordandomi ancora una volta che, come recita la frase che subito legge chi varca la soglia di quella scuola, se teniamo aperto il nostro cuore continueremo a imparare. Anche dalla sofferenza.
E soprattutto dai bambini.