Associazione Salute Donna

Associazione Salute Donna Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Associazione Salute Donna, Sito Web di salute e benessere, Via Manzoni 34, Naples.

L'associazione si occupa della promozione della salute femminile e della prevenzione di fattori di rischio, quali la violenza, il sovraccarico lavorativo, la dipendenza affettiva e socio-economica. L’associazione nasce dalla necessità di implementare e diffondere le attività svolte per circa trenta anni dal Servizio di salute mentale delle donne sia all’interno del servizio sanitario (ASL Napoli 1) e sia all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Essa si è costituita intorno ai principi tecnico-scientifici elaborati nel corso degli anni dal gruppo di lavoro e di ricerca coordinato dalla psicologa Elvira Reale. L’associazione raccoglie una nuova generazione di psicologhe che si sono formate nel corso degli ultimi quindici anni (sia prima come tirocinanti del corso di laurea in psicologia che dopo come specializzande e volontarie) all’interno di questo servizio pubblico dedicato alla salute mentale delle donne, portandone avanti i contenuti di promozione della salute femminile e prevenzione dei fattori di rischio, quali appunto: la violenza, il sovraccarico lavorativo, la dipendenza affettiva e socio-economica. L’associazione punta a:

- diffondere in più circuiti la consapevolezza e l’informazione su che cosa vi sia alla base della cattiva salute delle donne in campo soprattutto psichico;

- dare alle donne più opportunità di essere valutate e assistite per i loro reali bisogni di promozione della salute ma anche per i loro diritti alla libertà ed alla autonomia.

21/11/2025

La Rete Antiviolenza: Inaccettabile definire “insignificanza della politica” la legge sul consenso

La Rete Antiviolenza Napoletana( rete CAV) esprime sconcerto e indignazione per le dichiarazioni del Presidente della Commissione Pari Opportunità, secondo cui sarebbe «insignificante» la politica che celebra in Parlamento una legge fondamentale: quella che sancisce che senza consenso è stupro
Come può un rappresentante istituzionale – per giunta alla guida di un organismo che dovrebbe tutelare diritti, dignità e sicurezza – liquidare come marginale una norma che finalmente definisce con chiarezza ciò che dovrebbe essere ovvio in qualsiasi società civile?
Definire “insignificante” una legge sul consenso significa ignorare la realtà della violenza sessuale, la sofferenza delle vittime, le ambiguità normative che per anni hanno ostacolato il riconoscimento della violenza subita quando mancavano segni di costrizione fisica.
Significa anche ignorare che il principio del consenso è oggi riconosciuto come cardine internazionale nella tutela dei diritti umani e nella prevenzione della violenza di genere.
Le parole pronunciate sono un’offesa:
alle donne che hanno denunciato e non sono state credute;
a chi ha subìto violenza senza poterla dimostrare perché la legge non prevedeva ciò che oggi, finalmente, riconosce;
alla società intera, che ha il diritto di vedere difesi e promossi strumenti di civiltà, non sminuiti.
La Rete Antiviolenza Napoletana chiede al Presidente della Commissione Pari Opportunità di chiarire e rettificare pubblicamente le proprie affermazioni, e alle istituzioni tutte di ribadire con fermezza che il consenso non è una formalità, né un dettaglio politico: è la base di ogni relazione libera, il cuore del rispetto reciproco, la condizione minima per definire e riconoscere la violenza.
Noi continueremo a vigilare, a denunciare e a lavorare affinché nessuna parola e nessun ruolo istituzionale arretrino rispetto a una conquista che le donne e i movimenti per i diritti attendono da decenni.

Rete CAV Napoli
Associazioni : Arcidonna Napoli
Salute Donna
Cooperativa Dedalus
Maddalena
Le Kassandre
Dream Team – Donne in rete

14/11/2025

Ci sono giornate belle e di buona politica. Questa è una di quelle. In Commissione Giustizia alla Camera è stato compiuto, ieri, un passo avanti storico: il principio del libero consenso entra finalmente nella definizione del reato di violenza sessuale. Dopo diversi paesi europei e dopo le campagne internazionali, segnati da casi drammatici come quello di Pellicot, anche in Italia, come in Spagna e in Francia, “solo un sì sarà un sì”.

Da oggi cambia la prospettiva nelle aule di giustizia per le donne e prosegue un lavoro che, iniziato nel ‘76 e culminato nel ‘96, ha visto il riconoscimento della violenza sessuale come contro la persona e non la morale. Anche allora, queste conquiste furono il prodotto di ampie convergenze in Parlamento, come accaduto ieri, quando la maggioranza ha aperto con responsabilità alla richiesta che avanzavamo da tempo con i nostri ddl sul consenso, depositati alla Camera e al Senato, anche riconoscendoci lo sforzo compiuto in questi mesi nel trovare un terreno comune sull’avanzamento dei diritti delle donne.

Non era scontato questo risultato per cui voglio ringraziare le colleghe del Pd in Commissione Giustizia e Femminicidio, la relatrice Michela De Biase, la prima firmataria del ddl Laura Boldrini e innanzitutto la segretaria Elly Schlein. Elly si è spesa in prima persona dimostrando quanto l’impegno per contrastare la violenza maschile contro le donne venga prima di qualsiasi battaglia di parte, riuscendo a confrontarsi con la premier Meloni, che ha mostrato la volontà di un confronto che portasse ad una sintesi. Andrà dimostrato che il consenso c’era, consapevole e attuale. E non accadrà più che lo stato di vulnerabilità di una donna sia usato contro di lei e non contro chi ne ha abusato.

E’ un cambio totale di prospettiva nelle aula di giustizia e nella relazioni tra i sessi. E’ quello che chiedevamo da tempo. E’ un passo prezioso verso la libertà delle donne. Ora al lavoro perché arrivi in tempi rapidi un sì unanime dall’Aula di Camera e Senato.

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29/09/2025

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dolore cronico complesso pediatrico

13/08/2025

RACCOLTA FONDI PER LA GIORNALISTA SILVIA MARI DE SANTIS
VICE CAPO REDATTRICE CENTRALE DELLA DIRE

“NON SPEGNIAMO LA DENUNCIA DELLA VIOLENZA ISTITUZIONALE”

L'associazione PsyCom - Protocollo Napoli sostiene la raccolta fondi a favore della giornalista Silvia Mari De Santis, Vice caporedattrice centrale dell'agenzia Dire, che oggi viene condannata al risarcimento danni e alle spese legali (come da decreto in possesso della giornalista) in una vertenza giudiziaria per aver curato l' inchiesta 'Mamme coraggio' sulla violenza primaria e sulla vittimizzazione secondaria nei Tribunali.
L’inchiesta mamme coraggio ha dato voce alle donne vittime di violenza istituzionale e messo sotto osservazione il percorso del procedimento penale e di quello civile, il lavoro delle ctu, il mancato ascolto del minore, l’utilizzo del teorema sconfessato dell’alienazione parentale, strumento, come affermano le Nazioni Unite, per non indagare la violenza contro donne e minori. Il fenomeno della vittimizzazione secondaria ( istituzionale) è stato riconosciuto nella relazione conclusiva, votata all’unanimità, della Commissione d’inchiesta sul femminicidio della XVIII legislatura che ha audito il lavoro della Dire sul fenomeno, e che ha trattato centinaia di casi. Numerose le interrogazioni parlamentari e ampio l'eco istituzionale che il lavoro della giornalista ha avuto.
Invitiamo le associazioni, i sindacati, i parlamentari, i cittadini/e a sostenere, insieme a noi, la professionista che oggi è sotto procedimento giudiziario (per due casi celebri di violenza istituzionale a danno di due madri) ed è stata anche convocata dalla commissione disciplinare dell'ordine professionale per l’ esposto presentato dall'associazione Lega “Uomini vittime di violenza” che insieme ad altre sigle negano il carattere di genere della violenza maschile contro le donne. La giornalista sta pagando personalmente le conseguenze di questo lavoro di denuncia e di testimonianza; lavoro che deve proseguire nella testata Dire, come in tutte le altre testate giornalistiche, senza timori di andare incontro a intimidazioni e ritorsioni perché noi donne saremo sempre a fianco di chi si spende nel contrasto alla violenza maschile e alla violenza istituzionale

“Un (una) giornalista senza nemici, che non dà fastidio, che non vive in mezzo ai guai, molto raramente è un (una) buon giornalista”. Oriana Fallaci.
Qui l'indirizzo di Silvia Mari per avere informazioni e ricevere l’iban per effettuare la donazione: silviamaridesantis@gmail.com

23/07/2025

Indirizzo

Via Manzoni 34
Naples
80123

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