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girolevitespezzate Associazione di Promozione Sociale
Promuoviamo la CULTURA della SICUREZZA sul lavoro e negli ambienti di vita

Sviluppiamo, in modo non convenzionale, progetti, eventi, programmi di formazione, corsi, campagne di informazione in ambito di sport, salute e sicurezza, negli ambienti di vita, di scuola e di lavoro. Ispirandoci a valori quali la centralità della vita umana, la tutela del benessere della persona, dell'ambiente e la passione per la ricerca e l’innovazione.

Intervista a Marco Lupi dell'associazione APS   sul nuovo Decreto Legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
01/11/2025

Intervista a Marco Lupi dell'associazione APS sul nuovo Decreto Legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Approvato dal Consiglio dei ministri un decreto-legge per la tutela della salute e sicurezza e le politiche sociali. Focus su vigilanza, norme UNI e tutela degli studenti. L’intervista a Marco Lupi dell'Associazione - Normativa

Commento sui limiti del decreto Calderone sulla sicurezza sul lavoroIl decreto presentato dalla ministra Calderone, pur ...
29/10/2025

Commento sui limiti del decreto Calderone sulla sicurezza sul lavoro

Il decreto presentato dalla ministra Calderone, pur dichiarando l’obiettivo di rafforzare la sicurezza sul lavoro, non introduce alcun vero investimento in prevenzione.

Le misure proposte – badge elettronico, rafforzamento dei controlli, white list – agiscono a posteriori, cioè dopo che il rischio si è già concretizzato, senza incidere sulle cause profonde degli infortuni.

In altre parole, si potenziano gli strumenti per “misurare e punire”, ma non quelli per “educare e prevenire”.

1. Un approccio prevalentemente repressivo

Il decreto enfatizza la tracciabilità e la vigilanza ispettiva, ma trascura il lavoro culturale e organizzativo che serve per ridurre i rischi prima che accadano.
Il badge elettronico, pur utile a contrastare il lavoro nero, non rende un cantiere più sicuro: è un dispositivo di controllo, non uno strumento di prevenzione.
Analogamente, l’aumento dei controlli o delle sanzioni può avere un effetto deterrente, ma non costruisce competenza, consapevolezza o buone pratiche.

2. Nessuna risorsa pubblica per la prevenzione

Non sono previsti fondi dedicati alla formazione, né programmi di consulenza gratuita per le micro e piccole imprese, che rappresentano oltre il 90% del tessuto produttivo italiano.
Queste aziende, spesso prive di RSPP interni o di risorse per consulenze esterne, avrebbero bisogno di supporto operativo e tecnico — non solo di nuovi obblighi.

L’intero impianto, invece, sposta il peso sulle imprese, costrette a:
• dotarsi di nuove tecnologie (badge elettronico e sistemi digitali di registrazione),
• gestire ulteriori adempimenti documentali,
• sostenere costi formativi senza alcuna forma di incentivo o rimborso.

Il risultato è una nuova burocrazia di sicurezza, a spese del privato, senza che lo Stato investa in cultura della prevenzione.

3. Prevenzione assente: formazione e assistenza dimenticate

La prevenzione vera nasce dalla formazione continua e di qualità, dalla presenza di figure competenti e dal dialogo costante tra istituzioni e imprese.
Su questo fronte, il decreto è silente.
Non prevede programmi formativi nazionali, né linee di finanziamento INAIL dedicate, né reti di assistenza o sportelli territoriali gratuiti per le piccole realtà.
Manca un piano strutturale di educazione alla sicurezza: non si coinvolgono attivamente scuole, enti bilaterali o organismi paritetici, che potrebbero fungere da motore culturale del cambiamento.

4. Le micro e piccole imprese: il grande dimenticato

Il decreto ignora la realtà delle microimprese, che costituiscono la spina dorsale del sistema produttivo italiano.
Per queste realtà, ogni nuovo obbligo amministrativo (badge, piattaforme digitali, reportistica) rappresenta un costo e un ostacolo, non un aiuto.
Senza incentivi economici, semplificazioni procedurali o forme di accompagnamento gratuito, si rischia di trasformare la sicurezza in un onere burocratico e non in un valore aziendale condiviso.

5. Una sicurezza “contabile”, non sostanziale

Il decreto sembra più orientato a rendicontare azioni visibili (numero di controlli, badge installati, white list attive) che a costruire una cultura di sicurezza effettiva e duratura.
Si confonde la tracciabilità dei comportamenti con la riduzione del rischio reale.
Ma la sicurezza non si ottiene con un cartellino elettronico: si ottiene con formazione, responsabilizzazione e supporto continuo.

Conclusione

Il provvedimento appare quindi come una riforma amministrativa più che una politica di prevenzione.
Manca una visione strategica capace di unire:
• investimento pubblico nella formazione e nella consulenza,
• sostegno concreto alle micro e piccole imprese,
• azioni strutturali di prevenzione primaria (educazione, accompagnamento, cultura).

In sintesi:

“Si è scelto di sorvegliare meglio gli errori, non di evitarli. Di misurare la sicurezza, non di costruirla.”

🧡 Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro 2025 🧡Dal 20 al 24 ottobre si celebra in tutta Europa un tem...
20/10/2025

🧡 Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro 2025 🧡

Dal 20 al 24 ottobre si celebra in tutta Europa un tema che ci riguarda tutti: lavorare in modo sicuro e stare bene, ogni giorno.

Quest’anno il focus è su come il mondo digitale stia cambiando il nostro modo di lavorare: nuove opportunità, ma anche nuove sfide per la salute e la sicurezza.

Prendersi cura di chi lavora significa costruire insieme un futuro più sano, consapevole e umano. 💪💻

12 ottobre 2025 – Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro 🕯️Oggi rendiamo omaggio a tutte le person...
12/10/2025

12 ottobre 2025 – Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro 🕯️

Oggi rendiamo omaggio a tutte le persone che hanno perso la vita o sono rimaste ferite mentre svolgevano il proprio lavoro.

Dietro ogni numero c’è una storia, una famiglia, un futuro spezzato.

La sicurezza non è solo una norma: è un diritto, un dovere e un segno di rispetto verso ogni lavoratrice e lavoratore.

Ricordare significa impegnarsi, ogni giorno, perché nessuno debba più rischiare la vita per lavorare.

🧠💚 Alzheimer e sicurezza sul lavoroL’Alzheimer è una malattia che colpisce molte famiglie e spesso si pensa che non ci s...
29/08/2025

🧠💚 Alzheimer e sicurezza sul lavoro

L’Alzheimer è una malattia che colpisce molte famiglie e spesso si pensa che non ci sia nulla da fare. In realtà, la prevenzione è fondamentale.
Tra i fattori di rischio ci sono stress, ansia, sedentarietà, esposizione a sostanze nocive e inquinamento: condizioni che possono riguardare anche l’ambiente di lavoro.

👉 Parlare di salute significa anche parlare di sicurezza sul lavoro, perché proteggere i lavoratori da rischi fisici e psicosociali vuol dire ridurre le possibilità che queste patologie si manifestino.

📄 Nel documento che condividiamo di Paolo Baroncini, troverete informazioni utili per conoscere meglio l’Alzheimer e alcuni consigli pratici di prevenzione.

Leggere e condividere è un gesto semplice, ma può cambiare il futuro. 🌿

LE AZIENDE A MISURA DI BICI La nuova mobilità cittadina, le aziende a misura di bici. A cura di Paolo Baroncini, Marco Lupi e Domenico Nese Il dossier "Le aziende a misura di bici" esplora come le aziende possono diventare più sostenibili incentivando l'uso della bicicletta tra i dipendenti. Vengo...

💔 Addio a Cosimo PalmigianoLa nostra comunità è scossa dalla perdita di Cosimo Palmigiano, un uomo del nostro paese che ...
17/08/2025

💔 Addio a Cosimo Palmigiano

La nostra comunità è scossa dalla perdita di Cosimo Palmigiano, un uomo del nostro paese che lascia un vuoto profondo in chi lo ha conosciuto.

Cosimo non è più con noi, ma resta vivo nei ricordi, negli insegnamenti, nei gesti semplici e sinceri che lo hanno contraddistinto.

La sua scomparsa ci ricorda quanto fragile e preziosa sia la vita, e quanto sia importante custodire la memoria di chi ci lascia.

Noi di ci stringiamo con affetto alla sua famiglia e ai suoi cari, condividendo il dolore di tutta la comunità.

Ricorderemo Cosimo anche attraverso le nostre future iniziative, affinché il suo nome e la sua memoria diventino parte del nostro impegno per la sicurezza e la tutela della vita umana.

Ciao Cosimo, resterai sempre parte della nostra strada. 🚴‍♂️🕊️

01/06/2025

🚨 Nuove Regole del Codice della Strada: Sanzioni Più Severe dal 14 Dicembre 2024 🚨

Con l’entrata in vigore della Legge n. 177/2024, cambiano le regole per chi si mette alla guida. Le sanzioni diventano molto più dure e alcuni comportamenti rischiano di costarti caro, anche alla prima violazione. 📉

📵 Cellulare alla guida
Non solo telefonare, ma anche mandare messaggi o usare app mentre si guida è severamente vietato.
🔸 Multe da 250 a 1.000 euro
🔸 Sospensione patente: 15 giorni fino a 2 mesi

🍷 Guida dopo aver bevuto
Per i neopatentati e gli under 21 il limite è zero.
Per gli altri:
🔹 0,5 - 0,8 g/l: multa fino a 2.170 €, sospensione 3-6 mesi
🔹 0,8 - 1,5 g/l: arresto, multa fino a 3.200 €, sospensione fino a 1 anno
🔹 oltre 1,5 g/l: arresto, multa fino a 6.000 €, sospensione fino a 2 anni
🛑 Obbligo di alcolock per i recidivi!

🏙️ Limiti di velocità in città
Chi supera i limiti di 10-40 km/h per due volte in un anno, rischia:
🔸 Multa fino a 880 €
🔸 Sospensione patente: 15-30 giorni

🚦 Passaggio col rosso, niente cintura o casco, guida contromano
Ora comportano anche la sospensione della patente fino a 30 giorni, soprattutto in caso di incidente.

🚫 Parcheggi vietati? Multe salate!
🔹 Posti disabili: fino a 990 €
🔹 Fermate autobus: fino a 660 €
Sconto 30% se si paga entro 5 giorni!

👉 È il momento di cambiare mentalità: guidare con attenzione non è solo un obbligo legale, ma un dovere verso noi stessi e gli altri.

🧠 ALZHEIMER: una sfida per tutti noiInquinamento, stress, stili di vita sbagliati: fattori che, secondo recenti ricerche...
24/05/2025

🧠 ALZHEIMER: una sfida per tutti noi

Inquinamento, stress, stili di vita sbagliati: fattori che, secondo recenti ricerche, possono contribuire allo sviluppo dell’Alzheimer, la più diffusa forma di demenza. Nel nuovo documento dell’APS , l’esperto Paolo Baroncini ci guida in un viaggio tra scienza, prevenzione e speranza.

📚 Parliamo di ambiente, salute mentale, genetica e nuove terapie. Perché conoscere è il primo passo per agire. 💡

👉 Scopri di più nel nostro approfondimento: una lettura essenziale per famiglie, operatori e cittadini consapevoli.

LE AZIENDE A MISURA DI BICI La nuova mobilità cittadina, le aziende a misura di bici. A cura di Paolo Baroncini, Marco Lupi e Domenico Nese Il dossier "Le aziende a misura di bici" esplora come le aziende possono diventare più sostenibili incentivando l'uso della bicicletta tra i dipendenti. Vengo...

07/05/2025

La centralità degli Organismi Paritetici per una formazione di qualità sulla salute e sicurezza sul lavoro

La centralità degli Organismi Paritetici

Con l’approvazione del nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro del 17 aprile 2025 (in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), si riafferma con forza l’importanza del ruolo degli Organismi Paritetici, come già delineato dal Decreto Legislativo 81/08.
Queste strutture, costituite dalla collaborazione tra le Associazioni Datoriali e le Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative, rappresentano una leva strategica per garantire una formazione efficace, qualificata e realmente utile alla prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro.

Un presidio di qualità contro la finta formazione

Nel panorama della sicurezza sul lavoro, uno dei problemi più gravi e ricorrenti è quello della formazione apparente o di scarsa qualità rivolta ai lavoratori e alle lavoratrici: corsi erogati solo formalmente, attestati rilasciati senza alcuna reale attività formativa, contenuti approssimativi o non aggiornati.
In questo contesto, la presenza degli Organismi Paritetici come attori della valutazione congiunta delle esigenze formative delle imprese e dei lavoratori, è un antidoto concreto e indispensabile a queste derive.
La verifica preventiva dei percorsi, la segnalazione delle esigenze territoriali e settoriali, il monitoraggio degli standard qualitativi: sono tutte funzioni che questi Organismi possono e devono svolgere per elevare il livello della formazione obbligatoria, affinché non sia solo un adempimento formale ma un reale investimento in sicurezza.

L’appello alle Parti Sociali: accelerare la costituzione e l’iscrizione al Repertorio

I Sindacati unitariamente e le Associazioni Datoriali Confederali e di Categoria comparativamente più rappresentative, sono oggi chiamati a uno sforzo congiunto: costituire in ogni settore e territorio gli Organismi Paritetici e iscriverli quanto prima al Repertorio Nazionale istituito presso il Ministero del Lavoro. Questo passaggio è fondamentale per dare piena legittimità e operatività agli Organismi, rendendoli interlocutori credibili per imprese e istituzioni.
Tale azione, oltre a essere a costo quasi zero sia per le Parti Sociali che per il sistema pubblico, ha un potenziale enorme: permetterebbe di migliorare la prevenzione e la sicurezza in migliaia di aziende, dalle micro e piccole realtà fino alle medie e grandi imprese, adattando la formazione ai rischi reali e alle specificità produttive di ciascun contesto.

Una “piccola” azione, un grande impatto

L’Italia continua a registrare dati preoccupanti su morti e incidenti sul lavoro. In molti casi, dietro questi eventi tragici si celano carenze informative, mancanza di consapevolezza, formazione insufficiente o assente. Investire negli Organismi Paritetici significa strutturare un sistema capillare e condiviso di presidio formativo, capace di raggiungere ogni azienda con percorsi formativi mirati, aggiornati e coerenti con le normative.
La strada è tracciata. Con la collaborazione delle Parti Sociali, l’attuazione del nuovo Accordo Stato-Regioni e il pieno utilizzo degli strumenti previsti dal D. Lgs. 81/08, come Paese possiamo fare un salto di qualità nella cultura della prevenzione.
È il momento di agire, insieme, per rendere i luoghi di lavoro più sicuri e umani.

04/05/2025

03/05/2025

L’annuncio della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni relativo allo stanziamento di ulteriori 650 milioni di euro per...
01/05/2025

L’annuncio della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni relativo allo stanziamento di ulteriori 650 milioni di euro per la sicurezza sul lavoro, che porta a oltre 1,2 miliardi di euro le risorse complessive, rappresenta certamente un segnale importante, soprattutto alla vigilia del Primo Maggio, giornata simbolica per il mondo del lavoro. È positivo che il tema della sicurezza, troppo spesso trascurato finché non accadono tragedie, sia oggetto di attenzione concreta e di impegni finanziari rilevanti.

Tuttavia, è essenziale che queste risorse non vengano disperse in mille rivoli senza una strategia chiara. Occorre evitare la logica dei finanziamenti “a pioggia”, privi di criteri oggettivi di priorità ed efficacia. L’esperienza dei bandi ISI, pur meritevole per intento, ha mostrato spesso limiti strutturali: accessibilità limitata per molte piccole imprese, criteri non sempre legati alla reale incidenza del rischio, e tempi di erogazione lunghi. Serve un cambio di passo.

Le nuove risorse devono essere indirizzate con una pianificazione attenta, che tenga conto dei settori più a rischio, delle dimensioni aziendali, della qualità dei progetti e del potenziale impatto preventivo. Lo stesso vale per la formazione: fondamentale sì, ma non generica. Occorre sviluppare percorsi formativi mirati, legati alle specificità dei comparti produttivi e basati sull’evidenza dei dati infortunistici, non su pacchetti standardizzati e inefficaci.

È positivo che il Governo abbia previsto un confronto con i sindacati per l’8 maggio. La partecipazione delle parti sociali è indispensabile per costruire interventi realmente incisivi. Ci aspettiamo che anche i sindacati portino al tavolo delle idee concrete e unitarie. La situazione attuale sulle morti e gli incidenti sul lavoro richiede responsabilità e progettualità. La sicurezza sul lavoro non può essere affrontata a spot, ma con politiche strutturate, continuità di visione e coerenza nell’attuazione.

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