C'èilgas Gruppoperante GE nova pigno ne?

C'èilgas Gruppoperante  GE nova pigno ne? Il detto chi va piano va lontano si adatta bene , sembrerebbe che siamo fuori dal tunnel. Meglio stare a casa, causa covid 19. Soluzione migliore.

Buon sabato 🤝
07/05/2022

Buon sabato 🤝

11/11/2021

*TROPPO FORTE* 😂😂😂😂😂😂😂COME È TRISTE LA VECCHIAIA!!
... Sono uscito dal supermercato e ho cercato le chiavi della mia auto...

Non erano in nessuna tasca, avevo solo i miei documenti, il telefono, l'accendino...

Sono tornato dentro e ho guardato tra i pomodori, le patate, dove avevo fatto la spesa, lo scaffale della pasta, ecc. Dopo un’attenta ricerca non le ho trovate.

Improvvisamente mi accorsi che probabilmente le avevo lasciate in macchina.

🤔 L'auto può essere rubata se si lasciano le chiavi in macchina.🤔 E sì!!!!

Andai velocemente al parcheggio e

LA MACCHINA NON C'ERA! 😱

Ho chiamato immediatamente i carabinieri, ho dato loro la mia posizione, la descrizione della macchina, la targa, dove l'avevo parcheggiata, ecc. ecc.

Ho anche confessato che avevo lasciato le chiavi in macchina e che era stata rubata.

Poi ho fatto la chiamata più difficile di tutte..,
alla mia dolce metà.

- "Amoooreeee...😬
(Ho balbettato)
..ho lasciato le chiavi in macchina... ed è stata rubata".

C'è stato un grande silenzio.

Pensavo che la chiamata fosse disturbata, ma poi ho sentito la sua voce.

Ha gridato:

"Ti ho dato un passaggio e ti ho lasciato al super mercato DEFICIENTE!!!!!"

Ora era il mio momento di tacere ed ingoiare saliva....

Non senza imbarazzo ma felice, ho detto:

"Che bello!

allora vieni a prendermi"???, gli ho chiesto ....

Ha gridato di nuovo:

"NON POSSO, ID**TA!

Sono in galera. Quando avrò convinto i carabinieri che non sono io ad avere rubato la macchina e avrò superato l’incazzatura, vedrò se sarà il caso di ve**re a prenderti".

Non dirlo a nessuno è un segreto, se si sa in giro si rischia di essere presi per rimminchioliti. 🤔

14/04/2021

BUON LAVORO DELLA SINDACA RAGGI A ROMA, I CONTI TORNANO ATTIVI.

Quando a Roma non c'era "la pietra d'inciampo", non c'era la "minaccia" Raggi, i conti del comune di Roma erano in disavanzo strutturale: produceva debiti per 100 milioni al mese. Oltre alle voragini prodotte dall’Atac, e dalle altre partecipate.
"La pietra d'inciampo" non ha creato un solo euro di debito, pagandone una parte di quelli ereditati, e risanando alcune partecipate. L'ex mangiatoia ATAC, per la prima volta nella sua storia, oggi produce utili.

Migliaia di appalti agli amici degli amici senza gara, né trasparenza. E grazie alla norma che non prevedeva controlli obbligatori sotto i 200mila euro, non c’erano verifiche.
"la pietra d'inciampo" ha riportato i bandi di gara regolari e trasparenti.

Le organizzazioni criminali, avevano messo in piedi ottimi rapporti con il campidoglio. In piedi erano anche le loro ville abusive, che poi,
"la pietra d'inciampo" ha fatto demolire.

Nel 2008, dopo diverse giunte, comprese quelle di Rutelli e Veltroni, il Comune aveva 15 miliardi di debiti, e 70mila cause civili. Il tutto è stato trasferito in una “Gestione Commissariale” dal governo Berlusconi.
"la pietra d'inciampo" ha fatto in modo che si rinegoziassero i mutui con le banche, ottenendo tassi di interessi più bassi. Risparmiando 2,5 miliardi di euro.

Alemanno, cercò il modo di creare nuovi debiti. E ci riuscì. Secondo il magistrato, con la sua giunta sono state introdotte le “delibere criminogene”.
Fu poi condannato a 6 anni di carcere per
corruzione e finanziamento illecito.
Nel 2015, nell'inchiesta "MAFIA CAPITALE",
44 tra politici e amici dei sindaci bravi, buoni e capaci furono arrestati.

E poi stringi i denti... ti leghi le mani per non ti**re le pietre d'inciampo a chi dico io!

06/04/2021

La lettera di Giuseppe Conte a La Stampa: “Falsità dei giornali su di me, ecco i miei successi in politica estera”

6 Aprile 2021
dalla Redazione
Politica
Giuseppe Conte
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L’ex presidente del Consiglio e attuale leader del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha scritto oggi una lettera a La Stampa per rispondere al direttore Massimo Giannini che nell’editoriale di domenica, annunciando il viaggio di Mario Draghi in Libia, aveva scritto: «Le ultime pezze a colori improvvisate da Giuseppe Conte nel C***o d’Africa e nella Pen*sola Arabica hanno portato più malefici che benefici. (…) Il blitz a Bengasi del 17 dicembre 2020, organizzato come uno spot di bassa propaganda solo per riportare a casa i pescatori mazaresi previa photo-opportunity con Haftar, è stato imbarazzante».

La lettera di Giuseppe Conte a La Stampa: “Falsità dei giornali su di me, ecco i miei successi in politica estera”
Questa è la risposta di Conte:

“Gentile Direttore,

da alcune settimane sono impegnato nel compito di rifondare il Movimento5Stelle, in modo da rilanciarne la carica innovativa e renderlo pienamente idoneo a interpretare una nuova stagione politica. Anche per questa ragione sto evitando di rilasciare dichiarazioni e di interve**re nell’attualità politica. Ritengo prioritario preparare al meglio una nuova agenda politica, da condividere con la massima ampiezza, che sappia esprimere un progetto di società rispondente ai bisogni più urgenti dei cittadini, ma fortemente proiettata su un modello di sviluppo che coinvolga anche le generazioni future.

Ma sono costretto a interve**re per correggere alcune falsità riportate nel lungo editoriale, che Lei ha offerto ai lettori del suo giornale il giorno di Pasqua, dedicato ai vecchi e ai nuovi scenari di politica estera del nostro Paese, con particolare riguardo al conflitto libico, dal titolo «Italia e Libia. Un atlante occidentale». Non posso tacere perché queste notizie false, essendo
attinenti alla politica estera perseguita dall’Italia negli ultimi anni, non riguardano solo la mia persona, ma anche un buon numero di nostri professionisti, della filiera diplomatica e dell’intelligence, che hanno condiviso gli sforzi e profuso grande impegno in questa direzione.

Non entro, peraltro, nel merito delle varie considerazioni da Lei formulate. Sono sue, opinabili valutazioni. Non Le scrivo per aprire una discussione sui complessi scenari di geo-politica. Ma trovo palesemente fuorviante riassumere tutte le iniziative di politica estera poste in essere dai due governi da me presieduti con l’immagine di un’«Italietta che finalmente si risveglia dalla sbornia nichilista, sovranista e anti-occidentale di questi ultimi tre anni».

Sono rimasto colpito dall’incipit del Suo editoriale. Con un accorto espediente retorico ha messo in relazione tre notizie: la prima vera, la seconda e la terza completamente false. La prima notizia, vera, è che «Dopodomani [oggi per chi legge, n.d.r.] Mario Draghi volerà in Libia». Questa notizia è seguita da un suo commento, pienamente legittimo: «è una missione cruciale, non solo per la difesa del nostro interesse nazionale, ma in parte anche per la ridefinizione del nuovo Ordine Mondiale, la riaffermazione dei valori dell’Occidente, la ricostruzione del ruolo dell’Europa». Subito dopo ci sono due notizie false, che non riguardano solo me personalmente quanto la politica estera perseguita dall’Italia. Queste due falsità sono precedute da un suo commento molto malevolo: «Le ultime pezze a colori improvvisate da Giuseppe Conte nel C***o d’Africa e nella Pen*sola Arabica hanno portato più malefici che benefici»”.

Leggi anche: Cosa riapre dal 20 aprile

“La prima falsità: «I due incontri ad Abu Dhabi con Mohammed bin Zayed, tra il novembre 2018 e il marzo 2019, furono talmente inutili sul dossier libico che lo sceicco emiratino diede ordine ai suoi diplomatici di non organizzargli mai più altri colloqui con l’Avvocato del Popolo». La seconda falsità: «Il blitz a Bengasi del 17 dicembre 2020, organizzato come uno spot di bassa propaganda solo per riportare a casa i pescatori mazaresi previa photo-opportunity con Haftar, è stato ancora più imbarazzante».

La prima notizia è smentita dal fatto che dopo le date che Lei ricorda ho avuto ulteriori colloqui con lo sceicco Mohammed bin Zayed, che hanno confermato non solo l’eccellente rapporto personale instaurato, ma anche le ottime relazioni tra i nostri due Paesi. Mi permetta poi di sottolineare che la sua falsità suona davvero ingenua: in pratica ha tentato di convincere i Suoi lettori che lo sceicco emiratino avrebbe informato solo lei che non avrebbe più accettato colloqui con il sottoscritto, quando invece abbiamo sempre operato, anche a tutti i livelli della filiera diplomatica e di intelligence, nella reciproca consapevolezza che i nostri rapporti fossero molto buoni.

La seconda falsità è non meno sorprendente, in quanto già all’epoca dei fatti chiarii che volai in Libia non per piacere, ma perché fu l’unica condizione per ottenere il rilascio dei diciotto pescatori. L’ho fatto. Lo rifarei. Dopo un lungo negoziato e dopo avere respinto altre richieste che giudicai non accoglibili, atterrai all’aeroporto di Bengasi, dove Haftar mi accolse e firmò in mia presenza il decreto di liberazione dei diciotto pescatori.

Quanto alla photo opportunity, caro Direttore, la informo che ho ricevuto più volte Haftar a Roma, anche nel pieno di quest’ultimo conflitto libico. Aggiungo che non troverà in giro nessuna mia foto con i pescatori: a loro e a tutti i cittadini di Mazara ho mandato un saluto a distanza. Ho evitato di incontrarli proprio per non dare adito a speculazioni inopportune. Ma vedo che con Lei questa premura, ancora a distanza di tempo, non è servita.

Concludo. Ci auguriamo tutti che il viaggio del premier Mario Draghi in Libia possa rivelarsi utile. Il dossier libico rimane strategico per gli interessi italiani ed europei ed è estremamente rilevante negli equilibri geo-politici mondiali. Non credo che nessuno abbia difficoltà ad aderire al suo auspicio che questa possa essere la svolta che l’intero mondo occidentale attende da anni. Ma non serve e non vale a rafforzare questi auspici la denigrazione di chi è venuto prima.

Gentile Direttore, Lei e l’intero gruppo editoriale a cui il Suo giornale fa riferimento avete abbracciato convintamente una causa. Ora, non dico che debba fidarsi di me. Ma dia retta almeno a un raffinato stratega quale Talleyrand, che ai suoi collaboratori raccomandava sempre: «Surtout pas trop de zèle» («Soprattutto non troppo zelo»). Quando si eccede in fervore si rischia di servire male la causa”.

05/02/2021

SUICIDIO ASSISTITO
di Marco Travaglio
5 febbraio 2021

Ci sono vari modi per suicidarsi: l’aspide, la cicuta, il gas, il cappio, il balcone, la finestra, il ponte, la clinica svizzera, i barbiturici, le vene tagliate nella vasca da bagno, il topicida, la pasticca di cianuro. Tutti tragici, ma rispettabili. Il meno onorevole è consegnarsi volontariamente al carnefice pensando o raccontando che così lo si migliora e lo si controlla. Eppure è la strada che, secondo indiscrezioni, pare abbiano scelto Grillo e parte dei 5Stelle poche ore dopo che i gruppi parlamentari che avevano deciso (a maggioranza ampia al Senato e più risicata alla Camera) di non appoggiare il governo Draghi. Intendiamoci: il carnefice non è Draghi, che anzi s’è accollato una bella gatta da pelare. I carnefici sono i compagni di strada che si ritroverebbero accanto i 5Stelle con l’insano gesto. Draghi non è un drago sceso dal cielo che ripulisce, con un colpo di coda e di spugna, le lordure di un Parlamento pieno di voltagabbana, sciacalli e squali. Anche lui, come Conte e come tutti, dovrà far fuoco con la legna che c’è per trovare una maggioranza, possibilmente più ampia di quella che ha sbarrato la strada a Conte malgrado la fiducia appena ottenuta alla Camera e al Senato.

E lì, quando inizieranno le consultazioni “vere”, rinviate per due giorni per frollare partiti e coalizioni per sfinimento, finirà la truffa del governo “tecnico uguale neutro”. I governi tecnici sono quanto di meno neutro e più politico esista: decidono anch’essi dove indirizzare i nostri soldi e ora anche quelli dell’Ue, l’economia, la finanza, la giustizia, il lavoro, la sanità, l’istruzione, la cultura, i diritti. Quando il polverone della crisi si sarà depositato insieme ai fiumi di bava e saliva dei media per SuperMarioBros, l’equivoco si scioglierà. Ogni partito detterà a Draghi le sue condizioni e tutti capiranno che non esistono salvatori della Patria né uomini della Provvidenza né governi, premier o ministri asessuati (mica sono angeli). Il sesso dipende da chi li vota e da cosa fanno. Invece per Draghi “basta la parola”, come per il confetto Falqui, e chissenefrega dei contenuti. Come se esistessero premier multiuso per tutte le stagioni, gli stomaci e i palati (è l’accusa che si faceva a Conte, che però prima governò con la Lega e poi col Pd, ma sempre con maggioranza 5S,e in tempi diversi: non contemporaneamente). Come se i governi nascessero da un bel curriculum, anziché dalla volontà e dai programmi di una coalizione. E meno male che era Conte quello “senz’anima”. Vediamo le 4 alternative di Draghi.

Governo giallorosa-bis. Includerebbe M5S, Pd e LeU, che si ritufferebbero nelle grinfie dell’Innominabile, di nuovo decisivo, come se questi 17 mesi di sevizie non fossero bastati.

Ammetterebbero che il problema era Conte (non una grande idea per chi lo vuole candidato premier). E ricomincerebbero a litigare su Mes, giustizia, reddito, bonus, autostrade ecc.

Governo Ursula. Terrebbe insieme M5S, Pd, LeU, FI, Iv, Bonino e Calenda. Tutta gente col pelo sullo stomaco abituata da anni a inciuciare e a far digerire di tutto ai rispettivi elettori (reali o virtuali), con un’eccezione: i 5Stelle. Che con tutti possono governare, fuorché col pregiudicato amico dei mafiosi e con l’irresponsabile che ha rovesciato Conte per espellerli dal consorzio civile, cancellare le loro riforme, sputare sulle loro bandiere, radere al suolo ogni loro traccia e spargervi il sale misto al veleno dei Calenda & Bonino. Se Di Maio restasse ministro con berlusconiani e renziani, qualcuno potrebbe domandargli perché nel 2018 rinunciò a fare il premier per rifiutare non l’alleanza, ma una semplice telefonata con B. E giungerebbe alla conclusione dei peggiori detrattori dei “5S pronti a votare qualunque roba pur di salvare la poltrona”. Intanto, soli soletti all’opposizione, Salvini e Meloni griderebbero all’attentato alla democrazia, lucrerebbero consensi su ogni scelta impopolare e lite del governo (dove nessuno sarebbe d’accordo con nessuno su nulla) e si spartirebbero le spoglie dei fu 5Stelle. Che, sì, avrebbero reso superflua Iv e tenuto uniti i giallorosa, ma non potrebbero più uscire di casa.

Governo Ursula senza 5S (che si asterrebbero salvando, se non l’anima, almeno la faccia). Non avrebbe la maggioranza neppure relativa. E sarebbe curioso se Mattarella lo consentisse, dopo aver archiviato il Conte-2, dimissionario sì, ma senza accettazione delle dimissioni e appena “fiduciato” dalle due Camere. Ma a quel punto sarebbe lo stesso premier incaricato a rinunciare.

Governo Pd-FI-Iv. Avrebbe ancor meno voti del precedente. Dovrebbe elemosinare l’astensione di almeno un grande gruppo fra 5Stelle o Lega, o di entrambi (la Meloni si astiene solo se nessun alleato dà la fiducia, sennò vota contro). E sarebbe un governo balnear-elettorale di minoranza, tutto il contrario del mandato di Mattarella, per giunta esposto a ricatti degli astenuti che potrebbero votare contro se non ottenessero ciò che vogliono. Cioè, per i 5Stelle, il mantenimento di tutte le loro riforme, invise a quasi tutti gli altri. E, per la Lega, i mantra di Salvini: condono fiscale, flat tax, “libertà di scavo” (cioè di trivelle), basta Dpcm e chiusure anti-Covid, rinuncia ai prestiti del Recovery, frontiere e porti chiusi e altre cazzate. Dunque neppure Draghi ci starebbe. E tutti i suoi turiferari scoprirebbero che la politica, scacciata dalla porta, rientra sempre dalla finestra.

Fatto Quotidiano - 5 febbraio 2021

A voi il giudizio.
05/02/2021

A voi il giudizio.

30/12/2020
07/05/2020

PLASMA, FARMACI E VACCINI...
Post-doc in medicina clinica e sperimentale.
Il trattamento dei pazienti covid-19 con il plasma dei guariti.

Presentata come la scoperta dell'ultima ora, qualcosa di rivoluzionario che ci vogliono tenere nascosto per far arricchire le case farmaceutiche, l'infusione di immunoglobuline plasmatiche è una terapia in uso da decenni per le patologie infettive. È una terapia la cui efficacia è nota nella comunità scientifica. La questione è che questo approccio è una TERAPIA DI EMERGENZA E NON DI ROUTINE, in quanto presenta una serie di limitazioni:
1) il plasma è un emoderivato, per cui, come anche gli organi e il sangue intero, deve essere sottoposto a test per scongiurare il rischio di infezione da HIV ed epatiti (NB: i kit per questi test hanno un costo)
2) non si usa il plasma dei guariti in generale ma dei convalescenti, ossia soggetti guariti da poco tempo e che quindi hanno ancora una produzione anticorpale attiva. Il titolo anticorpale (ossia la quantità di anticorpi diretti conto uno specifico target) si riduce nel tempo, per cui i guariti non sono utilizzabili all'infinito, perché a un certo punto la quantità di anticorpi presente è così bassa da essere inefficace verso un'infezione attiva
3) i plasma dei convalescenti non sono tutti uguali perché non tutti i soggetti hanno la stessa produzione anticorpale. Per la terapia si utilizzano i soggetti iperimmuni, ossia con titolo anticorpale elevato (NB: i kit per la titolazione anticorpale hanno un costo)
4) non tutti i soggetti iperimmuni possono essere usati, età superiore ai 65 anni e gravidanze fanno sì che i soggetti vengano esclusi
5) il plasma dei convalescenti non contiene solo gli anticorpi di interesse ma tutta una serie di altri anticorpi che possono dare cross-reazioni
6) l'infusione di plasma può essere fatta entro una finestra temporale definita, altrimenti non è più efficace
7) l'infusione di plasma non induce una risposta immunitaria autonoma nel paziente, che quindi non è esente dal rischio di reinfezione/riattivazione
In sintesi quindi, la terapia con plasma è un approccio di emergenza, perché dipende dal numero di soggetti convalescenti disponibili (ossia dalla circolazione del virus stesso) e dalla tempestività della terapia.

È chiaro quindi che per usare l'infusione di plasma come terapia di routine, dovremmo trovarci ogni volta di fronte a una situazione come quella che stiamo vivendo, con un numero molto elevato di contagiati nello stesso momento, situazione che nessuna persona di buon senso auspica.

Cosa fa un farmaco?
Un farmaco ci permette di essere "terapeuticamente indipendenti": se arriva un paziente in ospedale che necessita di trattamento, non dobbiamo sperare che ci sia un convalescente idoneo nei paraggi. Resta il fatto che se la sintomatologia si aggrava rapidamente c'è il rischio che il farmaco non agisca in tempo e il paziente muoia.

Cosa fa invece il vaccino?
Un vaccino è un preparato contenente patogeni morti/ attenuati o loro singole componenti, ossia nulla in grado di dare patologia in soggetti immunocompetenti. Tali preparati fanno sì che i soggetti vaccinati producano i PROPRI ANTICORPI, per cui, nel momento in cui si viene in contatto con il patogeno, l'organismo è già equipaggiato per rispondere efficacemente ed evitare la sintomatologia clinica ( NB: quando si contrae un'infezione, il numero di patogeni è inizialmente basso, per cui i titoli anticorpali basali, pur essendo bassi, sono sufficienti a bloccare l'infezione). Per cui con il vaccino siamo protetti dalla malattia, il virus non circola perché non ha modo di attecchire nell'individuo e non si ha bisogno di cure.

Le tre cose non si escludono tra loro: mentre i clinici trattano i pazienti nella fase di emergenza, i ricercatori investigano su farmaci e vaccini

Potete condividere questo post, copiarlo e incollarlo, leggerlo e parlarne con chi conoscete. Non mi interessa il diritto di autore.
Cerchiamo di fare buona informazione. La scienza non è uno stadio."

15/03/2020

Adesso la cosa più difficile sarà convincere i francesi a lavarsi le mani, visto che a convincerli a lavarsi il c**o non ci è riuscito nessuno!!!😂😂 🇮🇹
Cit.

13/03/2020

Meraviglie della natura in casa nostra : Sicilia Milazzo.

07/03/2020

La prudenza non è mai troppa 😂😂😂

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Ovunque
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