La Casa di Psiche - Psicoterapia gentile di Silvia Riccamboni

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La Casa di Psiche - Psicoterapia gentile di Silvia Riccamboni Psicoterapia per il benessere della Persona e della Relazione. Così ogni volta, da sempre e finché sarà.

La Casa di Psiche è il luogo da cui continuamente partiamo e a cui facciamo ritorno nel muoverci ritmico che è l’avventura di essere umani. Nell’espiro del viaggio ci apriamo a ciò che ci è ignoto di noi e del mondo per imparare i limiti e le possibilità; nell’inspiro del ritorno assimiliamo la scoperta divenendo ciò che siamo. La Casa di Psiche non può che trovarsi, da un punto di vista immaginale, nel cuore del bosco. Nel luogo simbolicamente più adatto ad ospitare il viaggio iniziatico, le prove di crescita, l’incontro con le forze che ci saranno di volta in volta alleate o avverse… come le fiabe ci insegnano fin da bambini. Mi chiamo Silvia Riccamboni, vivo e lavoro a Padova dove mi occupo di benessere della persona e delle relazioni come psicoterapeuta, formatrice e naturopata. La pagina e il sito collegato offrono informazioni sulla psicoterapia e scritti ispirati dall’incontro quotidiano con il dolore e la bellezza, con le ferite e le risorse delle persone che accompagno per un tratto della loro strada. Tutti i contenuti hanno scopo strettamente divulgativo, non vanno quindi considerati sostitutivi di valutazioni diagnostiche né di trattamenti terapeutici.

"Dottoressa volevo leggere qualcosa per capirmi meglio ma é pieno di manuali di psicologia, non so come scegliere. Mi pu...
21/10/2025

"Dottoressa volevo leggere qualcosa per capirmi meglio ma é pieno di manuali di psicologia, non so come scegliere. Mi puó consigliare?"

Pronti.

La Casa di Psiche - Psicoterapia gentile di Silvia Riccamboni

11/09/2025

POSITIVO E NEGATIVO

"La letteratura self-help invita spesso a non esprimere le emozioni negative e a non lasciar emergere i pensieri negativi: "Pensa positivo, crea la tua realtá eliminando il negativo" é l'insegnamento standard attraverso cui, insieme al negativo, perdiamo contatto anche con il positivo. Rinunciando alle emozioni negative eliminiamo anche le altre, perché la differenziazione é del tutto arbitraria.
La rabbia, in certi casi, puó essere molto piú positiva della gioia, e il disgusto piú della speranza. Non esiste davvero un'emozione negativa: esistono soltanto emozioni. Costretti alla felicitá, siamo vincolati alla produzione: felice, dal verbo greco 𝘱𝘩𝘺𝘰, significa infatti "fecondo", "produttivo".
Ma la nostra é una felicitá intensiva, d"allevamento, i cui frutti troppo grandi e numerosi piegano l'albero che siamo sotto il peso della paura di vivere. In questa massificazione della felicitá, in quest'obbligo all'abbondanza soltanto la tristezza puó salvarci: l'inquinamento luminoso della nostra fame chimica di conoscenza ci impedisce di guardare dritti alle nostre stelle polari. La parola "tristezza" (dal sanscrito 𝘵𝘳𝘴𝘵𝘢, "oscuro", "torbido") racconta quel ritorno all'oscuritá che é il solo a permettere una chiara visione del cielo"...

Andrea Colamedici, Maura Gancitano
Lezioni di meraviglia. Viaggi tra filosofia e immaginazione, Tlon

Mycelica®..................

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𝗔𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲...
18/08/2025

𝗔𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲...

𝗔𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲.
Per sapere di non essere soli, per illuminare i passi e farne trame leggibili: “Sono qui, siamo qui”.

Storie per ancorarci alla grande narrazione dell’esistenza; per placare la domanda di senso che ci insegue e precede come un’ombra. Per addomesticare le forze invisibili che ci agitano finché non trovano parole per essere dette e corpi per essere amate. Ne abbiamo bisogno come individui e come comunità, per rianimare relazioni che in tempi di disconnessione dalla terra e da noi stessi tengano insieme ecologia, salute, cultura e spiritualità.

Mycelica racconta storie che curano, ispirano, connettono. Lo fa dal sottosuolo, dove sembra che nulla accada e luogo invece di miracolosi intrecci e gestazioni cicliche. I suoi filamenti si offrono a ricucire antiche lacerazioni: tra umano e natura, tra umano e umano, tra umano e oltre.

Leggi Mycelica: www.mycelica.it
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"Riemergere da se stessi è tanto difficile quanto più si è profondi".Michela MurgiaArt Anna Godeassi
14/08/2025

"Riemergere da se stessi è tanto difficile quanto più si è profondi".
Michela Murgia

Art Anna Godeassi

01/08/2025

SCUSATE LO SFOGO, MA STAVOLTA SONO VERAMENTE ARRABBIATO!

Qualche giorno fa una mamma porta a visita la sua bambina di 9 anni. Marta è piccola e fragile, magrolina, bianca come il latte ma con degli occhi scuri più neri della notte e grandi grandi di una bellezza mediorientale sconvolgente, gli occhi grandi, profondi ed innocenti dei bambini, che quando ti fissano sembra quasi che ti stiano leggendo l' anima, gli occhi ai quali noi grandi dobbiamo avere veramente tanto coraggio per ingannarli.

Mamma Paola è preoccupata, la piccola Marta non vuole più mangiare, rifiuta anche il cibo che le piaceva di più, è circa un mese che va avanti così. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è successa sabato sera, Marta ha rifiutato la pizza, la sua pizza preferita che chiedeva sempre da quando era bambina.

Lavoro a Napoli e sia la mamma che il pediatra che in questa città si trovano dinanzi ad un bambino che rifiuta la pizza ... la situazione diventa seria, non si scherza, qui senza pizza non si può vivere, il rifiuto di un bambino è quasi eresia.

Visito la piccola Marta sorridendo e parlando del più e del meno, come mi aspettavo non ha nulla. A questo punto capisco che il problema va cercato in altri ambiti. Continuo a parlare del più e del meno, scuola tutto ok, casa tutto ok, mamma e papà si vogliono bene e non manca nulla sia dal punto di vista affettivo che materiale.

Stava quasi per andare via e per fissarle un appuntamento ad un mese per un controllo, propongo il pomeriggio di un venerdì, essendo a fine settimana lo studio sarà meno affollato e avrò più tempo per parlarle . Ma mi fermano mamma e figlia all'unisono dicendo che il pomeriggio ha danza. Mi scatta un qualcosa in testa a questo punto e inizio a chiedere che danza fa e le solite domande di circostanza generali.

Marta sembra contenta della scuola di danza delle maestre e delle amichette e anche la mamma la vede serena.
Con tutta naturalezza e ingenuità mamma Paola mi dice " Sa dottore la controllano sempre anche come cresce, le pesano tutte ogni settimana"

Non vado avanti nel raccontarvi, inutile dirvi che tra le amichette di danza si era instaurata una quasi gara a chi pesasse meno e fosse più magra.

Lasciamo stare ora mamma Paola e la piccola Marta, ora parlo io. E ribadisco ciò che ho detto all'inizio questa è una minaccia.

NESSUNO, e ripeto NESSUNO che NON sia pediatra o medico che abbia dimestichezza coi percentili deve permettersi di sottoporre a misurazioni di peso o altezza un bambino.

Nella mia esperienza ho avuto casi clinici di anoressia iniziata anche in giovane età devastanti. Quando vengo a sapere simili comportamenti effettuo immediatamente una segnalazione di abuso della professione sia alle Autorità sia al distretto Sanitario di zona.

Misurare una bambina ogni settimana significa farla focalizzare sul proprio peso e iniziare a farle considerare il cibo un nemico, tanto più è scorretto pesarla davanti a tutte le altre bambine del corso di danza. Non oso immaginare se vi fosse qualche bambina leggermente cicciottella quale violenza psicologica abbia dovuto subire..immagino il ridere sotto i baffi delle amichette ecc...

E allora vi riconfermo la minaccia, se vengo a sapere che qualcuno pesa e parla di dieta ai vostri bimbi in pubblica piazza vi denuncio come ho fatto, vi assicuro che di guai ne passerete.

P.S. Comunque mamma Paola mi ha scritto...Marta alla fine non ha resistito alla sua pizza preferita....la pizza vince sempre!!

Dott. G. Lodato
Dal web

31/07/2025

𝐋'𝐢𝐥𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐚𝐥𝐞.

Capita senz'altro anche a voi: rileggere un libro a distanza di anni ci rivela quanto la mente, attraverso l'esperienza, si sia espansa nel frattempo. Quante connessioni abbia stretto nelle direzioni più sorprendenti, di quanta vita si sia arricchita.
Ma ci fa anche rendere conto che alcune delle questioni più importanti per la nostra esistenza ecosistemica erano state dette molto tempo fa.

"𝐕𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐞" 𝐩𝐞𝐫𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐦𝐢 𝐢𝐦𝐛𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞:

"Se non avessimo tutti gli svantaggi degli esseri umani, soprattutto lo svantaggio della lingua, non comunicheremmo se non in termini di relazioni. Per quanto ne so non c'è motivo di credere che i mammiferi privi di linguaggio verbale attribuiscano carattere alle… cose.
Secondo me gli animali privi di linguaggio conoscono solo le relazioni. Cioè quando sentiamo il miagolio del gatto, quando torniamo a casa dal lavoro non vuol dire "Io ho fame", vuol dire "Mamma". E' un'enunciazione della relazione fra lui e noi. Il
suono emesso dal gatto è in genere un suono filiale, il suono di un figlio al genitore.
Esso identifica la relazione tra noi e il gatto e una volta identificata questa relazione noi dovremmo aprire il frigorifero ed estrarne ciò che in genere diamo al nostro bambino, il latte. E ciò vale per la quasi totalità della comunicazione animale: essa è fatta di rumori
o gesti o odori del corpo che suggeriscono una relazione di un certo tipo e l'altro animale dovrebbe agire sulla base della relazione così suggerita.
Ebbene noi non siamo poi così lontani dai gatti o dai cani. Siamo abbastanza vicini ad essi da tenere più alle nostre relazioni che a qualsiasi altra cosa al mondo. Magari le abbiamo protette e schermate in vari modi, lo fanno tutti; ma nonostante tutte queste
protezioni, è là sotto che viviamo, è là sotto che si trovano l'amore e l'odio e l'amor proprio e l'orgoglio e la vergogna e migliaia di altre cose di questo genere: in ciò che sta tra noi e gli altri. E la cosa di cui sto parlando sono appunto i continui indizi che abbiamo
di tutto ciò… ma nonostante questi indizi continuiamo ad assegnare alla coscienza individuale e alle sue finalità il dominio delle nostre attività".

Gregory Bateson, 𝑉𝘦𝑟𝘴𝑜 𝑢𝘯'𝘦𝑐𝘰𝑙𝘰𝑔𝘪𝑎 𝑑𝘦𝑙𝘭𝑎 𝑚𝘦𝑛𝘵𝑒

Leggi Mycelica: www.mycelica.it

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Chi sono

Anima è il significato originario della parola “psichè”. Nella Grecia antica indicava il respiro vitale, il soffio impalpabile che rende vivi e unici: ciò che ci tiene in vita e il senso stesso dell’essere vivi. Anima come “rapporto che il nostro corpo ha con il mondo, essendo il nostro un corpo impegnato in un mondo dove veicola le sue intenzioni e da cui riceve risposte che poi rielabora per ulteriori azioni” (U. Galimberti). É a questo rapporto che la psicoterapia offre aiuto quando anima è sofferente.

Mi chiamo Silvia Riccamboni, sono psicoterapeuta, naturopata e insegnante di yoga. Vivo e lavoro a Padova, dove mi occupo di benessere della persona e delle relazioni con attività di psicoterapia della Gestalt - individuale e di coppia - integrata con l’EMDR, formazioni di gruppo e consulenze.

Per PSICOTERAPIA OLISTICA intendo una visione terapeutica e un metodo di lavoro

- trasversali: pur privilegiando concetti e tecniche di cura proprie del nostro contesto culturale, riconosce i limiti della visione cartesiana che ha sancito la separazione mente/corpo e creato il terreno per una frammentazione dell’esperienza esistenziale. Da questa divisione trae origine sia la malattia che l’approccio di cura occidentale scisso in psicologia/medicina. Per ricucire almeno in parte tale frattura, passaggio fondamentale soprattutto quando si lavora con i disturbi psicosomatici, la psicoterapia olistica trova chiavi di lettura preziose integrando il paradigma scientifico occidentale con tradizioni di cura e discipline che non hanno mai separato mente e corpo: la scienza ayurvedica, la medicina tradizionale cinese, lo yoga. La letteratura scientifica ha avvallato da tempo la validità di queste pratiche ai fini del benessere psicofisico.