Janine Gullo, Psicoterapeuta, EMDR - Centro Studi Psikhé

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Janine Gullo, Psicoterapeuta, EMDR - Centro Studi Psikhé Nello Studio di Psicologia della Dott.ssa J. Gli interventi sono rivolti a singoli individui, coppie, famiglie o comunità. Chi è lo psicologo?

👩🏻‍⚕️ Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

❤️ Docente PSIC-02/A Università di Catanzaro

↔️ Centro Traumi ed EMDR

🧘🏻‍♀️ Mindfulness e MBSR

Dove mi trovo?
📍 Via Roma, 82 - Palmi (RC)
📲 3292414865 Gullo, si effettuano:
- Interventi di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e sostegno;
- Interventi volti alla comprensione e risoluzione delle situazioni in cui le condizioni personali e la relazione con gli altri possono costituire fonte di disagio e di difficoltà;
- Interventi volti alla crescita personale: migliorare la comunicazione, l’autostima, la propria qualità di vita, etc…;
- Interventi clinici: valutazione e riabilitazione cognitiva (memoria, attenzione, percezione, linguaggio…), e dei disturbi del comportamento, riabilitazione psicosociale, valutazioni cliniche, perizie, diagnosi, etc…;
- Interventi volti al benessere psicofisico: cambiamento delle abitudini (fumo, peso, etc…), controllo e gestione dello stress e delle emozioni. Quando rivolgersi ad uno Psicologo?
È utile rivolgersi ad uno psicologo per essere aiutati con colloqui di valutazione e sostegno quando si avverte una situazione di disagio che interferisce con il normale e/ o desiderato svolgimento delle proprie attività di vita (personali, relazionali, scolastiche o lavorative, sociali…). Lo psicologo è colui che ha conoscenze e strumenti utili per il nostro star bene, per curare le ferite, i traumi e le delusioni della vita; ma anche per aiutarci a scoprire ed utilizzare la ricchezza che è dentro ognuno di noi. Lo psicologo aiuta la persona a focalizzare meglio i propri pensieri ed emozioni per esprimerli appieno. Gli incontri hanno una durata di circa un’ora ed, in base al caso, hanno una cadenza di 1 o 2 incontri settimanali. Frequenza, modalità ed obiettivi sono concordati ed esplicitati sempre assieme, all’inizio e nel corso degli incontri. La consulenza psicologica è un sostegno e un aiuto a ritrovare ed utilizzare le proprie risorse e potenzialità. Rivolgersi ad uno psicologo sin dai primi segnali di disagio è essenziale per prevenire l’aggravamento di una situazione.

❤️‍🔥LUNEDÌInizio la settimana un po’ acciaccata.Ho dovuto anche rimandare tutte le terapie, last minute, per impegni acc...
10/11/2025

❤️‍🔥LUNEDÌ

Inizio la settimana un po’ acciaccata.

Ho dovuto anche rimandare tutte le terapie, last minute, per impegni accademici.

Niente potrà comunque togliermi il sorriso, soprattutto quando lavoro e sono attorniata dalle “cose” che più amo, come le impronte di una personcina in particolare, che mi ha preso cuore e mente. Ti voglio bene 🌸

E voi, come state affrontando questo lunedì?
Se vi va, rispondete qui ⬇️

Un abbraccio 🫂💛

🐎🤎
05/11/2025

🐎🤎

    Anche quest’anno la FISE porta la magia del Natale negli ospedali italiani con la mascotte Tony il Pony per donare sorrisi, abbracci e un po’ di gioia ai bambini più bisognosi.   Natale con la FISE 2025 farà tappa in Calabria c/o l'U.O.C. Pediatria “M. Misasi” – A.O. d...

💛
31/10/2025

💛

“Proprio come un faro lungo la costa, il genitore illumina il cammino e segnala i pericoli, ma lascia che sia il giovane a navigare e seguire la propria rotta”
(K. Ginsburg)

💡 Significa illuminare la strada, senza sostituirsi.
Se li proteggiamo da ogni ostacolo, non avranno l'opportunità di rafforzare la loro capacità di adattarsi e reagire. È importante anche dar loro lo spazio per scegliere, sbagliare e imparare: così svilupperanno fiducia in sé stessi e capacità di affrontare il futuro.

Cos’è di cui si discute nella stanza di terapia ❤️
31/10/2025

Cos’è di cui si discute nella stanza di terapia ❤️

NON È AMORE. È DIPENDENZA NEUROBIOLOGICA.

Negli ultimi giorni altre giovani donne sono state uccise barbaramente dai loro compagni.
E ancora una volta sentiamo dire: “Perché non se ne vanno?”

La risposta è dentro il cervello. Non nel cuore.

Quando una donna entra in una relazione tossica, soprattutto con un manipolatore o un soggetto narcisista patologico, il suo sistema nervoso viene progressivamente condizionato.
Il ciclo “idealizzazione – svalutazione – riaggancio” attiva le stesse aree cerebrali coinvolte nella dipendenza da sostanze, in particolare nella dipendenza da eroina o cocaina.

Ecco gli ingredienti della chimica dell’inganno:

Dopamina: ogni messaggio affettuoso, ogni “ti amo” dopo giorni di gelo o umiliazioni, produce una scarica di dopamina. È il premio intermittente che rinforza la ricerca spasmodica di quell’approvazione.

Ossitocina: l’ormone del legame, che normalmente serve a costruire fiducia e intimità, viene “dirottato” e usato dal manipolatore per cementare un attaccamento disfunzionale.

Cortisolo e adrenalina: lo stress cronico tiene il corpo in costante allerta, creando una condizione di iper-vigilanza e sottomissione.

Riduzione funzioni della corteccia prefrontale: con il tempo, la capacità di analisi, di giudizio e di decisione si riduce. La donna non è più libera di scegliere: è prigioniera del proprio sistema neurobiologico, riscritto dal trauma.

Questo si chiama legame traumatico.

E finché continueremo a leggerlo come “debolezza”, “dipendenza affettiva” o “mancanza di autostima”, continueremo a perdere vite.

Perché chi è intrappolata in questa dinamica non può semplicemente “andarsene”, ha bisogno di un intervento mirato, che tenga conto dei processi neurobiologici e psicologici sottesi alla relazione violenta.

Capire questo significa costruire strumenti di prevenzione reali, efficaci, capaci di spezzare la catena della violenza prima che arrivi all’epilogo finale.

Solo così potremo davvero proteggere le donne e impedire che i loro figli imparino — e ripetano — lo stesso copione.

❤️‍🩹
29/10/2025

❤️‍🩹

La tragica vicenda accaduta in provincia di Palermo, che ha coinvolto due fratelli, vittime di violenze da parte della madre e del suo compagno, ci ricorda quanto sia fondamentale prestare attenzione ai segnali di disagio e imparare a leggere i comportamenti, anche quando la sofferenza non viene espressa apertamente.

Come sottolinea Enza Zarcone, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia, «traumi di questo tipo incidono profondamente sulla personalità dei minorenni. Il corpo diventa luogo di dolore, mentre si spezza la fiducia negli adulti — tanto più quando la figura che dovrebbe proteggerti, come la madre, diventa complice dell’abuso».

Perché un percorso di recupero e di superamento del trauma sia possibile, è indispensabile la presenza di una rete di adulti capaci di ascoltare, accogliere e proteggere.

«Il malessere può essere visibile ma per coglierlo ci vuole uno sguardo allenato e contenitori opportuni. Uno di questi potrebbe essere l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole: uno strumento di prevenzione e tutela» conclude.

L’ascolto è il primo atto di protezione.

Fonte articolo: Giornale di Sicilia

28/10/2025

Oggi parliamo di Candy Candy, cioè di come un’orfana bionda con le lentiggini ha formato l’educazione sentimentale delle donne nate negli anni ’70 senza che nessuno facesse nulla per impedirlo.

Perché Candy Candy ci ha rovinate tutte.
E non solo: ci ha insegnato a ringraziare chi ci rovina, a sorridergli, magari anche a innamorarci di lui.

Altro che educazione sentimentale: era un addestramento militare alla sofferenza emotiva. Altro che Walt Disney.
Noi ci siamo svezzate a colpi di orfanotrofi, zie malvagie, cameriere sadiche, collegi gotici e uomini con più problemi di un modem 56k.

Candy è l’antesignana di tutte le relazioni tossiche, di tutte le code fuori dallo studio dell’analista, di tutte le volte che hai detto “però in fondo è buono”, mentre lui si faceva una canna sulla tua autostima.
E l’abbiamo pure amata. Perché eravamo piccole. E stupide. E non avevamo ancora capito che quella roba lì non era romanticismo. Era una spirale depressiva col cerotto.

Cominciamo da Anthony, il primo amore.
Buono, gentile, bellissimo, ricco, ti regala rose bianche e non chiede nulla in cambio: muore dopo tre puntate.
Come? Cade da cavallo.
Fine. Addio. Sipario.
Una roba così assurda che pure a Liala sarebbe sembrata eccessiva.
E tu lì, a sette anni, che impari la lezione: “Se uno è troppo carino, sicuramente è spacciato.”

Poi arriva Terence, il contrario perfetto: str0nzo, lunatico, misterioso, bello come il peccato originale e instabile come un barile di nitroglicerina.
Ti ama, ti salva, ti bacia e poi ti lascia. Poi torna. Poi sparisce.
Poi ti guarda con quegli occhi da cane bastonato e ti fa credere che è colpa tua se non funziona.

È lui che ha messo la prima pietra di tutto il tuo curriculum sentimentale fallimentare.
Il tuo Terence personale: quello che ti manda i messaggi solo dopo mezzanotte e solo se ha finito la birra.
Candy lo ama. Quindi anche tu lo ami.
Perché Candy ha sempre ragione.
E invece, spoiler degli spoiler: no. Non ce l’ha.

E poi c’è Albert.
Che all’inizio è tipo il tuo padre putativo. Poi il fratello. Poi il coinquilino. Poi lo psicologo.
E poi, sorpresa delle sorprese, si rasa la barba e si rivela essere il tuo primo amore travestito.
Il Principe della Collina.
Uno che ti ha cresciuta e poi decide che, toh, ti sposa.
Un incubo edipico con i fiocchetti.
Neanche Dostoevskij avrebbe osato tanto.
Freud sta ancora piangendo in un angolo.

Ma Candy cosa fa? Ringrazia. Sorride. Ama tutti. Non si arrabbia mai.
Nemmeno quando la prendono a male parole, la umiliano, la lasciano, le bruciano le lettere, le rubano il fidanzato o le rovinano la vita.
Candy non dice parolacce. Candy non spacca piatti.Candy perdona.

Candy è la causa principale del nostro livello di sopportazione fuori scala.

Perché ci ha insegnato che se soffri, vali.
Che se lui se ne va, devi capirlo.
Che se ti tratta male, ha i suoi motivi.
Che se resti sola, non importa: l’amore è dare, non ricevere.
Tradotto: prenditi le briciole e sorridi pure.
(Brava id**ta.)

Candy Candy ci ha insegnato a innamorarci dell’amore, anche quando fa schifo.
A scegliere sempre il percorso più doloroso, purché abbia un po’ di vento tra i capelli.
A piangere da sole in collina, con la faccia da str0nze innamorate, mentre gli altri si sposano, scop@no e vivono.

E poi, con perfida dolcezza, ci ha anche fregate con la sigla.
Perché diciamolo: quella musichetta allegra era terrorismo psicologico.
Tu cantavi “Candy, oh Candy”, felice, ignara del fatto che dopo cinque minuti ti sarebbe morta metà della cerchia affettiva.

E ora eccoci qui.
Con l’espressione smarrita davanti a relazioni che fanno acqua da tutte le parti.
Con il trauma di Anthony ancora vivo.
Con il Terence di turno che ti visualizza e non risponde.
Con l’Albert di riserva che ti tratta come una sorella fino a quando non lo guardi male.

Ma se oggi parte quella sigla, se la vedi correre sul prato, se qualcuno le dice “signorina tutta lentiggini”, il tuo cuore fa comunque crack.

Perché Candy ci ha rovinate.
Ma con stile.

Ad maiora Doc Vincenzo Tripodina 😍❤️
27/10/2025

Ad maiora Doc Vincenzo Tripodina 😍❤️

🚨ULTIMA CHIAMATA ⚠️🏫 Cari genitori, avete difficoltà con i vostri figli nella gestione dei compiti a casa?📚  🌼 Se avete ...
23/10/2025

🚨ULTIMA CHIAMATA ⚠️

🏫 Cari genitori, avete difficoltà con i vostri figli nella gestione dei compiti a casa?📚

🌼 Se avete figli di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, ecco il corso, interamente GRATUITO e ONLINE, che fa al caso vostro.

🌍 GRATUITO? Si! Perché interamente finanziato con i fondi dell’Unione Europea.

Alcune curiosità.

💁🏻‍♀️ Che cos’è Il Parent training?

Il Parent Training è una modalità di intervento psico-educativo in piccolo gruppo che prevede il coinvolgimento diretto dei genitori e si focalizza sulle competenze educative. L’obiettivo del Parent training è quello di migliorare le pratiche genitoriali e promuovere il benessere dei figli, riducendo il livello di stress genitoriale e familiare.

🎯Qual è l’obiettivo del Parent Training “S.O.S Compiti”?

L’obiettivo del Parent Training “S.O.S. Compiti” è quello di fornire ai genitori tecniche e strategie utili per affrontare il momento dei compiti in modo funzionale, riducendo le fonti di stress e tensione che spesso ne derivano. Le attività teorico-pratiche consentiranno ai genitori di sviluppare nuove modalità di osservazione, riflessione e comunicazione al fine di imparare a gestire in maniera più efficace l’ora dei compiti con i propri figli. Durante gli incontri, i conduttori cercheranno di coinvolgere attivamente i genitori, attraverso momenti di confronto e di condivisione e con l’ausilio di attività pratiche.

🗣️Quali argomenti verranno trattati?

I cinque appuntamenti previsti affronteranno i seguenti temi:
1. Introduzione al training: come affrontare il momento dei compiti?
2. ⁠Il ruolo delle Emozioni
3. ⁠La motivazione allo Studio
4. ⁠Educare all’Autonomia e all’Organizzazione
5. ⁠Linee guida utili.

ℹ️ Modalità di partecipazione e informazioni utili

- Genitori con figli di età compresa tra gli 11 e i 13 anni (il corso è solo per genitori)

- Il training inizierà a novembre 2025 e sarà suddiviso in 5 incontri in piccoli gruppo da 90 minuti ciascuno.

📌 Contatti
Janine.gullo@unicz.it
Tel 3292414865

❤️
09/10/2025

❤️

Indirizzo

Via Roma N. 82
Palmi
89015

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 21:00
Martedì 09:00 - 14:00
Mercoledì 09:00 - 21:00
Giovedì 09:00 - 14:00
Venerdì 09:00 - 21:00

Telefono

+393292414865

Notifiche

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Dott.ssa Janine Gullo, Psicoterapeuta Cognitivo-Comporamentale

La Dott.ssa Janine Gullo è specialista in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, strumento elettivo nella gestione e risoluzione di diverse problematiche di ordine quotidiano come:


  • Disturbi d’Ansia (es. Panico, Ipocondria, Fobie, Ossessivo-Compulsivo)

  • Disturbi dell’Umore (es. Depressione)

  • Terapia di Coppia