22/11/2017
Dopo nove mesi di calore, intimità con la sua mamma e costante movimento, un neonato ha un reale e profondo bisogno di contatto con i propri genitori. I bambini portati in fascia, a stretto contatto con il corpo della mamma o del papà, apprezzano notevolmente questa vicinanza e intimità. Il contatto corpo a corpo, infatti, risponde ad un suo bisogno primordiale e profondo. Allo stesso modo, anche la madre apprezza moltissimo questo contatto così intimo e speciale, un naturale e fisiologia continuazione della gravidanza.
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-Non sarà diventato grande per portarlo così?
-No, affatto. Io porto mio figlio addosso da quando sono bambina! Sono abituata al suo peso!
-Cosa?
-Adesso ti spiego.
Siediti ed ascolta.
Io portavo mio figlio nei sogni, quando da bambina cullavo il mio bambolotto.
Ho portato mio figlio nelle lacrime per tutte le volte che le amiche mi annunciavano la loro gravidanza ed io non riuscivo.
Ho portato mio figlio nella rabbia di dover rinunciare a lui, perché sembrava così difficile.
Ho portato mio figlio dentro due linee rosa che mi domandavano insidiose "ehi, sei davvero pronta a cambiar vita?".
Ho portato mio figlio in bagno per settimane buie, tra vomito e nausea e quello specchio che mi mostrava una me irriconoscibile.
Ho portato mio figlio dentro al mio stesso corpo.
L'ho nutrito del mio stesso sangue, l'ho coperto dalle intemperie con la mia stessa carne, l'ho sentito muoversi sotto le mie stesse mani.
Ho portato mio figlio in un ospedale, senza immaginare quanto dolore, quanta attesa, quanta emozione avrei provato.
Ho portato mio figlio negli occhi fissi su una finestra affacciata nel buio della notte, quella notte, quando è nato.
Ho portato mio figlio nelle mie speranze di un giorno migliore.
Per questo non è stato difficile portarlo anche in una semplice fascia.
Perché io lo porto da sempre.
E quando sarà davvero grande per essere trasportato dal mio stesso corpo, allora slegherò i nodi e farò per l'ultima volta quel gesto, quello di tirarlo fuori e posarlo per terra.
Da quel giorno però continuerò a portare mio figlio, come ho sempre fatto e come sempre farò.
Lo porterò lungo la vita.
Lungo percorsi ad ostacoli.
Lungo successo e fallimento.
Lungo giorni felici e giorni meno felici.
Fino a che non sarà abbastanza grande per continuare il suo cammino da solo.
Ed anche lì, non smetterò di portarlo.
Lo porterò nel cuore.
Fino all'ultimo respiro che questa vita mi concederà.
- Angelica Manzi -
dalla pagina Wrap With Me