12/01/2018
IL POTERE CURATIVO DEL SORRISO
“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma a volte il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia”.
Queste suggestive parole sono state scritte da un celebre maestro zen, Thich Nhat Hanh (1926), già proposto al Nobel per la pace da Martin Luther King nel 1967.
Sorridere non è infatti un gesto qualunque, esso implica un preciso atteggiamento nella comunicazione interpersonale, fatto di tolleranza, empatia e predisposizione all’ascolto (oltre che cortesia e buona educazione).
Sorridere anche "a sé stessi" è forse ancora più importante.
Che il sorriso abbia un qualche potere curativo, infatti, non è un banale luogo comune ma un "principio" sviluppato dalle più antiche discipline sapienziali fino alla moderna psicoterapia, passando per la filosofia e la medicina psico-somatica.
Quando ci si vuole rilassare, ad esempio all’inizio di una seduta di Qi Gong, di Yoga o di Taijiquan, è importante iniziare dai muscoli del viso. Il sorriso scioglie infatti molte tensioni.
Il maestro Mantak Chia sostiene, ad esempio, che “sorridere durante il Taiji esprime una condizione di connessione con l’universo”.
Il sorriso andrebbe poi rivolto ai muscoli, perché può aiutarci ad allentare la tensione dovuta all’eccessiva importanza che istintivamente attribuiamo al sistema muscolare.
In questo modo permettiamo il trasferimento di gran parte del nostro “carico ponderale” dai muscoli al sistema osteo-scheletrico.
Dal rilassamento che ne consegue, il fluire del "Qi" (così come quello dei fluidi organici) ne trarrà un grande beneficio.
L’IMPORTANZA DEL SORRISO “INTERNO”
Un atteggiamento benevolo e sorridente nei riguardi di NOI STESSI o addirittura di un singolo nostro organo che eventualmente ci duole (ad esempio lo stomaco, dopo una indigestione) potrebbe anche aiutare l’organismo a ristabilire le condizioni di normalità e benessere.
Qualcuno può ritenere la tecnica del “sorriso interno” grottesca, ridicola e inconcludente.
Forse! Di certo però è ancora più ridicolo e controproducente arrabbiarsi con il nostro stomaco o con un altro organo "malato" solo perché si è mostrato vulnerabile alla "fatalità" o... ai nostri eccessi.
Il benessere – fisico, mentale e sociale – è fatto di moderazione, equilibrio e armonia: coltivare l’attitudine al sorriso può costituire il primo passo per raggiungerlo.