06/11/2025
PERCHÉ RICORDIAMO PIÙ A LUNGO LE COSE NEGATIVE?
Si chiama BIAS DELLA NEGATIVITÀ
Questo meccanismo evolutivo, ha la funzione di proteggere l’individuo da potenziali minacce, privilegiando l’attenzione verso stimoli dannosi o spiacevoli.
Le evidenze neuroscientifiche mostrano che gli eventi emotivamente negativi attivano in modo più intenso e duraturo le aree cerebrali deputate alla memoria e alla risposta emotiva, in particolare l’amigdala e l’ippocampo, determinando una traccia mnestica più resistente rispetto a quella prodotta da esperienze positive o neutre.
Questa risposta non rappresenta una debolezza psicologica, bensì un adattamento biologico finalizzato alla sopravvivenza. Tuttavia, ricerche recenti basate su neuroimaging funzionale dimostrano che è possibile modulare questo meccanismo con tecniche psicologiche e psicoterapeutiche specifiche.
Questi interventi, infatti, favoriscono la neuroplasticità e rafforzano i circuiti neuronali associati all’elaborazione di emozioni positive, contribuendo a ridurre l’impatto del bias della negatività .