Dott. Angelo Scordo - Psicoterapeuta

Dott. Angelo Scordo - Psicoterapeuta Blog informativo su vari servizi di psicologia e psicoterapia.

La ricerca dell’Università di Edimburgo evidenzia come, per molto tempo, l’autismo sia stato letto attraverso un modello...
08/11/2025

La ricerca dell’Università di Edimburgo evidenzia come, per molto tempo, l’autismo sia stato letto attraverso un modello “deficitario”: le differenze nella comunicazione e nella socievolezza sono state interpretate come deviazioni da correggere. Questa prospettiva trascura però un punto essenziale: l’interazione sociale è un processo relazionale. Le difficoltà non possono essere attribuite solo alla persona autistica, perché nascono anche dal modo in cui l’ambiente interpreta e risponde alle sue modalità comunicative.

Alcuni comportamenti tipici dell’autismo come una comunicazione più diretta, una mimica ridotta, la difficoltà nel cogliere o modulare il tono, o nel seguire i turni della conversazione, vengono spesso giudicati come “non normativi”. Quando questi aspetti vengono letti in chiave negativa, si alimenta lo stigma. Questo isolamento relazionale riduce le opportunità sociali e incide sulla qualità di vita.

Cambiare prospettiva significa riconoscere che la relazione è sempre un incontro tra modalità diverse e che la differenza, se compresa e accolta, non è un limite ma una possibilità di connessione più autentica.

Le persone autistiche comunicano in modo diverso, non meno efficace. Uno studio lo conferma: le difficoltà nei dialoghi tra autistici e neurotipici derivano da differenze nei codici espressivi, non da un “deficit” di chi è nello spettro. Cambiare sguardo è il primo passo per una comunicazione più inclusiva.
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Oggi il nostro centro ha ricevuto la visita di monitoraggio del Servizio Centrale SAI.Un momento importante di confronto...
29/10/2025

Oggi il nostro centro ha ricevuto la visita di monitoraggio del Servizio Centrale SAI.
Un momento importante di confronto, utile per riflettere su ciò che stiamo costruendo ogni giorno: accoglienza, integrazione, percorsi di autonomia.

Da parte mia, è stato bello poter dare un contributo, condividendo impressioni e vissuti dal punto di vista del lavoro quotidiano con le persone accolte. Un’occasione preziosa per migliorare, ma anche per riconfermare il senso profondo di questo lavoro: accompagnare storie, costruire legami, credere che l’integrazione non sia solo un obiettivo da raggiungere, ma una possibilità concreta di umanità condivisa.

In   non si torna semplicemente al passato. Lo si rivive e nel farlo, lo si trasforma.Quando ricordiamo un’esperienza, i...
23/10/2025

In non si torna semplicemente al passato. Lo si rivive e nel farlo, lo si trasforma.

Quando ricordiamo un’esperienza, il non apre un archivio. Riaccende le stesse reti che contenevano quella : emozioni, sensazioni, immagini, pensieri. Per questo, ogni ricordo è vivo. E ogni volta che lo evochiamo, qualcosa cambia.

Le di oggi, la consapevolezza di oggi, influenzano il modo in cui quel ricordo viene ricostruito. Il cervello lo aggiorna, lo riscrive, lo collega al presente.

Ecco perché la terapia non è solo “parlare del passato”, ma viverlo di nuovo, con uno sguardo nuovo, con un più consapevole, con parole che prima non c’erano.

In questo processo, ciò che faceva male può trovare un posto diverso nella propria storia. Può essere compreso, integrato, trasformato.

Guarire non significa , ma cambiare il modo in cui ricordiamo. Non si modifica ciò che è accaduto, si modifica come lo si vive dentro di sé.

👉 La memoria non è un archivio del passato. È un modo per riscrivere chi siamo, ogni volta, nel presente.

La   non è solo un lavoro sulla mente. È un cammino dentro il modo in cui viviamo il mondo.Ogni persona abita la realtà ...
20/10/2025

La non è solo un lavoro sulla mente. È un cammino dentro il modo in cui viviamo il mondo.

Ogni persona abita la realtà a modo suo, attraverso il corpo, le emozioni, la storia che porta con sé. Per questo, non esiste “il” mondo, ma tanti mondi vissuti, ciascuno intrecciato con la prospettiva di chi lo attraversa.

Merleau-Ponty lo chiamava "mondo vissuto": non un insieme di oggetti da osservare, ma una trama di esperienze che prendono forma nel contatto con il nostro corpo, nel gesto, nello sguardo, nella relazione.

Una scala, un'alba, una stanza o un silenzio non significano la stessa cosa per tutti.
Il mondo è sempre "mondo-per-me", cioè per il mio modo di percepire, di muovermi, di sentire.

La psicoterapia diventa allora un luogo in cui imparare a riconoscere quel mondo personale, a comprenderlo, a riabitarlo con più consapevolezza e libertà.

👉 Non è cambiare se stessi dall’esterno, ma ritrovare un modo più autentico di stare nel proprio mondo.

Educare alla sessualità non significa insegnare a fare sesso, partiamo da qui e chiariamolo subito. Educare alla sessual...
17/10/2025

Educare alla sessualità non significa insegnare a fare sesso, partiamo da qui e chiariamolo subito. Educare alla sessualità significa insegnare a riconoscere i confini delle relazioni, le emozioni, la reciprocità. Significa dare ai ragazzi strumenti per non farsi male e per non fare male.

Vietare l’educazione sessuale a scuola, nel 2025, è un segno preoccupante. In un Paese in cui ogni settimana si piange una donna uccisa, si sceglie di togliere ai ragazzi la possibilità di capire cosa siano il rispetto, il consenso, la responsabilità.

Si parla di “protezione dei minori”, ma è l’ennesima logica del dopo: si interviene solo quando il danno è fatto, dopo che qualche vita sarà stata distrutta. Invece di educare alla prevenzione, si preferisce reprimere, punire, moralizzare. È una cultura che arriva sempre tardi e che scambia il silenzio per tutela.

Da psicoterapeuta vedo ogni giorno quanto i vuoti educativi diventino ferite relazionali, violenza, paura del corpo e dell’intimità. Togliere la parola alla scuola significa lasciare spazio all’ignoranza e alla cultura della vergogna, ai social pieni di una comunicazione estrema e irrealistica.

Questo governo sembra aver scelto la strada più antica e più autoritaria: reprimere ciò che non comprende. Un modo di pensare che sa di controllo, di paura, di deriva culturale. Una politica che non educa, ma addestra.

L’educazione sessuale e affettiva è invece una forma di libertà, di cura e di civiltà. Toglierla non significa proteggere i giovani, ma lasciarli soli e un Paese che ha paura dell’educazione, della conoscenza e del confronto, non è un Paese forte: è un Paese che regredisce.

22/09/2025

Le persone autistiche comunicano in modo diverso, non meno efficace. Uno studio lo conferma: le difficoltà nei dialoghi tra autistici e neurotipici derivano da differenze nei codici espressivi, non da un “deficit” di chi è nello spettro. Cambiare sguardo è il primo passo per una comunicazione più inclusiva.
Scopri perché 👉 https://shorturl.at/AmDZe

30/07/2025

Oggi ricorre la Giornata Internazionale contro la Tratta di Esseri Umani, un’occasione importante per riflettere su un fenomeno drammatico che continua a minacciare la dignità e la libertà di milioni di persone nel mondo.

Sfruttamento sessuale, lavoro forzato, accattonaggio coatto e altre forme di schiavitù moderna rappresentano solo alcune delle terribili conseguenze di questa pratica disumana.

In particolare, nel nostro Paese, tante giovani donne, spesso provenienti dalla Nigeria, cadono vittime di reti criminali che le costringono alla prostituzione, approfittando della loro vulnerabilità, della mancanza di alternative e, in alcuni casi, della paura alimentata da pratiche di controllo psicologico e rituali di tipo magico-religioso a cui vengono sottoposte prima della partenza.

Rompere il silenzio su queste storie significa anche restituire voce e umanità a chi, ogni giorno, lotta per liberarsi da una condizione di invisibilità e violenza.

Il trauma più profondo in una condizione di tal genere non è quello della violenza o del lutto, ma l’essere stati tratta...
24/07/2025

Il trauma più profondo in una condizione di tal genere non è quello della violenza o del lutto, ma l’essere stati trattati come meno che umani.
È come un virus che entra nella percezione di sé e la corrompe.
Ed è questo il rischio anche per chi sopravvive a una guerra: non solo la paura, ma la perdita della dignità.

Ci sono dolori così antichi da sembrare normali, e ingiustizie così ripetute da diventare invisibili. Ma chi resiste, ch...
20/07/2025

Ci sono dolori così antichi da sembrare normali, e ingiustizie così ripetute da diventare invisibili. Ma chi resiste, chi cammina, chi testimonia… sta difendendo qualcosa di più raro della pace: la speranza che il futuro possa ancora cambiare

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