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ComportaMente Servizi Neuro-Psico-Pedagogici per i disturbi cognitivi e comportamentali nell'arco di vita

Tra i tanti, mi ritrovo con questo punto di vista "[...] per arrivare a un omicidio significa che è in corso una patolog...
29/11/2023

Tra i tanti, mi ritrovo con questo punto di vista

"[...] per arrivare a un omicidio significa che è in corso una patologia molto importante».
Sui giornali è stato dato un nome a questa “patologia”: Filippo ha ucciso perché è un UOMO.

Allora gli uomini, e coloro che scrivono che il problema sono gli uomini, ancora una volta non hanno capito il problema. Non hanno capito che l’uccisione di Giulia e quella di altre donne prima di lei costringe a rispondere a domande di fondo. E cioè: cosa vuol dire essere uomini? Dove si esprime la nostra mascolinità? Chi è la donna per noi?

[...] Possiamo fare tutte le leggi del mondo, ma se manca il passaggio dentro di sé, il cambiamento della persona, non succederà nulla di significativo. Il cambiamento nasce dal mantenere viva la domanda, dalla ricerca, dall’andare a fondo. Sembra che oggi in Italia si abbia paura di andare a fondo del problema, che ci si accontenti di come viene “letto” il problema.
[...] Un ragazzo così giovane e possessivo non è solo figlio del patriarcato, ma [...] è un figlio guardato, concepito, riconosciuto, come funzione propria. Il figlio bravo, perfetto, riuscito perché se così non fosse “significa che noi (genitori) abbiamo sbagliato tutto”. Questo narcisismo che diventa intollerabilità del proprio limite, intollerabilità della frustrazione, perfino di avere un figlio che ha un po’ di problemi, consegna al genitore un’idea di figlio assolutamente fuori dalla realtà, un figlio pensato “come dovrebbe essere” che soppianta il figlio reale da conoscere, da capire, e soprattutto da aiutare. (Questo narcisismo) [...] si manifesta con la “protezione totale” che si ha verso i bambini fin da quando sono molto piccoli, il sentimento meno genitoriale che possa esistere [...] perché comunica al figlio una falsità totale: a te, figlio, non deve succedere nulla. Non deve succedere una sgridata degli insegnanti, non deve succedere che una ragazza ti dica di no. Devi stare bene.

[...] la tecnologia, la rete, i nuovi media si sono impossessati del potere di dire al ragazzo chi è, e chi sarà l’uomo che deve diventare. Ogni rapporto porta con sé la domanda: chi sei tu per me? Soprattutto quello uomo-donna. Ma la risposta per le nuove generazioni è stata appaltata e affidata a internet.
[...] i genitori non si accorgono di questo, travolti dalla paura di far sentire i propri figli diversi dagli altri, che possiedano meno degli altri, che debbano affrontare più dolore o fatica degli altri. Questo dice molto dell’incapacità dei genitori di affrontare la sconfitta e la frustrazione. Ma la protezione è un velo che nasconde tutto ciò che lievita prepotentemente dentro il cuore e la mente di un ragazzo. Fino a diventare patologia.

I “mea culpa” dei maschi, le leggi, i corsi a scuola «non sono risposte feconde di cambiamento, si ha paura di andare a fondo della questione: il rapporto senza alterità. Sempre più grave e diffuso». Intervista a Vittoria Maioli Sanese

04/07/2023

NON DITE AI BAMBINI DI "SCRIVERE COME VOGLIONO" (Giorgia Filiossi, grafologa)

Per la scrittura ci vuole un insegnamento, che significa dare delle regole di esecuzione (il punto di partenza, la direzione, i collegamenti tra le lettere e dove eseguire gli stacchi...). Solo se diamo delle regole iniziali possiamo ottenere poi una scrittura non "bella", ma che sia funzionale, scorrevole, leggibile, che non crea fatica.
E’ vero, ci sono dei bambini che hanno delle oggettive difficoltà. Ma a quel punto, il quadro dovrebbe essere già ripulito per quei casi in cui, nonostante una didattica corretta, emergono delle difficoltà e delle caratteristiche a livello neurobiologico che rendono difficile raggiungere un livello funzionale di scrittura.

27/04/2023

Oggi al palazzo del Quirinale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato al presidente del CNOP David Lazzari la medaglia d’oro al merito della Sanità per l’impegno della comunità professionale in occasione della pandemia Covid-19.
“È un riconoscimento che va a tutta la Comunità professionale psicologica che mi sento onorato di rappresentare, a partire dalle colleghe e dai colleghi caduti vittime del Covid-19” ha sottolineato il presidente Lazzari.
“La pandemia è stata l’occasione per far emergere con forza l’importanza degli aspetti psicologici per la salute, ma anche per evidenziare la necessità di una rete psicologica adeguata ai problemi del Paese. Di fronte all’emergenza la professione ha fatto la sua parte nei vari contesti dove si è trovata ad operare, con iniziative spesso innovative e coraggiose, dimostrando quanto può essere di aiuto per le persone e la comunità.
Questa medaglia è un riconoscimento per il passato ma anche un impegno per il futuro, perché la lezione della pandemia serva a migliorare e rafforzare la risposta psicologica a bisogni sempre più evidenti e diffusi” ha concluso il presidente del CNOP.
Per approfondire 👇
https://www.psy.it/medaglia-doro-al-merito-della-sanita-conferita-al-cnop/

13/04/2023

La scelta della scuola superiore Scalcerle di premiare con 100 euro gli studenti meritevoli, cioè che hanno almeno 9 di media ha diviso la città e ha aperto un dibattito sull'idea stessa di formazione scolastica.

La professoressa Lucangeli ne ha parlato con il Mattino di Padova
https://bit.ly/3mvGRdz

La scelta a Padova dell’istituto superiore Scalcerle di premiare con 100 euro gli studenti meritevoli cioè che hanno almeno 9 di media ha aperto un dibattito sull’idea stessa di formazione scolastica.
Una domanda soggiace a questo serrato confronto tra dirigenti, insegnanti, studenti e genitori: qual è il ruolo della scuola nella nostra società?
Proviamo ad approfondire questa domanda con la professoressa Daniela Lucangeli, che è docente di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova, esperta di psicologia dell’apprendimento, membro di associazioni scientifiche nazionali e internazionali e presidentessa dell’Associazione per il coordinamento nazionale degli insegnanti specializzati. Ma soprattutto i suoi contributi alla ricerca – tradotti in libri dal linguaggio comprensibile – indicano la strada maestra dell’educazione a tantissimi genitori.
Professoressa, va bene che la scuola punti sul merito e sulla performance dei ragazzi?
«Non va bene l’ingozzamento cognitivo. Da almeno 8 anni i dati scientifici ci dicono che questo provoca un fenomeno di malessere psichico, una sorta di “mal di scuola”, con sintomi perfettamente riconoscibili nella maggior parte dei ragazzi: demotivazione, ansia, paura, rabbia, insoddisfazione, noia, disistima, tutte situazioni di allerta per il nostro cervello.
La variabile cognitiva che alimenta questo malessere sta proprio nell’obesità informazione: informazioni, su informazioni, su informazioni, come se questo potesse ampliare lo spazio del pensare e dell’intelligenza. Invece crea solo fattori di allerta, rischio, abbandono, assenza di passione e desiderio I nostri studenti dicono basta perché sono saturi. Non possiamo proporre una scuola che aumenta all’infinito il numero delle informazioni».
Cosa rischia uno studente?
«Questo è un problema che ha a che fare con dinamiche profonde: il cosa è desiderabile. Il punto è che non sappiamo motivare i ragazzi al desiderio del sapere come fonte di autodeterminazione».
Perché?
«Perché utilizziamo la verifica e il giudizio come costante ed unico riferimento: nessun adulto accetterebbe mai di essere sottoposto a costante giudizio nel suo lavoro o in qualsiasi altra parte della vita».

Non bisogna valutare la preparazione dello studente?
«La valutazione formativa è un processo educativo. Il giudizio prestazionale continuo è tutt’altra cosa e genera, appunto, un allerta continuo per tutti, bambini e adulti, docenti compresi. Non è questa l’idea di scuola che può potenziare lo sviluppo migliore di ciascuno».
I prof sbagliano a dare voti e, adesso, denaro?
«Dobbiamo essere capaci di vedere tutto. Se ci siamo salvati come Paese, anche rispetto alla pandemia, lo dobbiamo anche agli insegnanti che fanno i salti mortali. Servono nuovi paradigmi, con la ricompensa non si nutrono le emozioni o l’intelligenza. I soldi o i follower sono un rinforzo estrinseco: ti dicono di correre per avere la carota.

I rinforzi estrinseci sono una forma elementare di gestione della motivazione e non sono sufficienti. Anzi, rischiano di essere dannosi perché si sostituiscono alla motivazione intrinseca: il piacere dell’apprendimento, la condivisione dello sforzo con chi ti sta aiutando, l’insegnante.
Il beneficio genera un’illusione, che il bene il denaro, i follower, la soddisfazione stessa – sia fuori di noi, invece il desiderio deve essere dentro d noi. Altrimenti si crea una dipendenza da altro e non si educa ma si indebolisce. Non c’è autodeterminazione ma eterodeterminazione e viene a mancare il passaggio evolutivo che grazie al quale diventiamo adulti.
Il modello in cui io insegno, tu apprendi, io verifico, non va bene. La rappresentazione di questo modello è la scatola cognitiva che cerca di mantenere quanto più fedelmente possibile le informazioni date, come fossero messe in frigorifero: più le ripeti identiche, più sei bravo. La risposta cognitiva è evidentemente l’apprendimento passivo.
Nulla a che vedere con la capacità di nutrire i processi intelligenti, un flusso interattivo che mette in gioco non solo l’informazione data, ma intercetta anche quello che il giovane sa, le sue mappe cognitive – che comprendono anche gli errori e la risposta che torna indietro è così arricchita di informazioni ed emozioni.
Il suo capire e sentire».

28/06/2022

L'iniziativa della Regione Lazio "AiutaMente Giovani" rappresenta la più grande azione di screening e di intervento di primo livello sul benessere psicologico che viene fatta in Italia e racconta una accresciuta sensibilità e disponibilità da parte dei decisori pubblici a investire sul benessere psicologico dei giovani, gli adulti del domani.

Nulla da eccepire, sacrosanto, necessario...

Peccato che, rigirando lo slogan, sembra si tratti di dire che "noi professionisti della salute mentale siamo pertanto invitati a pagare il nostro voucher per aver guadagnato tanta visibilità ed ottenuto tanto riconoscimento fin dai livelli base di cura".

"L’importo del voucher è pari a 45 euro/ora per servizio erogato dallo psicologo. [...]
Al termine di ogni ciclo (inquadramento con quattro colloqui di un’ora e intervento breve fino ad un massimo di 16 colloqui di un’ora) lo psicologo dovrà predisporre una certificazione e una relazione psicologico-clinica di restituzione alla persona assistita e al PLS/MMG inviante."

Quando, nel 2020, la pandemia ha fatto aumentare i disturbi e il malessere psicologico, il Consiglio Nazionale degli Psi...
29/04/2022

Quando, nel 2020, la pandemia ha fatto aumentare i disturbi e il malessere psicologico, il Consiglio Nazionale degli Psicologi (CNOP) aveva chiesto al governo di assicurare un voucher immediatamente accessibile alle persone. In quel caso venne trovata una soluzione di tipo emergenziale e l'esecutivo decise di mettere a disposizione un numero verde, con la collaborazione delle società scientifiche di psicologia, che ha funzionato per alcuni mesi. Naturalmente l'intervento non può essere un'alternativa al potenziamento della rete pubblica: gli psicoterapeuti che lavorano in Italia sono circa 60mila, mentre i professionisti impiegati nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sono poco più di 5000 unità.
“Il bonus psicologico è una risposta complementare", ha detto David Lazzari, Presidentedel CNOP.
Per questo il governo ha previsto in tutto 20 milioni di euro: 10 milioni per rafforzare la rete del SSN, con nuove assunzioni, e 10 milioni per il bonus psicologo vero e proprio. "È uno stanziamento che ha più un valore culturale, perché è evidente che le risorse non sono molte", ha sottolineato Lazzari.

20/03/2022

Sabato 26 marzo 2022, dalle ore 09.00 alle ore 18.00 - pagina facebook e canale youtube AID

12/02/2022

Le Società Scientifiche che si occupano del campo neuropsicologico nell’ambito della Consulta nazionale delle Società Scientifiche presso il CNOP si sono incontrate con il Presidente Lazzari e la referente Sanità del CNOP, Mara Fiaschi, per avviare un gruppo tecnico che si occuperà delle tematiche scientifiche e professionali del settore.

Il Gruppo Tecnico consentirà una sinergia tra le società e un lavoro comune per rafforzare la diffusione delle evidenze e delle buone prassi ma anche per promuovere la formazione e la presenza della professione nel settore.

Per approfondire ▶️ https://www.psy.it/le-societa-scientifiche-di-neuropsicologia-riunite-in-un-tavolo-di-lavoro.html

04/02/2022

"La parola diversità non mi piace, ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che non mi convince", dice Drusilla Foer nel suo monologo a Sanremo,. "Ho cercato un termine per sostituirla e ho trovato unicità, mi piace, piace a tutti, perché tutti noi siamo capaci di notare l'unicità dell'altro e tutti pensiamo di essere unici. ma per comprendere e accettare la propria unicità è necessario capire di cosa è fatta, di che cosa siamo fatti noi, certamente delle cose belle, ambizioni, valori, convinzioni, talenti".
"Non è affatto facile ma vanno prese per mano tutte le cose che ci abitano e portate in alto, nella purezza della libertà", dice, salutata da lungo applauso del pubblico. "Sono una persona molto fortunata a essere qui, ma date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo insieme l'atto più rivoluzionario che c'è, l'ascolto di se stessi, delle nostre unicità, per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni, facciamo scorrere i pensieri in libertà, senza pregiudizio, senza vergogna, liberiamoci dalla prigionia dell'immobilità".
E poi si commuove, ricevendo il lungo applauso dell'Ariston

Indirizzo

Via Magrini 9, Via Della Giuliana 27
Roma
00146

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 13:00

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