Psicologa Alina Mustatea

Psicologa Alina Mustatea Sono Alina, psicologa clinica e giuridica. Mi occupo di relazioni, autostima e crescita personale.

Ti aiuto a uscire dalla sofferenza e a ritrovare la tua serenità.🌱

Contattami per una consulenza conoscitiva gratuita https://www.miodottore.it/z/roiWQh

28/11/2025

La strada per la guarigione da adulti è trovare un terapeuta empatico che non copra i genitori ma avendo fatto lui stesso un percorso su se stesso è in grado di ascoltare il bambino ferito che ognuno di noi si porta dentro, facendolo sentire dalla parte della ragione e aiutandolo ad uscire dallo stato di impotenza vissuto nell’infanzia dicendo al paziente no di perdonare i genitori ma di riconoscere i veri sentimenti e le vere emozioni che si provano verso gli stessi, non si tratta neanche di giudicare i genitori ma di riconoscere la verità senza più rimuoverla perchè questo comporta sofferenza a tutti i livelli e una vita insoddisfacente e vissuta nella menzogna.

La rivolta del Corpo
Alice Miller

25/11/2025

Quando sentiamo parlare di violenza pensiamo ad un'atto fisico, un livido, qualcosa oggettivamente dimostrabile. Ciò che dobbiamo tenere ben a mente è che, la violenza, non ha un' aspetto specificamente definito.
Spesso l' ARMA UTILIZZATA E' LA PAROLA.

La parola diventa umiliazione e critica: ti sentirai criticata a causa di un vestito che vorrai indossare, perchè a detta di qualcuno, sarà "troppo corto", "troppo aderente per le tue forme", e forse finirai per credergli, per dargli ragione. Ti prego non farlo. L' unica cosa stretta che indossi ogni giorno della tua vita è il TUO UOMO. Probabilmente ti sentirai dire: sei una mamma, non mettere quei tacchi, quel rossetto. Come fai ad occuparti di tuo figlio con quelle unghie? Come a voler dire che diventare mamma significa automaticamente rinunciare alla propria femminilità. Non permettere a nessuno di definirti, di dirti quando essere più o meno donna. Non permettere a nessuno di svalutare il tuo lavoro, i tuoi interessi, chiunque esso sia, compagno, genitore, figlio.

La VIOLENZA E' CONTROLLO: controllo degli spostamenti e pretesa di una risposta immediata a chiamate o messaggi; controllo dei social al fine di monitorare le interazioni sociali. Tutto questo non è definibile come una normale forma di gelosia, non scambiare queste azioni per amore. Il controllo si manifesta attraverso l' alterazione di esplosioni di rabbia e momenti di grande gentilezza e affettività che ti lascerà confusa e disorientata.

La violenza è accusa e negazione: tenderanno ad attribuirti la causa della loro rabbia e del loro comportamento. Ti destabilizzeranno attraverso la negazione di fatti realmente accaduti; ti diranno che non sono stati loro a inviare quel messaggio, a chiedere a quella ragazza di uscire, di essere stati a letto con un'altra e, semmai lo ammetteranno, ti diranno che la colpa è tua: sei stata poco presente, poco amorevole, poco sexy, insomma ti faranno credere di essere responsabile in parte di quel tradimento. Anche qui, ricorda, di poco c'è solo una cosa: il poco rispetto che il tuo uomo ha di te. Un uomo piccolo è fatto di idee, di scuse, di azioni altrettanto piccole.

LA VIOLENZA E' TRASCURATEZZA EMOTIVA E ISOLAMENTO.
Quando sentirai il bisogno di parlargli delle tue paure, dei tuoi dubbi, del tuo dolore, tenderà a interrompere la comunicazione ignorando i tentativi di dialogo. Ti dirà che sei pazza, che sei paranoica o semplicemente che hai rotto il c***o.
Le carezze, sempre se mai ci siano state, diventeranno un vecchio ricordo o, perlomeno, qualcosa che ti dovrai guadagnare ogni giorno. Cercherà di isolarti attraverso un discredito di tutte le persone vicine ( familiari o amici) mettendotele contro e facendo appello a una tua instabilità psicologica.

Per uscire da queste difficili situazioni relazionali LA PARTE PIU' COMPLICATA E' RICONOSCERE CHE CIO' CHE SI STA VIVENDO E' QUALCOSA DI TOSSICO e, per arrivare a questa consapevolezza, È NECESSARIO CHIEDERE AIUTO.

Molte sofferenze dell’età adulta non nascono dal presente, ma da parti infantili rimaste sole.L’immagine rappresenta pro...
31/10/2025

Molte sofferenze dell’età adulta non nascono dal presente, ma da parti infantili rimaste sole.

L’immagine rappresenta proprio questo: l’adulto che continua a remare nella nebbia, cercando direzioni, soluzioni, risposte… mentre sotto la superficie vive ancora il bambino ferito, con il suo dolore silenzioso.

E fino a quando quel bambino resta invisibile, continueremo a cercare fuori ciò che è rimasto in sospeso dentro.

Guarire significa riconoscere quella parte sommersa, darle voce, ascoltarne il bisogno profondo di essere vista, compresa, accolta.
Non per cancellare la ferita, ma per integrarla nella narrazione di sé, restituendole dignità e significato.

Dott.ssa A.Mustatea

Non tutte le persone sono disposte a vedere una prospettiva diversa dalla propria. Alcune ascoltano solo per rispondere,...
30/10/2025

Non tutte le persone sono disposte a vedere una prospettiva diversa dalla propria. Alcune ascoltano solo per rispondere, non per comprendere.

Cercare di spiegarsi a chi non vuole mettersi in discussione significa solo consumare energia emotiva preziosa.

La maturità non è avere sempre l’ultima parola, ma riconoscere quando una discussione non può portare crescita.
Scegliere il silenzio, a volte, non è arrendersi,è proteggere la propria pace interiore

Dott.ssa A.Mustatea

Una parte di noi rimane sempre lì, con la mano tesa verso chi non c’era. È la parte bambina o il bambino interiore che c...
29/10/2025

Una parte di noi rimane sempre lì, con la mano tesa verso chi non c’era. È la parte bambina o il bambino interiore che continua ad aspettare uno sguardo, una parola, una presenza capace di farli sentire al sicuro. Ma a volte quei genitori, pur volendo bene, non hanno saputo dare ciò che serviva perché nessuno lo aveva dato a loro.

Guarire non significa accusarli, ma riconoscere ciò che è mancato, perché solo nominando la mancanza possiamo smettere di rincorrerla.
La guarigione inizia quando smettiamo di aspettare che tornino, e scegliamo di tornare noi indietro, a prendere per mano quella bambina o quel bambino che è rimasto lì, sospeso nel tempo, in attesa di essere finalmente visto, accolto, amato.

È questo l’inizio della libertà: diventare oggi il genitore emotivo che ieri non abbiamo avuto.

Quando la protezione non c’era…Ci sono persone che, da piccole, per sentirsi al sicuro hanno dovuto immaginare una prese...
29/10/2025

Quando la protezione non c’era…

Ci sono persone che, da piccole, per sentirsi al sicuro hanno dovuto immaginare una presenza, perché nessuno era lì a cogliere le loro paure o i loro bisogni.

Questa immagine parla proprio di loro…
di chi ha conosciuto troppo presto la solitudine emotiva,di chi ha imparato a proteggersi da solo,
di chi ha dovuto costruirsi da sé il proprio spazio di sicurezza,quando nessuno sapeva offrirglielo.

28/10/2025

A volte un genitore, senza esserne consapevole, ripete con i propri figli le stesse ferite che ha vissuto nella propria infanzia.
Non lo fa per cattiveria, ma perché non ha mai elaborato davvero ciò che ha subito: umiliazioni, freddezza, svalutazione, abbandono o controllo.
Così, quando si trova nel ruolo genitoriale, può proiettare sul figlio la rabbia, la frustrazione o il bisogno di riscatto che provava verso i propri genitori e finisce per “vendicarsi” di quel dolore originario, ma nel posto sbagliato.

Solo la consapevolezza interrompe questa catena.
Quando un genitore riconosce il proprio dolore e lo affronta, smette di farlo ricadere anche involontariamente sui figli.

Dott.ssa A. Mustatea

28/10/2025
10/10/2025

Molte donne crescono credendo che la durezza sia amore, che la paura sia rispetto.
Poi, un giorno, scoprono che la cura non grida, non umilia, non impone.
Scoprono che si può rinascere anche dopo essere state ferite da chi avrebbe dovuto proteggere.

Indirizzo

Roma

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 13:00

Telefono

+393517150830

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