04/12/2025
L’unità molteplice in tutti i suoi aspetti, nel suo percorso infinito.
“Sei l’ospite d’onore del ballo che per te suoniamo, posa la falce e danza tondo a tondo: il giro di una danza e poi un altro ancora…e tu del tempo non sei più signora.”
Il numero 108, un mistero condiviso da civiltà che non si conobbero mai
Ci sono numeri che sembrano vivere una vita propria. Appaiono in culture diverse, attraversano secoli, assumono significati profondi senza che queste civiltà si siano mai incontrate. Il 108 è uno di quei numeri che sembrano seguire un filo misterioso, come se custodisse un significato nascosto che l’umanità, in modi differenti, ha cercato di interpretare. Non è un semplice valore matematico, ma un simbolo che si è ripresentato ovunque: nelle religioni, nell’astronomia, nella filosofia, nelle arti marziali. Un enigma che affiora in mondi lontani tra loro come se un ponte invisibile li tenesse uniti.
Il numero 108 è considerato “sacro” in molte tradizioni, anche in culture che non ebbero alcun contatto tra loro. Questo dato, già da solo, lo rende intrigante.
Nell’induismo
Le divinità principali hanno 108 nomi, ciascuno con un significato preciso.
Il “mala”, la collana usata per la meditazione, ha 108 grani.
I testi vedici contengono formule e strutture basate su questo numero.
Nel buddhismo
Si parla di 108 desideri, 108 impurità, 108 virtù.
Il rosario buddhista (japa mala) ha anch’esso 108 grani, e scandisce la recitazione dei mantra.
Nel jainismo
Le figure di maggiore purezza spirituale, chiamate “paramesthin”, sono organizzate in gruppi che portano simbolicamente al numero 108.
In Giappone
A Capodanno i templi buddisti suonano la campana 108 volte, un rito che serve a purificare l’anno nuovo.
Nelle arti marziali
Molte scuole di karate, kung-fu e silat hanno 108 tecniche, 108 forme, o 108 passaggi nei loro kata tradizionali.
La varietà di contesti è così ampia da far sorgere spontanea una domanda:
com’è possibile che lo stesso numero sia diventato simbolico in mondi tanto diversi?
Un enigma anche matematico
Il 108 non è un numero qualunque nemmeno dal punto di vista matematico. È la somma dei primi 18 numeri multipla in modo particolare.
È il prodotto di 1×2×2×3×3×3, una struttura molto simmetrica.
È legato al quadrato della sezione aurea (φ² ≈ 2,618 → 2,618×41≈108 circa), un rapporto presente in natura e in molte opere artistiche.
È uno dei pochi numeri a comparire in equazioni geometriche legate ai poligoni regolari, in particolare agli angoli dei decagoni. Questi legami hanno affascinato matematici antichi e moderni, che lo considerarono un numero “armonico”.
Le sorprendenti coincidenze astronomiche
Oltre al simbolismo religioso, il 108 appare anche nei rapporti tra la Terra e gli astri principali.
I due rapporti più citati:
La distanza Terra–Sole è circa 108 volte il diametro del Sole.
La distanza Terra–Luna è circa 108 volte il diametro della Luna.
Questi valori non sono numeri perfettamente esatti, ma le proporzioni sono così vicine da aver colpito gli astronomi dell’antichità, che videro nel 108 una chiave d’interpretazione del cielo. Per molte culture, questo rapporto diede al 108 un’aura di “numero cosmico”.
Perché 108 affiora così spesso? Le teorie più accreditate
Gli studiosi hanno proposto tre spiegazioni principali:
1. Ragioni astronomiche e calendario.
Molti popoli antichi usavano osservazioni astronomiche per costruire riti e calendari.
Il 108, ricorrente nelle proporzioni celesti, divenne un numero utile e simbolico.
2. La struttura matematica regolare.
La scomposizione armonica del 108 lo rendeva ideale per strutturare testi sacri, rituali e sequenze numeriche.
3. Una serie di coincidenze culturali
Quando un numero acquista significato in un contesto religioso o filosofico tende a riproporsi, perché viene reinterpretato dalle generazioni successive. Nessuna teoria però spiega fino in fondo perché culture totalmente indipendenti abbiano attribuito valore a proprio quel numero.
Il 108 è un esempio perfetto di come un numero possa superare il proprio ruolo aritmetico e sconfinare nella simbologia e nel mistero ed é proprio questa ambiguità a renderlo così seducente. Che lo si incontri in un tempio, in un monastero zen, in una formula matematica o in una scuola di arti marziali, il 108 continua a suggerire che tra i numeri e la storia dell’uomo esiste un legame più profondo di quanto immaginiamo.