Laura Ciardulli - Psicologa

Laura Ciardulli - Psicologa Psicologa Clinica ad orientamento sistemico-relazionale, iscritta all'Albo A dell’Ordine degli Psicologi della Campania.

Il periodo di Natale è vissuto da molti con estrema fatica perché ci porta a fare i conti con i nostri legami più strett...
29/12/2022

Il periodo di Natale è vissuto da molti con estrema fatica perché ci porta a fare i conti con i nostri legami più stretti. C’è chi a tavola trova quiete, conforto e amore ma c’è anche chi fa di tutto per nascondere ferite che sono rimaste congelate. In questi giorni, tornano a trovarci le aspettative che sentiamo porre su di noi, la paura di non essere in grado di soddisfarle o la rabbia per non riuscire a disfarsene. Tornano le sedie vuote di qualcuno che non c’è più e torna quel sottofondo di mancanza che spesso tendiamo a zittire perché indaffarati. Tornano i giudizi e i commenti sul corpo e sulle scelte di vita. Tornano i figli che sono andati via di casa e che hanno lasciato la coppia, per la prima volta sola dopo tanto tempo, a chiedersi “chi siamo diventati nel frattempo?”. Tornano i figli che non si riescono ad avere e i sentimenti di perdita.

Natale è quel periodo in cui si sentono di più le tristezze, quel periodo in cui è più complicato metterle fuori la porta a tacere, quel periodo che mette in contatto, quasi forzato, con sé stessi e mette in guardia da quello che è emotivamente irrisolto, come a dire “è da qui che bisogna ripartire”.

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🤺 Quando le emozioni sono intense e scomode, avvertiamo la necessità di dovercene difendere. Nel corso dell’infanzia, la...
17/10/2022

🤺 Quando le emozioni sono intense e scomode, avvertiamo la necessità di dovercene difendere. Nel corso dell’infanzia, la mente impara a proteggere sé stessa di fronte a esperienze che feriscono o provocano angoscia, impara a difendersi da emozioni intense e scomode. Le difese possono essere di tante tipologie e ognuno di noi ne privilegia alcune piuttosto che altre, a seconda delle esperienze e delle risposte ricevute dall’esterno. Tuttavia, un singolo meccanismo di difesa può provocare malessere e sintomi psicologici se utilizzato con eccessiva frequenza e rigidità e se vi si fa ricorso in ogni contesto. Ad esempio:
▫️c’è chi razionalizza ogni cosa e la spoglia della sua emotività, per riuscire a sentire di avere su di essa un maggiore controllo si avverte il bisogno di mettere il proprio mondo interno dietro un vetro;
▫️qualcun altro si riempie la vita di impegni e non si dà tregua perché fermarsi significherebbe restare soli con sé stessi e questo vorrebbe dire sperimentare un senso di vuoto ed entrare in contatto con il dolore;
▫️altri ancora sono alla perenne ricerca di una persona da idealizzare e da cui dipendere perché è possibile salvarsi dai pericoli emotivi solo attaccandosi a qualcuno e fondendosi con esso.

❔Individuare e riconoscere le difese preferite dalla nostra mente può aiutarci ad uscire dalla rigidità. Chiedendomi “Adottando quel meccanismo di difesa, da cosa mi sono salvato?” mi consente di entrare in dialogo con le mie paure, di accoglierle anziché respingerle in modo difensivo.
🌱 Ciò che è stato salvifico ieri, può essere trasformato oggi.

👨‍👩‍👦 Ogni genitore è portatore di una storia che determinerà il suo modo di stare in relazione con il figlio, ha delle ...
12/09/2022

👨‍👩‍👦 Ogni genitore è portatore di una storia che determinerà il suo modo di stare in relazione con il figlio, ha delle aspettative su di lui che, inevitabilmente, lo influenzeranno. Frasi del tipo “Studierai medicina” e “Sei proprio testardo” equivalgono a “Sii come io mi aspetto che tu sia, sii come io ho bisogno di vederti”: medico, non testardo, e così via. Un bambino fa di tutto per tenere vicino a sé le figure che sono per lui di riferimento, perciò cerca di soddisfare le loro aspettative; tuttavia, prima o poi, arriverà un momento nel ciclo di vita del bambino in cui per lui sarà naturale esplorare il mondo e modificarsi in seguito alle esperienze.

A questo punto, molto dipende dal grado di modificazione che i genitori sono disposti a tollerare.
❤️‍🩹 In alcune famiglie, introdurre un cambiamento significa tradire i dettami di mamma e papà ed essere rifiutati, questo può produrre nel bambino grossi sensi di colpa e desiderio di riparazione. “Ho bisogno di te, mamma/papà, non posso metterti in discussione. Posso riparare, tornare ad essere come tu mi vuoi e far sì che non mi rifiuti più”, penserebbe il bambino.
🌷 In altre famiglie, invece, i cambiamenti disorientano ma non spaventano. In questi casi, i genitori si prenderanno il tempo di cui hanno bisogno per capire, entrare in contatto con la diversità e riconoscerla come non pericolosa, incorporabile. Quando i genitori sono disposti a costruire uno spazio d’incontro e a dire “Posso accettare il tuo cambiamento, sono aperto a te”, si creano le condizioni affinché il bambino possa sentirsi visto e accettato.

Qualche giorno fa riflettevo sul bisogno diffuso di mostrarsi felici e performanti.Affannarsi a cancellare con una spugn...
29/08/2022

Qualche giorno fa riflettevo sul bisogno diffuso di mostrarsi felici e performanti.
Affannarsi a cancellare con una spugna il dolore, la fatica, la stanchezza e la tristezza equivale a negare una parte del nostro mondo interno. Quando ci capita di mostrarlo agli altri, arriviamo perfino a vergognarcene. In ogni famiglia esiste una “cultura degli affetti”: talvolta, quello che passa dai genitori ai figli è che “certe cose è meglio tenerle per sé”, perché sono poco accettate, poco viste. È lì che impariamo la vergogna. È lì che, in alcuni casi, impariamo a spegnere tutto e a non piangere più, perché così il dolore si sente meno.

🪄In stanza di terapia accade qualcosa che trovo essere magico: è possibile fare esperienza di una nuova cultura degli affetti, una cultura che normalizza i vissuti di tristezza, stanchezza e dolore, anziché negarli; quello della terapia è uno spazio in cui si impara a dare loro un significato e a permettere a sé stessi di sentirli, senza scappare.

🏠 In terapia impariamo che i luoghi delle nostre emozioni scomode hanno diritto di esistere e che anch’essi sono abitabili.

Mi piace immaginare che il paziente e il terapeuta siano sulla stessa barca e che occupino solo posti diversi. A volte i...
15/07/2022

Mi piace immaginare che il paziente e il terapeuta siano sulla stessa barca e che occupino solo posti diversi.
A volte i pazienti bussano alla porta del terapeuta perché sono stanchi di fare i conti con il loro mondo interno, incomprensibile e contorto, sono stanchi delle loro reazioni emotive, sulle quali hanno la percezione di non avere controllo.
In mezzo a tutta questa stanchezza, si è tentati ad consegnare i remi nelle mani del terapeuta e ad affidargli l’arduo compito di “trovare una soluzione”. Il terapeuta che vive il suo ruolo dall’alto, compirebbe l’errore di aderire a questa aspettativa, provocando danni. Al contrario, il terapeuta seduto in barca insieme al paziente, si sottrae dall’offrire soluzioni e consigli, non pensa mai di sapere qual è la meta che il suo paziente dovrebbe raggiungere, perché quella può saperla solo lui. Ci saranno momenti in cui il terapeuta dovrà avere fiducia per due ma non remerà mai da solo, piuttosto solleciterà risorse che sono già presenti nel paziente.

🪷 Per tornare ad amare il nostro mondo interno, c’è bisogno che qualcun altro ce lo mostri con autenticità.


🤯 Per quale motivo i sintomi ci fanno così paura? Perché sono fuori il nostro controllo, si manifestano contro la nostra...
15/06/2022

🤯 Per quale motivo i sintomi ci fanno così paura? Perché sono fuori il nostro controllo, si manifestano contro la nostra volontà e senza che ne capiamo il motivo. Ci fanno sperimentare un senso di impotenza, ci fanno sentire intrappolati nel punto in cui siamo.

🚦 Ma se non ci fossero i sintomi, chi verrebbe in nostro soccorso a dirci che è tempo di prendersi una pausa per accorgersi del proprio malessere interiore?
I sintomi sono una spinta a prendersi cura di sé stessi, sono un’occasione per fermarsi e iniziare a chiedersi come cambiare le cose per stare meglio.

❤️‍🩹 Dietro i sintomi ci sono vissuti dolorosi che sono inesprimibili attraverso le parole e perciò utilizzano un’altra modalità per chiederci di uscire. Mettere parola sul dolore è terapeutico, e quando le parole giocano a nascondersi, il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi è bussare alla porta di qualcuno che ci aiuti a trovarle.

Guardare solo a quello che è andato storto non fa altro che portarci in stallo. 🌼 Come sblocchiamo la partita? Apprenden...
01/06/2022

Guardare solo a quello che è andato storto non fa altro che portarci in stallo.

🌼 Come sblocchiamo la partita? Apprendendo a vedere le situazioni con occhi nuovi. Un modo per farlo può essere quello di imparare a rintracciare negli avvenimenti passati i nostri “meccanismi di sopravvivenza”; quando da bambini o da adulti non abbiamo risposte personali per gestire circostanze difficili, sviluppiamo regolarmente meccanismi di sopravvivenza, in altri termini, facciamo del nostro meglio per affrontarle. Se assumiamo questa prospettiva per guardare a noi stessi, cominciamo ad apprezzare le nostre reazioni a eventi stressanti passati, presenti e futuri.

⏪ La scorsa settimana abbiamo affrontato insieme il tema dell’iperprotezione genitoriale, una modalità di accudimento ch...
25/05/2022

⏪ La scorsa settimana abbiamo affrontato insieme il tema dell’iperprotezione genitoriale, una modalità di accudimento che ostacola lo sviluppo di autonomia e indipendenza nei bambini.

👩‍❤️‍👨 Ma quali sono i bisogni che, da adulti, porteranno all’interno delle loro relazioni?
Saranno alla continua ricerca di un punto di riferimento, di relazioni in cui ricoprire un ruolo sottomesso. Chi ha paura di non essere sufficientemente amato, è particolarmente attento a compiacere l’altro e a ricevere la sua approvazione; percepirà qualsiasi conflitto come minaccia di abbandono, perciò impiegherà molte energie nell’allontanare il più possibile il litigio e l’eventualità di essere rifiutato. In questi casi, il rischio che si corre è quello di alimentare dinamiche intrusive e di perdere di vista i confini tra sé e l’altro all’interno delle relazioni.

🪢 In altri termini, chi dipende affettivamente dagli altri è troppo occupato a cercare fuori quella sicurezza che crede di non poter trovare dentro (del resto, è questo che ha imparato a fare nelle relazioni del passato).

❤️‍🩹 Finché si attribuisce agli altri il potere di risolvere i propri problemi, si sottovaluta una cosa: la soluzione si trova dentro di sé!

📚 Diversi studi ci dimostrano che l’aver avuto genitori iperprotettivi rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo...
19/05/2022

📚 Diversi studi ci dimostrano che l’aver avuto genitori iperprotettivi rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi d’ansia in età adolescenziale o adulta.
👨‍👩‍👦 L’eccessiva protezione veicola implicitamente un doppio messaggio:
1) Il mondo è un posto pericoloso. Questa visione soffoca i comportamenti esplorativi del bambino e inibisce la ricerca del nuovo (“Non andare sull’altalena, è pericoloso e rischi di cadere!”).
2) La fiducia nel bambino e nelle sue capacità è carente. Questa percezione sarà assorbita dal bambino, il quale, confrontandosi con i coetanei lasciati invece liberi di esplorare, la rafforzerà iniziando a credere di essere incapace di cavarsela da solo laddove gli altri sembrano farcela alla grande (“Gli altri bambini vanno sull’altalena, io però non posso andarci perché rischio di farmi male”).
🤕 Se mi porto dietro queste idee su di me e sul mondo, non posso che sentirmi ansioso, minacciato e spaventato da tutto ciò che è fuori dal mio controllo. Talvolta, questa angoscia, sperimentata a livello emotivo, trova il modo di esprimersi manifestandosi nel corpo in vari modi (vertigini, problemi digestivi, pressione al petto, tensione psichica e muscolare, tremori ed insonnia).

❓Mi chiedo… si ha davvero paura di “x” oppure è vivere che terrorizza?


Tra i comportamenti che adottiamo, ce ne sono alcuni che razionalmente riconosciamo come sbagliati e disfunzionali ma ch...
13/05/2022

Tra i comportamenti che adottiamo, ce ne sono alcuni che razionalmente riconosciamo come sbagliati e disfunzionali ma che, nonostante questo, non riusciamo ad interrompere. Spesso, questo avviene perché trascorriamo troppo tempo a cercare delle risposte, perdendo di vista i significati, cioè i valori che assumono i nostri comportamenti.

Vi porto degli esempi:
📌 “Non riesco a porre fine ad una relazione che riconosco essere tossica… perché continuo a farmi del male? Sono stupida, non imparerò mai!”
📌 “Sono stanco, non voglio fare altro che trascorrere le mie giornate chiuso nella mia stanza… perché faccio sempre così? Perché sono un buono a nulla!”.

💡Se invece cambiassimo lente di lettura e provassimo ad andare al di là delle risposte giudicanti?
Potremmo chiederci “quale bisogno spero di vedere soddisfatto nella mia relazione con questa persona?” oppure “come mai ho così tanto bisogno di riposare e non incontrare nessuno?”.
Così facendo, ci siamo implicitamente autorizzati ad entrare in contatto con i nostri bisogni reali, autentici.

🌺 Per avvicinarsi a sé stessi, occorre fare un passo indietro.

✨ È affascinante la prospettiva che si apre di fronte alla lettura dell’etimologia della parola desiderio.🛣 Senza la per...
06/05/2022

✨ È affascinante la prospettiva che si apre di fronte alla lettura dell’etimologia della parola desiderio.
🛣 Senza la percezione di un vuoto da riempire, e cioè in assenza della mancanza, non avremmo nessun motivo per muoverci e rimarremo fermi nella staticità di una vita sempre uguale a sé stessa, non intraprenderemmo nuovi percorsi fatti di ricerca appassionata attraverso cui crescere e cambiare.

👶🏻Il bambino alla nascita ha solo bisogni, deve nutrirsi, dormire, essere accudito e pulito, ma presto imparerà che questi non possono essere soddisfatti continuamente; i genitori, infatti, non saranno accanto a lui ogni istante. Grazie a questa mancanza di appagamento, potrà provare desiderio e creare pensiero per rimpiazzare l’assenza -ad esempio pensando che, anche se non subito, la mamma tornerà perché lo ha già fatto-.

Spesso siamo concentrati soltanto sui bisogni da soddisfare nell’immediato, con i quali rimpiazziamo i nostri desideri. Ma i desideri sono ninfa vitale, carburante, slancio; diamogli il giusto spazio.

Sapete che emozioni come la rabbia e la paura sono definite primarie perché presenti sin dalla nascita e che, invece, il...
29/04/2022

Sapete che emozioni come la rabbia e la paura sono definite primarie perché presenti sin dalla nascita e che, invece, il senso di colpa è un’emozione complessa e si acquisisce durante l’infanzia? L’esperienza di colpa, infatti, implica che ci si accorga e si riconosca di aver agito in modo scorretto, perciò non può che svilupparsi più tardivamente.

🟢 Il senso di colpa è un’emozione che ha valenza positiva perché può aprire spazi di riflessione sul proprio comportamento e produrre gesti empatici che hanno una funzione riparativa.
🔴 Tuttavia, se costantemente presente, può diventare un’emozione invalidante e bloccare in uno stato di ruminazione; in questi casi, i propri errori e difetti assumono una centralità tale nella mente da provocare eccessiva angoscia, rabbia e disgusto verso sé stessi.

❤️‍🩹 Siccome il senso di colpa ha a che fare con una parte di noi che si sente onnipotente, il primo passo per liberarsene è imparare ad accettare i propri limiti, tenendo a mente che la perfezione è qualcosa di irrealistico.

📩 Se ti interessa approfondire l'argomento, puoi contattarmi in privato.

Si può cadere e ci si può rialzare. Nulla è definitivo. 🌱
22/04/2022

Si può cadere e ci si può rialzare. Nulla è definitivo.
🌱

Secondo Virginia Satir, una psicoterapeuta familiare, l’allenamento di queste 5 libertà aiuta ad avere maggiore consapev...
15/04/2022

Secondo Virginia Satir, una psicoterapeuta familiare, l’allenamento di queste 5 libertà aiuta ad avere maggiore consapevolezza di sé e una migliore autostima.

È stato riscontrato che una bassa autostima ha a che fare con molte delle difficoltà personali e relazionali.
❓Ma cos’è l’autostima? L’autostima, ossia il valore che attribuiamo a noi stessi, non è qualcosa di innato ma un processo influenzato dalle esperienze e dalle interazioni con gli altri.
👨‍👩‍👦 Sin dall’infanzia, l’identità si costruisce sulla base del rispecchiamento con le figure di riferimento e di accudimento, in altri termini, impariamo a guardare noi stessi attraverso gli occhi degli altri; se negli occhi dell’altro abbiamo imparato a vedere critica, sfiducia e diffidenza, difficilmente guarderemo noi stessi con occhi diversi da quelli. Perciò, se abbiamo vissuto in un ambiente improntato sul perfezionismo e sull’impossibilità di sbagliare, nel quale non vengono valorizzate le risorse personali e le differenze individuali, è più probabile sperimentare una bassa autostima.

❤️‍🩹 Un percorso di sostegno psicologico può aiutare a migliorare la propria autostima. In che modo? Accettando le parti di noi che apprezziamo meno, valorizzando la propria unicità e comprendendo che ciò che siamo e vogliamo potrebbe essere diverso dalle aspettative che gli altri hanno su di noi.

📩 Se ti interessa approfondire l'argomento, puoi contattarmi in privato.

Mi capita spesso che le persone mi facciano domande sul ruolo dello psicologo; mi piace lasciare loro l’immagine di un c...
13/04/2022

Mi capita spesso che le persone mi facciano domande sul ruolo dello psicologo; mi piace lasciare loro l’immagine di un contagocce. Attenzione però, perché il nome può trarre in inganno! Il contagocce non è uno strumento che conta le gocce al posto tuo, piuttosto ti aiuta a separarle e a dosarle nel modo più utile possibile, talvolta frenandone il flusso.
💧E se lo psicologo fosse un contagocce e le tue emozioni le gocce?
🛑 Fermarsi e sostare per il tempo necessario sulle proprie emozioni aiuta a diventare consapevole del proprio mondo interno. Tutto ciò consente di connettersi ai propri bisogni, di imparare a riconoscerli e a rintracciarli nelle richieste, implicite ed esplicite, che si formulano all’interno delle relazioni con gli altri.

📩 Se ti interessa approfondire l’argomento, puoi contattami in privato.

Mi presento…💭
09/04/2022

Mi presento…💭

Indirizzo

Via Dei Gonzaga
Rome
00163

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
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