23/10/2025
"PER TE" FILM AL CINEMA
Accadono cose strane nella vita.
Non dovevo neanche vedere questo film ieri, eravamo andati per un altro titolo al cinema, ma ho sbagliato a vedere gli orari di programmazione e ci siamo "accontentati".
Alla faccia dell'accontentarsi!
Come a volte succede nella vita, che da un errore o da un cambio di programma...ne escono cose belle, che restano addosso.
Questo film è uno di quelli. Sarà che ci ho rivisto tanto dentro, sarà che è ben fatto.. è da vedere.
Spoiler:
Ho letto una frase sul web che potrebbe riassumere le dinamiche della famiglia protagonista di questo film, così come di tante famiglie al mondo che hanno a che fare con la malattia di una persona in casa:
"un equilibrio fragile e miracoloso tra tragedia e sorriso, tra il lutto e la vita che, nonostante tutto, continua a bussare alla porta".
In questa frase è racchiuso TUTTO.
Quanto è difficile fare i conti tutti i giorni con qualcosa di imprevedibile, faticoso, doloroso, in parte sconosciuto, a volte anche argomento tabù. Svegliarcisi insieme ogni mattina e doverci convivere per forza.
Accettarlo.
Parlarne.
E quando dirlo agli altri?
E come reagiranno gli altri?
E che parole usare?
E come dirlo ad un figlio?
E allora non lo diciamo, per ora no. E quel "per ora" diventano mesi, a volte anni.
Ma i figli sentono tutto, hanno le antenne, lo dico sempre. E riempiono i vuoti.
"Papà mi ha detto che ha paura. Finalmente posso dirlo anch'io".
Anche qui è racchiuso tutto. POTER DIRE. Poter condividere il dolore, portarlo insieme sulle spalle, con tutta la fatica che comporta ma insieme.
Non è facile dire a un figlio che hai una malattia, in questo caso che ti dimenticherai di tutto, anche di lui. Come si fa? Non c'è una risposta giusta.
E poi c'è l'amore, che da solo non basta mai. Ci vuole impegno, responsabilità, costruzione continua, pazienza, errori e riparazioni continue.
E poi c'è il ciclo della vita, i piccoli che diventano grandi e i grandi che diventano piccoli.
Il dono della vita che ti è stata data e che poi ti trovi, nel migliore dei casi, a ricambiare con la gratitudine (e non col dovere!).
Si potrebbe parlare per ore.