08/08/2023
Ne sto leggendo davvero tante di risposte indignate a e tutte utilizzano parole significative (più o meno incaxxate, giustamente) e pregne di intelligenza emotiva.
Ecco, è proprio questo che è mancato allo sproloquio della Concita, che nel segnare una br**ta pagina di "giornalismo" ci lascia basiti.
Certi paragoni da lei fatti sono di una tale subdola bassezza e così rumorosamente fuori contesto, che viene da riflettere se non sia stata una squallida manovra per alzare il polverone che alcuni odierni personaggi usano per attirare l'attenzione: che sia positiva o negativa poco importa, l'essenziale è godere di una misera ribalta.
E così potrebbe aver deciso di sparare alla cosiddetta "crocerossa", e peggio non avrebbe potuto fare.
Che poi, nel caso, non risulterebbe essere stata una gran genialata. Un giornalista che si rispetti dovrebbe essersi avvicinato almeno una volta al mondo della disabilità e averne sfiorato la grande forza, la dignità, l'essenza vitale e la capacità di rialzarsi che si impara dalle famiglie in questione. Voglio dire, è un'esperienza che ti cambia dentro, non ti azzardi a scivolare in simili gaffe.
Quindi dove è vissuta finora, Concita?
In che mondo vive per usare paragoni da bulla incallita?
Ma forse è ancor più terra terra l'ipotesi, potrebbe essere che la De Gregorio serbasse una bomba di cattiveria e di frustrazioni represse che è scoppiata tristemente nel contesto meno indicato.
Oppure, tra le possibili motivazioni che viene da porsi, c'è che la maschera è caduta lasciando solo i cocci.
La sensibilità e l'intelligenza emotiva, se si possiedono, non si perdono in un raptus. E date le successive pseudo scuse boriose, aggrappate vigliaccamente (e stupidamente) al filone della "censura psicotica", lei ne è verosimilmente priva.
Miserrima! Ha perso una grande occasione per... stare zitta.