Mastectomia semplice senza ricostruzione - FLAT - Farfalle Libere

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Mastectomia semplice senza ricostruzione - FLAT - Farfalle Libere Anche con un seno solo.

Il motivo che ci ha portato a dare vita a questa pagina è per riunire a livello nazionale tutte la donne che in fase di mastectomia hanno deciso di rimanere flat, senza ricostruzione.

01/12/2025

🥰Settimana chirurgica🥰

Chi oggi è stata operata?

Chi toccherà nei prossimi giorni?

A tutte voi: in bocca al lupo, donne!

Che gli anestesisti siano gentili, i chirurghi sorridenti e il risveglio pieno di consapevolezza 💛

🩺VOCI DAI MEDICI 🩺Queste risposte provengono da medici che hanno letto il nostro libretto “Libere di scegliere. Storie d...
29/11/2025

🩺VOCI DAI MEDICI 🩺

Queste risposte provengono da medici che hanno letto il nostro libretto “Libere di scegliere. Storie di donne che hanno detto no alle protesi” appoggiandoci nel nostro percorso.

🌸 “…Ok bravissime, siete un mito! Sono d’accordo con voi su tutto e principalmente sulla eccessiva sproporzione della proposta ricostruttiva, che non corrisponde nella mia esperienza (+ di 4000 neoplasie operate!) alle reali aspettative di molte pazienti COSTRETTE A DECIDERE DI RICOSTRUIRSI IN UN TEMPO TROPPO RISTRETTO, GRAVATO DAL PESO DI UNA DIAGNOSI ANCORA OGGI TROPPO TEMUTA!…”
Chirurgo senologo

🦋COMMENTO FARFALLE LIBERE🦋
La fretta è il primo nemico della scelta. Serve tempo, ascolto, consapevolezza.
La ricostruzione è una possibilità, non un obbligo. E il tempo per decidere è un diritto.

27/11/2025

Ad agosto una fotografa mi ha contattata, dopo aver visto la mia foto profilo su FB.L'esito di quest'incontro è approdat...
27/11/2025

Ad agosto una fotografa mi ha contattata, dopo aver visto la mia foto profilo su FB.
L'esito di quest'incontro è approdato in un progetto fotografico in cui io espongo il mio corpo e la mia storia.
Alla mostra ci sarà anche il nostro libretto in visione.
Quando la fotografa mi ha presentato il progetto, ho messo immediatamente i paletti: mi espongo, a patto che tu faccia pubblicità anche al nostro progetto. Non mi spoglio nella mia città decontestualizzata!
Non è stato facile convincere il capo dell'associazione di fotografia, ma alla fine ho vinto, grazie anche all'intermediazione della fotografa Monica Barbero.
Io, le nostre storie e il nostro gruppo saremo in bella mostra per un mese!
Per le cuneesi: l'inaugurazione sarà domenica 30/11 alle 11:00.
INGRESSO LIBERO
(Sara Vianino)

Dal 29 novembre al 28 dicembre, Palazzo Santa Croce ospita una mostra fotografica che indaga i meccanismi dell’alienazione e del conformismo moderno

25/11/2025

Nel nostro piccolo, contribuiamo alla giornata contro la violenza di genere con questa frase pronunciata da un senologo:
"È stato un piacere incontrarla. Ciò che mi ha raccontato oggi è un esempio più sofisticato, ma non meno grave, di violenza sulle donne. Le pazienti devono essere prima curate e, anche nella scelta della cura, il medico dev'essere pronto a cambiare ciò che si era deciso. Noi lavoriamo per i nostri pazienti e non per il nostro ego".

ATTENZIONE!!Per improvvisi impegni dello specialista, l'incontro non sarà più il 2, ma il 9 dicembre.Invito le nuove isc...
25/11/2025

ATTENZIONE!!
Per improvvisi impegni dello specialista, l'incontro non sarà più il 2, ma il 9 dicembre.
Invito le nuove iscritte, se hanno domande, a scriverle sotto questo post, di modo che io possa girarle direttamente all'osteopata.
Sara

CHE FAI, COPI?Un po’ di storia personale che del tutto personale non èMaggio 2024. Navigando sui social in cerca di info...
24/11/2025

CHE FAI, COPI?
Un po’ di storia personale che del tutto personale non è
Maggio 2024. Navigando sui social in cerca di info e spunti per decidere cosa fare della mia finta tetta sinistra, approdo a una pagina fb che si chiama “mastectomia semplice senza ricostruzione – flat – farfalle libere”. Per dirla tutta ci arrivo tramite la pagina di Fautrero, conosciuta a un convegno sul tumore al seno, dal nome molto simile ma più semplice e immediato – “mastectomia senza ricostruzione”.
Maturo la decisione di far togliere la protesi che mi era stata messa in concomitanza con l’asportazione del tumore e l’intera mammella sinistra, ed entro a far parte del gruppo che porta lo stesso nome della pagina.
Dopo avere letto un mio post in cui dicevo che avevo fatto togliere la protesi ed ero rimasta piatta da un lato, una delle due amministratrici, Sara Vianino, mi sostiene e mi tiene compagnia (virtualmente) nei giorni che seguono l’intervento in maniera veramente importante e piacevole.
Scrivo qualche altro post e inizio a colloquiare con altre donne che si ponevano le stesse domande che ci poniamo tutte, o almeno tutte noi che non siamo propriamente contente e soddisfatte di avere una o due protesi interne e plasticose al posto dei nostri seni naturali.
Passa qualche altro giorno e ricevo la telefonata dell’altra amministratrice, Donatella Grasso, che tra le mille chiacchiere mi chiede di entrare a far parte del team delle amministratrici. Ci penso – neanche tanto – e accetto la sfida e l’onore, ma anche l’ònere.
E allora, cosa c’entra il copiare?
C’entra eccome perché dopo mesi in cui abbiamo seminato parlando di flat, di diritto all’informazione, sostenendo le molte donne (ormai quasi 1400) che si rivolgono a noi e che colloquiano tra di loro scambiandosi importanti informazioni, confidenze, sfoghi e battute ilari, ponendo e ponendosi domande sui molteplici aspetti della quotidianità, della sanità e di chissà cos’altro, ora ci accorgiamo che sempre più spesso girano sul web immagini di donne con un seno solo, storie di donne che nonostante questa amputazione raggiungono i loro obiettivi nella vita famigliare, professionale, sportiva…
La pubblicazione "Libere di scegliere" che abbiamo realizzato e che stiamo facendo girare sul web e via mail nelle breast-unit riscuote successo e sono molti i medici che si dicono interessati ad approfondire con noi l’argomento “restare senza un seno / non fare la ricostruzione a tutti i costi”. Ma non solo, escono articoli sui giornali su di noi, veniamo intervistate su vari media, televisione compresa, Francesco Troiano ha composto una canzone per noi dopo averci studiate sulla pagina fb e aver approfondito di persona il nostro pensiero e il nostro sentire.
Una di noi è soggetto di una mostra fotografica che apparirà a breve, veniamo invitate a sfilate di moda in eventi di beneficenza per donne operate per tumore al seno e il mondo della moda inizia a interessarsi a noi tanto che alcune aziende ci hanno chiesto consulenze su come confezionare costumi da bagno e biancheria intima adattabili a petti mutilati mono o bilateralmente, che possano adattarsi sia a chi vuole portare una protesi esterna sia a chi preferisce restare “nature” perché si sente maggiormente a proprio agio senza – come la sottoscritta (Paola Marchesi) che arriva a dimenticarsi letteralmente di indossare la protesi esterna anche nei contesti più formali. Abbiamo anche un logo che si può utilizzare per stampare magliette, felpe o qualsiasi altro oggetto si voglia e non finisce qui... e la famiglia si è di recente allargata con l'ingresso nel team di Alessandra Trazza Trazzi e delle sue profonde competenze professionali e abilità scrittorie.
Quindi copiateci, copiateci tantissimo, sempre! Fate girare immagini, informazioni, parole, pensieri su questi temi: nostro obiettivo è che si parli il più possibile della non ricostruzione, del flat come scelta di intervento sul nostro corpo, come scelta che non compromette la femminilità, che ci lascia più libere anche nei movimenti e che richiede meno interventi chirurgici (con tutto quel che ne consegue) e una ripresa facile e veloce.
È una scelta e come tale rispetta assolutamente chi invece preferisce e sceglie la ricostruzione. Il nostro motto è: non c’è giusto, non c’è sbagliato, c’è solo quello che ognuna ritiene sia il meglio per se stessa.

📇Rubrica a petto scopertoNon ricostruire vs ricostruire⚠️ La scelta tra non ricostruire o ricostruire dopo una mastectom...
23/11/2025

📇Rubrica a petto scoperto

Non ricostruire vs ricostruire

⚠️ La scelta tra non ricostruire o ricostruire dopo una mastectomia è profondamente personale, e non esiste un’opzione “giusta” in assoluto.

✅ 1. Fattori clinici

Alcune condizioni mediche possono rendere più complessa o sconsigliata la ricostruzione, oppure indicarla con più favore.

A favore di NON ricostruire:

• Tumore localmente avanzato o con margini difficili e la necessità di radioterapia che può complicare la ricostruzione.

• altre malattie ad esempio diabete, problemi vascolari che aumentano il rischio di complicanze chirurgiche.

• Scarsa qualità dei tessuti dopo chemioterapia o radioterapia.

A favore della ricostruzione:

• Buona condizione generale e tessuti adatti.

• Possibilità di eseguire una ricostruzione immediata senza aumentare significativamente i rischi.

✅ 2. Fattori chirurgici

La ricostruzione implica almeno un intervento aggiuntivo, a volte più di uno.

Per NON ricostruire:

• Volere un intervento unico, più rapido, con ripresa più semplice.

• Non voler affrontare complicanze possibili con la ricostruzione (infezioni, dolore cronico, problemi con impianti).

Per ricostruire:

• Accettare un percorso chirurgico più lungo in cambio di un risultato estetico più vicino al corpo precedente.

• Disponibilità di un’equipe esperta in tecniche che ti interessano (lipofilling, protesi, lembi).

✅ 3. Percezione del corpo e della propria identità

È probabilmente la parte più delicata, e qui non c’è giusto o sbagliato.

Non ricostruire può essere guidato da:

• Il desiderio di semplicità, autenticità e leggerezza: “Ho già dato, il mio corpo può essere così”.

• L’idea che la cicatrice racconti una storia di forza e di passaggio.

• Sentirsi comunque pienamente sé stesse, anche senza un seno.

Ricostruire può essere guidato da:

• Voler recuperare un’immagine corporea più simile a quella precedente.

• Desiderare un equilibrio visivo quando ci si guarda allo specchio.

• Il bisogno di sentirsi “comode” nella propria pelle e nella propria quotidianità.

✅ 4. Qualità della vita e praticità

Questo spesso viene sottovalutato, ma pesa tantissimo.

A favore di NON ricostruire:

• Movimento più libero (ad esempio, qualche donna si sente più agile nello sport).

• Meno rigidità, meno peso, meno materiali estranei nel corpo.

• Nessuna manutenzione.

• Vita normale più rapida.

A favore della ricostruzione:

• Non volere indossare protesi esterne.

• Sentirsi più comode nel vestirsi o in situazioni sociali.

• Equilibrio posturale in alcuni casi.

• Più “manutenzione” (le protesi, soprattutto le espansori, richiedono controlli e potenziali revisioni)

✅ 5. Tempo emotivo

Non tutte prendono la decisione subito.

• Alcune donne scelgono di NON ricostruire nell’immediato, ma eventualmente valutano in futuro (ricostruzione differita).

• Altre desiderano farlo subito, per chiudere una fase e iniziarne un’altra.

La cosa importante è sapere che nessuna scelta è irrevocabile.

🔻 Morale finale (che vale più di tutte le liste)

La decisione nasce da una domanda molto semplice:

👉 Cosa mi farà sentire più in pace con me stessa nei prossimi mesi o anni?

Non è un test di coraggio, non è un esame estetico. È una scelta di comfort, autenticità, e qualità della vita.

Avete altro da aggiungere?

Stamattina nel gruppo due donne hanno riempito il mio feed con una bellezza che non si può scrollare via.La prima ha con...
22/11/2025

Stamattina nel gruppo due donne hanno riempito il mio feed con una bellezza che non si può scrollare via.
La prima ha condiviso un “buongiorno” accompagnato dalla statua di una donna mastectomizzata: forti, esposte, vere, semplicemente presenti, con la loro storia scolpita addosso come una mappa che non chiede spiegazioni.
La seconda ha parlato di “appannamento fisico… o mentale?” mostrando l’immagine sfumata di un corpo segnato da una mastectomia bilaterale. Uno scatto che non urla, non supplica: respira. E ti chiede, con una gentilezza spiazzante, di fermarti un secondo e guardarti dentro.

E allora grazie.
Grazie a chi si mostra senza chiedere il permesso, a chi occupa spazio con la propria vulnerabilità come fosse un diritto naturale, a chi non maschera le cicatrici e così facendo illumina anche le nostre.
Grazie a chi decide che la vergogna non è il finale della storia, ma solo un capitolo che si può riscrivere.

Perché la verità è che ci vuole forza per esporsi. Non la forza eroica che si racconta nei poster motivazionali, ma quella quieta, normale, a volte stanca, che però non molla. La forza di dire: “Eccomi. Non perfetta, ma intera. Non intatta, ma viva.”

E allora lo dico a alta voce alta.
È arrivato il momento di smettere di temere la propria immagine. È il momento di scegliere la presenza invece della paura, il coraggio invece del silenzio, lo spazio invece della sottrazione.

Esporsi non è un atto di coraggio estremo.
È un atto di vita.

Adoro questa donna! Mi ha dato la forza di togliere la protesi e restare piatta.La sua storia è commovente: affetta da a...
20/11/2025

Adoro questa donna! Mi ha dato la forza di togliere la protesi e restare piatta.
La sua storia è commovente: affetta da alopecia; ha scoperto di essere BRCA mutata. Prima di farsi asportare il seno per prevenzione ha partorito, allattato e poi si è fatta operare. Così giovane e forte come due leonesse!
(Sara)

La scienza che avanza
19/11/2025

La scienza che avanza

📌 ADC nel tumore al seno: cosa sono e perché stanno rivoluzionando le cure

🧬 Gli Antibody-Drug Conjugate (ADC) sono una delle innovazioni più importanti nella terapia del carcinoma della mammella. Potremmo immaginarli come una “chemioterapia intelligente”: invece di colpire indiscriminatamente tutte le cellule, gli ADC portano il farmaco esattamente dove serve.



🔍 Come funzionano?

In foto vedete una “simulazione” di come agisce un ADC su una cella tumorale.

1️⃣ L’anticorpo riconosce un bersaglio specifico presente sulla cellula tumorale (per esempio HER2 o Trop-2).
2️⃣ Una volta agganciato alla cellula tumorale, l’ADC rilascia direttamente all’interno della cellula tumorale una molecola di chemioterapico cui è legato distruggendola.

💡 Risultato: più efficacia e meno effetti collaterali rispetto alla chemio tradizionale.



🎯 Per quali tipi di tumore al seno?

Gli ADC sono utilizzati (e in alcuni casi anche approvati) per diverse situazioni, tra cui:
• Carcinoma mammario HER2-positivo
👉 Molecole come trastuzumab-deruxtecan stanno cambiando il paradigma terapeutico.

• Carcinoma mammario triplo negativo (TNBC)
👉 ADC come sacituzumab-govitecan hanno aperto nuove opzioni dove prima c’erano poche alternative.

• Malattia metastatica o avanzata, soprattutto quando altre terapie hanno smesso di funzionare.



🚀 Perché sono così importanti?
• Colpiscono in modo più selettivo
• Possono essere efficaci anche quando altre terapie falliscono
• Rappresentano una vera frontiera dell’oncologia di precisione



🌸 In sintesi

Gli ADC non sono semplicemente “nuovi farmaci”, ma una nuova strategia terapeutica: un modo più mirato, potente e intelligente per combattere il carcinoma della mammella.

La ricerca sta correndo veloce, e nuove molecole sono già all’orizzonte. 💪🏻

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