Francesco M. Galassi, MD, Paleopatologo

Francesco M. Galassi, MD, Paleopatologo Pagina di divulgazione di Francesco M. Galassi (MD, PhD, 5 ASN), prof. associato presso Univ. Autore di ~300 pub. scientifiche e vari libri.

di Łódź, medico, paleopatologo, antropologo fisico, storico della medicina e scrittore. Forbes 30U30 Europe 2017.

03/12/2025

A grande richiesta dopo il commento di qualche giorno fa, in uno dei prossimi post spiegherò la reale “efficacia” terapeutica dell’OZONOTERAPIA alla luce, non delle mie personali opinioni, ma della letteratura scientifica internazionale.

02/12/2025

Non capisco una cosa:

1- se uno è pro-vax è il male assoluto, anche se è pro-Stasi;

2- se uno è anti-vax e pro-Sempio, il secondo è un peccato veniale;

2- se uno è anti-vax o vax-scettico e pro-Stasi, trattasi dell’optimum;

3- se uno è diventato pro-vax ma è pro-Stasi, va comunque alla grande, in quanto è arruolabile per la grande battaglia per la libertà;

Ma il punto 3 alla base antivaccinista non va comunque bene

A-perché si rischia di spostare il focus dalla vera crociata antisistema e antiscienza

B- essere pro-Stasi ha un comunque un che di battaglia borghese (ma non era la quintessenza della rivolta sociale?).

Ripeto, non capisco.

Nel frattempo, suscita un sorriso vedere leader dell’antivaccinismo costretti a domare la propria base riottosa, che non accetta cambi di rotta.

Udivo sovente discorsi di democrazia dal basso, web e YouTube che avrebbero aperto la società italiana come una scatoletta di tonno, ma qui sinceramente vedo rispolverare politiche di democristiana memoria da prima repubblica pur di trovare una improbabile sintesi.

E chissà che, dopo averne letto sul dizionario il significato, in molti non stia cominciando a capire cosa intendevo la settimana scorsa alla puntata su Garlasco su canale 122, allorché, citando gli studi dell’ottimo Gustave Le Bon sulla psicologia della f***e, dissi che la massa quando non riconosce più l’autorità e il carisma del proprio PSICOPOMPO, lo ripudia e si trova, considerandosi tradita, a dover sprigionare la propria forza distruttrice altrimenti.

“Psicopompo” vi ha mandato in crash il cervello - specialmente tra gli spettatori del canale YouTube del Giancaterini - lo capisco, ma non bisogna mai dimenticare che nel mito greco un traghettatore delle anime è sempre un dio, o comunque un demone o uno spirito.

Chi - mortale - brama di esserlo, dovrebbe invece ricordare la sorte di Icaro.

02/12/2025

LA SCIENZA NON SI TIRA DOVE PIACE: IL RUOLO DELL’INTERPRETAZIONE SPIEGATO BENE

Sta passando un concetto che non mi piace. Quello che la scienza la si possa ti**re a piacimento dove si vuole per giustificare una tesi o l’altra. Questa visione semplicistica conferisce una caratteristica lupanaria alla scienza, che va rigettata in toto.

La scienza fornisce ciò che nessun altro strumento può dare: una struttura oggettiva. È il telaio su cui si costruisce ogni analisi seria. Misure, limiti, margini d’errore, vincoli fisici, probabilità: questi sono i pilastri. In un’indagine forense, come in qualunque ricostruzione tecnica, la scienza definisce ciò che è possibile, ciò che è plausibile e ciò che è impossibile. Stabilisce l’architettura dei fatti.

Tuttavia, per quanto solide siano queste basi, nessun dato vive nel vuoto: ogni informazione esiste sempre dentro un CONTESTO.

Il contesto è fatto di posture, movimenti, angoli visuali, qualità delle immagini, condizioni di luce, distanza, tempi di reazione, elementi ambientali spesso mutevoli. Persino il dato più preciso — una misura, un frame video, un valore biomeccanico — non ha significato se non viene collocato in un ambiente reale, con persone reali che agiscono in condizioni non perfette. È qui che entra in gioco l’INTERPRETAZIONE, non come atto arbitrario o creativo, ma come fase NECESSARIA per leggere correttamente ciò che la scienza mette a disposizione.

L’interpretazione rigorosa non sostituisce la scienza: la COMPLETA. La scienza riduce in modo drastico l’incertezza, restringe il campo delle possibilità, elimina gli errori grossolani. Ma non può colmare da sola i vuoti che inevitabilmente esistono in ogni ricostruzione: zone d’ombra, limiti tecnici delle immagini, angoli ciechi, microvariabili imprevedibili del comportamento umano.

L’interpretazione, quando fondata su metodo, confronto, prudenza e conoscenza tecnica, permette di unire questi punti isolati in una ricostruzione COERENTE E CREDIBILE.

La domanda che spesso sorge è: “Se la scienza dà risposte certe, perché esiste spazio per l’interpretazione?”

Perché la scienza definisce ciò che può essere vero; l’interpretazione, con rigore, stabilisce quale tra le possibilità è quella più compatibile con l’insieme dei dati.

Quando l’interpretazione è fatta male, si nota subito: forza le evidenze, manipola i margini d’errore, costruisce castelli privi di fondamento. Quando invece è eseguita bene — prudente, metodica, aderente ai limiti scientifici — diventa il ponte essenziale tra i dati e la realtà.

Senza scienza non c’è precisione e senza interpretazione non c’è ricostruzione.

È dall’incontro dei due che nasce la verità tecnico-forense più solida possibile.

Due interessanti conversazioni sul caso Paganelli e sull’omicidio Marco Veronese sul Canale 122 Fatti Di Nera al program...
01/12/2025

Due interessanti conversazioni sul caso Paganelli e sull’omicidio Marco Veronese sul Canale 122 Fatti Di Nera al programma “Incidente Probatorio” condotto da Merolla. Questa sera - a livello puramente teorico, diciamo come ipotesi di scuola in uno scenario del genere (non necessariamente questo) - ho valutato, inter alia, lo scenario di due possibili aggressori a livello anatomico e biomeccanico.

Tra gli ospiti Mauro Valentini, Salvatore Spitaleri, Stefano Callipo, Alessia Costanzo, Francesco Mazza, Patrizia Giusti (cui debbo la cortesia della fotografia).

Mercoledì sarò di nuovo a video sul caso W***y, mentre Elena parlerà del caso di Villa Doria Pamphilj.

Niente Garlasco questa settimana, ma, dopo aver praticato il tiro al piccione su quella trentina di fake news mediche che circolavano, al momento c’era poco da aggiungere. Non dubito, nondimeno, che la fisiopatologia si arricchirà di nuovi capitoli fantasiosi nei prossimi giorni, pertanto, augurandovi una buona notte, sono a salutarvi caramente.

Nel frattempo, mi raccomando non palpatevi troppo le bozze frontali. Sono un tratto antropologico molto interessante, ma purtroppo non correlano con l’intelligenza.

Che aggiungere?

Vive le saumon, cuit et mangé!

01/12/2025

LA FOTOGRAFIA DI SEMPIO IN AUTO: UNA POSA CARAVAGGESCA PIÙ CHE UNA PROVA DELLE SUE EMOZIONI

L’espressione non ha nulla di “strano” dal punto di vista anatomico o psicologico: è un’espressione neutra-malinconica, resa peculiare dall’illuminazione, dalla postura e dal disegno sovrapposto. I lineamenti sono rilassati: le palpebre leggermente abbassate, la muscolatura facciale morbida, la bocca socchiusa senza tensione. Non emergono segni di emozioni forti né contrazioni involontarie che indichino disagio, stress o alterazioni dello stato di coscienza.
Il risultato è un volto che appare molto contemplativo, quasi artistico, più che “strano”.

C’è però qualcosa di sorprendentemente caravaggesco in questa immagine, se mi passate una considerazione artistica. Non è solo una questione di taglio di luce: è la scena stessa che sembra costruita dal chiaroscuro, come se la realtà avesse deciso di prestare per un attimo il linguaggio visivo del Merisi. Il volto emerge da un’ombra morbida, tagliato da una lama di luce che ne accarezza la fronte, scivola sul profilo e si dissolve lungo la mascella. È un’illuminazione che non abbellisce né teatralizza, ma rivela.

Lo sguardo, non rivolto all’obiettivo, si perde altrove. Non cerca nulla, ma sembra sospeso in un pensiero che non si lascia decifrare. Questa sospensione (un istante fermo, senza posa e senza gesto) è forse ciò che più avvicina la fotografia al mondo caravaggesco. Non c’è compiacimento né c’è messinscena: c’è un frammento di vita catturato nel momento in cui diventa espressione.

L’ombra, invece che nascondere, scolpisce. La luce non illumina, ma interroga. Quindi, il risultato è un’immagine che sembra uscita più da una tela che da un abitacolo d’auto.

A volte, senza che ce ne accorgiamo, la realtà si lascia attraversare dalla stessa intensità dei grandi maestri: ed è allora che un volto, una linea di luce e un silenzio interiore bastano a trasformare una fotografia in pura pittura.

Per il resto, non trovateci piu di quel che c’è né divertitevi con le previsioni frenologiche del fu signor Gall di Tiefenbrunn.

Grazie ancora a Crime Line Ac per la recensione-intervista sul nostro recente libro “Breve Storia dell’Antropologia Fore...
01/12/2025

Grazie ancora a Crime Line Ac per la recensione-intervista sul nostro recente libro “Breve Storia dell’Antropologia Forese”, Bookstones Edizioni, 2025.
Elena Varotto

Inaccettabile. Doppiamente vergognoso, non solo perché è una infamità, ma anche perché ha luogo nel tempio della cultura...
01/12/2025

Inaccettabile.

Doppiamente vergognoso, non solo perché è una infamità, ma anche perché ha luogo nel tempio della cultura classica, che, per come fu pensato dai suoi ideatori, doveva essere la scuola d’élite italiana, palestra della futura classe dirigente nazionale.

C’è solo una via, dura ma inevitabile: identificare i responsabili ed ESPELLERLI dalla scuola.

Poi bisognerà fare un ragionamento serio a livello sociale e politico.

01/12/2025

Definizione Treccani di genocidio: “Sistematica distruzione di una popolazione, una stirpe, una “razza” o una comunità religiosa.”

Definizione delle Nazioni Unite, che vi traduco:

“per genocidio s’intende uno qualsiasi dei seguenti atti commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, in quanto tale:

1. Uccidere membri del gruppo;
2. Causare gravi danni fisici o mentali a membri del gruppo;
3. Infliggere deliberatamente al gruppo condizioni di vita calcolate per provocarne la distruzione fisica, totale o parziale;
4. Imporre misure volte a impedire le nascite all’interno del gruppo;
5. Trasferire con la forza bambini del gruppo a un altro gruppo.”

Quelli che “parlano” di genocidio da vaccino, mi spiegherebbero gentilmente quale stirpe, “razza”, comunità religiosa siano state sistematicamente distrutte tramite l’uso della vaccinazione contro SARS-CoV-2?

30/11/2025

Sia chiaro. Il problema non è aver sempre ragione né tantomeno essere infallibili. Tutti possono sbagliare, tutti possono essere superati.

Quello che è intollerabile è il DILEGGIO dei professionisti e degli studiosi. Particolarmente quando si tratta di docenti universitari che hanno dedicato la propria vita allo studio, alla ricerca, agli allievi.

In meno di cento anni siamo passati dall’estremo dello scatto in piedi e saluto formale all’ingresso del professore in aula a (nome di fantasia, absit iniuria verbis) che, reduce da una intensa lettura della relativa pagina su quell’argomento su Wikipedia, ti spiega che non capisci nulla.

La cultura ridotta ad oggetto di scherno, l’ignoranza appuntata al petto, quasi legion d’onore.

Tempi duri, anzi durissimi, previsioni fosche, scenari ambigui, ma credo che la situazione possa ancora essere ribaltata.

30/11/2025

PRIMA DI SPARGERE VELENO, CONTATE I MORTI CAUSATI DALLA PSEUDOSCIENZA

L’antivaccinismo radicale non me lo sogno io. Non esce dai muri nei miei sogni come ha scritto qualche utente in risposta al mio post di due giorni fa.

C’è tantissimo antivaccinismo intorno al caso di Garlasco, specialmente (ma non esclusivamente) nel movimento stasico.

Non ci credete? Benissimo, è sufficiente farsi un giro sulle pagine dei truthers più gettonati del momento non solo per vedere che è un problema, ma addirittura, in alcuni casi, IL PROBLEMA.

FU, È, e SARÀ IL PROBLEMA.

Il grande rammarico è non essere riusciti - noi tutti impegnati in questa grande battaglia mediatica e sociale - ad estirpare questa piaga quando, segnatamente nel 2019, era un fenomeno ormai minoritario e all’angolo della storia.

Furono, però, commessi errori, piuttosto di comunicazione che di sostanza scientifica, a mio avviso. Molte dichiarazioni - va detto — furono però manipolate sui social. A ciascuno la propria dose di errore: anche io mi prendo le mie responsabilità.

Quello che è assurdo è che ancora oggi si deliri impunemente di genocidio da vaccini e di conflitto di interesse degli scienziati.

Mi piacerebbe i media parlassero di più delle tragedie causate dal movimento antiscienza e dei morti - quelli veri - che, credendo all’antivaccinismo, non si sono protetti con il vaccino e hanno finito per soccombere ad un virus nuovo e letale.

Ad esempio, uno studio (Jia, K. M., Hanage, W. P., Lipsitch, M., Johnson, A. G., Amin, A. B., Ali, A. R., Scobie, H. M., & Swerdlow, D. L. (2023). Estimated preventable COVID-19-associated deaths due to non-vaccination in the United States. European Journal of Epidemiology, 38(11), 1125–1128.) su popolazione adulta negli Stati Uniti ha stimato che, tra il 30 maggio 2021 e il 3 settembre 2022, circa 232.000 decessi da COVID-19 tra adulti non vaccinati sarebbero potuti essere evitati se avessero completato il ciclo primario di vaccinazione.

Se se ne parlasse di più, sarebbero in tanti a dover dimettersi e a dover chiedere scusa.

̀ ̀pubblica

IL DELITTO PAGANELLICarissime, Carissimi,Domani sera, sul Canale 122 Fatti Di Nera, cercherò di divulgare a beneficio de...
30/11/2025

IL DELITTO PAGANELLI

Carissime, Carissimi,

Domani sera, sul Canale 122 Fatti Di Nera, cercherò di divulgare a beneficio del pubblico altri aspetti medico-forensi emersi dal delitto Paganelli.

Nelle puntate precedenti ho spiegato alcuni concetti chiave per la comprensione di alcune dinamiche troppo semplificate a livello giornalistico:

1- che cosa si intenda per “overkill” e quali siano le basi del suo riscontro anatomico;

2- strettamente legato all’overkill, il concetto di reazione attacco-fuga (fight-or-flight response) - scoperta da Charles Darwin e Walter Cannon e le cui più antiche attestazioni il sottoscritto ha scoperto e descritto su riviste del calibro di “The Lancet Neurology” e “Autonomic Neuroscience” - a livello neurofisiologico, che complica enormemente una troppo facile associazione tra una presunta forza fisica e una corporatura ritenuta intuitivamente “più forte” alla mera analisi morfologica;

3- il concetto di timbro e qualità vocalica, da non sottovalutare mai nelle perizie foniche;

4- il concetto della ricostruzione della statura dell’assalitore a partire dalla angolazione delle lesioni, aspetto troppo semplificato che non può invece permettere una ricostruzione/stima della statura (solo eventualmente, con grande limitazione, di dire se un individuo ha una potenziale tendenza a essere più alto della vittima - fatto salvo che bisogna però prendere in considerazione anche la posizione della vittima);

5- cosa implichi, a livello dell’analisi dell’aggressione, uno spazio angusto per i movimenti di offesa dell’aggressione e di difesa della vittima, nonché di fuga per l’aggressore;

6- come funzioni il recupero della memoria a livello neuroanatomico e come possano formarsi falsi ricordi, dal momento che il circuito delle emozioni è strettamente legato a quello della memoria: una traccia mnestica può infatti avere una base di realtà ma anche essere suscitata da particolari emozioni che rendono il ricordo coerente e logico per chi lo ricorda pur non essendo necessariamente aderente ai fatti occorsi.

7- l’aspetto della reazione emotiva alla visione di un ca****re, non per forza ipertimica (come si sarebbe detto un tempo) ma sovente inibita con addirittura aspetti di prosopoagnosia anche di figure di persone care (mancato riconoscimento facciale).

Preciso che la mia è mera opera divulgativa a beneficio del pubblico, affinché meglio possa comprendere la complessità degli aspetti biomedici menzionati dai media, non essendo io consulente (né formale né informale) per alcuna delle parti in contesa.

Molti scenari, ulteriori ed alternativi a quelli più diffusi sino ad ora, stando alle ricostruzioni mediatiche, sono al momento in valutazione e vanno pertanto presi con grande attenzione e cautela. Domani cercherò di illustrare altri aspetti medico-anatomici poco noti al pubblico.

A seguire parteciperò anche alla puntata sull’omicidio di Marco Veronese.

Non mancate.

Prof. FM Galassi

Ps. Paradossalmente, il caso Paganelli è ancora più intricato di quello garlaschese, ma per fortuna si tratta in esso solo di spiegare meglio le basi anatomo-antropologiche di certi fenomeni. Debbo dire - almeno a livello biomedico - che non pare stiano girando troppe fake news come nel caso lombardo.

L’unica di cui conservo memoria è la presunta categoria nosologica di “LESIONE DA TERRENO”, stimata - ovviamente - di facilissima identificabilità, ma la cui scientificità non ho disgraziatamente potuto ancora verificare pur azionando anche i sonar di profondità su PubMed, Scopus e Google Scholar.

̀pubblica ̀

30/11/2025

Nelle moderne società il confine tra essere “truthers” e “pushers” di fake news appare essere sempre più labile.

̀pubblica ̀

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