Valentina Rossetti - Psicologa

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“I talenti non sono dati, sono conquistati.” – Melanie KleinI talenti, spesso considerati qualità innate, sono anche fru...
15/01/2025

“I talenti non sono dati, sono conquistati.” – Melanie Klein

I talenti, spesso considerati qualità innate, sono anche frutto di un lungo processo interiore. Non si tratta solo di abilità evidenti o riconosciute dagli altri, ma di potenzialità che, se non esplorate, possono rimanere nascoste nel puro potenziale inespresso.

Melanie Klein, tra le principali madri della psicanalisi, riflettendo sul conflitto tra il desiderio di crescere e le paure che accompagnano l’emergere del "vero sé", suggeriva che i talenti possano nascere dall'accettazione di sé e dalla lotta contro le parti nascoste della nostra psiche. Ma come si riconoscono i talenti autentici, quelli che risuonano profondamente con il proprio essere, rispetto a quelli che sono costruiti per soddisfare le aspettative esterne? Quanto della propria forza creativa viene inibita dalla paura del giudizio altrui o dalla necessità di appartenere a un gruppo?

Il concetto di creatività è anche esplorato da Rollo May, che riteneva che il talento non fosse un dono innato, ma piuttosto il risultato del coraggio di affrontare l'incertezza e di entrare in contatto con le proprie paure. La paura del fallimento, infatti, può spegnere l’espressione autentica di sé, ma se invece venisse accolta come una spinta verso la crescita, come potrebbe il talento evolversi?

Anche Freud, nella sua riflessione sull'inconscio, ci invita a considerare come i conflitti interiori possano influenzare ciò che vediamo come talento. La creatività potrebbe non essere solo un'espressione positiva del sé, ma anche un modo per fronteggiare e dare forma a quelle paure che risiedono nel profondo della psiche. Cosa accadrebbe se il talento fosse un modo per affrontare le ombre interiori, piuttosto che una semplice espressione di luce?

Il cammino per scoprire e vivere pienamente i propri talenti è un atto di coraggio e di introspezione. Non si tratta solo di brillare nel mondo esterno, ma di fare pace con ciò che siamo realmente, di dare voce a ciò che si trova nascosto.

L'orientamento nella vita è spesso percepito come la necessità di tracciare una rotta chiara verso obiettivi definiti. T...
12/01/2025

L'orientamento nella vita è spesso percepito come la necessità di tracciare una rotta chiara verso obiettivi definiti. Tuttavia, secondo la psicoanalisi, questa ricerca non riguarda solo le scelte consapevoli, ma un intreccio profondo tra desideri, conflitti e il dialogo con l’inconscio.

Jung sosteneva che l’incontro con il proprio inconscio fosse una tappa fondamentale nel processo di individuazione. Ma cosa significa ascoltare ciò che si cela sotto la superficie? Come riconoscere i segnali che provengono da emozioni, sogni o pensieri ricorrenti? Forse, orientarsi significa prima di tutto accettare il caos interiore, trasformandolo in una guida, piuttosto che in una minaccia.

Freud parlava di come i desideri inconsci influenzino le scelte, spesso in modi che sfuggono alla consapevolezza. Da dove nascono le scelte che si fanno ogni giorno? Sono mosse da un bisogno autentico o da aspettative esterne? E se ciò che sembra un ostacolo fosse in realtà una porta verso un senso più profondo della propria direzione?

Winnicott, con la sua teoria del vero sé, invitava a riflettere su quanto spesso si agisca seguendo un falso sé, costruito per soddisfare le richieste altrui. Che cosa accadrebbe se fosse possibile allontanarsi da ciò che non risuona con la propria autenticità? Come si riconosce il momento in cui ci si avvicina al proprio nucleo più autentico?

L’orientamento nella vita non è una linea retta, ma un percorso che si costruisce anche attraverso la discesa nei propri dubbi e nelle proprie contraddizioni. Le scelte più significative emergono da un dialogo continuo con ciò che non si comprende subito, con ciò che spaventa o destabilizza.

Dove conduce, allora, questo dialogo interiore? Quali strade possono aprirsi quando si lascia spazio al non sapere?

🖌 DIPENDE DALLA STORIA CHE STAI RACCONTANDOA volte rispondo così quando, durante le sessioni di counseling e coaching, l...
15/05/2021

🖌 DIPENDE DALLA STORIA CHE STAI RACCONTANDO

A volte rispondo così quando, durante le sessioni di counseling e coaching, la persona con cui lavoro afferma verità in apparenza piuttosto convincenti su di sè e sul corso della sua vita fino a quel momento.

Eh già, perché molto spesso ci scordiamo del nostro ruolo fondamentale di narratrici e narratori della nostra esistenza. Anche la scienza ne da conferma, a suo modo.
Da un campione di persone con eguali caratteristiche socio demografiche e di stile di vita, sono stati creati due gruppi: uno riteneva di avere avuto fino a quel momento una vita non felice, mentre l'altro sì. Sai cosa scoprirono i ricercatori dopo aver indagato a fondo la motivazione?

Stenterai a crederlo, ma la rivelazione era che non vi era alcuna differenza sostanziale negli episodi di vita vissuti dai due gruppi di persone.

La "storyline" della loro vita fino a quel momento era piuttosto simile e caratterizzata dalle stesse tipologie di eventi: successi, insuccessi, dolore e amore.
Eppure i "soddisfatti" potevano sperimentale una generale forma di apprezzamento per le esperienze vissute.

La narrazione che fai della tua vita mentre la stai vivendo (e anche quando la ripensi) contribuisce ad aumentare o diminuire il tuo livello di soddisfazione generale per questa. Pensaci, quante volte hai impiegato tempo a pensare a ciò che non avevi, a come tutto era profondamente sbagliato, alla tua insoddisfazione per questo o quello? Era proprio tutto vero? Cosa sarebbe successo se avessi detto a te stessa/o:

🖌Per che cosa posso provare gratitudine ora?
🖌 Che cosa c'è di straordinario in questo momento che potrei scoprire?
🖌 Se oggi fosse un capitolo del mio libro in che modo lo descriverei per celebrarlo?
🖌Come posso rendere il mio domani degno di essere vissuto?

Rispondi qui sotto alla domanda che senti più affine a te in questo momento ⬇️

NARRAZIONI EROICHE: Carla e il lavoro che non c'eraCarla inizia un percorso insieme a me spinta dal desiderio di cambiar...
10/02/2021

NARRAZIONI EROICHE: Carla e il lavoro che non c'era

Carla inizia un percorso insieme a me spinta dal desiderio di cambiare lavoro. È stanca, sfiduciata, delusa. Si sente in un ambiente che non la stimola più, sente di non riuscire a dare il meglio di sé.

Si sente senza più uno scopo, una direzione, una visione. Non sa assolutamente in che direzione andare.

Pratica lamentela, giudizio, accusa e autoaccusa. Si sente inefficace nei confronti del proprio benessere e verso il mondo che la circonda. Le capita di confondere autostima ed autoefficacia.

E, poiché siamo esseri olistici, questa stato pervade ben presto i diversi ambiti della sua vita, trascinandola in momenti di sconforto e sofferenza.

Insieme cominciamo a lavorare a fare emergere presupposti e convinzioni che le sono state inculcate sin dall'infanzia.
La domanda è sempre la stessa: quanto di ciò di cui siamo convint* è roba nostra e quanto non ci appartiene e, in fin dei conti, non ci crediamo poi così tanto?

Emerge un quadro di non verità da cui, progressivamente, inizia a distanziarsi per scegliere quei pensieri e quelle verità in cui davvero desidera credere in questo momento: valori che possano rinforzarla e darle un nuovo modo di guardare al suo stesso esistere.

Sistemata la base sicura, iniziamo insieme una parte di percorso che io trovo sempre entusiasmante: scoprire che cosa ci piace e desideriamo davvero. E Carla, che fino a quel momento era una "creativa frustrata", si scopre intrigata da un mondo su cui aveva sempre avuto un sacco di pregiudizi: quello della logica, della strategia, dell'ordine e della metodica. E scopre che la creatività applicata a quel campo la fa sentire viva e appassionata.

Le cose prendono forma ancor di più e Carla riesce a identificare la sua mission, sviluppa una visione e... comincia ad avere intuizioni che rispondono alla domanda che le pongo ogni volta durante la meditazione guidata preparata per lei: "che cosa desideri fare in questo momento per dare vita alla tua mission?"

La risposta arriva cristallina, sussurrata e al contempo chiara e potente. E da quel momento Carla avrà uno sguardo diverso per tutte le sessioni successive. E, certamente, tornano quei momenti di sconforto in cui vecchi condizionamenti fanno capolino per dire la loro. Ma Carla ormai è allenata a riconoscerli e a non dare loro troppo peso. Ci sono cose più importanti da fare per lei.

Come finisce la storia? Carla ha già deciso la data... non quella del matrimonio, quella delle dimissioni.

E ora che si fa? Abbiamo aperto un nuovo capitolo, dedicato alle relazioni. Ma questa è tutta un'altra narrazione eroica ancora da scrivere.

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Se questa storia ti è piaciuta e senti che è giunto il momento di scrivere la tua, fatti avanti. Il mio calamaio è pronto ad accompagnarti: info@valentinarossetti.com

🟠 LE RELAZIONI: AMORE O OPINIONE PUBBLICA?Siamo cresciute in un sistema di credenze che ci ha convinto, giorno dopo gior...
03/02/2021

🟠 LE RELAZIONI: AMORE O OPINIONE PUBBLICA?

Siamo cresciute in un sistema di credenze che ci ha convinto, giorno dopo giorno, che la nostra esistenza si sarebbe dovuta configurare con un'altra persona. Che bastava attendere, fare "le cose a modo" e quella persona sarebbe arrivata a noi. Che doveva esserci qualcun altro a completare il vuoto che avevano dentro, a far combaciare l'altra parte della mela alla nostra.

Potrei continuare fino a domani a trovare metafore e storielle sul tema relazioni. Quello che Disney non ci ha detto è che la sfida non era quella di trovare l'altro, ma quella di trovare noi, in primis. E, secondariamente, imparare giorno per giorno a limarci, plasmarci, assumere forme nuove per danzare con l'altro in armonia.

Oggi molte relazioni poggiano su motivazioni di carattere sociale ed esterno. Si è troppo impegnati a mostrare agli altri il proprio esistere " a prova di film" per chiedersi se quell'esistenza sia ciò che davvero desideriamo, ciò che il nostro cuore sente essere giusto per noi.

Il 99% dei problemi umani sono di tipo relazionale. Essere in relazioni armoniche è, alla fine, uno dei principali scopi del nostro esistere. E quando iniziamo a vivere davvero che ci rendiamo conto che no... relazionarsi davvero non è affatto semplice. Le dinamiche che intervengono in noi sono molteplici e spesso così immediate che fatichiamo a comprenderle.

Questo diventa il viaggio: comprendersi e comprendere.

Quali convinzioni ti sono state inculcate sullo stare in coppia per le quali ti sei poi sentita assolutamente impreparata durante le tue relazioni?

INIZIA A DESIDERARE AUTENTICAMENTERicordo che, da bambina, sognare a occhi aperti era una pratica quotidiana, nonché il...
19/01/2021

INIZIA A DESIDERARE AUTENTICAMENTE

Ricordo che, da bambina, sognare a occhi aperti era una pratica quotidiana, nonché il mio sport preferito.

La top 3 dei miei desideri ad occhi aperti era:
1. Essere un'allieva della scuola della serie americana FAME
2. Avere una porta magica nella mia camera, che si manifestava quando i raggi del sole entravano dalla finestra intorno a metà pomeriggio, e mi portava nel mondo di Labyrinth.
3. Essere la principessa de La Storia infinita.

Niente e nessuno poteva fermarmi dal mio desiderare quotidiano. Erano desideri così autentici e potenti da emergere anche e soprattutto quando la realtà sembrava triste, confusa, poco "da sogno". Era come scorrere le pagine di un libro magico dentro cui si materializzavano storie fantastiche. Queste storie diventavano la mia lente per guardare e agire nel mondo ogni giorno.

Man mano che cresciamo ci disabituiamo a sognare ad occhi aperti, a desiderare con convinzione ed autenticità. Perché questo accade? Come in ogni storia che si rispetti ci sono 3 nemici, impedimenti magici che ci bloccano la strada, altre volte ci rinchiudono direttamente nelle torri dell'accontentarsi... insomma, ci impediscono di procedere nella pratica del desiderio.

Chi sono e come sconfiggerli? Vai subito a leggere il mio postblog e poi raccontami quale dei 3 è il tuo nemico più agguerrito!
https://valentinarossetti.com/2021/01/16/come-desiderare-autenticamente-senza-limiti/

🌟  COME STANNO I TUOI DESIDERI? Se con l'inizio dell'anno ti stai rendendo conto che non stanno troppo bene, oppure se t...
18/01/2021

🌟 COME STANNO I TUOI DESIDERI?

Se con l'inizio dell'anno ti stai rendendo conto che non stanno troppo bene, oppure se ti senti bloccata nel desiderare o non riesci a capire cosa vuoi, ho scritto proprio un nuovo postblog che può aiutarti a:

🌟 indagare lo stato di salute dei tuoi desideri

🌟 capire se i desideri che hai espresso sono autentici o il riflesso di qualcun altro

🌟 consigliarti nello “stanare” i nemici del coraggio del desiderare con tre semplici esercizi per iniziare ad affrontarli e superarli, a partire da ora.

Buona lettura

Come desiderare autenticamente: le basi della tua fiducia, le tue pozioni per allenarti nella nobile ed antica arte del desiderio

🌿 TU DESIDERI O CONSIDERI?Ti ho già parlato dell'etimologia desiderio nei giorni scorsi, ma per comprenderla ancora megl...
14/01/2021

🌿 TU DESIDERI O CONSIDERI?

Ti ho già parlato dell'etimologia desiderio nei giorni scorsi, ma per comprenderla ancora meglio desidero metterla a confronto con un'altra parola della stessa radice: considerare.

Entrambe contengono "sidera" ovvero "astri". Considerare significava, quindi, "ragionare in termini astrologici" per prendere decisioni. De-siderare significava invece non accontentarsi di ciò che le stelle dicevano, smettere di dipendere dalle potenze astrali e guardare altrove.

Gran parte delle persone oggi non danno più una tale importanza all'astrologia eppure il "nostro cielo" limitante rimane assumendo tanti altri nomi: crisi, COVID, povertà, incapacità, mancanza di titoli scolastici etc. etc.

Ogni volta che, per indagare cosa vorremmo, partiamo dal con-siderare il nostro contesto, non stiamo realmente dialogando con i nostri desideri.

Ogni volta che con-sideri non stai de-siderando.
Ogni volta che desideri modifichi il tuo cielo e niente è più come prima.

LA SPINTA DEI DESIDERI"I sogni son desideri chiusi in fondo al cuor". Questa è la definizione primaria di desiderio che ...
13/01/2021

LA SPINTA DEI DESIDERI

"I sogni son desideri chiusi in fondo al cuor". Questa è la definizione primaria di desiderio che in molti abbiamo acquisito già in tenera età. E non è affatto una cavolata... quel Disney ci sapeva fare con le parole.

Oggi abbiamo tanti desideri, ma quanti sono reali? Quanti hanno la spinta di quel desiderio "chiuso in fondo al cuor" che non vede l'ora di uscire? E come fare per discernere tra desiderio autentico e desiderio "indotto"?

Come spesso accade sul tema, ci viene in aiuto il buon Igor Sibaldi: "Il desiderio non è volontà. Ma è sensazione e intuizione insieme".

✨Il desiderio non è "preconfenzionato", è autentico.
✨Proprio perché autentico la sua spinta viene "da dentro".
✨Non è controllato, ma è "sentibile".

Insomma, il desiderio ha molto a che fare con 2 elementi che la nostra società non ci allena a fare:

🌿 Stare in contatto con il nostro sentire, allenando la saggezza intuitiva e la capacità istintuale.
🌿 Sviluppare una visione, una storia che sia nostra, che ci piaccia e che ci apra a nuove possibilità e nuovi capitoli.

Roba seria il desiderio, non trovi?

E tu come vivi il "desiderare"?

[PENSIERI DI CAFFÈ] CONOSCI L'IMPORTANZA DEL DESIDERIO?La parola "desiderio" è davvero affascinante. Deriva infatti da...
11/01/2021

[PENSIERI DI CAFFÈ]

CONOSCI L'IMPORTANZA DEL DESIDERIO?

La parola "desiderio" è davvero affascinante. Deriva infatti dal latino de-sidus che significa letteralmente "senza stelle". Ma ancor più affascinante è la descrizione che ne fa Igor Sibaldi: "significa accorgersi che nel tuo cuore c’è qualcosa di più di quel che, per ora, le stelle stanno concedendo all’umanità."

Desiderare significa sapere guardare oltre l'esistente, sentirsi "felicemente" mezzi in attesa del raggiungimento dell'oggetto della nostra visione.

Mi sembra che oggi corriamo un grande rischio: quello di non dare più "peso" alle parole. Per questo ci viene in soccorso la storia. L'etimologia è il DNA della parola ed anche la sua storia. Scoprendolo, possiamo capire l'importanza, la profondità, il peso di ciascun termine pronunciato.

Te ne parlerò tanto in questo nuovo anno, così come ti parlerò di poche cose che conosco davvero e che saranno oggetto di studio e riflessione. Questo è il mio desiderio, ovvero ciò che le stelle non concedono spesso, specialmente su questi mezzi, la profondità e la conoscenza del profondo delle cose di cui si parla.

È questo che desiderio, più di ogni altra cosa, per questo nuovo anno: approfondire, parlare con consapevolezza, dedicare tempo e spazio allo studio e alla conoscenza di ciò che ci rende esseri umani strepitosi.

La mia domanda per te: che cosa non trovi nelle stelle oggi? Qual è il tuo desiderio per il prossimo futuro?

MANIFESTATI!Se sei un po' triste perché questo è il giorno di preludio all'inizio di un nuovo anno lavorativo e di veder...
06/01/2021

MANIFESTATI!

Se sei un po' triste perché questo è il giorno di preludio all'inizio di un nuovo anno lavorativo e di vedere sparire così le lucine di natale proprio non ti va, voglio darti una opportunità per rivalutare il 6 Gennaio.

La potenza di questa giornata sta nel suo nome. Epifania significa "manifestazione divina". Non trovi che sia una definizione fantastica per una festa?

Si apre davanti a te un anno di rivelazioni e di manifestazione di te stessa nella tua parte più "divina" ovvero autentica e coerente con te. Io lo trovo un momento eccezionale per mettere le basi di questo nuovo anno.

È per questo che ti invito a leggere il mio nuovo postblog, il primo del 2021. Dentro troverai:

- alcuni consigli per dare inizio al tuo anno di manifestazione
- una bellissima opportunità per lavorare con me sull'impostazione del tuo 2021.

Buona rivelazione!

La Befana è la rappresentante femminile di una ricorrenza tra le più magiche della nostra cultura: l’Epifania

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