08/03/2023
8 Marzo 2023, Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, tra le auto incolonnate nel traffico cittadino, fanno lo slalom i venditori ambulanti di mimose; contemporaneamente dalla radio e dai social arrivano voci che intonano numeri inquietanti, statistiche che rispecchiano quanto poco ci sia da festeggiare. Sono percentuali che parlano della distanza ancora troppo grande da un mondo dove la parità di diritti è la norma. Un bel contrasto con i gialli fiorellini infiocchettati nel cellophane.
Ma avrete già avuto modo di confrontarvi con queste voci e questi dati, per cui non vi demoralizzo oltre.
C'è una questione però, che riguarda la psicologia, che in molti ignorano o sottovalutano. Circa un centinaio di anni fa, Sigmund Freud fondò la disciplina della psicoanalisi dando avvio ad una corrente che sempre di più prenderà piede in Europa ed oltreoceano, operando una vera e propria rivoluzione nel campo delle scienze della mente.
Freud, nei suoi lavori, non ebbe una grande considerazione della donna, lui stesso disse che la trovava “un continente oscuro”. La donna fu imprigionata nell'isteria, le fu attribuita l'invidia del pene e la sua fase edipica fu spiegata in modo confuso e poco chiaro, fino a credere che il suo complesso non si risolvesse sino al momento della gravidanza.
Forse tutto questo fa risuonare in voi delle analogie con i tempi moderni. Ovviamente Freud è vissuto in un contesto storico e culturale in cui il patriarcato era tutt'altro che camuffato di mimose, la psicoanalisi ha fatto un grande “mea culpa”, è progredita, ha abbandonato credenze sessiste e accolto teorie fiorenti sul femminile, eppure gli echi del passato si sentono ancora. Li sento quando una paziente di cinquantanni, parlando di sessualità, mi dice con un po' di imbarazzo “Sa dottoressa non mi sono mai sentita una grande amante, io ad esempio non ho mai avuto un orgasmo vaginale”. Che cosa sarebbe poi un orgasmo vaginale? Per Freud era il sintomo di una sessualità sana, mentre quello clitorideo sintomo di isteria; per la scienza questa differenza non esiste. Ci sono donne che raggiungono il picco del piacere in un modo e donne che lo fanno in un altro, ma il risultato è fisiologicamente identico. Eppure ci sono ancora donne a distanza di cento anni che sentono di avere un problema per questo, nessuno dice loro che l'idea che si era fatta Freud era del tutto sbagliata.
Eppure ci sono ancora persone che non aspettano altro che additare una donna di essere”isterica” se alza un po' di più la voce.
Forse addirittura Freud, se potesse vivere nel mondo oggi e avere accesso alla conoscenza che possediamo, darebbe dei folli a queste persone e riderebbe delle sue stesse idee.
Non è colpa di Freud.
E' colpa del fatto che non vogliamo andare avanti.
Alle donne pioniere della psicologia, che con forza hanno dimostrato il valore delle loro menti:
grazie!
Anna Freud, Mary Whiton Calkins, Mary Ainsworth, Karen Horney, Melanie Klein, Magda B. Arnold, Bluma Zeigarnik, Margaret Floy Washburn, Eleanor Maccoby, Virginia Satir, Jessica Benjamin, Donna Orange, Nancy Mc Williams, Galit Atlas …
e molte altre, la mia stima.