Dott.ssa Martina Castellani psicologa-psicoterapeuta

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Dott.ssa Martina Castellani psicologa-psicoterapeuta Psicoterapeuta sistemico-relazionale. Supporto all'individuo, alla famiglia e alla coppia. Rimini

15/04/2025

“Quando siamo stati poco amati, noi cerchiamo una persona che ci faccia andare bene questa cosa. Spiego meglio: noi cerchiamo una persona che somigli un pochino al nostro genitore, e quindi che sia una persona poco affettiva in fondo, una persona un po’ fredda, una persona che si manifesti poco, che abbia magari pure lui paura di amare, oppure una persona un po’ dura. E quello va bene perché è come se rivivessimo la storia col genitore, ma questa volta deve andare a lieto fine. Per cui se lui o lei ci amano apertamente non rappresentano il genitore, contano meno, sono persone che appaiono addirittura deboli a volte. Se l’altro un po’ si nega, ci emoziona parecchio perché somiglia al genitore che si nega e riconquistare quel genitore che si nega è salvare il nostro passato.
Passato che non ricordiamo, eh, attenzione. Passato che non ricordiamo ma di cui abbiamo conservato le emozioni.

Quando siamo così protesi a conquistare l’amore dell’altro, l’altro non lo vediamo e quindi non lo amiamo, e quindi non sappiamo amare. [...] Quando siamo così preoccupati da come ci tratta l’altro, cioè se ci ha dato segni di amarci, se ci preferisce, se ci ha detto che siamo belli o belle, se ci ripete continuamente che ci ama, noi dell’altro poco ce ne curiamo.
Per noi lui è interessante per questo riconoscimento che ci può dare: un riconoscimento che è mancato da bambini. L’altro è quello che ci può dare l’estasi o la depressione profonda: diventa tutto per noi, ma l’altro sente che c'è una fregatura. Ci preoccupiamo di essere amati, ma non amiamo.”

Gabriella Tupini, Realtà dell'amore

*Sulla sottile arte dell’autosabotaggio*“Nihil inimicius quam sibi ipse” diceva Cicerone. Cioè nulla ci è più nemico di ...
06/02/2024

*Sulla sottile arte dell’autosabotaggio*

“Nihil inimicius quam sibi ipse” diceva Cicerone. Cioè nulla ci è più nemico di noi stessi. Aveva ragione?

Spesso siamo davvero dei campioni in quella raffinata arte di metterci velatamente i bastoni tra le ruote, incolpando tutto ciò che ci circonda, il karma, la sfortuna, la condanna eterna, la società, il mondo, il lavoro.
Ma perché abbiamo così bisogno che le cose vadano storte? I motivi alla base possono essere diversi, ma generalmente i pensieri INCONSCI che sottostanno ai comportamenti autosabotanti sono tra i seguenti:

-“ho paura di non farcela a farmi andare bene le cose e di fallire, quindi non ci provo nemmeno e mi racconto che sia colpa d’altri”
- “non merito di essere felice, non valgo abbastanza”
- “sono così da sempre abituato a essere che non riesco a liberarmi da questa etichetta, mi riconosco solo in questo ruolo e ci sono troppo affezionato per cambiarlo, altrimenti non saprei più chi sono”
- “se raggiungo davvero quello che vorrei poi ho paura di perderlo e non lo potrei tollerare”

Questi pensieri spesso sono inconsci e ben nascosti ma così potenti che per proteggerci dal cambiamento ci dirottano e ci impediscono di raggiungere quello che crediamo di volere.
Diventarne consapevoli é già un passo fondamentale per evitare che pilotino la nostra vita mentre noi siamo intenti a incolpare le circostanze.

Quindi la prossima volta che state per lamentarvi per quello che non avete chiedetevi prima : quanto sono artefice in questo? Quanto sono affezionato all’ idea di essere uno che non ce la può fare? Quanto sono pronto a immergermi nell’ignota terra della serenità e dover poi per forza correre il rischio di perderla o di essere deluso?


Che ogni mattino sia per voi un Capodanno!🌟
31/12/2023

Che ogni mattino sia per voi un Capodanno!🌟

Per questo Natale vi auguro di dedicare, oltre che alla famiglia, tempo a voi stessi.Di essere curiosi.Di trovare rispos...
24/12/2023

Per questo Natale vi auguro di dedicare, oltre che alla famiglia, tempo a voi stessi.
Di essere curiosi.
Di trovare risposte alle vostre domande e di trovare sempre nuove domande.
Di capire quali sono le persone che meritano nella vostra vita e non lasciarvele scappare.
Di fare molti errori, ma sempre a testa alta, e di imparare da quelli.
Di prendere un sacco ci strade sbagliate, che servano a capire qual è quella giusta.
Di perdervi altre centomila volte, per poi ritrovarvi, sempre un po’ migliorati.
Di ricordare sempre in ogni momento il vostro valore, la vostra umanità.
Vi auguro un sacco di sorrisi e anche qualche lacrima.
Di imparare sempre qualcosa di nuovo su voi stessi.
Di capire cosa vi rende felici e non smettere di farla.
Di restare ferrei nelle vostre convinzioni ma anche capaci di cambiare idea se sbagliate.
Che i vostri dubbi, paure, insicurezze, col tempo svaniscano.
Vi auguro infine quello che voi augurereste a voi stessi.

Ah e sarò di parte, ma vi auguro ovviamente una buona psicoterapia che vi aiuti in tutto ciò!!!!

🎄🌟❤️ Buone feste ❤️🌟🎄

Così ogni volta entro in punta di piedi nella vita delle persone, nelle loro storie. Mi ritrovo seduta alle loro tavole,...
05/09/2023

Così ogni volta entro in punta di piedi nella vita delle persone, nelle loro storie. Mi ritrovo seduta alle loro tavole, ai pranzi di Natale, nei loro uffici o sul divano con loro, e a volte ancora mi chiedo con che diritto. Ancora mi spiazza e mi scioglie la fiducia che ripongono in me per farmi entrare nei loro segreti, in un passato che oramai non frequentano più da un po’.
Tra queste quattro mura prendono vita amori, litigi, lutti, incontri, scontri, lotte, rotture, come nella più affascinante e rocambolesca delle fiabe.
E io vorrei dire loro quanto mi sento fortunata ad accompagnarli in questo viaggio, a fargli vedere degli scorci di paesaggio che a loro erano sfuggiti, a cercare insieme la via più adatta, a immergerci insieme anche nello schifo che a volte si sono lasciati alle spalle.
Quanto sarebbe più bella la vita se le emozioni e i sentimenti fossero espressi sempre come la gente si permette di fare qui, senza filtri, senza paure, senza razionalità ma con solo Sentire?

"Anche se si esce di casa sbattendo la porta o saltando dalla finestra, bisogna sempre tornare indietro a prendere le pr...
18/07/2022

"Anche se si esce di casa sbattendo la porta o saltando dalla finestra, bisogna sempre tornare indietro a prendere le proprie valigie." (M. Bowen)

Una delle fasi più delicate della nostra vita, che spesso è anche quella in cui ci decidiamo a chiedere aiuto, è quella di passaggio da “figli” a persone adulte, autonome e indipendenti.
È uno degli step più faticosi e talvolta dolorosi della vita.
Per tentare di evitare questa fatica e dolore molti se ne vanno, come dice Bowen, sbattendo la porta, convinti così di lasciarsi tutto alle spalle e potersi distaccare dal passato e dai legami familiari in maniera autonoma e funzionale, talvolta persino drastica.
Ma prima o poi se vogliamo stare bene con noi stessi è necessario tornare in quella casa da cui siamo fuggiti a prendere le “valigie” che abbiamo lasciato lì, il nostro personale bagaglio emotivo.

E cosa c’è in queste valigie? Valori, ricordi, insegnamenti, spesso tanto dolore inespresso e bisogni insoddisfatti, ma anche amore, tenerezza, tracce di ciò che siamo stati.

Trscurare questa fase e rinnegare da dove siamo venuti nel vano tentativo di sentirci autonomi e indipendenti non solo può condurci a insuccesso ma farci anche farci stare male senza capirne nemmeno bene il motivo.

Fare pace con i bisogni insoddisfatti del passato e le nostre ferite ci può consentire di diventare davvero autonomi e consapevoli di noi stessi e delle scelte che prendiamo.
Viceversa un distacco non risolto può far sì che prendiamo decisioni, tra cui spesso quella del partner, basate sulla tentata soddisfazione di bisogni arcaici non colmati.

Un aiuto terapeutico in questa fase può aiutare a riconoscere questi bisogni e ascoltarli, rendendo consapevoli di cosa è rimasto in quelle valigie e aiutando a portarlo con sé nel viaggio della vita facendo in modo che questa valigia non sia più un macigno pesante, spaventoso e intrasportabile, ma un leggero zainetto di cui ben conosciamo il contenuto e non lo temiamo, ma che anzi, è diventato risorsa e non toglie alcuno spazio ai nuovi e ben diversi bagagli che vorremo portare con noi!

17/02/2022

È STATO APPROVATO IL BONUS PSICOLOGICO!
Un importante passo avanti che avvicina le istituzioni ai bisogni dei cittadini, le cui richieste sono state finalmente ascoltate, dimostrando la volontà del Governo di iniziare azioni di contrasto alla psicopandemia e di modernizzazione del Paese.
Siamo sulla strada giusta!

Per approfondire ▶️ https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/17/bonus-psicologo-ok-del-senato-nel-decreto-milleproroghe-20-milioni-per-le-strutture-sanitarie/6497014/

24/12/2021

🌟🌟🌟
Il giorno più bello? Oggi.
L’ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L’errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L’egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il mistero più grande? La morte.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L’accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L’ottimismo.
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.
La cosa più bella del mondo? L’amore.
(Madre Teresa di Calcutta)

Auguri a chi ha una famiglia con cui festeggiare, a chi la sta cercando, a chi ce l’ha e non può vederla, a chi non riesce a separarsene, a chi se l’è costruita con fatica con le persone che ha scelto, a chi si sta mettendo in gioco per sistemare la sua, a chi si sente solo ma non si arrende.
Con L’augurio di non perdere mai di vista chi siamo e quali sono i nostri desideri, e di avere sempre la forza e il coraggio di inseguirli.✨✨✨
🌟🌟🌟
Buone feste!

03/06/2021

Nonna mi diceva
di non dare mai la colpa agli altri,
che indicare è maleducazione
che dare compiti non mi fa crescere
perché poi gli esami della vita
spetta darli a me.

nonna mi ha insegnato
che se c'è un dolore dentro
non devo vedere chi ce l'ha messo
ma cosa mi ha portato ad accoglierlo,
devo ripercorrere tutti i passi indietro
fino al giorno in cui
ho dato il permesso.

mi diceva che non sono gli altri
a deludermi
ma io che ho creduto
che non fossero capaci di farlo,
che un'amicizia vera non si vede
quando la musica del mondo è alta
ma quando a casa
la musica del cuore salta.

mi diceva che non sono gli altri
a spegnere le mie speranze
ma io che ho affidato
l'interruttore della mia luce
a mani incapaci di illuminare.

nonna mi diceva che non sono loro
che impediscono ai miei sogni
di realizzarsi
ma io che frequento troppo
gli incubi degli altri.

mi ha insegnato
che io c'entro sempre qualcosa
che se non mi piace seguire la corrente
sono sempre libero di controvento,
che una persona non vale
se ti lascia in pace quando stai male
e che se si sta attenti, un ti amo andato a male
si scopre dal sapore acido in bocca.

mi diceva sempre
che non sono loro
che ti fanno il cuore a pezzi
ma tu che cerchi
di ricomporlo
nel posto sbagliato.

[Gio Evan]

28/05/2021

Niente che valga la pena di imparare può essere insegnato.

Tutto deve essere scoperto da ognuno di noi. Questo processo di apprendere ad apprendere, di scoprire la propria epistemologia, il proprio modo di affrontare nuove scoperte, nuovi pensieri, nuove idee, nuove opinioni, richiede una lunga lotta per riuscire a sviluppare sempre meglio ciò che siamo..agire è un modo per impedirsi di essere, nel senso che se ci si dà abbastanza da fare, non si è obbligati a essere qualcuno. Si può cercare, con sempre maggiore impegno, di diventare qualcosa di diverso da quello che si è: sempre migliori, sempre più potenti, sempre più simili a qualcun altro e sempre meno simili a ciò che in passato abbiamo scoperto di essere. (...) Il primo passo consiste nell'imparare ad ascoltarsi: avere il coraggio di aspettare quando non succede nulla, aspettare che qualcosa accada dentro di noi, non fuori di noi, non grazie a qualcun altro diverso da noi.
La creatività richiede tempo e solitudine.

(CARL WHITAKER)

“Abbiamo bisogno di 4 abbracci al giorno per sopravvivere, di 8 abbracci al giorno per sostenerci e di 12 abbracci al gi...
27/05/2021

“Abbiamo bisogno di 4 abbracci al giorno per sopravvivere, di 8 abbracci al giorno per sostenerci e di 12 abbracci al giorno per crescere.”
Virginia Satir

L’abbraccio è uno scambio relazionale e comunicativo potentissimo. È un potente cibo emotivo necessario alle nostre relazioni, un ottimo mezzo di comunicazione, un meraviglioso modo per dare amore alle persone che contano per noi. Tale gesto, così naturale e così apparentemente semplice, ha un grande potere terapeutico, poiché attiva una risposta sul piano neurofisiologico, su quello psicologico individuale e su quello relazionale. Sul piano relazionale l’abbraccio costituisce un momento di interscambio di materiale emotivo, durante il quale ci si ferma dentro al proprio disagio, traendo forza dall’altro. È un momento in cui si decide di smettere di proteggersi e ci si lascia andare.
Non è inusuale scoprire che per alcune persone è molto difficile abbracciare l’altro. Ciò rivela alcune difficoltà emotive, poiché tale gesto richiede alcune “competenze” relazionali.

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