07/09/2025
Come operatrici impegnate quotidianamente nel contrasto alla violenza maschile contro le donne, ci sentiamo in dovere di prendere la parola in merito a quanto accaduto alla signora Lucia Salemme.
L’esperienza maturata in anni di lavoro ci ha rese consapevoli che la violenza contro le donne ha come obiettivo principale il mantenimento del potere e del controllo sulla loro vita. La signora Salemme ha raccontato di subire da anni abusi e minacce da parte del marito. L’altra notte è stata aggredita e colpita con un coltello, riportando una grave ferita al braccio. Ha poi scoperto che l’uomo la aspettava a letto armato, pronto a ucciderla nel sonno. In quella circostanza, per difendersi, lo ha ucciso e ha immediatamente chiamato la polizia raccontando quanto accaduto. Nonostante ciò, dopo essere stata medicata, è stata condotta in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Non vogliamo assistere ancora una volta all’invisibilizzazione della violenza subita, né tantomeno alla mostrificazione di Lucia.
Come operatrici di un centro antiviolenza sappiamo che la violenza maschile contro le donne è un problema strutturale, radicato nella cultura patriarcale, dove viene costantemente minimizzata, invisibilizzata o ridotta a semplice “lite” o “conflitto”. È inaccettabile che i media adottino narrazioni che cancellano la complessità della violenza e le responsabilità di un sistema patriarcale che la perpetua, attribuendo implicitamente alle donne colpe che non hanno.
La responsabilità è sempre ed esclusivamente dei maltrattanti, mai delle vittime.
È tempo di cambiare la narrazione e di sostenere concretamente le donne che subiscono violenza, affinché possano trovare il coraggio di chiedere aiuto e ricostruire la propria vita. Serve un vero cambio di paradigma: la violenza contro le donne deve essere riconosciuta come un problema politico e sociale, e affrontata con un impegno collettivo volto a smantellare la cultura patriarcale che la alimenta.
Come operatrici esprimiamo il nostro dispiacere per il fatto che tante donne come Lucia continuano a non avere la possibilità di accedere al Centro Antiviolenza appena comincia il maltrattamento. L'unica cosa che possiamo fare oggi è metterci a disposizione per supportare la signora Lucia offrendole uno spazio di ascolto e di consapevolezza circa i meccanismi della violenza di genere e sostegno legale.