Italian Lymphoedema Framework ONLUS

Italian Lymphoedema Framework ONLUS Associazione Onlus, filiazione Italiana dell'International Lymphoedema Framework. Raggruppa professionalità specialistiche in materia, pazienti, aziende.

27/05/2020

Work in Progress per il Webinar di sabato 30 maggio alle ore 15 in diretta da MEDICAL EXCELLENCE TV CANALE 86 DGT SICILIA

E SU PAGINA E GRUPPO SOS LINFEDEMA SU FACEBOOK.

SPEAKER'S

DR. RINALDO CALDIROLA

fisioterapista specializzato nel trattamento del linfedema. Ispiratore di strumento elettromedicale per LDM. In servizio presso struttura complessa di riabilitazione ospedale Manzoni di Lecco presidio di Merate

DR GIANCARLO RANDO

Direttore f.f. Struttura Organizzativa Complessa Medicina Fisica e Riabilitativa presso ASL CN2 Alba - Bra, Piemonte.

DR. COSTANTINO ERETTA

Medico chirurgo, linfologo,.

Dirigente Medico presso l'U.O.C di Chirurgia generale dell’Ospedale San Bartolomeo di Sarzana e ricopre il ruolo di Responsabile dell’ambulatorio di “Chirurgia dei linfatici”;

MAURIZIO RICCI medico specialidta in Medicina Fisica e Riabilitativa. Specialista in Medicina dello sport. Direttore del reparto di Medicina Riabilitativa dell'Azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Anvona. Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica della stessa Azienda

MODERANO il dr CHRISTIAN TROVATO E FRANCESCO FORESTIERE rispettivamente membro comitato scientifico e presidente sos linfedema onlus

CHI INTENDE PORRE DOMANDE AGLI SPECIALISTI POTRA FARLO POSTANDOLE NEI COMMENTI SOTTO

GRAZIE

ATTI DAL WEBINAR 3 - Incontro in diretta con gli on. Marialucia Lorefice e Giorgio Pasqua  - Proposte Modificative alle ...
25/05/2020

ATTI DAL WEBINAR 3 - Incontro in diretta con gli on. Marialucia Lorefice e Giorgio Pasqua - Proposte Modificative alle Linee Ministeriali di indirizzo sul Linfedema e ai L. E. A
Contributo del presidente del comitato scientifico Sos Linfedema prof. Sandro Michelini
Proposte operative per miglioramento assistenza pazienti con Linfedema.

Come ampiamente emerso in sede di discussione nel Webinar del 23 Maggio 2020 le difficoltà nell’assistenza ai malati di Linfedema hanno profonde origini ‘culturali’ e sono originate da un problema di possibile accesso ai setting assistenziali già presenti sul territorio nazionale, ma ‘riservati’ ‘atavicamente’ a specifiche patologie.
In molti contesti istituzionali ci si è sentiti dire che bisognava fare una previsione di impegno di spesa per poter istituire dei ‘servizi’ dedicati al paziente con linfedema.
Ciò è profondamente falso!
Premesso che la Sanità dovrebbe essere per definizione ‘no-profit’ (e dico dovrebbe perché non lo è ma lo dovrebbe essere per Legge vigente!), sia quella pubblica che privata, in modo tale che, se nel bilancio aziendale annuale (azienda pubblica o privata) risulti una cifra positiva questa deve essere re-investita nelle attività stesse dell’azienda e non può essere utilizzata per altri motivi (non può essere ‘stornata’, cosa che viene abitualmente fatta, soprattutto nel privato ove, ad esempio, nel campo della riabilitazione c’è chi con i proventi dell’attività sanitaria, negli anni passati si è addirittura comperato testate di quotidiani, rivendendole a distanza di tempo con ulteriore ‘lucro’ personale) il problema è squisitamente ‘economico’.
In riabilitazione (quasi tutta affidata a privati sul territorio nazionale) abbiamo queste possibili realtà:
Attività ambulatoriali: in considerazione delle tariffe contenute nell’attuale Nomenclatore Tariffario (drenaggio linfatico manuale, bendaggio compressivo, mobilizzazioni articolari, Esercizi propriocettivi) che non superano i 10 euro lordi per tecnica, risulta chiaro che dedicandosi al paziente per circa un’ora, mediamente il costo dell’operatore (risorsa umana) supera la quota del rimborso da parte del SSN. Questo spiega il perché scarseggiano in maniera drammatica Centri pubblici o privati convenzionati che si dedichino a questo tipo di attività e, spiega anche il perché le attività assistenziali ambulatoriali vengono più agevolmente trovate, come punti di riferimento da parte del paziente, a livello ‘privato’.
Attività Ex articolo 26. In molte Regioni (non in tutte) questo costituisce un setting assistenziale di riferimento ‘ideale’ per il paziente con Linfedema primario e secondario. E’ un setting assistenziale che può, periodicamente, riprendere in carico il paziente (che essendo cronico necessita di cicli ripetuti), ma, soprattutto, Chi gestisce i Centri (quasi tutti privati convenzionati e pochissimi pubblici) non ha il problema economico di ‘accogliere’ in carico un tipo di malato (ad esempio neurologico od ortopedico) o l’altro (appunto il paziente con Linfedema) perché il Centro stesso viene rimborsato ‘a progetto’ ed il rimborso è esattamente coincidente come importi per qualsiasi tipo di patologia si prenda in considerazione. In questo senso non dobbiamo richiedere alle Regioni (perché i Centri Ex articolo 26 sono regionali e vi possono accedere solo residenti in Regione) di aprire nuovi Centri ma dovremmo richiedere (a tutti i Centri regionali, inclusi quelli che non trattano questo tipo di patologie, come sembra essere il caso di Siracusa, ad esempio) di riservare almeno il 10-15% dei progetti annuali (per ciascun Centro) ai pazienti con Linfedema.
Ricovero in Day Hospital o Degenza riabilitativa (per gli stadi clinici più gravi, nei casi di intrasportabilità, di fragilità sociale o di necessità di sorveglianza clinica nelle 24 ore per co-morbilità esistenti): anche in questo caso non si chiede di aumentare il numero di posti disponibili ma semplicemente di dedicare alcuni posti letto ai pazienti disabili affetti anche da questa patologia (come previsto dalle Linee di indirizzo governative attuali). Qui il problema si fa nuovamente complesso. Un posto letto di riabilitazione (degenza o Day Hospital) viene retribuito secondo una diaria quotidiana (per ogni giorno di degenza) il cui importo viene stabilito da ‘tabelle ministeriali’ che sanciscono che, ad esempio, per un posto letto di degenza di un paziente neurologico vengano corrisposti circa 250 euro giornalieri, per un paziente ortopedico circa 240 euro giornalieri, mentre per i pazienti con Linfedema circa 200 euro giornalieri. Essendo i Centri di riabilitazione, quasi in tutta Italia, gestiti da ‘privati convenzionati’ si comprende bene il perché tali pazienti non vengano ‘visti di buon occhio’ da chi li gestisce (inferiore ritorno economico). Le soluzioni possono essere due: o si dispone che una percentuale (da stabilire) dei posti letto venga dedicata anche a questo tipo di pazienti (pena la decadenza della convenzione stessa) o, come sarebbe più giusto, considerato l’impegno delle risorse umane e strumentali che ruotano intorno a questo tipo di malato (negli stadi clinici più evoluti), bisognerebbe adeguare le ‘tariffe’ delle diarie portandole almeno al livello dei pazienti ortopedici (cosa che le due delibere della Provincia di Trento per la Struttura Villa Regina di Arco di Trento e la Regione Veneto per la riabilitazione dell’Ospedale di Asiago, hanno già fatto autonomamente).

Ci sono poi, oltre all’annoso problema della formazione per cui, credo, ci dovremmo rivolgere al Ministero dell’Università e Ricerca Scientifica (per l’inserimento della materia nei Corsi di formazione Universitari per Medici, Fisioterapisti, Infermieri professionali e tecnici sanitari), almeno altri due problemi:
Le due istanze fatte, a nome dell’ITALF, nell’Ottobre 2019 alla Commissione LEA (proprio su suggerimento dell’Onorevole Lorefice), di cui allego documentazione, sui test genetici per il Linfedema Primario da reinserire nel nuovo Nomenclatore sui circa 15.000 pazienti con Linfedema, secondario a tumore, trattato e guarito, per cui questi soggetti, dichiarati guariti, perdono l’esenzione da malattia neoplastica, pur restando con il Linfedema post-oncologico che non viene più assistito secondo gli attuali LEA (si è richiesto il giusto riconoscimento con codice specifico).
Il PDTA (percorso diagnostico-terapeutico assistenziale) sui linfedemi primari e secondari che viene spesso richiesto a livello istituzionale nelle discussioni programmatorie ma che può e deve essere redatto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità verso cui dovremmo esplicare opera di ‘sensibilizzazione’ per il conseguimento di questo documento (da redigere sicuramente in collaborazione con loro esperti) importante sia dal punto di vista professionale e scientifico che medico-legale.

A disposizione per ulteriori approfondimenti specifici.

Sandro Michelini

22/05/2020

E ci siamo quasi. Domani alle 15 in diretta su Medical Excellence TV Canale 86 DGT Sicilia e sulla pagina di Sos Linfedema onlus e sul gruppo Sos linfedema entrambe su Facebook., Terza Puntata del WEBINAR 3 IL LINFEDEMA NELL'ERA COVID. Sarà un onore poter ospitare l'on Marialucia Lorefice, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, l'on. Giorgio Pasqua Capogruppo ARS M5S e componente VI Commissione Sanità dell A. R. S.
Parteciperanno il Prof Sandro Michelini, il dr. Antonio Mander il dr. Christian Trovato per il nostro comitato scientifico, il Prof Gaspare Gulotta Direttore dell'istituto di chirurgia generale e chirurgia d'urgenza dell Università di Palermo, il prof. Mario Bellisi responsabile dell' ambulatorio
Flebolinfologico Policlinico Universitario Palermo, il dr. Edoardo Gancia Consigliere del Direttivo Italf onlus società scientifica.
MODERANO il dr Antonino Marsico Consigliere direttivo Sos Linfedema onlus e Francesco Forestiere Presidente SOS Linfedema onlus.
Link di collegamento alla pagina
https://www.facebook.com/soslinfedema/

29/04/2020

Il linfedema nell'era Covid - PILLOLE di Linfo Saggezza Capitolo v° Dssa Angela Grassi Pandolfini Referente Regionale Toscana

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10156852640336498&id=372455836497
29/04/2020

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10156852640336498&id=372455836497

A cura del Comitato Scientifico di Sos Linfedema onlus, martedì 5 maggio alle ore 15 WEBINAR SUL LINFEDEMA NELL'ERA COVID. Interverranno il Prof. Sandro Michelini, il dr. Domenico Corda, coordinerà il dr Christian Trovato
Diretta su Medical Excellence TV Sul DGT Sicilia e su Facebook Sos Linfedema gruppo e Sos Linfedema Pagina.
CHI VORRÀ PARTECIPARE ATTIVAMENTE POTRÀ SCRIVERE LA PROPRIA DOMANDA NEI COMMENTI DEL VIDEO IN DIRETTA SU QUESTA PAGINA E CHE APPARIRANNO IN SCORRIMENTO VIDEO AI DOTTORI SPEAKERS IN DIRETTA.

31/03/2020

Lettera al Governo di Uniamo Federazione italiana malattie rare sottoscritta anche dalla nostra associazione Sos Linfedema onlus :
LETTERA APERTA AL GOVERNO

Roma, 31 marzo 2020

Leggiamo in questi giorni notizie preoccupanti che arrivano da oltreoceano e da Paesi membri dell’Unione Europea : le disposizioni date da amministrazioni ospedaliere ai medici riguardanti il cosiddetto “triage” – anche dovute a carenza di apparecchi elettromedicali – prevedrebbero una selezione dei pazienti da sottoporre a terapia intensiva, in cui la presenza di disabilità e in particolare di quella cognitiva rappresenterebbe un fattore di sbarramento a cure adeguate, fondato su motivazioni eterogenee.

È chiaro che queste notizie provocano lo sdegno di tutte le persone con senso civico, in quanto ogni Paese che si ritenga “civile” riconosce il dovere di assicurare pari qualità di cure a tutti, sulla base di criteri morali e non fondati sull’arbitrarietà.

In qualità di Associazioni che promuovono e tutelano i diritti Umani, Civili e Sociali e la qualità di vita delle persone con disabilità e malattie croniche, oncologiche, rare e complesse, chiediamo che vengano messe in atto azioni preventive affinché non ci si ritrovi di fronte alla necessità di scegliere quali vite umane meritino di essere salvate e quali sacrificate.

A tal fine ci appelliamo a quanto oggetto del parere del comitato bioetico della Repubblica di San Marino, che sancisce in modo inequivoco come diversamente, anche ove si facesse riferimento ai criteri indicati nei casi della cosiddetta “Medicina delle Catastrofi”, ad essere lesi sarebbero i diritti fondamentali dell’individuo e, pertanto, come non siano attuabili né praticabili in virtù di ragione alcuna, foss’anche di natura “medica”, tali distinzioni.

Piuttosto riteniamo urgente e necessario implementare, come già si sta peraltro facendo, la possibilità di predisporre posti letto di emergenza, tenendo conto in tale implementazione delle specifiche necessità delle persone con gravi patologie e/o croniche, rare e complesse, e della maggiore attenzione dovuta a quelle persone non in grado di comprendere le istruzioni che vengano loro fornite o siano non collaboranti a causa della propria condizione di disabilità o di malattia, creando ove possibile reparti/strutture speciali dedicati, in special modo per l’effettuazione delle terapie salvavita che molti devono continuare a fare e che alcuni stanno sospendendo, per paura del contagio, mettendo a rischio la loro salute e vita.

Inoltre, precisiamo che è di fondamentale importanza agire ancor più efficacemente “ab origine” e a scopo preventivo, dando seguito concreto al Protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della Sanità, dei Servizi Socio Sanitari e Socio Assistenziali in ordine all’emergenza sanitaria da «Covid-19» stipulato il 24 marzo come addendum, distribuendo i DPI ovunque sia necessario, e alla Circolare del Ministero della Salute del 25 marzo 2020, ove ci permettiamo di segnalare che sarebbe opportuno un riferimento specifico ai Malati Rari fra le condizioni di fragilità.

Infine, chiediamo che si mettano in atto tutti gli strumenti opportuni affinché le persone con disabilità o con malattie croniche, rare e complesse vengano maggiormente tutelate, sia implementando misure preventive del rischio di contagio, sia, ove il contagio sia già avvenuto, impedendo che la loro condizione di salute si aggravi a tal punto da richiedere un ricovero ospedaliero. Chiaramente, in questo momento, qualsiasi accesso in ospedale, anche per terapie salvavita, è una ulteriore fonte di rischio e di angoscia per essi stessi e per i familiari, nonché di aggravio del lavoro del personale sanitario già prostrato dall’emergenza CoVid-19.

Resta fermo che, ove si rendesse necessario un ricovero ospedaliero, l’accesso a cure di pari qualità deve essere garantito a tutti i pazienti, senza porre in essere alcuna discriminazione fondata sulle condizioni di salute preesistenti, né di età o di disabilità della persona.

A scopo di maggior chiarezza, sintetizziamo di seguito le nostre richieste:

che non vi sia alcuna discriminazione nell’accesso alle cure a causa della propria condizione di salute o di disabilità o per nessun altro motivo fondato sull’arbitrarietà;
che sia potenziato ovunque possibile l’accesso a terapie domiciliari, evitando ingressi evitabili negli ospedali; ove non possibile che siano garantiti percorsi sicuri, lontani dalle possibili fonti di contagio;
che sia previsto adeguato supporto ai familiari e alle persone con disabilità in caso di necessità di ricovero ospedaliero. Tale supporto va garantito a partire dal momento di prelievo con l’ambulanza del paziente e assicurato in tutte le successive fasi, specie se in terapia intensiva. A tal fine andrebbe individuata una specifica figura di riferimento, con competenze di natura psicologica, che possa sostenere la famiglia e fungere da punto di raccordo con la persona con disabilità ricoverata (che potrebbe trovarsi disorientata rispetto alla situazione) al fine di ridurne lo stress, e fungendo anche da facilitatore nella comprensione delle dinamiche legate all’ambiente e decodificando, specie in caso di disabilità gravissima non verbale, i bisogni e la comunicazione dei sintomi.
che vengano individuati, ed adeguatamente formati, referenti per il sostegno al ricovero ospedaliero delle persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo e/o con malattie croniche, rare e complesse, per ciascun presidio ospedaliero, disponibili in tutti i casi di necessità e con possibilità di copertura completa dell’orario;
che analogamente a quanto fatto per la segnalazione di emergenze sanitarie, sia istituito un servizio di Pronto Intervento Sociale e Socio-sanitario a livello di distretto socio-sanitario; istituendo anche numeri di telefono che raccolgano le richieste dei cittadini con disabilità intellettive e del neuro sviluppo o con malattie croniche, oncologiche, rare e complesse o, ancora, non autosufficienti,che abbiano necessità di servizi medici specialistici in urgenza e sicurezza e quindi di un punto di riferimento che possa dare una risposta in tempi certi. .
che venga altresì offerta una risposta concreta a situazioni di emergenza sociale, con particolare attenzione nei confronti delle persone con disabilità non collaboranti e/o non autosufficienti, in quanto non in grado di compiere gli atti essenziali della vita quotidiana senza l’assistenza di un accompagnatore. Facciamo osservare che queste persone, spesso, presentano una scarsa protezione della rete familiare, ovvero tendenzialmente vivono soli in casa con l’assistente familiare e/o con familiari anziani o con disabilità. Inoltre, gli stessi potrebbero anche non disporre di familiari, fra quelli indicati dall’art. 433 del C.C., che abitino ad una distanza ragionevolmente raggiungibile o nello stesso Comune (anche alla luce delle restrizioni imposte dalle recenti misure per il contenimento della diffusione del contagio);
Che sia ripristinata l’assistenza domiciliare garantendo condizioni di sicurezza agli operatori che la erogano, ai beneficiari e ai loro familiari, e ciò sia per coloro che già ne usufruivano, sia per coloro che precedentemente usufruivano di prestazioni e servizi in strutture le cui attività sono state sospese. Ciò al fine di garantire alle nostre persone e ai loro familiari il supporto di cui hanno maggiormente bisogno in questo momento difficile;
anche per meglio fronteggiare queste criticità, riteniamo opportuna la disponibilità di un servizio di tele-assistenza continuativo per monitorare la situazione e intervenire laddove ci fosse necessità, utilizzando per esempio gli Assistenti sociali.
A supporto delle nostre richieste ci rendiamo sin d’ora disponibili a contribuire anche con raccolte fondi, già attive in molte parti d’Italia da parte di molte associazioni, finalizzate all’acquisto di respiratori ed altri materiali da consegnare agli Ospedali che ne abbiano necessità e con l’aiuto di nostri volontari.

FIRME

UNIAMO FEDERAZIONE ITALIANA MALATTIE RARE

27/03/2020
Complimenti al dr Bertelli e al gruppo di medici e ricercatori che lo supporta compreso il ns. Sandro Michelini
19/03/2020

Complimenti al dr Bertelli e al gruppo di medici e ricercatori che lo supporta compreso il ns. Sandro Michelini

Indirizzo

Via Unione Sovietica 4
Syracuse
96100

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Italian Lymphoedema Framework ONLUS pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Italian Lymphoedema Framework ONLUS:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram