14/11/2025
🧠 Il bias di conferma è uno dei filtri più potenti — e più invisibili — con cui leggiamo la realtà.
Non nasce per sabotarci: è un meccanismo che il cervello utilizza per sentirsi al sicuro, per ridurre l’incertezza e mantenere una sensazione di coerenza interna.
Ma quando diventa l’unico modo con cui interpretiamo ciò che accade, rischiamo di trasformare i nostri pensieri in “prove” e le nostre paure in “certezze”.
⚠️ Il bias di conferma può farci:
• notare solo i segnali che rafforzano le nostre convinzioni;
• ignorare dati o comportamenti che potrebbero mostrarci una lettura diversa;
• interpretare gli altri in base alle nostre aspettative, non ai loro reali comportamenti;
• rinforzare la sfiducia, l’insicurezza o l’autocritica, anche quando non sono fondate.
È un meccanismo automatico, ma non inevitabile.
La parte complessa è accorgersene: quando siamo immersi in un’idea o in un’emozione, il nostro cervello lavora per confermarla, non per metterla in discussione.
La parte liberante è che, una volta riconosciuto, possiamo imparare a creare spazio tra ciò che sentiamo e ciò che è realmente presente.
Non per convincerci del contrario, ma per tornare a vedere la realtà con maggiore lucidità e meno rigidità.
In terapia, lavorare su questi filtri significa:
• individuare i pensieri che distorcono la percezione;
• riconoscere come influenzano emozioni e comportamenti;
• allenare una modalità più flessibile, curiosa e meno guidata dall’allarme;
• imparare a tollerare il dubbio senza viverlo come un pericolo.
✨ Se senti che questo meccanismo ti riguarda — nelle relazioni, nel lavoro, nelle scelte o nel modo in cui interpreti te stessa — è possibile lavorarci con strumenti concreti e basati sull’evidenza.
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🍃 Una lettura più chiara dei propri pensieri può fare una grande differenza.