13/11/2025
λόγος (logos) non significa “solo” parola, bensì deriva da λέγω (lego): raccontare, mettere ordine, scegliere. Il senso più profondo della logopedia.
Da 12 anni, aiuto a raccontare, a raccontarsi, a mettere ordine, a scegliere.
12 anni di brandelli d’anima sparsi qua e là per ricordarmi di cogliere bellezza nella fragilità.
La logopedia diventa un atto di custodia verso l’altro e un avvolgimento per me, in più strati di multibolle, per non farmi male quando cado. Perché si cade. Uh, e se si cade.
Sono qui, tra un’infinità di mondi possibili, in uno spazio aperto di libertà, con cuore e mente all’unisono.
Sono all’ombra, in una valle di un sole accecante, un testimone silenzioso e consapevole di un confine così intimo dell’essere umano. Costruisco la componente più etica che ci possa essere: riconoscere l’altro e renderlo abile di esserci nel mondo.
Sono punteggiatura, virgole soprattutto. Adoro le virgole, quella pausa tra i pensieri, quel silenzio prima di andare oltre-ἰοίην.
Dal prefisso leg̑- ‘raccogliere scegliendo’, derivano due operazioni fondamentali dell’essere umano: λέγω- parlare e legĕre-leggere.
Immagino tutto questo come una traiettoria di goccia di pioggia sul finestrino del treno che, con un timido raggio di sole, evapora per diventare altro.
In principio era Logos.
Il mio principio è Logos.
Mi stavo aspettando.
Mi aspetto, ogni volta.
Grazie, amica logopedia.