Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

Roberto Cavaliere Psicoterapeuta Dott. Roberto Cavaliere - Studio in Milano, Roma, Napoli e Salerno - responsabile sito www.maldamore.it - tel 320 8573502 email: cavalierer@iltuopsicologo.

Amore, umore o... tumore? ❤️😔🧠(Quando l’amore si trasforma in qualcosa che fa male)❤️All’inizio è amore.Quello che ci fa...
11/11/2025

Amore, umore o... tumore? ❤️😔🧠
(Quando l’amore si trasforma in qualcosa che fa male)

❤️All’inizio è amore.
Quello che ci fa sentire vivi, visti, accolti.
Il cuore batte, le farfalle nello stomaco volano, e tutto sembra finalmente avere un senso.

Poi, qualcosa cambia.
L’amore comincia a seguire l’umore di uno dei due.
Umore che è instabile, imprevedibile, a volte oscuro.
E allora il legame si trasforma in altalena emotiva: oggi sei il centro del mondo, domani un fastidio.
Ti ritrovi a camminare sulle uova, a chiederti continuamente cosa hai fatto di sbagliato.
Non ami più, speri. Che vada meglio. Che torni com’era.

Finché non ti accorgi che non è più amore.
È qualcosa che si è annidato dentro.
Che ti consuma lentamente.
Che non riesci a lasciare, anche se ti fa male.

🔴 È diventato un tumore affettivo.
Una dipendenza. Un legame tossico difficile da recidere.
Ma come ogni malattia, può essere riconosciuto, affrontato e — con il giusto supporto — anche curato.

Se ti rivedi in questa dinamica:

Se ami ma soffri più di quanto sorridi

Se il tuo stato emotivo dipende quasi totalmente dall’altro

Se giustifichi continui sbalzi, mancanze, assenze o crudeltà
Forse non stai più vivendo un amore, ma sopravvivendo a un legame disfunzionale.

💬 Parlarne con uno psicoterapeuta può aiutarti a fare chiarezza, a comprendere cosa sta succedendo e soprattutto: a rimettere al centro te stesso/a.

👉 Scrivimi in privato se vuoi confrontarti.
👉 Condividi questo post se pensi possa far riflettere qualcuno che conosci.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta
Psicologo e Psicoterapeuta in Milano, Roma, Napoli e Salerno

09/11/2025

La personalità evitante non scappa dall'altro. Scappa da ciò che potrebbe sentire per l'altro.

Dietro l’apparente freddezza o il silenzio di chi evita il contatto, spesso non c’è indifferenza, ma paura.
Paura del rifiuto, della delusione, del giudizio. Paura di scoprire di non essere “abbastanza” se si lasciasse davvero vedere.

Chi vive con una struttura evitante desidera profondamente la relazione, ma la teme. Si ritira prima ancora di rischiare di perdere. Così, nel tentativo di non soffrire, finisce per restare solo.

Le cause affondano spesso nell’infanzia: esperienze di umiliazione, disconferma o amore condizionato che insegnano che mostrarsi è pericoloso.
Le ferite dell’attaccamento diventano corazze emotive.

La terapia può diventare uno spazio nuovo, dove il contatto non ferisce e la vicinanza non punisce.
Con tempo, fiducia e rispetto dei limiti, chi evita può imparare che sentirsi non è un pericolo, ma una possibilità.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta
,

Testimonianza: NON GIUDICARMI PERCHÉ TRADISCO ➡️Ho ricevuto queste mail da una donna che è in psicoterapia presso il mio...
07/11/2025

Testimonianza:
NON GIUDICARMI PERCHÉ TRADISCO
➡️Ho ricevuto queste mail da una donna che è in psicoterapia presso il mio studio. È sposata e sta vivendo una relazione extra coniugale. Confida tutto il suo dolore ad una sua cara amica con cui si confida da sempre, ma quest'ultima la giudica negativamente. Di seguito l'email con la mia risposta
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

✅"Cara Fabiana,
Mi sono presa qualche minuto per scriverti due righe. Ringraziarti per tutto il tempo che mi concedi ogni volta, per tutto il tempo che mi hai ascoltato in questi anni, per le volte che mi hai "coperto" sarebbe davvero riduttivo. Lo faccio lo stesso. GRAZIE.

Il mio bene verso di te é immenso. Profondo. Lo sento davvero dal cuore..

So che ogni parola o concetto che mi rivolgi é mirato esclusivamente al mio bene.. Lo so.

Ma ora, non so precisamente il motivo, tutto mi sta facendo troppo male. È come sb****re la testa contro il muro continuamente.
Ognuno è artefice della propria esistenza, lo so bene. Quando ho deciso di sposare Marco ero davvero convinta di ciò che stessi facendo, ma non per la società, non come porto sicuro, non con l'idea di cambiarlo.. Ma nutrivo un vero e forte sentimento verso di Lui. Quando mi poggiava la mano sul volto mi sentivo completa. Nonostante tutte le lamentele che ho sempre mosso e mai nascosto, lui era il mio amore. Inoltre io ero diversa.. Perché io avevo delle esigenze diverse che fino a poco tempo fa si agganciavano quasi in armonia, in qualche modo, con Lui.. Poi tutto è cambiato. Tutto..
L'errore è stato non guardare con occhi spalancati.. L'errore è stato non chiedere aiuto.. L'errore è stato credere di riuscire a fare tutto da sola.. E seppur per la gravidanza nel pratico ci sia riuscita il mio cuore si è rotto..in mille pezzi.

Lui non era previsto. Io non avrei mai immaginato succedesse tutto questo. Non avrei immaginato di desiderare ogni singolo centimetro del suo corpo, della sua pelle. Volerlo così fortemente.. Mai e poi mi è successa una cosa del genere.. Un calore da dentro.. Lì in mezzo..Un fuoco che arde.. E non è mai abbastanza.. Lo desidero. Lo immagino dentro di me. Sudo solo che ci penso.. Ed è questo che mi ha fatto andare avanti.. Nonostante, come mi stai ripetendo spesso, abbia tutte queste sfaccettature non buone, che abbia avuto un'atteggiamento lineare di totale menefreghismo nei miei confronti, io non riesco ad accettarlo.. Perché? Perché io l'ho vissuto.. Io l'ho guardato negli occhi.. Quegli occhi che mi hanno rapito, dal primo istante che hanno incrociato i miei, quegli occhi che mi hanno fatto cadere ogni volta e perdere tutta quella lucidità che ho sempre avuto nel corso della mia vita.
Sto resistendo in tutti i modi.
Ho provato a mettere un po' di passione con mio marito in questo ultimo periodo..inserendo quelle consapevolezze in più che ho acquisito in questi mesi. Ma non è lui. E non riesco ad accettare questa cosa.. Ma come mi ha già largamente detto il Terapeuta, mio marito é un amore diverso.. É una cosa diversa.. Non deve essere completo a 360° perché nemmeno io lo sono, nessuno lo è.
Lui mi appare davanti agli occhi e mi distrugge. Devastante.

So bene ciò che ho fatto.. So bene di non essere stata corretta. So bene di aver infranto e rovinato tutto.. Lo so molto bene.. Ci convivo da quando le mie labbra hanno sfiorato le sue. Ma ora come ora non mi serve a nulla ricordarmi quanto sono stata stupida a crederci in lui e quanto non sia stata brava a mandarlo a fa***lo prima. Mi fa solo più male..
Voglio evitare di parlarne da oggi in poi ma non perché non voglia ascoltare i tuoi consigli o il tuo punto di vista differente, perché sono stata sempre aperta al confronto in questi 20 anni.. Ma ora é diverso.. Sono magra, il più delle volte non ho fame, sto perdendo molti capelli, sono sull'orlo del precipizio e devo mantenere la calma per non far saltare tutto. Vorrei tanto togliermi questo macigno che ho sul cuore, ma non posso. Devo piangere in silenzio, di nascosto. Fare di tutto Per non rovinare la famiglia che ho tanto desiderato e voluto. Per non fare del male al mio bambino.
Non posso crollare.
Avevo il bisogno di scriverti. Spero tu possa accogliere queste mie parole e comprenderle per quanto molto probabilmente non condivisibili.
Un abbraccio."

➡️Stella comprendo che si trova in una situazione complessa e carica di emozioni contrastanti. Da un lato, sta vivendo questa relazione extraconiugale, che probabilmente risponde a un suo bisogno profondo, dall’altro, il giudizio della sua amica le fa sentire vulnerabile e forse ancora più confusa.

Quello che sta attraversando merita di essere esplorato senza colpa e senza paura di essere giudicata. La invito a chiedersi: cosa rappresenta per lei questa relazione? È una fuga? Un bisogno inespresso nel suo matrimonio? Una ricerca di conferma personale? Dare un significato a quello che vive può aiutarla a comprendere meglio ciò che desidera davvero.

Anche il giudizio della sua amica può dirle qualcosa di importante. La fa soffrire perché è una persona cara, ma il suo punto di vista rispecchia qualcosa che già sente dentro di se? Oppure sente il bisogno di affermare la sua verità senza essere condizionata dal giudizio altrui?

Lo spazio della seduta è per lei, senza giudizi. Il mio obiettivo è aiutarla a riconoscere i suoi bisogni autentici e a prendere decisioni che siano davvero in linea con il suo benessere. Possiamo continuare a lavorarci insieme, con sincerità e rispetto per ciò che prova. Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

05/11/2025

AMARE È CERCARE PACE
Amare non è solo desiderare, possedere o proteggere.
Amare, in profondità, è anche cercare pace: dentro di noi, nella relazione con l’altro, nel modo in cui scegliamo di essere presenti.

La pace che nasce dall’amore non è assenza di conflitto, ma accettazione.
Non è silenzio, ma ascolto.
Non è staticità, ma armonia in movimento.

Quando amiamo davvero, cerchiamo uno spazio in cui poter essere interi, senza maschere, senza paura.
E spesso, in terapia, impariamo che amare (sé e l’altro) è anche lasciar andare il bisogno di avere ragione, di controllare, di cambiare l’altro… per accogliere ciò che è, con gentilezza.

🔹 E tu, in che modo cerchi la pace nelle tue relazioni?
Scrivilo nei commenti o condividi il post con chi pensi abbia bisogno di queste parole.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

La frase "BISOGNA SEMPRE DIRE NO A TUTTO QUELLO CHE LO MERITA" racchiude un messaggio di grande rilevanza psicologica, c...
05/11/2025

La frase "BISOGNA SEMPRE DIRE NO A TUTTO QUELLO CHE LO MERITA" racchiude un messaggio di grande rilevanza psicologica, che tocca temi come l'autodeterminazione, il rispetto per sé stessi e la capacità di stabilire confini sani. Apparentemente semplice, questa affermazione rivela un universo complesso di implicazioni per la salute mentale e il benessere emotivo.

✅Il Potere del "No"
Dire "no" non è solo un rifiuto, ma un'affermazione di sé stessi. È un atto di consapevolezza che implica riconoscere ciò che non è in linea con i propri valori, obiettivi o bisogni. Psicologicamente, imparare a dire "no" è un passo fondamentale verso l'autenticità.

➡️Autonomia personale: Dire "no" significa esercitare il controllo sulla propria vita. Questo aumenta l'autoefficacia, ovvero la convinzione di poter gestire con successo le sfide.

➡️Autostima: Il rifiuto di situazioni, richieste o persone che non rispettano i nostri confini alimenta il senso di valore personale.

✅Le Difficoltà del Rifiuto
Nonostante i benefici, dire "no" è spesso associato a un senso di colpa o paura di essere giudicati. La società tende a premiare la conformità e la disponibilità, mentre chi pone limiti rischia di essere etichettato come egoista o insensibile.
Questi sentimenti possono essere radicati:

➡️Nella paura dell'abbandono: Un "no" può far temere di perdere relazioni o opportunità.

➡️Nel bisogno di approvazione: Alcune persone trovano difficile rifiutare perché temono di deludere gli altri.

Superare queste difficoltà richiede un lavoro su sé stessi e sulla propria percezione delle relazioni. Comprendere che dire "no" non è un atto di ostilità, ma di onestà, è cruciale per crescere emotivamente.

✅I Benefici Psicologici di Dire "No"
Quando si impara a dire "no" con assertività, si aprono nuove possibilità per migliorare la salute mentale:

1. Riduzione dello stress: Dire "no" a impegni eccessivi riduce il sovraccarico emotivo.

2. Miglioramento delle relazioni: Stabilire confini chiari permette relazioni più autentiche e rispettose.

3. Crescita personale: Il rifiuto mirato consente di dedicare energia a ciò che conta davvero.

✅Come Imparare a Dire "No"
Consapevolezza: Identificare ciò che merita un rifiuto richiede una chiara comprensione dei propri valori e priorità.

➡️Assertività: Dire "no" non significa essere aggressivi, ma comunicare in modo diretto e rispettoso.

➡️Empatia verso sé stessi: È essenziale accettare che non si può accontentare tutti, senza colpevolizzarsi.

✅Conclusioni
Dire "no a tutto quello che lo merita" non è solo un atto di protezione personale, ma anche un modo per promuovere relazioni più sane e una vita più soddisfacente. Richiede coraggio e pratica, ma i benefici psicologici sono incommensurabili. Questa frase non è solo un mantra, ma una guida per vivere con maggiore autenticità e serenità.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

🎯 LIMERENCE: quando l’amore diventa...Ti è mai capitato (o hai conosciuto qualcuno) che non riesce a smettere di pensare...
04/11/2025

🎯 LIMERENCE: quando l’amore diventa...

Ti è mai capitato (o hai conosciuto qualcuno) che non riesce a smettere di pensare a una persona, anche se la relazione è finita o non è mai iniziata?

Potrebbe trattarsi di limerence, un termine poco conosciuto ma molto potente per descrivere un’esperienza emotiva intensa, totalizzante, spesso confusa con l’amore romantico. In realtà, è qualcosa di diverso.

🔍 Cos'è la limerence?

Il termine è stato coniato dalla psicologa Dorothy Tennov nel 1979. Descrive uno stato mentale caratterizzato da:

Pensieri intrusivi e persistenti sulla persona desiderata (il cosiddetto limerent object)

Idealizzazione dell’altro e negazione dei suoi difetti

Estrema dipendenza emotiva dalla reciprocità

Oscillazioni tra euforia (quando si percepiscono segnali di interesse) e disperazione (quando non ci sono risposte)

Spesso, la limerence non nasce da una relazione reale, ma da una proiezione interna: l'altro viene investito di significati profondi, legati a bisogni affettivi irrisolti.

🧠 Cosa accade a livello psicologico?

Clinicamente, possiamo leggere la limerence come una forma di attaccamento disorganizzato o ansioso, in cui la persona cerca nell’altro la soluzione a un vuoto interiore, un trauma relazionale o una ferita narcisistica.

È un fenomeno che può attivare i circuiti dopaminergici del cervello in modo simile a una dipendenza: per questo può essere così difficile “staccarsi”.

💬 "Ma è amore?"

No, non del tutto. L’amore maturo implica reciprocità, libertà, conoscenza reale dell’altro. La limerence, invece, è centrata più sul bisogno che sull’altro come persona.

🧩 Perché è importante parlarne in terapia?

La limerence è spesso la punta dell’iceberg. Sotto ci sono temi profondi di autostima, dipendenza affettiva, ferite dell’attaccamento precoce.
Riconoscerla e nominarla può aprire uno spazio di consapevolezza e trasformazione.

✨ Se ti riconosci in queste parole, non sei solo. E non c’è nulla di sbagliato in te. Ma c’è qualcosa che può essere compreso, accolto, elaborato.

🛋️ Un lavoro psicoterapeutico mirato aiuta a dare un senso a queste esperienze e a ritrovare un contatto più sano e profondo con sé stessi e con l’altro.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

MIRRORING: sentirsi visti davvero ✨Ti è mai capitato di parlare con qualcuno e avere la sensazione che ti stia leggendo ...
02/11/2025

MIRRORING: sentirsi visti davvero ✨
Ti è mai capitato di parlare con qualcuno e avere la sensazione che ti stia leggendo dentro?
Ecco, quello è il mirroring: quando l’altro rispecchia i tuoi stati d’animo, il tuo tono, le tue emozioni.

Non è imitazione, è riconoscimento.
Fin da bambini cresciamo grazie a questo processo: il sorriso di un genitore che risponde al nostro, uno sguardo che accoglie la tristezza, una voce che calma l’ansia. È così che impariamo a dare un nome a ciò che sentiamo e a costruire un senso stabile di noi stessi.

Nelle relazioni adulte, il mirroring resta fondamentale: ci fa sentire capiti, meno soli, più sicuri. Quando manca, invece, ci possiamo percepire invisibili o svalutati.

In terapia, il mirroring diventa uno strumento prezioso: permette di comprendere meglio le proprie emozioni e rafforza l’autostima.
Nella vita di tutti i giorni, è ciò che rende un legame autentico.

Perché alla fine, ciò che cerchiamo nelle relazioni è semplice: qualcuno che ci rifletta, per sentirci visti davvero. 💡

👉Da chi ti sei sentita e/o ti senti vista davvero ???
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

30/10/2025

Il mito di Clizia e la nascita del girasole 🌻

Clizia era una giovane ninfa, perdutamente innamorata del Sole. Ogni giorno lo seguiva con lo sguardo, dall’alba al tramonto, mentre lui attraversava il cielo sul suo carro di fuoco.
Il Sole, inizialmente lusingato da tanta devozione, si lasciò andare: la sedusse, credendo per un momento di ricambiare quell’amore. Ma presto si stancò e rivolse altrove le sue attenzioni.

Clizia rimase sola, a fissare il cielo. Per nove giorni pianse senza muoversi, nutrendosi solo del proprio dolore. E fu allora che la trasformazione avvenne: il suo corpo si irrigidì, i piedi si radicarono nella terra, i capelli si mutarono in petali dorati. Nacque così il girasole, il fiore che ancora oggi continua a seguire il Sole nel suo cammino.

💭 Uno sguardo psicologico
La storia di Clizia è una potente metafora delle relazioni sbilanciate. Quando l’altro diventa il nostro unico centro, rischiamo di perdere noi stessi, trasformandoci in qualcosa di immobile e dipendente. È il meccanismo tipico delle dipendenze affettive: ci si aggrappa a chi non ricambia, sperando che lo sguardo torni, mentre la propria vita resta ferma.

Ma il mito porta anche un messaggio di speranza. Dal dolore di Clizia nasce un fiore: fragile e radicato allo stesso tempo, capace di resistere e di portare bellezza. È un invito a trasformare le ferite in crescita, a ritrovare una direzione che non sia solo inseguire qualcun altro, ma anche coltivare il proprio sole interiore.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

IMMUNE NEGLECT NELLE RELAZIONI: quando non sappiamo immaginare la nostra resilienza emotiva👉Cos’è l’“immune neglect”In p...
25/10/2025

IMMUNE NEGLECT NELLE RELAZIONI: quando non sappiamo immaginare la nostra resilienza emotiva

👉Cos’è l’“immune neglect”
In psicologia sociale, con immune neglect si indica la tendenza delle persone a sottovalutare le proprie capacità di ripresa dopo un evento negativo. È un bias cognitivo: crediamo che una delusione, una perdita o un rifiuto ci colpirà in modo più duraturo di quanto poi realmente accada. In altre parole, siamo poco consapevoli del “sistema immunitario psicologico” che abbiamo dentro, quell’insieme di risorse emotive e cognitive che ci permette di adattarci e ripartire.

👉Quando entra in gioco nelle relazioni
Nelle dinamiche affettive l’immune neglect è particolarmente evidente. Molti temono che la fine di una relazione, un tradimento o un rifiuto amoroso possano lasciarli spezzati per sempre. “Non mi riprenderò mai”, “Senza di lui/lei non posso vivere”: frasi comuni che testimoniano la difficoltà ad anticipare la nostra capacità di guarigione interiore.

👉Questo fenomeno ha due facce:

Prima della rottura: le persone rimangono legate a rapporti disfunzionali per paura di non sopravvivere alla separazione.

Dopo la rottura: tendono a rimuginare sull’idea che la sofferenza sarà interminabile, quando in realtà il tempo e i processi di elaborazione portano a una graduale ricostruzione del Sé.

👉Un paradosso psicologico

Studi longitudinali mostrano che, in media, chi vive un lutto sentimentale recupera ben prima di quanto avesse predetto. Il paradosso è che l’ansia anticipatoria della perdita è spesso più invalidante della perdita stessa. Ciò influenza scelte concrete: restare in rapporti che logorano, accettare compromessi tossici, evitare di esprimere bisogni autentici per paura di “perdere tutto”.

👉Implicazioni cliniche
In terapia, riconoscere l’immune neglect significa aiutare il paziente a:

Riconoscere le risorse interne: la memoria di altre crisi già superate diventa un antidoto alla profezia catastrofica.

Distinguere tra dolore e incapacità: soffrire non equivale a non saper affrontare.

Proiettarsi nel futuro realistico: immaginare se stessi a distanza di mesi, con nuove routine e nuovi significati, riduce la paura immobilizzante.

👉Perché è importante parlarne
Sul piano divulgativo, comprendere l’immune neglect aiuta a normalizzare la sofferenza senza mitizzarla. Il dolore di una rottura è reale, ma raramente eterno. La psiche umana ha una sorprendente capacità di autoriparazione: non annulla il trauma, ma lo integra.

Sapere questo non elimina la fatica del presente, ma restituisce fiducia: non si tratta di negare la ferita, bensì di riconoscere che siamo fatti anche per guarire. Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

Indirizzo

Via De Marinis 49
Vietri Sul Mare
84019

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Roberto Cavaliere Psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Roberto Cavaliere Psicoterapeuta:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram