Elixir

Elixir "Elixir" è una Pagina Facebook creata per promuovere la riscoperta del Sé e della consapevolezza individuale in questa dimensione.

Importante: quanto qui proposto fa parte di un approccio olistico alla malattia. Non asseriamo, con questo, che queste scoperte siano state scientificamente confermate e che rappresentino la verità in assoluto. Vi incoraggiamo perciò a studiare, sperimentare, e trovare la verità da voi stessi. Ricordiamo che le informazioni fornite sono ad esclusivo scopo informativo e non sostituiscono il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.

I LIVELLI DELL’AMOREC’è una fase, all’inizio di molte relazioni, che viene spesso scambiata per amore ed è quella in cui...
14/11/2025

I LIVELLI DELL’AMORE
C’è una fase, all’inizio di molte relazioni, che viene spesso scambiata per amore ed è quella in cui l’altro sembra incarnare tutto ciò che stavamo aspettando.
Non si tratta ancora di un incontro reale tra due esseri coscienti, ma di una attivazione del corpo astrale, cioè la parte energetico-emotiva che vive di impulsi, proiezioni e desideri.
In quella fase siamo sotto l’effetto di un’onda che ci sovrasta: non riusciamo a vedere l’altro per com’è, perché ci stiamo guardando attraverso di lui.
Ciò si presenta come una forma di euforia, ma al tempo stesso è anche di ipnosi.
Qui non c’è ancora libertà: c’è bisogno… non c’è contatto, ma solo attrazione.
Il fatto è che il corpo astrale non è stabile, non conosce equilibrio, ma solo picchi. Il problema sta nel fatto che ciò che sale troppo velocemente, inevitabilmente precipita.
Per questo motivo, lo stesso meccanismo che ci ha fatto idealizzare l’altro, col tempo ci fa cambiare polarità:
dall’idealizzazione alla delusione,
dall’attaccamento all’irritazione,
dal desiderio all’allontanamento.
Molte relazioni non finiscono per incompatibilità, ma per crollo dell’illusione in quanto il legame non era costruito su qualcosa di reale, ma su un investimento astrale reciproco e, quando l’energia emotiva si consuma, resta il vuoto… o peggio, il rancore.
Chi prima era “tutto”, ora diventa “il problema” e nel momento in cui il legame si rompe, fa male come se ci strappassero qualcosa di vivo:
perché un legame astrale, quando si spezza, lacera.
Poi c’è un altro tipo di esperienza: quella fisica.
Questo tipo di relazione viene spesso disprezzata da chi si dichiara spirituale, ma in realtà è quantomeno più pura di quella emotiva.
L’incontro fisico tra due corpi può essere diretto, istintivo, naturale…non ha pretese, non ha bisogno di giustificazioni metafisiche.
Semplicemente il corpo cerca unione, rilascio, piacere e in sé, questo movimento è neutro:
diventa problematico solo quando si aggancia all’emotivo, cioè quando si comincia ad aspettarsi qualcosa, a chiedere garanzie, a pretendere ruoli.
Il dramma non è nel corpo… il dramma nasce quando l’atto fisico diventa pretesto per costruire legami emotivi/astrali.
Ma esiste un altro amore che non nasce né dall’emotivo né dal bisogno fisico, ma da un riconoscimento animico.
Questo è un amore lucido che non chiede che l’altro ci riempia e non viene usato per colmare un’assenza, ma riconosce l’altro come essere autonomo e lo ama proprio in virtù della sua libertà.
Non cerca di trattenerlo, lo sostiene nel suo cammino.
L’amore cosciente non dice “stai con me perché ne ho bisogno”.
Dice: “Se la tua anima fiorisce accanto a me, restiamo. Altrimenti, vai”.
È un amore che si prende cura, ma non controlla, che non si misura in parole dolci, ma in presenza reale…non è dipendenza emotiva.
Questa è la vera differenza:
nell’amore emotivo, chiedi che l’altro si comporti in un certo modo per non stare male tu.
Nell’amore consapevole, desideri che l’altro realizzi sé stesso, anche se questo significasse perderlo.
La maggior parte delle relazioni oggi si muove tra il piano emotivo e quello fisico, con qualche illusione spirituale che copre la dipendenza… ma se non si attraversano questi due primi livelli con lucidità e verità, non si arriva mai a quello autentico.
L’amore vero non ti fa perdere la testa.
Ti fa trovare te stesso… e non perché l’altro ti completa, ma perché accanto a lui… ricordi chi sei.
Maria Rayka

PH - Per mare e per terra

LA VERA CAUSA DEI DOLORI E RIGIDITA' ARTICOLARI(Di Patrizia Coffaro)Ti spiego perchè oggi così tante persone si sveglian...
09/11/2025

LA VERA CAUSA DEI DOLORI E RIGIDITA' ARTICOLARI

(Di Patrizia Coffaro)

Ti spiego perchè oggi così tante persone si svegliano ogni mattina con dolori articolari, muscoli rigidi, bruciore interno o quella sensazione di ossa infiammate. E non c’entra solo l’età, né il reumatismo di cui tutti parlano. Il vero problema, molto più sottile, comincia nel sangue.

Sì, proprio nel tuo sangue, quella linfa vitale che dovrebbe scorrere come un fiume pulito, ossigenando ogni cellula e portando nutrienti dove servono. Quando tutto funziona bene, il sangue irrora ogni distretto, il microcircolo lavora in silenzio e il corpo si rigenera continuamente.

Ma quando il flusso rallenta, anche solo un po', inizia un effetto domino silenzioso. I tessuti non ricevono più ossigeno a sufficienza, gli scarti metabolici si accumulano, i capillari diventano più rigidi e le cellule cominciano letteralmente a soffocare. È a quel punto che il corpo inizia a mandare segnali d’allarme... dolori diffusi, muscoli contratti, stanchezza profonda, formicolii, infiammazione che si sposta da un punto all’altro.

L’infiammazione cronica di basso grado è uno dei più grandi sabotatori della salute moderna. Non la senti subito, ma ti logora giorno dopo giorno. È come una brace sotto la cenere: non brucia abbastanza da farti correre al pronto soccorso, ma continua a consumare i tessuti.

Quando le pareti dei vasi si infiammano, diventano meno elastiche. Il sangue non scorre più come dovrebbe, e quella lentezza, quel rallentamento invisibile, è sufficiente a ridurre drasticamente l’arrivo di ossigeno e nutrienti.

Risultato? Le cellule, non nutrendosi più bene, iniziano a funzionare male. Il collagene si ossida, il calcio si deposita dove non dovrebbe, e ciò che percepisci come dolore alle ossa è in realtà un dolore da ischemia tissutale, da infiammazione silente, da microcircolazione bloccata.

Pensa al sangue non come a un semplice fluido, ma come a un sistema di comunicazione cellulare. Ogni globulo rosso è una piccola navetta che trasporta ossigeno, ma anche informazioni chimiche e segnali. Quando il sangue è viscoso, denso, pieno di scorie o carico di zuccheri e grassi ossidati, i capillari si intasano. È come se la rete autostradale del tuo corpo andasse in tilt.

E qui succede qualcosa di molto interessante.... il corpo, nel tentativo di compensare, contrae i muscoli per migliorare la circolazione locale. Ma se questo stato di tensione dura troppo, si cronicizza. Nasce la rigidità, le fibre si accorciano, il tessuto connettivo si indurisce, e il dolore diventa il linguaggio del corpo che chiede aiuto.

Molti pensano che sia colpa dell’età o del non fare abbastanza movimento. In realtà, ci sono molte cause, spesso invisibili, che compromettono il flusso sanguigno:

- Infiammazione sistemica cronica (alimentazione infiammatoria, zuccheri, farine raffinate, oli vegetali ossidati).

- Stress ossidativo (radicali liberi in eccesso, carenza di antiossidanti).

- Accumulo di tossine ambientali (metalli pesanti, pesticidi, solventi, micotossine).

- Stasi linfatica e stagnazione del mesenchima (quando la matrice extracellulare è intasata, il sangue non può drenare bene).

- Squilibri ormonali e cortisolo cronico alto, che irrigidisce i vasi e altera la viscosità del sangue.

- Deficit di micronutrienti chiave come magnesio, rame, silicio, vitamina C e K2, indispensabili per la flessibilità dei vasi e la produzione di collagene vascolare.

Il corpo si adatta, certo. Ma fino a un certo punto. Quando la compensazione finisce, arriva la fatica cronica, i dolori migranti e il senso di pesantezza interna.

C’è anche un altro aspetto che pochi considerano... il cervello. Anche lui vive di sangue. Quando la microcircolazione è lenta, anche le sinapsi si spengono. Ti senti confuso, scarico, privo di motivazione e caso mai con la nebbia cerebrale. Non è solo stanchezza mentale... è un problema di perfusione. Il cervello, che consuma il venti per cento dell’ossigeno totale, diventa la prima vittima.

Un'idea fai-da-te interessante! Il detersivo con la cenere è un prodotto naturale e ecologico che può essere utilizzato ...
04/11/2025

Un'idea fai-da-te interessante! Il detersivo con la cenere è un prodotto naturale e ecologico che può essere utilizzato per lavare i panni e pulire le superfici. Ecco una ricetta semplice per fare il detersivo con la cenere:

Ingredienti:

1 kg di cenere di legna (preferibilmente di legno duro come quercia o faggio)
1 kg di sapone di Marsiglia o sapone naturale
1 litro di acqua
Opzionale: oli essenziali per profumare
Istruzioni:

Raccogli la cenere: Raccogli la cenere di legna e lasciala raffreddare completamente.
Setaccia la cenere: Setaccia la cenere per rimuovere eventuali residui di carbone o particelle grossolane.
Crea la lisciva: Mescola 1 parte di cenere con 2 parti di acqua in un contenitore. Lascia riposare la miscela per alcune ore o tutta la notte. La lisciva si formerà sul fondo del contenitore.
Filtra la lisciva: Filtra la lisciva attraverso un filtro o un panno per rimuovere le particelle solide.
Prepara il sapone: Grattugia il sapone di Marsiglia o il sapone naturale.
Mescola gli ingredienti: Mescola la lisciva con il sapone grattugiato in un contenitore. Aggiungi acqua se necessario per creare una pasta densa.
Aggiungi oli essenziali (opzionale): Se desideri, puoi aggiungere alcuni gocce di oli essenziali per profumare il detersivo.
Lascia riposare: Lascia riposare la miscela per alcune ore o tutta la notte.
Utilizza il detersivo: Il detersivo con la cenere è pronto per essere utilizzato. Puoi utilizzarlo per lavare i panni, pulire le superfici o come detergente per il bucato.

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